Monopoli: via la candela, arriva il cellulare

Da: La StampaWeb
Rivoluzioni: il gioco di società offre una nuova versione con nuovi segnalini e proprietà immobiliari. Patatine McDonald’s e tazze Starbucks, spariscono le stazioni e arrivano gli aeroporti...

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Da: La StampaWeb
Rivoluzioni: il gioco di società offre una nuova versione con nuovi segnalini e proprietà immobiliari. Patatine McDonald’s e tazze Starbucks, spariscono le stazioni e arrivano gli aeroporti...

Avevano resistito per molti lustri. Ed erano una solida diga contro il fiume del tempo che passa. I vecchi segnalini del Monopoli, il ditale, il ferro da stiro, la scarpa, che sono passati immutabili come reliquie di padre in figlio, ora verranno modificati. La Hasbro, la casa editrice del popolare gioco di società, ha messo in vendita una nuova edizione che propone «token» in sintonia con i bisogni moderni. I giocatori potranno scegliere una Toyota Prius, un cartoccio di patatine fritte McDonald’s, una scarpa da ginnastica New Balance, una tazza di caffe Starbucks, un cellulare Motorola Razr, un computer portatile... Insomma tutte icone contemporanee ben identificabili. E volutamente griffate.

L’obiettivo della rivoluzione nel gioco più capitalistico del mondo è duplice. Un aggiornamento, innanzitutto. I classici segnalini erano diventati un po’ démodé. La candela in miniatura andava bene con la Grande Depressione, quando conveniva risparmiare sulle luminarie. Oggi? Evocherebbe al massimo un irritante blackout. Stesso discorso per gli altri oggettini in miniatura, dal cilindro al cagnolino alla macchinina da Formula 1 preistorica. Hanno il dono della tradizione. Null’altro.

La seconda ragione del restyling è tutta economica. I segnalini fanno parte d’una nuova filosofia del marketing, il «branded entertainment», che cerca di infilare i prodotti nella cultura popolare, nelle trame dei romanzi, nei musical di Broadway, nei film, nei videogiochi.

La nuova versione si intitola «Monopoly Here and Now». Ovvero Monopoli qui e ora. Sulla scatola campeggia l’immortale vecchietto, con baffoni bianchi, cilindro da riccastro, e l’espressione gioiosa dell’imprenditore. Ma il tabellone sul quale si gioca è completamente diverso. I classici indirizzi di Atlantic City, sobri e monocromatici, sono stati sostituiti dai luoghi più glamour dell’America contemporanea. Con immagini colorate. Le proprietà immobiliari spaziano da Boston a Washington, da Las Vegas a Hollywood, dal Disney World di Orlando alla Wakiki Beach di Honolulu. E dato che non ci sono confini alla brama di possesso di un giocatore di Monopoli, si può anche acquistare il Johnson Space Center di Houston o il Red Rock’s Amphitheater di Denver, lo spettacolare anfiteatro all'aperto in mezzo alle maestose rocce di arenaria rossa.

Il nuovo Monopoli cambia anche i mezzi di trasporto. Spariscono i treni, arrivano gli aerei. Più veloci, più utili. Le quattro stazioni ferroviarie della versione classica - B&O, Pennsylvania, Reading e Short Line - sono infatti soppiantate dai maggiori aeroporti degli States, l’Hartsfield-Jackson di Atlanta, il J.F. Kennedy di New York, il Los Angeles International e l’O’Hare di Chicago.

Il Monopoli venne inventato nel 1935 da Charles Darrow. L’America usciva dalla Grande Depressione. E apprezzò il gioco che simulava la filosofia del capitalismo. Chi aveva perso tutto con la Borsa, poteva rifarsi su parenti, amici, mogli svogliate, lanciando dadi. Lo scopo era mandare in bancarotta gli avversari costrigendoli a sborsare un sacco di denaro. Con tanto di «imprevisti» e «probabilità». Un gioco bello e crudele. Come il capitalismo. Tant’è che nei Paesi comunisti il gioco venne vietato, perché metteva un gusto pazzesco di risuscitare la lotta di classe.

Stando alle statistiche, dal giorno della sua invenzione, il Monopoli è stato giocato da 750milioni di persone. Un record assoluto. Anche perché nel frattempo nel mondo sono cambiate tante cose, i sistemi economici, le pedagogie, i gusti ludici dei bambini. Il Monopoli nel corso degli anni ha lanciato qualche nuova versione, ispirata alla squadra di baseball degli Yankees e alla saga di Guerre stellari. Ma in fondo è restato fedele a se stesso. Perché continuava a funzionare benissimo, così come «l’auri sacra fames» (Virglio, «Eneide») continua a perseguitare e deliziare l’umanità. Bisognava solo aggiornarlo un po’. Nella sua materia base: il denaro. Passando dalla casella del «Via», non ricevi più i 200 dollari classici (ormai una miseria). Adesso intaschi 2 milioni di dollari. E’ più divertente. Anche se è solo un gioco.