[Prova su Strada] Inhabit the Earth

 Eccoci alla prova su strada del nuovo gioco di Richard Breese.

Il regolamento, pulito e chiaro, prometteva bene. Magari nulla di rivoluzionario,  ma una gestione carte solida e stimolante. Avrà mantenuto le sue promesse?

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Inhabit the Earth
Eccoci alla prova su strada del nuovo gioco di Richard Breese.
 
Il regolamento, pulito e chiaro, prometteva bene. Magari nulla di rivoluzionario,  ma una gestione carte solida e stimolante. Avrà mantenuto le sue promesse?
 
IL GIOCO (riassunto dellle regolescritto da Linx)
E’ un gioco di corsa che si svolge su 6 “continenti” con fino a sei famiglie di animali, identificate dall’icona della loro orma. Più si fanno avanzare le pedine che le rappresentano ogni famiglia su uno dei tracciati continentali più punti avremo a fine partita, da sommarsi a quelli regalati dalle abilità speciali dei vari animali. Le carte rappresentanti gli animali con poteri speciali e icone rappresentanti famiglia, territorio tipico e continente tipico sono il fulcro di tutto il gioco.
 
Questo si svilupperà su 3 direttive:
- calare carte per aumentare le tue famiglie di animali in gioco, evolverle (calandole sopra ad una carta della stessa famiglia), moltiplicarle in numero (infilandole sotto) o concedendo adattamenti (mettendo sotto al contrario la carta di una famiglia diversa);
- acquisire nuove carte facendo “figliare” una delle pedine in gioco e ottenendo carte in base al numero di animali di quella specie, cioè di quante carte di quella famiglia avete una sopra all’altra;
- giocare una carta e muovere sui tabelloni tutte le pedine di una famiglia (intesa come pila di carte di cui si intravedono i simboli delle carte sottostanti) che condivide almeno una delle icone con la carta giocata.
Le pedine per muoversi sul tabellone poi possono passare da una casella all’altra del percorso utilizzando le icone della propria creatura che coincidono col simbolo della casella che andranno a coprire o del continente del tabellone su cui attualmente stanno viaggiano. In questa fase di movimento è anche possibile “Migrare” in differenti tabelloni per proseguire là la propria corsa, cercando ambienti più adatti... al proprio sviluppo. Piccole variazioni come segnalini sui percorsi da guadagnare al passaggio regalano anche un maggior senso di competizione, essendo reclamati dalle prime creature che passano.
Un’occhiata all'immagine qui sopra renderà tutto molto chiaro all’occhio del giocatore esperto e chiarirà quanto il gioco appaia facilmente spiegabile nella sua essenza ai compagni di gioco e quanta profondità possa esserci nascosta nelle decine di poteri speciali dei vari animali, calibrati dall’autore in modo che, se all’inizio spingono all’azione e alla proliferazione delle specie, verso la fine puntino al raggranellare punti. Le carte animale infatti sono divise in gruppi diversi per essere pescati in diversi momenti della partita (un pò come succede con le tessere di Keyflower).
 
 
CONSIDERAZIONI (di Agzaroth)
Piaciuto alla fine? Ni. 
C'è di bello la gestione della mano effettivamente, anche se molti poteri delle carte si ripetono e quello che cambia da una all'altra sono magari solo i simboli. E' fondamentalmente una corsa e come tale va vissuto: è molto più veloce di quel che ci si aspetta, specie se un giocatore tira a finire perchè in vantaggio e la gestione del mazzo 3 sarà in effetti molto frettolosa e più legata al caso che a vere e proprie scelte ponderate.
Anche quella del mazzo 2, che dovrebbe dettare la strategia di ogni giocatore (sono gli obiettivi più difficili ma anche più remunerativi) è il più delle colte soggetta a contingenza (razza, simboli, ecc) frutto della pescata.
 
Probabilmente la cosa che m è piaciuta meno è il fatto che una mano fortunata delle prime carte, contro una sfortunata, può davvero dare un boost iniziale incolmabile a un giocatore, con un effetto di runaway leader abbastanza pesante. Questo è aggravato dall'interazione che è minima e limitata alla "cavallina" delle pedine sui continenti. Peraltro mi è parso che averne due su tre continenti sia decisamente meglio che non averne 1 su sei, sia per discorso della cavallina, con la quele puoi aiutarti da solo, sia per raccogliere i bonus lungo il percorso, che sono su due strati. 
 
Con la pratica le carte verranno memorizzte e probabilmente le interazioni più sfruttate e pilotate, ma la voglia di riporvarlo, se non fosse per il "dovere" di revcensione, sarebbe molto bassa. Rimandato quindi, ma non so se a settembre ce la farà...
 

Commenti

Non avendo molto i gusti in sintonia con Agzaroth (parecchio disfattista anche nei confronti di alcuni titoli che riscuotono poi successo), sono curioso di sentire altri pareri al riguardo.
Grazie comunque per l'ottimo contribuito, come al solito.

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