IDeA G - report di Andrea Angiolino

Come promesso, ecco il mio reportino personale.
 
Giunto alla stazione di Torino ho avuto il piacere di un passaggio da Luca C. che, prelevati Gianfranco, Luca "Flaming" e Paolo ci ha condotti dritti dritti a Piossasco, ove siamo sbarcati con congruo anticipo.
La colazione al bar della Coop mi ha consentito un po' di rassegna stampa: presa La Stampa ho individuato un articolone su più colonne in cronaca dove si intgerviostava il nostro Walter Obert.
 
segue ...

Manifestazioni

Come promesso, ecco il mio reportino personale.
 
Giunto alla stazione di Torino ho avuto il piacere di un passaggio da Luca C. che, prelevati Gianfranco, Luca "Flaming" e Paolo ci ha condotti dritti dritti a Piossasco, ove siamo sbarcati con congruo anticipo.
La colazione al bar della Coop mi ha consentito un po' di rassegna stampa: presa La Stampa ho individuato un articolone su più colonne in cronaca dove si intgerviostava il nostro Walter Obert.
 
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Bravissimo! Su Tuttolibri c'era anche la consueta rubrica di Ennio Peres con una recensione di "Squek!", il best-seller di Elena Fyrogeni...
Bravissimi anche loro, ma quella è un'altra storia.
Comunque la nostra manifestazione ne ha avute diverse, di segnalazioni sulla stampa (e non solo, appunto, sulla Stampa).
 
Giunti alla sala superiore, con terrazza e pergola, ci siamo insediati assieme agli altri anticipatari.
Per riscaldamento abbiamo fatto un giro a "Wings of War": vero, non è inedito...  ma non erano ancora le 10 e IDeA G non era ancora aperto.
E poi era propedeutica al prototipo di "Wings of War - Burning Drakens", terzo titolo della serie che avevo lì in valigia.
 
Aperte ufficialmente le danze, ho iniziato giocando Business Palace di Marco Averone.
Interessante, e per essere la primissima partita ben funzionante.
Il gioco si è evoluto di turno in turno con vari miglioramenti alle regole da parte dei partecipanti.
Interruzione per il pranzo, in un bar della polisportiva che ci ha trattato assai bene.
Partita finita a inizio pomeriggio.
 
Poi ho giocato il pomeriggio, cena al bar della polisportiva dove ci hanno trattato bene, giocato la sera, altra partita a WoW fuori dal tempo ufficiale con gli ultimi nottambuli, notte in foresteria gentilmente ospiti dell'organizzazione, colazione al bar della Coop, giocato (salvo intervista) la mattina, discorso delle autorità e dell'associazione ospitante Lapis (bravi, grazie di tutto), aperitivo gentilmente offerto, pranzo come sopra, visita al castello dei nove merli (non corvi), pomeriggio di gioco, infine partenza per Torino e la sua centralissima stazione con cortese passaggio del noto editore Giacomo Sottocasa, che non era lì come editore ma come autore.
Riassumo così perché saltando da una partita a una chiacchiera a un'intervista non ricordo più la cronologia dei vari giochi (benché qualche spiritoso dica che a Lucca mi abbiano dato un Best of Show "alla memoria", e qui sono lieto che non vediate il gesto che sto facendo, la mia memoria non è più quella di una volta.
 
E quindi ecco i giochi inediti giocati, in ordine rigorosamente alfabetico.
Ma prima due o tre considerazioni generali: - ottima organizzazione, ottima accoglienza, piacevolissimo soggiorno, gradevolissimi momentio di socializzazione collettiva o a gruppetti tra un collaudo e l'altro.
- utile focalizzazione dell'attività sul gioco, senza sovraccaricare le due giornate di incontri con pubblico ignaro o attività formalizzate che distogliessero dal nocciolo vero dell'attività per la quale ci eravamo incontrati lassù.
- grande impegno di autori e giocatori su giochi propri e altrui, generoso interscambio di commenti e consigli anche se poco formalizzato su tabelloni e moduli dell'organizzazione.
Poco o almeno meno di quanto desiderato dai nordici e quasi teutonici (per i miei standard) organizzatori.
Ma per me esperienza utilissima e rinfrancante.
- unico piccolo neo, alcuni casi di abbandono della partita a metà da parte di alcuni giocatori.
E' anche vero che l'ho visto accadere con i miei occhi solo per un gioco iniziato la mattina e continuato il pomeriggio, e che quindi presumibilmente superava le due ore previste dal regolamento.
Ma non è nemmeno facile per chi ha appena ideato un prototipo garantire condizioni di chiusura partita che finiscano in due ore esatte... Insomma, piccolo appunto ma tutto sommato bene così.
- grandi premesse per il futuro visto l'interessamento dell'Assessore e della stampa, nonché il bel centro culturale in costruzione a poca distanza dalla pur gradevolissima e distaccata al punto giusto (per aiutare la concentrazione) sala della Coop.
 
In quanto ai giochi...
 
Coast to coast di Luca Borsa: l'ho notato per i materiali e ho insistito io per giocarlo.
Gioco astratto di collegamenti intrecciati fra vari punti dwel bordo del tabellone, usando dadi con vari tratti di percorso.
Bello, già perfettamente oliato: nient'altro da aggiungere.
Gli manca solo un editore, che gli auguro di trovare al più presto.
Non conoscevo Luca, è stato un vero piacere.
 
Crazy run di Francesco Berardi: Francesco l'ho conosciuto a Lucca Games, o meglio all'alberghetto di Marina di Pietrasanta segnalatoci da Giorgia (www.eventiludici.it) e dove alloggiavamo assieme a Pier Giorgio Paglia, Silvio De Pecher e altri personaggi ludici.
Anche lì c'è stata una piccola cerimonia di colazione con rassegna stampa: lui era citato sul Corriere di Lucca per via del premio al gioco inedito.
Crazy run mi ha divertito assai: è una corsa di automobili/persone su un percorso piuttosto contorto, in cui ci si spintona in continuazione e si accumulano gettoni-punto lungo la via.
Mi sembra già un gioco maturo e funzionante.
Lievi ritocchi li vedrei più che altro per rendere più automatico e meno libero il piazzamento dei gettoni-punto.
Una rapida occhiata a "Vermi" di Randolph può essere utile per evitare qualche piccola sovrapposizione.
E poi c'era qualcosina d'altro...
Insomma, Francesco lo sa.
 
Obscura tempora di Andrea Angiolino: in realtà il gioco, in cui 2/6 signorotti medievali gettano le basi dei loro domini saccheggiandosi a vicenda, l'ho portato su richiesta di alcuni che ne hanno letto in giro visto che Rose&Poison lo pubblica a marzo.
Ha avuto un playtesting lunghissimo... per cui lo considero assai stabile.
Ma la partita che abbiamo fatto mi ha dato un paio di spunti di marketing, per cui è stata utile lo stesso.Viva, viva!
 
Pyramides di Francesco Berardi: gioco di costruzione di piramidi, in realtà molto tedesco (nel senso che l'ambientazione è carina e il meccanismo anche, ma i due non hanno molto a che fare l'un con l'altro: non è un difetto, Knizia è il caposcuola di questo tipo di bestseller).
Mi è piaciuto, anche se ho capito male le regole e mi sono fatto subito prendere gli 1 e 2 del mio colore, che è una rovina.
Flaminia "Acchittocca" Brasini le ha capite subito bene e ha usato una tattica inespugnabile.
Risolto un nodo sull'utilità delle carte basse ci siamo, anche se Crazy Run mi ha alla fin fine intrigato di più.
 
Scacchi animali di Andrea Mainini: ero curioso di conoscere Andrea, che ha appena esordito sul mercato internazionale con un gioco fatto a quattro mani con Maureen Hiron.
Che è un po' come esordire da romanziere con un thriller scritto assieme a Stephen King.
Altra gradevolissima conoscenza, davvero.
Gli scacchi animali sono molto belli, con pezzi scolpiti in resina.
L'ho provato in quattro, il che ha portato a una partita molto serrata e sarei curioso di vedere che succede in due, con più pezzi per ciascuno come un canguro "alto" e uno "basso".
Lo immagino altrettanto funzionante ma con gusto diverso.
 
TA-TA-TA' di Angelo Porazzi: autore che ovviamente già conoscevo.
Di questo gioco posso dare solo un giudizio estremamente sommario: non ho fatto una partita completa, ma una manciatina di turni di supplenza rispetto a qualche giocatore che aveva abbandonato prematuramente la partita, per pochi minuti che avevo a disposizione tra due impegni già presi.
Angelo lo ha modestamente prfesentato come "il Wings of War dei poveri", ma credo possa piuttosto rivendicarlo orgogliosamente come "il Non t'arrabbiare" dei ricchi: il concetto di completare giri su un circuito inseguendosi a vicenda è portato ad altezze mai raggiunte (se mi perdonate la metafora, visto che si parla di biplani).
Carini e briosi i disegni.
 
Vera storia di Ulysses, la, di Andrea Angiolino e Pier Giorgio Paglia: nuova versione del nostro gioco uscito nel 2001 con Winning Moves.
Abbiamo cercato di recuperare in semplicità e in strategia visto che l'editore, alla prova del mercato, aveva trovato il gioco troppo aleatorio per i veri appassionati e troppo complicato per le famiglie - purtroppo non aveva mai visto il nostro prototipo originale, solo una versione editata da terzi.
Siamo dunque tornati alla primissima versione del 1998, riaggiungendo poi un pochino di innovazioni dettate dall'esperienza.
La partita a IDeA G è stata utile per un ulteriore ritocco all'equilibrio delle carte nel mazzo.
Molto confortante l'opinione generale di Stefano Luperto, che già conosceva la versione pubblicata: queste occasioni fanno bene anche al morale!
 
Grazie di tutto a tutti  e alla prossima!
Andrea