A&P Chronicles 2004-2005 (I, 6)

Le Cronache della Rinascita

dagli scritti di Aurelian il Vecchio - 23 Giugno 2120

Parte I, Capitolo 6: "Ragni, Nani e Guerrieri di Ferro"

Sedute del 13-20/04/2004

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Le Cronache della Rinascita

dagli scritti di Aurelian il Vecchio - 23 Giugno 2120

Parte I, Capitolo 6: "Ragni, Nani e Guerrieri di Ferro"

Sedute del 13-20/04/2004

Ragni, Nani e Guerrieri di Ferro

il
viaggio era ripreso normalmente, l'indomani, propiziato finalmente da un tempo
ben più mite che lasciava prevedere un ulteriore miglioramento nei giorni
seguenti. Il cielo si era finalmente schiarito e le nubi erano quasi scomparse
all'orizzonte, portando con sé il loro carico di acqua e vento, per andare a
bersagliare le regioni meridionali. La pioggia era cessata e, anche se il
terreno restava cedevole e fangoso, il sole splendeva alto irraggiando la
campagna del suo tepore quasi estivo, che faceva levare dalla terra il suo
caratteristico profumo di erba fresca. Il suolo si sarebbe asciugato presto,
tornando a permettere una marcia più agevole ai viaggiatori, ma la cosa più
importante fu la consapevolezza di riuscire, finalmente, ad abbandonare la zona
dei tumuli, che continuava a mettere disagio soprattutto Cedric.

Ben
presto, con un sospiro di sollievo, il gruppo si trovò in una piccola piana che
segnava il confine fra la regione più settentrionale del Romeldan e le prime
propaggini dei monti i Bar-Shamdaar, la famosa zona di confine, dove spesso
nascevano dispute con i Nani, mai risolte, riguardanti lo sfruttamento di quei
rilievi. La Via di Confine Nord, che in questa zona attraversava
perpendicolarmente la Via Settentrionale Romeldana interrompendola, era poco
più di un sentiero incolto, invaso dalle erbacce e poco frequentato. Del resto,
data la situazione di relativo abbandono in cui versava la regione, qualsiasi
incontro sarebbe stato considerato più una probabile fonte di problemi che non
una piacevole esperienza, così tutti erano soddisfatti di non avvistare nessuno
all'orizzonte.

Arrivati
ai piedi dei monti nel pomeriggio, stabilirono che fosse meglio iniziare la
salita con la luce del mattino, e si accamparono nella piana, stimando che
avrebbero potuto raggiungere la meta entro la giornata successiva. La notte
trascorse tranquilla, e solo Tandel parve scorgere nel buio alcune piccole luci
tremule muoversi più o meno a mezza altezza, nella direzione in cui si
sarebbero avventurati il giorno dopo. Tuttavia, non vi fu modo di scoprire altro
riguardo a quel curioso fenomeno, così si accamparono stabilendo i consueti
turni di guardia, mentre Jack e Cedric tornarono a giocherellare con gli strani
dadi di Nimarius, senza per questo scoprire nulla di nuovo.

Seguendo
le approssimative indicazioni della mappa fornita loro, la mattina successiva
gli avventurieri iniziarono a salire verso i primi rilievi, dove la strada perse
rapidamente ogni traccia d'erba per trasformarsi in un sentiero ghiaioso e
sterrato che serpeggiava fra gli spuntoni di roccia, mantenendo una direzione
generale che puntava verso nord. Ancora una volta, Foraeean fu costretto a
muoversi a piedi, poiché presto fu chiaro che il terreno accidentato poteva
mettere in serio pericolo l'incolumità del cavallo di Tandel, che fu condotto
alla briglia dal suo premuroso padrone. Di tanto in tanto, Gelgoog si
allontanava precedendo il gruppo in esplorazione, giusto per assicurarsi che non
vi fossero sorprese lungo il tragitto. A parte le tracce di una piccola
compagnia di quattro o cinque persone che non fu possibile seguire né
identificare, tuttavia, non trovarono altri segni di vita da quelle parti, e la
marcia proseguì senza particolari intoppi.

A
metà giornata, il gruppo terminò la salita sboccando in una cengia erbosa
sulla quale numerose caverne si aprivano nel fianco della montagna. Rapidamente,
identificarono l'imbocco che avrebbero dovuto utilizzare, grazie ad alcuni segni
di riferimento che trovarono sulla mappa, ai quali prima non avevano badato.
Dopo aver brevemente riposato e mangiato qualcosa, Tandel liberò il cavallo
dalle briglie e lo lasciò libero di pascolare l'erba fino al ritorno, dal
momento che certo non sarebbe stato utile né saggio portarlo con sé
all'interno della caverna. Qualcuno accese una torcia, mentre altri sfoderarono
le armi e sistemarono il proprio equipaggiamento, iniziando a scrutare
l'apertura davanti a loro. Tutto era pronto per la parte finale della missione,
la caverna li avrebbe condotti alla frana che imprigionava il Guerriero di Ferro
e, con un po' di fortuna, presto sarebbero stati sulla strada del ritorno.

entrarono
nella montagna, disponendosi in fila per due. Cedric e Jack facevano da guida
con la mappa alla mano, seguiti da Krilzit e Foraeean, mentre i due Silvani
chiudevano la retroguardia, pronti ad ogni eventualità. Il cunicolo era buio e
asciutto, ma non aveva il classico odore di chiuso neanche dopo che percorsero
qualche decina di passi al suo interno. Sembrava anzi che una lieve brezza
sfiorasse i loro volti, segno probabile di un'apertura che comunicava con
l'esterno da qualche parte, favorendo il ricircolo dell'aria. Sulla destra e
sulla sinistra si aprivano altri cunicoli e grotte secondarie, dalle quali
giungeva l'eco dei loro passi e di tanto in tanto sembrava provenire qualche
strano rumore che in genere si rivelava infondato.

Seguendo
per lo più il leggero flusso d'aria che era via via più percepibile mano a
mano che si addentravano nel complesso sotterraneo, il gruppo si addentrò nel
labirinto sotto la montagna, passando attraverso gallerie, passaggi e caverne di
piccola dimensione, nella speranza di trovare ciò che cercavano. La mappa era
alquanto approssimativa in questo punto finale del tragitto, e non rivelava
quale fosse la strada da seguire là sotto, per cui il gruppo era costretto a
seguire la logica ed il buon senso, sperando che la frana fosse all'aperto e che
quindi la direzione giusta fosse quella dell'aria.

Ad
un tratto qualcuno incespicò in un oggetto parzialmente sepolto nel terreno,
dall'aspetto levigato ed arrotondato, di colore bianco. Gelgoog si chinò ad
esaminarlo, scavando attorno per cercare di portarlo alla luce. Nessuno udì in
quel momento il lieve rumore di esili zampe che si muovevano nell'ombra.

"Un
osso... umano, direi!" - esclamò l'elfo, quando infine liberò l'oggetto
dalla terra che lo imprigionava, rigirandolo davanti a sé.

"E
qui ce n'è un altro!" - aggiunse Tandel. Un paio di passi più avanti,
aveva trovato un altro macabro resto del tutto simile al precedente, pulito e
accuratamente spolpato. Non ci volle molto perché ne trovassero altri ancora,
al punto che l'intera zona sembrava cosparsa di ossa, sotto un lieve strato di
terriccio e polvere. La cosa più inquietante era che si trattasse, con tutta
evidenza, di ossa umane o comunque umanoidi, il che fece temere la presenza di
qualche formidabile predatore in quelle grotte.

Si
udì nuovamente il rumore nell'ombra, prima dietro di loro, poi sopra, e infine
anche davanti.Questa volta Gelgoog se ne accorse e si voltò prontamente. Alle
spalle del gruppo, dove erano passati solo pochi istanti prima, la via era
sbarrata da una cortina filamentosa biancastra, una ragnatela di proporzioni mai
viste prima.

"Che
Elendos ci protegga!" - esclamò Tandel, vedendo l'orrore che scendeva dal
soffitto, mentre già impugnava la spada per difendersi. Una mostruosità a otto
zampe, dagli occhi apparentemente ciechi ed il bulboso corpo irto di peluria che
terminava in un addome rigonfio di veleni, scendeva rapidamente sui due elfi
lungo la ragnatela. Un grido alle loro spalle li avvisò che anche Jack e Cedric,
alla testa del gruppo, venivano assaliti in quel momento. In breve, il cunicolo
si era trasformato in un'orrenda trappola che spiegava il mistero di tutte
quelle ossa semisepolte! A peggiorare le cose, una moltitudine di minuscoli
ragnetti gialli, non più grandi di una cimice, erano emersi dalle pareti e
dalle fessure della roccia, iniziando quasi a ricoprire i malcapitati.

Rapidamente,
Gelgoog e Tandel iniziarono a mulinare le spade, muovendosi agilmente per non
rischiare di finire invischiati nella tela, mentre i due grossi ragni gli si
pararono di fronte, agitando davanti a loro le zampe anteriori e muovendo
oscenamente le mandibole dalle quali colava un liquame giallastro. Erano alti
almeno un braccio da terra, grandi quasi come due pony, e i loro movimenti erano
rapidi ed improvvisi, mettendo a dura prova i riflessi dei due silvani. Il
corpo, dall'apparenza molle e vulnerabile, era coperto superiormente da una
sorta di corazza della stessa consistenza di quella degli scarabei, che quando
veniva infranta dalle lame emetteva un rumore sgradevole mentre schizzi di
liquami andavano a imbrattare i combattenti.

Alla
testa del gruppo, Cedric aveva imbracciato l'arco ed aveva iniziato a scagliare
frecce contro le due creature che si dirigevano verso di lui e Jack, mentre il
mezzuomo brandiva una torcia nel tentativo di tenerli a bada. I primi dardi
furono deviati dalla corazza dei mostri, mentre dalle loro spalle Krilzit e
Foraeean mormoravano parole incomprensibili nel tentativo di richiamare sortilegi
che potessero aiutarli a uscire dall'incomoda situazione di accerchiamento. Uno
dei due ragni si aprì in più punti davanti agli occhi del mezzuomo, scagliando
verso l'alto schizzi di melma giallastra; come un'invisibile onda d'urto, i
minuscoli ragnetti che quasi ricoprivano Jack e Cedric furono spazzati via, ma
già altri tornavano all'attacco. L'altro ragno fu colpito da una serie di
proiettili luminosi che vennero dalle loro spalle, proprio mentre una delle
frecce di Cedric affondava completamente nella sua corazza. Nonostante tutto, le
creature continuavano ad agitarsi minacciose di fronte agli avventurieri.

Fortunatamente,
il gruppo riuscì ad avere la meglio sugli assalitori senza riportare gravi
conseguenze. A parte qualche ferita per lo più superficiale ed i morsi dei
piccoli ragni gialli che causavano più fastidio che vere e proprie ferite
preoccupanti, nessuno ebbe a risentire degli effetti dei veleni di cui
certamente le creature erano impregnate. Gelgoog e Tandel avevano lasciato a
terra due grossi mucchi di melma quando le loro spade avevano praticamente
squarciato a metà i ragni giganti, che ora venivano ad essere preda della
moltitudine giallastra. Alla testa del gruppo, le magie di Krilzit e Foraeean e
le frecce di Cedric avevano similmente debellato gli altri due avversari,
anch'essi ora ridotti al rango di cibo per i ragni più piccoli.

Quello
che più aveva patito la situazione era Jack, ma non per causa dei ragni,
poiché a furia di agitare la torcia aveva finito per scagliarsi addosso parte
degli stracci infiammati che gli avevano causato una piccola bruciatura ed un
buco sul corpetto di cuoio.

fu
chiaro a tutti che occorreva allontanarsi al più presto dalla zona che i ragni
giganti avevano eletto a territorio di caccia, un ulteriore assalto avrebbe
potuto causare ben più gravi conseguenze, soprattutto se gli avversari fossero
stati di più. Così, rimandando ad un momento successivo la cura delle ferite
che per fortuna non richiedevano particolare urgenza, il gruppo si mosse
rapidamente seguendo ancora la direzione dell'aria, il cui soffio si era fatto
adesso più consistente. Senza indugiare nell'esplorazione di cunicoli laterali,
che tuttavia vennero tenuti d'occhio giusto per evitare brutte sorprese, ben
presto i sei entrarono in una caverna piuttosto ampia. Dal lato opposto, era
visibile un corto cunicolo che portava chiaramente all'aperto, poiché vi si
distingueva la luce del sole. Il problema era il grande crepaccio che
attraversava la caverna da un lato all'altro, rendendo più lontana del previsto
quell'uscita.

Si
trattava di una spaccatura nel terreno, larga non meno di tre passi, dai bordi
irregolari, della quale non era possibile vedere la profondità. Certo, chiunque
vi fosse precipitato avrebbe fato una misera fine, poiché essa si perdeva nel
buio sottostante e l'eco dei sassi non giungeva che con grande ritardo agli
orecchi di chi avesse fatto l'esperimento. D'altra parte, il salto non era del
tutto agevole, a causa dei bordi irregolari e cosparsi di terriccio friabile, ma
anche per via del fatto che gli avventurieri avevano con sé armature, zaini, e
tutto il loro equipaggiamento, più un vecchio ed un mezzuomo dalle gambe ben
più corte del necessario.

"Ora
possiamo passare" - disse ad un tratto Foraeean, dopo aver mormorato
qualcosa, mentre già gli altri iniziavano a considerare la necessità di
saltare il crepaccio. Lo guardarono con aria interrogativa, mentre il vecchio si
avvicinava al bordo della spaccatura, posando un primo piede nel vuoto. Non
cadde. Anzi, mosse il secondo piede, e poi continuò a camminare lentamente,
come sospeso su un ponte invisibile che varcava la voragine. Meravigliato, Jack
fu il primo a seguirlo, con gli stessi sorprendenti risultati.

L'espediente
consentì al gruppo di passare dall'altro lato senza problemi, con la sola
eccezione, ritengo, di qualcuno che potesse soffrire di vertigini e che avesse
avuto la disgraziata idea di guardare sotto i suoi piedi. Ma forse nessuno ne
soffriva, o più prudentemente nessuno guardò verso il precipizio, così il
gruppo poté avvicinarsi all'uscita del tunnel che portava all'aperto, in una
specie di gola nascosta dai fianchi delle montagne. Proprio di fronte
all'uscita, videro la frana tanto cercata. Declinava verso destra, dove sembrava
esserci un sentiero di montagna ad irriderli: forse una seconda via d'accesso
che avrebbe risparmiato loro l'incontro con i ragni ed il passaggio del
crepaccio!

"Ci
siamo, finalmente!" - esclamò Krilzit, giuardandosi attorno con una mano
che le schermava gli occhi albini dall'intensa ed improvvisa variazione luminosa
nell'uscita dal cunicolo.

Iniziarono
a perlustrare la piccola gola, separandosi per impiegare meno tempo, dato che
ormai era pomeriggio inoltrato. Con un po' di fortuna, avrebbero potuto fare
campo già lungo la via di ritorno, se tutto fosse andato per il verso giusto.
Tandel e Gelgoog rimasero in basso, mentre gli altri si inerpicarono su per la
frana, alla ricerca di un indizio. Non ci volle molto per localizzare ciò che
cercavano. L'antica e possente armatura nera sporgeva dalle pietre per una buona
porzione del busto, a metà della frana, dove Jack saltellava di gioia.

"Bene,
ora non ci resta che prendere..." - Foraeean si frugò la tasca alla
ricerca della fiala.

"Non
prenderete proprio nulla!" - una voce burbera e secca interruppe il
vecchio. Una pattuglia di cinque o sei nani in armi era appena giunta dalla
strada di destra, e alcuni di loro avevano già iniziato a salire verso la
frana.

"Questo
è territorio di Bar-Shamdaar e quel che vi si trova è di nostra
proprietà!" - concluse, risoluto, quello che sembrava essere il capo del
piccolo drappello. Doveva trattarsi di una pattuglia di esploratori, a giudicare
dai corpetti di cuoio leggero, ma sembravano ben decisi a far rispettare quelli
che credevano essere loro diritti. Alcuni dei nani già puntavano le piccole
balestre cariche verso gli avventurieri, mentre il capo pattuglia salì verso
Foraeean per esaminare cosa avessero trovato.

Seguì
una certa confusione, in quel frangente, e il lettore mi perdonerà se non sarò
in grado di riferire i fatti con esauriente completezza, giacchè le mie fonti
narrarono versioni assai discordanti di quanto accadde a questo punto. Certo è
che in quel momento Gelgoog si trovava da tutt'altra parte, essendosi
allontanato da Tandel per esplorare la parte bassa della frana, così che
probabilmente non fu visto, sulle prime, dai nani. Intanto, Foraeean tentava
senza successo di spiegare come un grande male si celasse in quel ritrovamento e
loro fossero lì per annullarlo, con evidente beneficio anche per gli stessi
nani.

Jack
comprese che il solo modo per portare a termine la missione sarebbe stato
distrarre i nani da Foraeean, così che iniziò una pantomima il cui effetto fu
quello di indispettire due degli esploratori, al punto tale che iniziarono a
bersagliarlo di calci prima e di quadrelli poco dopo, fino a che uno lo
tramortì. Il capo pattuglia, tuttavia, non sembrava distogliere l'attenzione da
Foraeean, proprio mentre un enorme ragno si affacciava, in basso, dall'imbocco
della galleria, assorbendo così le attenzioni di Cedric, Tandel e dei nani che
erano rimasti in basso. Il vecchio ne approfittò per sparire nel nulla, mentre
Krilzit scese verso il basso per dare una mano agli altri.

Quando
Foraeean fu nuovamente visibile, in basso infuriava un combattimento che
sembrava un grosso caos generale, in cui dapprima tutti combattevano contro il
ragno, poi combattevano fra loro, a volte nella piana e a volte sparendo per
parecchi istanti dentro la caverna. Notà il corpo di Jack e volle assicurarsi
delle sue condizioni, notando che il mezzuomo aveva solo finto di essere colpito
a morte, ma a quel punto fu lui a essere colpito da qualcosa e cadde sul
compagno, immobilizzandolo col suo peso.

Gelgoog,
nel frattempo, aveva trovato qualcosa di strano fra i sassi, che sembrava una
piastra di metallo scuro che decise di utilizzare come bersaglio per le sue
frecce. Il risultato fu un'esplosione di pietre e terra verso l'alto, quando il
Guerriero di Ferro si riattivò, a causa probabilmente dell'aggressione. L'elfo
iniziò a muoversi rapidamente per mantenere una certa distanza dall'avversario,
che oltre ad essere più lento, era chiaramente danneggiato poiché gli mancava
quasi del tutto un braccio. Quello sinistro, tuttavia, era dotato di una serie
di punte acuminate che rendeva assai saggia la decisione di Gelgoog, il quale
iniziò a tempestarlo di frecce.

Nella
grande confusione, avvenne che in qualche modo Foraeean e Jack si ripresero, ed
il vecchio iniziò a rendere il passo difficile al Guerriero di Ferro che
seguiva Gelgoog in basso, aprendo di tanto in tanto delle buche nel terreno,
dalle quali l'armatura magica impiegava molto tempo per uscire, fornendo
all'elfo un bersaglio ancor più facile. Un nano nel panico correva
disperatamente in fuga, ed ebbe la sventura di passare troppo vicino al
Guerriero di Ferro che, con un movimento del braccio sano, lo tranciò in due
mandando la testa a rotolare poco distante dai piedi di Gelgoog. Ma poiché come
ho già detto la situazione era davvero caotica, vi fu anche un nano che pensò
bene di mirare al silvano, e riuscì a conficcargli un quadrello nel fianco.

 In
qualche modo, comunque, la situazione si risolse. Dopo essersi vendicato del
nano che lo aveva colpito, Gelgoog era riuscito a impegnare duramente il
Guerriero di Ferro, ormai irto di frecce, che fu anche attaccato da Jack
improvvisatosi balestriere, anche se si avvicinò troppo per poter essere
efficace, rischiando anzi di essere colpito più volte. A quel punto, gli altri
si unirono al combattimento, compreso il capo pattuglia dei nani ed uno dei
suoi, e tutti assieme riuscirono ad avere la meglio sull'armatura themanita. 

mentre
Gelgoog, Foraeean e Jack erano stati impegnati con il Guerriero di Ferro e le
altre vicende, in qualche modo Tandel, Cedric e Krilzit erano riusciti
evidentemente a spiegarsi con i nani superstiti, che non apparivano più ostili,
anche se certo non gradivano la cosa, aggravata dalla presenza di una Drow che
non trascuravano di etichettare con insulti assai coloriti, mettendo a dura
prova la pazienza di Krilzit. La cosa più importante fu che a questo punto si
raggiunse un accordo, per cui i nani si contentarono di un aiuto per seppellire
i loro caduti, curando un terzo ferito, consentendo a Foraeean di portare a
termine la sua missione.

Non
saprei se riuscirono a convincere i nani del fatto che si trattasse di una cosa
giusta o meno. Conoscendo un po' quella razza, direi piuttosto che, vedendosi a
mal partito per le perdite subite, i nani dovettero fare buon viso a cattivo
gioco, e si ritennero soddisfatti dell'impegno del gruppo ad andarsene appena
portato a termine ciò che dovevano fare. Fu con grande sorpresa e una punta di
timore che assisterono al rituale di Foraeean, mentre un'energia quasi visibile
si travasava dall'armatura nera alla fiala di vetro. E vi furono ancora momenti
di tensione quando Derbak, il capo pattuglia, chiamò ancora una volta Krilzit
"puttana oscura", causando un'improvvisa forza invisibile che lo
scagliò a cinque passi di distanza, disteso sulla schiena, come colpito da un
maglio invisibile. 

Forse
ulteriormente intimoriti da quella manifestazione di chiara stregoneria, oltre
che dalla situazione di inferiorità numerica, i nani si allontanarono,
ignorando gli inviti di Foraeean che a questo punto, per qualche ragione, aveva
deciso invece di consegnar loro l'oggetto! Tutti si voltarono verso l'anziano,
stupiti per il suo improvviso ed inatteso comportamento. Ne nacque quasi una lite, poiché a
questo punto, visto che i nani non sembravano interessati, Foraeean voleva scagliare la fiala a terra per romperla. Cedric lo
cinse forte con le braccia, impedendogli il gesto, e la fiala cadde a terra senza
altre conseguenze che le proteste di tutti, chi per un motivo, chi per un altro.

"Da
questo e dalla sua consegna dipende la vita di noi tutti, tu non hai il diritto
di distruggerlo!" - disse il marinaio, rivolto a Foraeean, mentre
raccoglieva la fiala, eleggendosi a custode dell'importante oggetto. Era tempo
di pensare al ritorno.