[Approfondimenti] Dead of Winter: recensioni a confronto

Questo articolo contiene un mosaico di recensioni di Dead of Winter estratte dal relativo forum di BoardGameGeek (http://www.boardgamegeek.com/forum/1444131/dead-winter-crossroads-game/reviews). La maggior parte delle recensioni originali contengono pagine e pagine di informazioni e analisi, e sono troppo lunghe per essere tradotte e riportate interamente. D’altra parte, sceglierne solo due o tre non avrebbe reso giustizia al panorama complessivo, anche perché come vedrete i pareri sul gioco sono controversi.

 

Quindi ho escluso quelle recensioni che non mi sembravano sufficientemente strutturate per poterne tirare fuori qualcosa di buono, e di tutte le altre ho cercato di cogliere i passi essenziali, sforzandomi di estrarre e condensare le conclusioni. In alcuni casi da questa scrematura sono rimaste solo poche righe, in altri un contenuto un po’ più corposo, poiché il materiale di base era molto eterogeneo. Alla fine l’articolo è risultato comunque lungo, ma ho preferito inserire parecchie recensioni in modo da fornire un panorama quanto più possibile variegato, bilanciato e completo. All’inizio di ciascun pezzo ho riportato il nick dell’autore e il link alla recensione originale.

Tenendo conto che non ho mai giocato a Dead of Winter, spero di essere riuscito nell’intento e che sia venuto fuori un articolo interessante!

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Giochi

Dead of Winter: Recensioni a confronto

Questo articolo contiene un mosaico di recensioni di Dead of Winter estratte dal relativo forum di BoardGameGeek (http://www.boardgamegeek.com/forum/1444131/dead-winter-crossroads-game/reviews). La maggior parte delle recensioni originali contengono pagine e pagine di informazioni e analisi, e sono troppo lunghe per essere tradotte e riportate interamente. D’altra parte, sceglierne solo due o tre non avrebbe reso giustizia al panorama complessivo, anche perché come vedrete i pareri sul gioco sono controversi.

Quindi ho escluso quelle recensioni che non mi sembravano sufficientemente strutturate per poterne tirare fuori qualcosa di buono, e di tutte le altre ho cercato di cogliere i passi essenziali, sforzandomi di estrarre e condensare le conclusioni. In alcuni casi da questa scrematura sono rimaste solo poche righe, in altri un contenuto un po’ più corposo, poiché il materiale di base era molto eterogeneo. Alla fine l’articolo è risultato comunque lungo, ma ho preferito inserire parecchie recensioni in modo da fornire un panorama quanto più possibile variegato, bilanciato e completo. All’inizio di ciascun pezzo ho riportato il nick dell’autore e il link alla recensione originale.

Tenendo conto che non ho mai giocato a Dead of Winter, spero di essere riuscito nell’intento e che sia venuto fuori un articolo interessante!

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yes Recensore: Glookose

(recensione originale: “If BSG and City of Horror had an evil love child!”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1194672/if-bsg-and-city-horror-had-evil-love-child)

Questo gioco è un cooperativo. Una specie. Gli obiettivi personali spesso vanno in conflitto con quelli del gruppo.  Amo i cooperativi come BSG, Defenders of the Realm, Pandemia (prima che scoprissi Defenders) eccetera, ma fino ad ora non mi ero mai esaltato per gli obiettivi individuali in un gioco cooperativo.

In Defenders potete giocare per la vittoria del gruppo, ma si suppone anche che perseguiate la vittoria personale completando più quest e via dicendo. Io odio quella meccanica e non l’ho mai usata, ho sempre fatto gioco di gruppo. In BSG, detesto Cylon Leaders, Final Five, Ion Nebula e così via e non le ho mai impiegate. Quando gioco con i bambini a Castle Panic con l’espansione Wizard Tower non inseguiamo mai il punteggio personale; vince solo il gruppo. Ho giocato anche altri titoli con obiettivi individuali mischiati a obiettivi di gruppo, ma non mi sono mai piaciuti.

Questo gioco è diverso. Gli obiettivi personali non sono devastanti, ma sono difficili quanto basta per POTER costare la vittoria al gruppo e CERTAMENTE forniranno sospetti e animosità, rendendo più difficile al gruppo vincere. Ciò porta ad alcuni deliziosi momenti di assoluta tensione quando dovete decidere se perseguire gli obiettivi vostri o quelli di gruppo.

Secondo me la cosa più bella di questo gioco è la variabilità e la quantità di opzioni dove le meccaniche si fondono con l’aspetto narrativo. C’è un’aura di sospetto e sfiducia, e le persone faranno cose come accumulare cibo e utensili e armi e così via. Cercare di scovare SE c’è un traditore (45% di probabilità in una partita a 5) e CHI è nel mezzo di tutte queste azioni trasversali mentre accade roba interessante – è divertimento allo stato puro, mi è piaciuto giocare e non vedo l’ora che arrivi la mia copia per giocarci di nuovo. Sembra che in questo gioco ci sia una grande profondità da esplorare e io ne abbia grattato appena la superficie.

Voglio provare altri scenari, attivare altre Carte Crossroads, vedere nuovi obiettivi personali, vedere quali altri seguaci posso acquisire e quali eccezionali abilità speciali hanno. Voglio ESSERE il traditore e cercare di metter gli altri uno contro l’altro per far esiliare la persona sbagliata (2 esili sbagliati e i giocatori perdono immediatamente).

Veloce paragone con Zombicide. Penso che Zombicide sia uno shoot-em-up con bellissima componentistica, con parecchi strani problemi nelle regole. Dead of Winter, seppure di base sia un gioco di zombie, è completamente diverso da Zombicide e assomiglia più a BSG con alcune meccaniche, plance e personaggi di City of Horror, più un sacco di roba extra.

DoW, nonostante abbia quattro o cinque volte il sapore tematico di Zombicide, appare molto più pulito e testato. Per la maggior parte, tutto sembra funzionare in modo fluido e sensato.

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no Recensore: Farmergiles

(recensione originale: “The Broken Meeple - Where Frostbite Is More Dangerous Than A Horde Of Zombies - Dead of Winter Review”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1253862/broken-meeple-where-frostbite-more-dangerous-horde)

Con tutte le cose belle e brutte che potrei dire su questo gioco, alla fin fine sono rimasto complessivamente un po’ deluso. Tuttavia nonostante gli sproloqui non fraintendetemi: non odio questo gioco, non è affatto male, è comunque divertente e sarei felice di sedermi a giocare una partita in pochi giocatori (ma niente più partite in tanti!), ma penso che non abbia soddisfatto le aspettative. I fastidiosi problemi tra ambientazione e meccaniche, che si tratti di stranezze un po’ fumose, di carte evento aleatorie, di meccaniche che non girano e via dicendo, non sono trascurabili, e per me è stato un fiasco.

Nonostante ciò, il gioco ha dimostrato di essere uno dei meglio quotati nel 2014 da molti giocatori, e riconosco agli autori il merito di aver cercato di intraprendere una strada diversa nel genere zombie. Il cambiamento è benvenuto e promette bene per la bella grafica e la componentistica, ma ritengo che abbia bisogno di qualche piccola modifica per poter diventare un gran gioco. Per il momento si piazza nella mia lista di “OK” – non è male, ma se voglio un cooperativo con traditore preferisco ancora Shadows Over Camelot (Battlestar Galactica è troppo lungo per me).

Comunque aspetto che esca un altro gioco con lo stesso sistema, per vedere se il suo potenziale può essere sfruttato appieno. Abbiamo un “OK” per il primo film, possiamo migliorare con il sequel?

In definitiva, questo gioco vi piacerà se:

-      la meccanica del traditore è il motivo per cui vi piacciono i giochi alla Battlestar Galactica;

-      non volete un gioco semplice – questo gioco talvolta picchierà duro;

-      vi siete stufati degli zombie e volete un punto di vista diverso sullo stesso genere.

Questo gioco invece non vi piacerà se:

-      vi infastidiscono i problemi tra regole e ambientazione;

-      ritenete eccessivo il downtime;

-      non vi piace la prospettiva di morire e perdere solo perché i dadi vi odiano.

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yes Recensore: Zpfriem

(recensione originale: ”Dead of Winter: Review and Reflections”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1262938/dead-winter-review-and-reflections)

Un gran gioco. Ha centrato in pieno le aspettative. Dopo una partita abbiamo discusso assieme concludendo che la curva di apprendimento è ripida, ma non al punto di annoiare. Dovete solo essere preparati ad assorbire un sacco di informazioni. Non è un gioco matematico / numerico. Mia cognata è incline alla paralisi da analisi, e in questo gioco non è mai successo se non una volta, una decisione Crossroads – ma è proprio questo lo scopo degli eventi Crossroads, devono far pensare, discutere e accusarsi l’un l’altro come traditori.

Non vediamo l’ora di giocarlo di nuovo, ora che conosciamo le regole e possiamo entrare velocemente nella storia. Detto questo, il flavor text è grandioso, leggere le carte Crossroads ad alta voce aggiunge davvero qualcosa all’atmosfera della partita.

Aver giocato Dead of Winter subito dopo  Ticket to Ride è stato interessante. Ticket to Ride è un gioco molto più semplice, e tuttavia si passa un sacco di tempo a guardare gli altri che fanno il loro turno. A Dead of Winter mi sentivo come se giocassi per tutto il tempo. Abbiamo discusso di più, scherzato di più, pur essendo più complesso.

Dead of Winter è un gioco di narrazione cooperativa fatto davvero bene. Se ne avete l’opportunità, giocateci.

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no Recensore: Mat628

(recensione originale: “Dead of Winter: Anything it can do, somebody else does it better”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1251371/dead-winter-anything-it-can-do-somebody-else-does)

Dead of Winter è uno dei giochi caldi al momento. E per quanto si possa dire, non ci sono recensioni negative ma piuttosto idee su cosa potrebbe essere migliorato. Ma alla meglio, è un gioco mediocre che arricchisce appena appena meccaniche già esistenti. Vediamo perché.

Downtime. Santo cielo. Ho giocato una partita in 5 e c’erano 15-20 minuti buoni tra un turno e l’altro, per 3 minuti di gioco valido. Non dico che non si possa guardare quello che fanno gli altri al loro turno, ma non è molto interessante e non ce n’è bisogno. Da questo punto di vista, quasi qualsiasi altro gioco è migliore.

Obiettivi personali. Buoni in teoria, ma implementati male. A livello astratto, dare ai giocatori un qualcosa da raggiungere che va contro gli obiettivi della comunità fornisce una copertura per il traditore. Ma in pratica non funziona. Gli obiettivi personali variano moltissimo a seconda di quello che state cercando di fare. Alcuni li pescate, fate spallucce e cercate di essere cacciato dalla colonia per prenderne un altro. Da questo punto di vista, BSG è migliore.

Carte Crossroads. Queste carte non sono male. Ma soffrono del fatto che se ne conoscono immediatamente le conseguenze, il che vuol dire che sono soltanto un’ambientazione per vestire benefici che sono già vecchi dopo le prime partite. Da questo punto di vista, Robinson Crusoe è migliore.

Carte Crisi.  Indifferenti. Prendi X cibo. Prendi X oggetti. Prendi X di qualsiasi cosa. Quasi tutti i contributi valgono 1. Gettate carte in una pila sperando che non cresca troppo (il che accade raramente). Da questo punto di vista, Arkham Horror è migliore.

Dead of Winter ha la stessa meccanica centrale di BSG ma toglie tutto ciò che rende il gioco interessante: livelli di difficoltà maggiori o minori, carte passa / non passa non binarie, e abilità di manipolare i risultati con altre carte.

In conclusione, Dead of Winter non è il peggior gioco che abbia mai giocato. E se fosse il solo sul tavolo, mi siederei a giocare. Ma mi guarderei attorno per vedere se ci sono altre opzioni. Non riesco a trovarci nulla di così eccitante da spingermi a rimetterlo sul tavolo.

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yes Recensore: Bigshowfan

(recensione originale: “The Little Metal Dog Show presents: A Pro Wrestler's Review: Dead of Winter - Actually, its not about Zombies...”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1263283/little-metal-dog-show-presents-pro-wrestlers-revie)

Possiedo Dead of Winter da anni, e ho giocato una dozzina di partite in 2, 3, 4 e 5 giocatori. Mi sono seduto alla tastiera molte volte per cercare di riassumere i miei pensieri in forma coerente e interessante, ed è davvero difficile, perché DoW è pieno di contraddizioni e problemi.

Cominciamo dalle cose brutte.

Comunque la mettiate, il tema dell’apocalisse zombie è ormai consunto. Non è tutta colpa della Plaid Hat Games, ma non posso fare a meno di pensare che se avessero scelto come minaccia dei criminali o perfino la leggenda popolare dei lupi, anziché lasciarsi guidare dalla decisione commerciale di sfruttare il fenomeno zombie, il gioco sarebbe apparso più fresco.

DoW è meccanicamente semplice. È un male? Beh, uno degli elementi di spicco che differenzia il gioco dalla folla dei cooperativi pubblicati ogni anno sono gli obiettivi specifici che forzano i giocatori a pensare a sé stessi tanto quanto al bene comune. La maggioranza di questi compiti segreti sono requisiti semplici su ciò che dovete e non dovete avere nel vostro inventario a fine partita. Non c’è niente di interessante nell’”avere un libro” o “non avere nulla a parte medicine”.

Da questo punto di vista, gran parte del gioco si concretizza nell’andare in un luogo specifico (che in effetti è un mazzo di carte) e cercare oggetti. Ancora una volta, abbastanza banale.

Infine, il contratto sociale a cui aderiscono i giocatori quando si siedono al tavolo deve contenere un paio di emendamenti per DoW. Se un giocatore – traditore o no – pensa che se non può conseguire il proprio obiettivo personale allora il mondo può anche bruciare, non sarà difficile rovinare il gioco a tutti gli altri e lasciarli con l’amaro in bocca.

Quindi, in definitiva, Dead of Winter è attualmente il mio gioco dell’anno.

Eh? Cosa?

Sì. È uno di quei bei giochi, anzi opere d’arte, dove l’analizzare separatamente ciascun elemento non cambia il fatto che nella sua interezza si tratta di un capolavoro. È un casotto, ma semplicemente funziona.

Non importa quanto sia stereotipato o datato il tema zombie, è un gioco ambientato che genera più divertimento di tutti gli altri giochi che ho provato quest’anno. È quello meglio sviluppato? No. Ma ciò non influenza quel genuino senso di divertimento che permea l’anima del gioco. DoW ti getta nel cuore della narrazione – invece di essere un terzo che guarda la storia di qualcun altro – questa è la TUA storia e tu e i tuoi amici la state vivendo.

Il traditore, o la minaccia di un traditore, modifica in modo sostanziale il modo con cui ogni giocatore vede gli altri giocatori svolgere le loro banali attività. Neil sta andando in biblioteca per il bene del gruppo? O è per il suo tornaconto personale? È perché ci vuole vedere fallire tutti?

Quando il gruppo prende decisioni, bisogna accettarne le conseguenze. Se i giocatori decidono di farsi carico di un altro sopravvissuto e tu sei l’unico a dissentire, allora hai il diritto di indignarti quando la mancanza di cibo abbatterà il morale. Questi momenti sono creati dai giocatori che interagiscono tra loro e con i meccanismi del gioco. Sono anche momenti di vera bellezza che rimarranno a lungo nei ricordi dei giocatori.

Andate e comprate Dead of Winter. Nessun’altra stupida conclusione. Prendetelo. Pure se non giochereste neanche morti a un gioco di zombie.

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no Recensore: Smoothsmith

(recensione originale: “Rushed Review of Dead of Winter: A Crossroads Game” , http://www.boardgamegeek.com/thread/1279925/rushed-review-dead-winter-crossroads-game)

Innanzitutto penso che questo sia un gioco veramente intelligente, che implementa bene la meccanica del “traditore nascosto”, dando a ciascuno un obiettivo segreto e rendendo l’atmosfera tesa perfino quando il traditore non c’è. Il gioco aderisce brillantemente all’ambientazione, e ci si cala davvero nella lotta per la sopravvivenza, spesso seguendo i propri obiettivi.

Detto questo ci sono dei difetti che mi disturbano, come lo squilibrio nella quantità di cose da fare a seconda del numero di sopravvissuti e il fatto che il traditore non ha bisogno di fare nulla fino all’ultimo momento (il che significa che non ci sono aspetti deduttivi divertenti per capire chi è buono e chi è cattivo). Anche gli obiettivi segreti possono rovinare il divertimento, visto che qualcuno li vede come un requisito anziché una guida, sacrificando la partita per conseguirli (il classico “preferisco che tutti perdano con me piuttosto che altri vincano”) – c’è poco da fare quando succede questo, non potete far nulla esiliando qualcuno se questi ha già rovinato la partita all’ultimo round …

Alla fin fine il gioco mi piace, ma è necessario che i giocatori collaborino (ad es. non arraffino tutti i sopravvissuti in modo da avere un turno 4 volte più lungo) e che i traditori rivelino prima la loro presenza (ad es. far fallire una crisi, in modo che gli altri si aspettino l’improvvisa rovina della partita, piuttosto che colpire alla fine).

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yes Recensore: Senorcoo

(recensione originale: “Dead of Winter - A Senorcoo review”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1253012/dead-winter-senorcoo-review)

Dead of Winter è uno dei pochi giochi che ha catturato la mia attenzione quest’anno. Ero curioso di vedere come avrebbe funzionato la meccanica delle carte Crossroads e come si sarebbero affrontate le carte Crisi. Tutto sommato mi è piaciuto molto. La penuria di risorse che possono causare le crisi, specialmente quando un giocatore effettua un turno senza contribuire, è significativa.

Il tema è presente in tutti gli elementi del gioco senza soluzione di continuità. Nulla appare forzato. Alcune metafore sulle carte Crossroads appaiono un po’ stereotipate, ma dopo tutto è un gioco di zombie! Ci sono per forza dei cliché. Per quanto mi riguarda, sono confortanti e accoglienti.

Spero che la Plaid Hat segua con Dead of Winter un percorso simile a quello che la Fantasy Flight ha seguito finora con Eldritch Horror – espansioni che aggiungono più elementi dello stesso tipo piuttosto che meccaniche nuove. Quando qualcosa funziona, non bisogna cambiarne l’essenza ma solo migliorarli in superficie. Questo è sufficiente per rendere ciò che è buono ancora migliore.

Per me questo è stato un acquisto alla cieca perché ero convinto che mi sarebbe piaciuto. Fortunatamente, non sono stato deluso e sono doppiamente felice considerando che oggi non si trova facilmente. Quando sarà di nuovo disponibile, fatevi un favore e prendetelo. Altrimenti, vi troverete a desiderare qualcosa che non potrete avere. Questo è un vero Crossroads.

Voto: 8/10.

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yes Recensore: Mirefox

(recensione originale: “Dead of Winter: A Review of the Game with Non-Gamers”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1246995/dead-winter-review-game-non-gamers)

Dead of Winter può essere definito un gioco semi-cooperativo. Il cuore del gioco è che i giocatori devono cooperare per raggiungere l’obiettivo primario, ma ogni giocatore ha un obiettivo segreto da completare per vincere. Alcuni obiettivi possono inoltre essere completamente in contrasto con l’obiettivo primario. Senza voler entrare nel dettaglio delle meccaniche del gioco, lasciatemi dire soltanto che questo sistema è grandioso.

Sì, zombie. Dopo tutto, questo è un altro gioco con gli zombie. Ma non è un gioco sugli zombie, è un gioco sui sopravvissuti. Mentre le orde di zombie sono sempre presenti, spesso non sono una minaccia immediata. Le vere minacce in questo gioco sono dettate dalle carte Crisi, che vi forzano a raccogliere determinate merci, e la natura egoistica di ogni giocatore che tenta di bilanciare il proprio obiettivo personale con quello del gruppo.

L’elemento narrativo di questo gioco deriva dal flavor text nonché dalle propagandate carte Crossroads. Sono un po’ combattuto sull’uso di queste carte. Senz’altro favoriscono l’ambientazione, ma non sono sicuro di quanto contribuiscano alle meccaniche del gioco. Forse è solo colpa delle carte che ci sono capitate, ma mi è sembrato che non avessero un impatto significativo sulle nostre partite. Erano interessanti, sicuro, ma penso che il gioco potesse funzionare benissimo anche senza di loro, il che mi porta a concludere che sono grandiose dal punto di vista dell’ambientazione ma non necessariamente da quello delle meccaniche. Non giocherei senza, ma non posso dire che rappresentino una meccanica originale.

Nelle partite che ho giocato abbiamo completato tutti gli obiettivi della colonia. Abbiamo giocato gli obiettivi più semplici e brevi, e non erano affatto difficili. Abbiamo invece trovato difficile completare gli obiettivi segreti, specialmente quando erano in contrasto con quelli primari. Forse perché esitavamo a rivelarci per paura di essere esiliati, ma abbiamo trovato difficile giocare in modo sottile contro la colonia – ci è voluto un tradimento sfacciato per far funzionare le nostre carte. Immagino che con più partite riusciremmo a trovare un modo più sottile di perseguire gli obiettivi.

Prima di concludere devo menzionare il maledetto dado esposizione. In questo gioco, quando ci si muove da un posto all’altro o si combatte uno zombie si deve tirare il dado. Ciò ha molto spesso significato morte istantanea per uno dei nostri personaggi. Ci è piaciuto tantissimo. Sì, perdere personaggi non è bello (a meno che il vostro obiettivo non lo richieda), ma ogni volta che uno di noi prendeva quel dado rosso trattenevamo il respiro. La tensione che un solo dado può aggiungere al gioco è fantastica. Quel dado ha prodotto moltissimi lamenti e risate.

In definitiva abbiamo adorato Dead of Winter. Il gioco trasuda ambientazione, è facile da imparare, è avvincente, angosciante e teso. Non vedo l’ora di giocare di nuovo per imparare le sottigliezze del gioco, ma per il momento gli do un 8/10.

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no Recensore: Markwerf

(recensione originale: “How good of a traitor game is this?”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1250975/how-good-traitor-game)

Il gioco contiene alcuni ottimi concetti originali. Tuttavia a mio giudizio il traditore non funziona poi così bene, impedendo a Dead of Winter di arrivare al livello di tensione di giochi migliori quali Battlestar Galactica. Più di tutto, non mi piace la possibilità di non avere alcun traditore e il modo con cui vengono risolte le crisi. La parte cooperativa del gioco gira bene ma è un po’ piatta e può apparire ripetitiva. Alla fin fine è un gioco decente che può essere bello se ti immergi nell’ambientazione. Va bene se vi piacciono i cooperativi puri, ma se cercate un bel gioco con traditore guardate altrove.

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yes Recensore: Onemanlandslide

(recensione originale: “Dead of Winter - Dead good or a rotten game?”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1231956/dead-winter-dead-good-or-rotten-game)

PRO

Ambientazione. Esistono dozzine di giochi sugli zombie, abbastanza per soddisfare qualunque stile di gioco. Sono un grande fan del fumetto di The Walking Dead e ho sempre cercato un gioco che trattasse questo argomento allo stesso modo. In questo senso, penso che Dead of Winter dia davvero una interpretazione soddisfacente del tema. Dà quel senso di impotenza, crescente terrore e la sensazione che il disastro incomba da un momento all’altro.

Materiali. Fantastici. Quando ho letto le anteprime non ero sicuro di come il cartone avrebbe rappresentato i personaggi e gli zombie. Giocando, ho capito che i progettisti hanno fatto la scelta giusta. Le sagome di cartone non hanno gli stessi problemi delle miniature, sono chiare e ben illustrate e non hanno bisogno di essere dipinte per distinguerle. La grafica del gioco è eccellente e fa davvero la differenza.

Dado esposizione. Capisco, ma non sono mai riuscito ad accettare, l’odio che alcuni hanno per il fattore fortuna nei giochi. Se siete uno di loro, allora il dado esposizione vi farà infuriare perché, senza alcuna colpa, avrete 1 possibilità su 12 che il vostro personaggio muoia all’istante (e, se non è da solo, il morso potrebbe diffondersi). Secondo me, tuttavia, il dado e la tensione che esso causa contribuiscono enormemente a rendere DoW speciale. Aggiungono rischio e pericolo genuini all’altrimenti semplice processo di spostarsi da A a B (e al meno semplice compito di uccidere uno zombie). Per me questo aderisce perfettamente all’ambientazione. Mi è anche piaciuta la meccanica con cui l’infezione si diffonde dopo il morso, anche se nelle due partite che abbiamo fatto non è mai capitato.

Narrazione. Il cuore di DoW è la narrazione. Solo per questo motivo non dovreste affrontare il gioco con la determinazione di vincere. Certo, completate il vostro obiettivo (questo contribuirà alla storia che state creando), ma non prendetelo troppo sul serio. Vi divertirete di più se seguirete il flusso che se pianificherete minuziosamente la vittoria. I migliori giochi di narrazione danno ai giocatori la tela e alcuni suggerimenti, ma lasciano gran parte della trama alla loro immaginazione. DoW fa questo. Il mio consiglio? Cercate di giocare ogni personaggio prendendo le decisioni che pensate avrebbe preso lui.

Carte Crossroads. Una semplice ma eccellente meccanica che contribuisce al racconto creato dal gioco. Mi piace il fatto che, a differenza delle carte evento in altri giochi, molte delle carte pescate non si attiveranno. C’è un gran numero di carte, il che contribuisce alla longevità del titolo. Nelle carte Crossroads si può trovare gran parte del flavor di DoW, ed esse costituiscono un altro modo in cui il gioco richiede ai giocatori scelte difficili. C’è di più, mi piace giocare quasi dimenticandomi della presenza delle carte Crossroads, solo per essere interrotto da uno “Stop! Sentite un elicottero ronzare in alto … “.

Niente eliminazione giocatore. Abbastanza ovvio. I giochi lunghi dove vengono eliminati i giocatori non sono divertenti. È bello che DoW ti permetta semplicemente di pescare un’altra carta personaggio e continuare a giocare.

CONTRO

Se non è ancora chiaro, Dead of Winter mi piace sul serio. Però ci sono alcune aree dove penso si possa migliorare. Non sono proprio cose che non mi piacciono, ma elementi che potrebbero essere modificati per rendere ciò che è buono ancora migliore.

Mancanza di carte in alcuni mazzi. Il mazzo Crossroads è enorme e ci vorrà tempo prima che diventi ripetitivo. Tuttavia altri mazzi sono più piccoli e temo che dopo alcune partite alcune parti del gioco – i mazzi crisi e luoghi – possano diventare vecchi. Si potrebbe fare una simile obiezione anche per le carte personaggio e obiettivi segreti, anche se personalmente sono rimasto colpito dalla loro quantità e varietà.

Carte crisi. Oltre al numero di carte relativamente esiguo, sono stato un po’ deluso dalla mancanza di varietà e flavor text. Al momento esse rappresentano un metodo per predisporre una nuova sfida a ogni turno e la mancanza di flavor  sembra fuori luogo con il resto del gioco. Le apprezzo per la loro semplicità, ma penso sia un’area di DoW che richiede miglioramento ed espansioni.

Carte personaggio. Mi sono piaciute molto, ma avrei gradito del flavor text.

Carte Crossroads. Come ho detto prima, le carte Crossroads sono uno dei miei elementi preferiti. Tuttavia, quello che non mi è piaciuto molto è che i giocatori leggono sia le scelte sia le loro conseguenze prima di decidere. Sarebbe stato più interessante se i giocatori avessero avuto diverse scelte e conoscessero le conseguenze solo dopo aver deciso.

Downtime. L’unica preoccupazione che la mia ragazza ha espresso su DoW era il tempo che doveva aspettare tra un turno e l’altro. Eravamo solo in 3, quindi temo che in 4 o 5 (il che per molti versi migliorerebbe il gioco) il downtime diventi un problema più grosso e difficile da ignorare.

CONCLUSIONE

Dead of Winter è un gran gioco. Non vedevo l’ora di provarlo da quando ho visto la grafica e ho letto la parte concettuale. Secondo me cattura l’ambientazione meglio di qualsiasi altro gioco sul mercato ma, ancor di più, è un’esperienza accessibile e coinvolgente anche se non siete fissati coi morti viventi. Ho sentito dire, e personalmente sono d’accordo, che questo gioco rimpiazza Battlestar Galactica, che ha un ulteriore strato di complessità senza avere lo stesso divertimento e narrativa. Dead of Winter ha reso più fluida l’esperienza di sopravvivenza semi-cooperativa e non vedo l’ora di vedere dove ci porterà in futuro la serie Crossroads.

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yes Recensore: Mangoose

(recensione originale: “Guess What We're Playing Reviews: Dead of Winter”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1240007/guess-what-were-playing-reviews-dead-winter)

Dead of Winter è uno splendido gioco tematico, pieno di narrazione e trama. La cosa migliore di questo gioco è che la narrazione è logica. Le carte Crossroad assicurano che la storia narrata venga facilmente tessuta dentro il particolare momento del gioco, una cosa mai vista prima d’ora.

Ci sono molte recensioni in cui si dice che gli zombie hanno un ruolo secondario in questo gioco, e sono completamente d’accordo. Il gioco in realtà tratta della relazione umana tra i personaggi, e di conseguenza tra i giocatori.

I componenti sono grandiosi. Adoro le sagome di cartone (ho già troppe orrende miniature di zombie) e i mazzi di carte (oltre 350 carte, meglio chiedere un prestito per imbustarle tutte!), anche se le carte luogo sono un po’ fragili. Maestosa anche la scatola, mi piacciono le illustrazioni sul coperchio, con quello stile “specchio rotto” che riflette perfettamente il fatto che ogni personaggio pensa per sé.

Ci sono problemi nel gioco? Un paio, e sono incredibilmente secondari.

Una partita in 5 giocatori ha potenzialmente un po’ troppo downtime, ma questo più di ogni altra cosa dipende dalle persone con cui giocate. Ci sono solo determinate azioni che si possono fare nel proprio turno. Fortunatamente, è molto facile essere risucchiati nel gioco e non accorgersi del tempo che passa mentre seguite il racconto che voi e i vostri amici state creando. In una partita a 2, eliminate le carte traditore e giocate un cooperativo puro, che è ancora molto divertente, ma non così bello come il gioco completo.

Molte persone hanno sollevato il problema che i non-traditori potrebbero rovinare la partita se pensano di non poter vincere. Questo pare essere diventato per alcuni un punto importante, e il problema sembra basarsi sul fatto che durante la partita alcuni potrebbero decidere che se non riescono a completare il loro obiettivo segreto, allora meglio perdere la partita tutti assieme. Se qualcuno solleva il problema, ditegli che sbagliano. Vincere o perdere in questo gioco è binario. Non ci sono gradazioni. Si perde o si vince. Inoltre il momento in cui vi fermate per completare il vostro obiettivo è il momento che perderete in assoluto.

Dead of Winter è stato annunciato a fine 2013 e i pre-ordini sono andati avanti fino a metà 2014. Questo gioco ha avuto molta aspettativa, più di quanta ne abbia vista per i giochi di zombie da molto tempo. Ho passato tantissimo tempo trascinandomi nei forum BGG, solo in attesa che arrivasse questo maledetto gioco. Sono arrivato al punto di essere preoccupato:  riuscirà a soddisfare le aspettative che ha creato in me?

Incredibilmente, sì. È diventato rapidamente uno dei miei giochi preferiti. Se vi piacciono i giochi a tema con molta tensione e narrazione profonda, dovete a voi stessi una partita di Dead of Winter.

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yes Recensore: William4192

(recensione originale: “The Purge: # 401 Dead of Winter: A Crossroads Game: A story game with a game attached to it”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1225786/purge-401-dead-winter-crossroads-game-story-game-g)

Dead of Winter è uno dei miei rari 10. Di solito non sono un fan dei giochi guidati da una storia, perché normalmente le storie mancano di un gioco che le accompagni. Mi hanno detto che uno story game consiste semplicemente nei giocatori che creano un racconto. Questo è il gioco che ho aspettato a lungo. Dead of Winter narra una storia che ha un vero gioco ad accompagnarla. Non è guidato dal racconto come può esserlo Tales of Arabian Night, ma d’altra parte non vi lascia neanche creare completamente la storia come Winter Tale.  Invece, il gioco dispiega la storia attorno a voi leggendo racconti all’inizio, alla fine e durante gli eventi Crossroads nel corso del gioco. A fine partita, la storia è stata narrata e potrei dirvi esattamente cosa è successo. Questo è uno story game ben fatto!

Senza la storia, probabilmente Dead of Winter non sarebbe il miglior gioco. Il gioco più simile che mi viene in mente è Battlestar Galactica. Ambedue i giochi usano le meccaniche per raccontare una storia piena di contenuto. Dead of Winter ha più “letture” di BSG e racconta una migliore storia a tutto tondo (BSG tende a raccontare ogni volta la stessa storia con diversi eventi).

Ho giocato molte partite a DoW in un breve lasso di tempo. Mi sono divertito tantissimo a giocare le storie e a cercare di battere il gioco. Il gioco può essere molto difficile, e non diventa più facile quando c’è qualcuno che tradisce. L’aspetto unico di questo gioco è che ogni giocatore ha la sua “missione” specifica da conseguire per vincere. Ciò crea una situazione dove ognuno fa azioni per sé e contemporaneamente tutti cercano di raggiungere l’obiettivo principale (beh, tutti tranne il traditore).

Questo gioco ha tensione, decisioni difficili, e un vero gameplay mirato alla sopravvivenza. È uno dei miei giochi preferiti di tutti i tempi. Lo giocherei in qualsiasi momento. Se vi piace BSG, probabilmente adorerete questo gioco. È uno di quei rari giochi grandiosi che non si vedono molto spesso. Ha buone gambe e verrà giocato più spesso di BSG essendo più rapido. Non vedo l’ora che esca un’espansione. È uno di quei giochi che dà la sensazione di una nuova esperienza ad ogni partita. Comprate questo gioco e giocatelo. Vorrei solo che si potesse giocare in più persone.

Da avere!

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no Recensore: Geki

(recensione originale: “A quick review of DoW”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1241071/quick-review-dow)

Finalmente sono riuscito a giocare Dead of Winter. Avevo grandi aspettative, che non sono state soddisfatte appieno.

Il meccanismo Crossroad è grandioso, certamente un elemento di spicco del gioco; la varietà dei voti, degli eventi inaspettati e delle conseguenze e specialmente le interessanti condizioni di attivazione sono innovativi e stimolanti. Nonostante ciò, ritengo che tutto il resto sia lontano dall’essere innovativo e non sia neppure molto interessante.

a) Gli obiettivi personali segreti sono talmente diretti e focalizzati che si finisce sempre per fare le stesse cose (di solito cercare un determinato tipo di carta in un determinato luogo).

b) Cercare, che costituisce la gran parte di come si sopravvive e si vince, significa “pescare carte da un mazzo”. Tutto qui. Si possono pescare più carte rischiando di attirare più zombie. Lo farete, se non trovate quello che vi serve. Dopo tutto, attrarre zombie non è così rischioso se poi lascerete quel luogo (che potrete sempre fare), specie se paragonato con il danno che subirete se non trovate ciò che vi serve.

c) C’è poca varietà di abilità e i personaggi sembrano tutti uguali (tutti i cercatori hanno la stessa capacità di cercare, tutti i combattenti la stessa capacità di combattere, a dispetto dei modi specifici con cui funzionano). Inoltre, quando e se hanno abilità “diverse”, sono strettamente connesse a un luogo specifico, quindi il “modo migliore per usare un personaggio” è talmente ovvio da forzarvi a farlo.

d) Come Shadows over Camelot, la tensione che deriva dalla possibilità (40% in una partita a 4 giocatori) di avere un traditore non è sufficiente a bilanciare l’enorme differenza di difficoltà tra averlo e non averlo. Inoltre saprete molto presto se il traditore c’è o non c’è, guardando il contributo dei giocatori alle crisi.

Il problema è che (se siete familiari con Battlestar Galactica) non c’è un “destiny check” o modi simili per diffondere il sospetto (o viceversa per proteggere il traditore). Inoltre le crisi (a differenza delle crisi di BSG o delle carte nere di SoC) avvengono una volta ogni 4 turni, non alla fine di ogni turno come a BSG. Quindi esse sono molto più rilevanti: normalmente costano 1 punto di morale (ne avete 6 o giù di lì), l’unica risorsa che vi può far perdere la partita. Per questo motivo, sabotare anche una sola crisi è incredibilmente importante e la tensione tende a calare più rapidamente.

e) Anche se aderente all’ambientazione, ritengo che gli zombie (che funzionano con una meccanica di aumento e diminuzione, senza alcun imprevisto / aleatorietà / varietà e senza alcuna differenza tra loro) siano una minaccia molto noiosa. Non sono un fan dei giochi di zombie, ma capisco che Zombicide, ad esempio, ha diversi “tipi” di zombie, una intensità variabile di apparizione e in generale modi più diversificati di interagire con essi.

Detto questo, non tutto è male:

a) le illustrazioni sono fantastiche e molto evocative;

b) se vi sta bene il punto c), ci sono abbastanza “sopravvissuti” che non giocherete mai la stessa combinazione;

c) alle volte, le carte Crossroads possono creare momenti molto intensi. Da qui arriva TUTTA la tensione, peraltro, visto che il resto è deterministico;

d) è abbastanza facile da giocare, e molto accessibile anche per persone che normalmente non sono abituate ai “gioconi”.

A molta gente che conosco e con cui l’ho giocato, DoW è piaciuto molto più che a me, quindi deve avere dei meriti.

Tom Vasel ha detto che per lui “ha completamente rimpiazzato BSG”. Per me, non solo i due giochi non sono poi così simili, ma ritengo che BSG (o Shadows over Camelot, o Robinson Crusoe, tutti giochi che condividono certi elementi con DoW) rimanga di gran lunga un gioco superiore.

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yes Recensore: Fabkok

(recensione originale, “Are you at the crossroads on deciding if Dead of Winter is a good game?”, http://www.boardgamegeek.com/thread/1222234/are-you-crossroads-deciding-if-dead-winter-good-ga)

Qualità. La qualità della produzione è altissima. Mi piace il modo in cui le illustrazioni raffigurano la sopravvivenza agli zombie in un ambiente ostile. Il tono è freddo e brullo, e ci sono sottili riferimenti artistici come la marca di fagioli “zombie free”, le sbavature di sangue e l’usura degli agenti atmosferici sulle carte e sui componenti.

Regolamento. Il regolamento è molto lineare e chiaro. Nonostante descriva le azioni dei giocatori e del gioco con esempi, potrebbe essere difficile per qualcuno concettualizzare come i componenti funzionano assieme. Per esempio, un giocatore può “giocare una carta” come azione gratuita. Suona abbastanza semplice, ma dovete valutare l’opzione di usare la carta su uno dei vostri sopravvissuti oppure a beneficio della colonia oppure per aiutare la gestione della crisi. Man mano che la partita va avanti, diventa più evidente come i diversi aspetti del gioco lavorano assieme. Se dopo aver letto il regolamento c’è qualcosa che non capite, il mio suggerimento è di leggervi le carte dei vari mazzi.

Il tema Crossroads. Sulla scatola di Dead of Winter c’è scritto che si tratta di un “crossroad game”. All’inizio pensavo fosse un riferimento al mazzo di carte Crossroads, una meccanica che forza i giocatori a prendere decisioni difficili. Tuttavia il gioco è PIENO di decisioni e penso che sia questo il motivo per cui è davvero brillante. Ciò in cui il gioco riesce bene è mettere i giocatori in situazioni precarie dove le scelte sono importanti, indipendentemente dagli zombie che vagano là fuori. Per esempio, potreste dover affrontare il ritrovamento di una colona che ha nascosto di essere incinta e ora dovete votare se tenere il bambino anche se il pianto potrebbe attirare gli zombie, o tenere il bambino ma esiliare la madre come punizione; i coloni potrebbero essere perseguitati dai cannibali e dover cacciarli rischiando di esporsi oppure lasciarli perdere ma rischiare di essere feriti ogni volta che qualcuno lascia la colonia; un colono potrebbe essere afflitto da una malattia malvagia che vi costringe a buttarlo fuori e perdere un punto di morale, o tenerlo rischiando altri feriti e potenzialmente uccidendo i sopravvissuti indifesi. Non solo ci sono scelte difficili, ma le conseguenze di queste scelte possono portare paranoia, frustrazione e sospetto. Non è un gioco sugli zombie. È un gioco sulle persone … che lavorano assieme, affrontano dilemmi etici e morali, come la dipendenza dalla droga, il suicidio, la carestia e la morte.

Direi quindi che il tema Crossroad non riguarda solo le carte Crossroad ma l’intero gioco. Ecco un esempio: all’inizio di ogni round viene rivelata una crisi che generalmente richiede un certo tipo di oggetto in quantità pari ai giocatori non esiliati in gioco. Diciamo che la crisi sia la scarsità di cibo. In una partita a 4 giocatori, bisognerà giocare 4 carte cibo per scongiurare la crisi. Tuttavia, dopo che tutti i giocatori hanno effettuato il proprio turno, la colonia richiede 1 cibo per ogni 2 sopravvissuti, per evitare di morire di fame (e di perdere morale – se il morale va a zero, si perde la partita). Il cibo immagazzinato può anche essere speso per aumentare di 1 il risultato di un dado azione. Al tuo turno, non hai carte cibo in mano e ciascuno dei tuoi sopravvissuti ha almeno una ferita. Decidi di viaggiare in cerca di cibo. Ogni volta che un sopravvissuto si muove in un luogo devi verificare l’esposizione, il che significa: non succede nulla, il sopravvissuto viene ferito, il sopravvissuto subisce l’assideramento (il che causa una ferita per turno – e 3 ferite uccidono il sopravvissuto e abbassano di 1 il morale), o viene morso e ucciso (il morale diminuisce di 1). Muovi il sopravvissuto nella drogheria senza incidenti, ma non riesci a cercare perché nessuno dei tuoi risultati di dado è uguale o superiore all’abilità di cercatore dei tuoi sopravvissuti. Così spendi il cibo della colonia per aumentare di 1 il risultato del dado, con disappunto degli altri giocatori, e trovi … un altro sopravvissuto. Giochi la carta perché si tratta di Ninja Mike Cho che non ha bisogno di fare il check sull’esposizione quando combatte gli zombie, ma nel farlo aggiungi alla colonia un’altra bocca da sfamare. Improvvisamente un giocatore sbadiglia, attivando così una carta Crossroads (sì … questo è SUL SERIO uno dei meccanismi di attivazione) che ti dà la possibilità di rinunciare al resto dei dadi azione per guarire una ferita di ciascuno dei tuoi sopravvissuti. Così rinunci, ma ora non puoi più completare le azioni che richiedono dadi. Non vuoi giocare carte perché le carte giocate vanno in una pila degli scarti dove ce ne sono già 9 (se la pila degli scarti sale a 10 si perde un punto di morale), e hai appena rinunciato ai tuoi dadi azione, il che ti impedisce di eliminare 3 carte dalla pila. Così termini il turno, ma gli altri giocatori vedono che hai le mani piene di carte, hai usato il cibo della colonia a tuo beneficio, non hai aiutato a risolvere la crisi (e ora se la dovranno risolvere da soli), e hai nutrito il tizio che hai appena aggiunto alla colonia. Oltre tutto, il tuo obiettivo segreto è di finire la partita con tre carte cibo in mano. E non sei nemmeno un traditore! Gli altri cominciano a discutere di esiliarti (il che impedirà alla tua squadra di sopravvissuti di entrare nella colonia, aiuterà la soluzione della crisi e ti darà un altro obiettivo da conseguire per vincere la partita). Ma tu volevi solo aiutare!

Tutto questo può accadere in un turno. Ci sono tantissime cose che possono accadere nel turno di ogni giocatore. L’interazione è molto alta, perché dovete guardare le azoni degli altri giocatori, nel caso che le loro azioni attivino una carta Crossroads, o agiscano in modo sospetto come farebbe un traditore, o salvino da soli la colonia. In una partita dove NON SONO STATE USATE CARTE TRADITORE, un giocatore non è riuscito ad aiutare la risoluzione della crisi ed è stato immediatamente accusato di essere … un traditore! Questo gioco vi può fottere il cervello! È come se ogni giocatore muovesse una manovella che smuove gli ingranaggi di una pazza e complessa macchina “e se…”.

Rigiocabilità. Sembra quasi che questo gioco contenga già un’espansione. C’è un disegno davvero intelligente nelle carte Crossroads: nei contenuti per adulti come sesso, droga e alcool, il testo volgare è identificato con un simbolo. Se questo genere di cose non vi piace, potete rimuovere le relative carte dal mazzo. C’è anche un simbolo che rappresenta la “non-cooperazione”. Se volete che tutti giochino lealmente potete rimuovere queste carte dal mazzo. C’è una tonnellata di carte nel mazzo Crossroads. Anche se ne togliete alcune, non ve ne accorgerete. Volete un gioco ancora più spensierato? Potete rimuovete le carte traditore. Le carte dei giocatori esiliati hanno due obiettivi: uno se sei un traditore e uno se non lo sei. Ci sono parecchie carte missione a doppia faccia, con una missione standard su un lato e una più difficile sull’altro. Il setup è di per sé un gioco.

Siete ancora al bivio?

Se siete ancora incerti, allora chiederò la votazione per esiliarvi. Dead of Winter è un fantastico gioco guidato da una storia, inserito in un aspro scenario post-apocalittico. La cooperazione tra giocatori è necessaria, ma la decisione tra bene personale e bene comune vi forzerà a mantenere un equilibrio precario tra etica, morale, istinto e logica.

Commenti

un lavorone :)

Baggins da statua, complimentoni!

Grazie a tutti , scimmi allertata:D

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