Il futuro dei titoli Eagle Games

Ho dato un’occhiata a cosa combinano in casa Eagle Games.

Sembra si siano convertiti alla religione di Martin Wallace.

Giochi

Ho dato un’occhiata a cosa combinano in casa Eagle Games.

Sembra si siano convertiti alla religione di Martin Wallace.

Dopo aver tentato con Age of Mithology di “portoricare” un gioco di guerra fra unità mitologiche, sembra che alla Eagle games abbiano deciso che Martin Wallace sia il top dei game designer (come dargli torto...).
Nei “titoli” del regolamento del nuovo “Conquest of the Empire II” (che potete tranquillamente scaricare dal loro sito eaglegames.net viene citato Martin Wallace come ispiratore del design del nuovo gioco.
Bene, viene da dire, se avete giocato ai loro giochi precedenti. Hanno solo da migliorare ispirandosi ai giochi di Wallace.
Iniziando a leggere il regolamento si incontrano poi cose come:
schema per la decisione delle alleanze;
segnalini città da piazzare di volta in volta nelle provincie e sostituire con segnalini influenza;
punti vittoria che si guadagnano con maggioranze dei precedenti segnalini influenza nelle province;
gioco diviso in guerre, divise a loro volta in turni di gioco di 2 azioni;
possibilità di ottenere oro in cambio di punti “insoddisfazione”...


...insomma chi ha mai giocato a Struggle of Empire avrà riconosciuto i meccanismi che sono stati praticamente fagocitati in toto e aggregati a regole per reclutare e spostare sostanziosi eserciti di miniature in plastica (senò non sarebbe un gioco Eagle Games).
Certo, il gioco risultante potrebbe anche non essere male, ma a me pare uno scopiazzamento bello e buono, non un’ispirazione...
Tra l’altro in fondo alle regole è presente una pagina che pubblicizza esplicitamente un prossimo gioco che “rivisita” lo splendido Age of Steam.


A questo punto mi chiedo:
hanno iniziato una collaborazione attiva con Martin Wallace (magari! Giochi con la loro grafica e le regole di Wallace sarebbero ghiotti) o si sono dati alla razzia di idee altrui?