Battlestar Galactica: Goblins vs Toasters: Chronicles: Adama



Quarto capitolo della saga online qui in Tana de "Battlestar
Galactica: Goblins vs Toasters: Chronicles"

Cinque giocatori, cinque PNG e il Master, pardon, il Dio Cylon Sava
rievocano le peripezie della Flotta Coloniale braccati dai Cylon.
Riusciranno gli umani a trovare un luogo chiamato Terra?



Queste sono Le Memorie di un Vecchio Soldato ovvero quanto fino ad ora è
successo visto con gli occhi dell'Ammiraglio Adama. O appunto meglio dire
Il Vecchio.

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Quarto capitolo della saga online qui in Tana de "Battlestar
Galactica: Goblins vs Toasters: Chronicles"

Cinque giocatori, cinque PNG e il Master, pardon, il Dio Cylon Sava
rievocano le peripezie della Flotta Coloniale braccati dai Cylon.
Riusciranno gli umani a trovare un luogo chiamato Terra?



Queste sono Le Memorie di un Vecchio Soldato ovvero quanto fino ad ora è
successo visto con gli occhi dell'Ammiraglio Adama. O appunto meglio dire
Il Vecchio.

Questi sono alcuni appunti, notazioni o semplicemente pensieri sparsi. Non
che i miei pensieri siano molto importanti. Però a me rilassa giocherellare con
un lapis. Mi aiuta a pensare. Anzi, mi aiuta ad organizzare i miei pensieri. E
per evitare che si perdano come lacrime nella pioggia. Questa forse è una
massima troppo forte. Del resto a chi possono interessare Le Memorie di un
Vecchio Soldato?


 

Oggi è il mio ultimo giorno di servizio. L'ultimo di quaranta anni passati nella
Flotta Coloniale. Una guerra contro i Cylon. Centinaia di missioni.

Però mi ricordo come fosse ieri il primo giorno da recluta. Quantomeno meglio di
cosa è successo ieri. Niente. Ieri non è successo niente. A dire il vero non mi
ricordo più l'ultima volta che è successo qualcosa.

Credo che questo significhi che sono vecchio. Come il Galactica del resto. Sono
in disarmo. Come il Galactica.

Anzi no. Il Galactica diventerà un museo. Io no, non diventerò un museo.

Peccato. La vecchia signora è ancora una signora nave.

Cento per cento analogica, navigazione a vista e sistemi informatici rudimentali
a circuito chiuso. Niente rete, controllo remoto, automazione.

Dietro al Galactica c'è una mano. La mia mano.

Sono certo che la vecchia signora potrebbe ancora polverizzare i tostapane anche
a distanza di quarant'anni. Anzi ci scommetterei. Di certo con una mano più
giovane. Io sono vecchio. Non voglio riposare, non sono abituato a riposare. Ma
mi hanno ordinato così. Quindi vado in disarmo.















 


Chi l'avrebbe mai detto?

Siamo stati polverizzati. Dodici pianeti cancellati. Le nostre difese?
Semplicemente spente.

La vecchia signora no. Solo la mia mano può spegnerla. E non ne ho la minima
intenzione.

Pagheranno per questo. Li distruggerò. Uno ad uno.

C'era una tregua. Io c'ero alla tregua. E non avrei mai voluto esserci oggi.

Sono il più di grado nella Flotta Coloniale. Perlomeno il più alto grado in
vita.

Io ero in disarmo. Io comando un museo. Io sono Ammiraglio.

 

 

 







 

Siamo 50,000. Eravamo miliardi. L'unica difesa della razza umana è la vecchia
signora.

Siamo sotto attacco ininterrotto da giorni.

Ho abbattuto una Basestar ma ce ne sono altre due. Tre Heavy raider pronti ad
abbordarci. Squadriglie di raider piovono da ogni dove: sciamano tra le navi
civili. E io ho solo otto viper.

Loro non dormono mai. Incredibilmente neanche noi. Ma loro posso continuare così
per l'eternità. Noi no.

Ho commesso tanti errori in vita mia. Li ho pagati tutti a caro prezzo. Fa parte
del gioco.

Per vincere una guerra ci vuole una battlestar, dei viper e dei piloti. Non
civili. Piloti. Senza hai perso.

Gli Dèi abbiano pietà di me ma io devo prendere questa decisione. Non voglio,
devo. La situazione tattica lo impone. Io salto via da questo inferno con chi è
pronto. Gli altri li porterò nella mia coscienza. Ma ne salverò altri e loro
avranno la coscienza pulita.

Magari non capiranno ma saremo vivi.

Mi dispiace ma sono felice: siamo 38,000 ma vivi.







Cos'è una medaglia?

Le mie non so neanche dove sono. I miei rimorsi, quelli sono sempre con me.

Ora c'è calma. Questa non è una guerra. Ho capito tardi ma almeno ho capito:
abbiamo perso il giorno della distruzione delle Dodici Colonie. Questa è una
fuga disperata.

Siamo braccati. Non so dove andare: altro che lacrime perse nella pioggia. Siamo
dispersi nel vuoto assoluto.

Questo pensiero mi uccide. Se io non riesco a sopportare la verità come posso
sperare che i miei uomini eseguano i miei ordini? Che senso ha sopravvivere ogni
giorno alla deriva nello spazio?

Cosa fa di un uomo un uomo? La speranza. La speranza è vivere. Seppure dispersi
nello vuoto assoluto, seppure con gli impianti di condizionamento malandati,
seppur con i viveri razionati, seppur braccati da killer meccanici spietati.

Io darò speranza alla Flotta. La Tredicesima Colonia esiste. E io so dov'è. Io
porterò i superstiti in un luogo chiamato Terra.

Certo prima o poi qualcuno scoprirà che è una favoletta raccontata da un Vecchio
soldato in disarmo. Mi odieranno. Tutti mi odieranno.

Ma fino ad allora almeno avranno vissuto non sopravvissuto.

 


 

Se non mi rado allora cresce la barba. Anche a loro. Se mi taglio mentre mi rado
allora sanguino. Anche loro.

Ora i Cylon sono come noi.

No che dico?

Sembrano noi. Non sono come noi. Sono macchine. Il loro non è un cervello: è un
ammasso di silicio. Eseguono un software. Per gli Dèi! E adesso?! Potrebbero
essere ovunque. Potrebbero essere chiunque.



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Questa è bella.

Quaranta anni di servizio. Ora sarei tecnicamente in pensione, tra l'altro. Una
guerra Cylon.

E io sarei un Cylon?

Le mie rughe dicono chi sono. Le mie rughe sono quello che ho fatto nel bene e
nel male.

Io non sono un Cylon!

Sono pronto a sopportare qualunque minaccia esterna. Kara disubbidisce ai miei
ordini. Zac non ha mia disubbidito. Questo è troppo: non posso fidarmi di
nessuno.

No, non è vero. Apollo. Tigh. Katraine. Cottle.

Ma soprattuto William Huskey Adama. Devo fidarmi di me.

Vecchio, non mollare ora.

Nervi saldi. Non farti sopraffare dalle emozioni. Sii lucido. Razionale.
Spietato.

La miglior difesa è l'attacco: se ci sono sporchi lavori in pelle sulla mia
Nave, io li scoverò e li annienterò. Uno ad uno.

Hanno iniziato una guerra che io finirò. Fosse l'ultima cosa che faccio.







Kara è umana. Lo sapevo. Se così non fosse stato...non avrebbe senso nulla.

Ma cosa dico? Non è vero. Io sono un soldato della Flotta Coloniale. Una vita
intera da soldato.

Ho eseguito ordini per una vita. Ora ne ho uno solo: salvare la razza umana.

Mi guardo attorno e sono solo. Farò di testa mia: onori e oneri.

Il Presidente è un folle. Zarek trama nell'ombra per il potere: che senso ha
alle soglie dell'estinzione? Nessun uomo si comporterebbe così. Appunto: nessun
uomo. Un Cylon sì.

Il Tenente Boomer? Nelle migliori delle ipotesi è una isterica. Oppure.

L'ho pure decorata Sharon, con la mia mano. La stessa che guida la vecchia
signora.

Devo ricordarmi di lavarmi le mani. Non è educato far indispettire le signore,
specie se vecchie.



 

 


 







Kobol. Siamo a Kobol.

La nostra antica dimora. A casa trovi sempre qualcosa che avevi dimenticato: io
ho trovato la Terra.

Esiste davvero. E ora so dov'è.

Una menzogna ripetuta diventa una verità. Forse ho ripetuto così tante volte di
sapere dov'è la Terra da essermene convinto. Ma quelle che ho visionato sono
coordinate reali. Un pianeta vero.

Boomer continua a disubbidire e ad accusarmi. Zarek non si espone mai ma come la
goccia scava la roccia distorcendo la verità.

Anch'io ho mentito. La Terra. Ma l'ho fatto a fin di bene e gli Dèi sembrano
voler dare una seconda possibilità alla razza umana. Io ho fede.

Ogni giorno mi sveglio e so che sarà peggio di quello appena passato. Ma so che
ce la farò. Io troverò la Terra.
















 

Io non urlo e non sussurro mai.

Ho imparato a diffidare di chi urla e di chi sussurra.

Inaudito. Pazzesco.

Scarcerare Boomer?! Tutti d'accordo? Zarek che corrompe i miei uomini?

Ma soprattutto ho ordinato il contrario!

Mai. Non mi piegherò mai. Posso spezzarmi. Ma piegarmi mai.

E' un rischio che non posso correre. Non posso. Contro l'opinione di tutti io
farò di testa mia. E schiaccerò chiunque osi fermare la corsa della Flotta
Coloniale verso la Terra.

Che vengano a prendermi: la mia pistola è pronta così come la mia Battlestar.








 

 

 









Quanto tempo è passato.

Una cerimonia. L'ultima cerimonia sul Galactica. Il nuovo Cag. Una delle mie
migliori scelte. Sembra un secolo fa. Ne ha fatta di strada la ragazzina. Io
l'ho promossa e lei ha fermato un ammutinamento: nello scambio ci ho guadagnato.

Ho sempre pensato di cedere un domani il mio titolo a Kara. Ammiraglio Thrace:
suona bene.

Avevo sempre pensato del resto che Zac dovesse indossare la divisa. In effetti
la indosserà per sempre nella tomba in cui l'ho lasciato millenni fa.

Credo che Kara abbia la sua strada e solo lei sappia quale sia. Di certo non
posso decidere io per lei. Ho già deciso per altri e non è andata bene. Ad ogni
modo una figlia non può prendere il posto di un figlio.

Oggi sono stanco. Vorrei dormire. Come Zac, per sempre.

Ma sono vicino alla meta. E allora tutto avrà un senso. Perché? Semplice: avrò
eseguito il mio ordine.



 






Laura sta morendo. Cancro. Non il pianeta.

Posso combattere i Cylon. Posso reggere ad ammutinamenti, schiacciare i miei
nemici. Posso trovare la Terra. Ma Laura morirà.

E allora a maggior ragione devo trovare un luogo chiamato Terra. Per poterla
lasciare riposare per sempre in cima a una collina che da su una radura, tra i
fiori all'ombra di un albero. Io sarò con lei. Sempre.







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Prima Parte:
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Seconda Parte:
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