Splendor vs Costruttori del Medioevo vs Port Royal

 

 

Tre filler che hanno spopolato lo scorso anno, verranno messi a confronto cercando di evidenziarne pregi e difetti reciproci.

 

 

 

 

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Tre filler che hanno spopolato lo scorso anno, verranno messi a confronto cercando di evidenziarne pregi e difetti reciproci.

Splendor, di Marc Andrè, Asterion Press, 2-4 giocatori, 30 minuti, si basa sulle meccaniche di collezione set e card drafting.

Costruttori del Medioevo, di Frédéric Henry, sempre Asterion Press, 2-4 giocatori, sfrutta le due meccaniche sopra in aggiunta ai punti azione.

Port Royal, edito in un primo momento come Handler der Karibik, di Alexander Pfister, Pegasus Spiele, 2-5 giocatori, 30 minuti, si basa sul card drafting e push your luck.

Tutti sono indipendenti dalla lingua e di bassa difficoltà, adatti sia come filler che come gateway per i meno esperti.

 

La valutazione viene espressa su una scala relativa da 1 a 3 stelle, dove 3 è il voto più positivo. Il confronto è solo tra i tre giochi citati, per cui la valutazione, ripeto, non è assoluta, ma solo relativa.

 

1) Materiali

In tutti e tre i giochi le carte, visti i continui rimescolamenti e la qualità standard, vanno imbustate.

Splendor ha una scatola sovradimensionata con un divisorio sagomato. Una volta imbustate, le carte entrano nello scomparto solo se adagiate in orizzontale e non più in verticale come previsto dal taglio. In ogni caso non si ha la necessità di dover rinunciare a questo ausilio. La parte del leone la fanno le fiches: solide, robuste, pesanti, arrivano con gli adesivi già incollati, risparmiando all'utente anche quello sforzo. L'iconografia è chiara ed elementare, le illustrazioni molto belle.

Costruttori ha una scatola di metallo portatile, senza divisorio, in cui le carte entrano senza sforzo anche una volta imbustate (spessore standard delle bustine). Gli edifici sono fuori standard (90x90), ma si trovano in commercio comunque buste adatte. La grafica, anche in questo caso, è piacevole, chiara e funzionale.

In Port Royal si deve rinunciare al divisorio interno, una volta imbustate le carte. La scatola è di piccole dimensioni (all'incirca un paio di scatole da Scala 40 sovrapposte) e quindi facilmente trasportabile. L'iconografia non è immediata e costringe a ricorrere al manuale per la prima partita; graficamente è un po' più spento e confusionario degli altri due.

 

Splendor: ***

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: *

 

2) Ambientazione

In tutti e tre i casi l'ambientazione è pretestuosa. C'è un minimo sforzo per rendere consequenziali i progressi a Splendor (estraggo gemme, le trasporto, le lavoro), per caratterizzare i ruoli a Costruttori e a Port Royal, ma tutto molto limitato. Non è questo il punto forte dei tre giochi. Tra i tre prende qualcosina in più Costruttori che effettivamente utilizza lavoratori e macchinari per realizzare edifici, con le carte fronte/retro in costruzione/costruita.

 

Splendor: *

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: *

 

3) Regolamento

Splendor e Costruttori hanno un manuale estremamente chiaro, figlio di poche e semplici regole, senza poteri speciali o eccezioni di rilievo. Quello di Port Royal è spiegato un po' peggio, dando adito a qualche dubbio e alcune azioni speciali non sono subito chiarissime.

 

Splendor: ***

Costruttori del Medioevo: ***

Port Royal: **

 

4) Scalabilità

Complessivamente ottima in tutti e tre i casi. Splendor e Costruttori sono un po' più incontrollabili al salire dei giocatori, dato che le carte disponibili non variano in numero. Port Royal, data la struttura del turno in cui un solo giocatore alla volta è protagonista, risente meno di questa cosa. Allo stesso tempo ha il vantaggio di arrivare anche a 5 giocatori.

 

Splendor: **

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: ***

 

5) Rigiocabilità

Splendor e Costruttori sono molto lineari. Le interazioni dalle carte sono elementari e senza sorprese, con la possibilità di costruire, durante la partita solo un motore essenziale e il motore è praticamente anche il gioco e i punti vittoria. Port Royal, grazia al push your luck e alle abilità speciali dei personaggi, ha una maggiore varietà e promette partite più varie, garantendo una maggiore rigiocabilità nel tempo. Nel complesso nessuno dei tre giochi brilla per questa caratteristica.

 

Splendor: *

Costruttori del Medioevo: *

Port Royal: **

 

6) Innovazione

Anche in questo ambito non c'è nessuna reale novità apportata. Port Royal è un classico push your luck, Costruttori un tipico gioco con punti azione. Forse tra i tre, Splendor è quello che presenta una maggiore freschezza, potendo riservarsi le carte per sottrarle agli sfidanti e prendere una fiche jolly. Quindi, anche se di poco, un piccolo passo avanti agli altri due.

 

Splendor: **

Costruttori del Medioevo: *

Port Royal: *

 

7) Interazione

nessuno dei tre presenta interazione diretta e quindi, se si cerca un filler fortemente interattivo, meglio guardare altrove in tutti e tre i casi.

La maggiore interazione la troviamo in Splendor, in quanto presente in tutti gli elementi del gioco. Si compete per le fiches, si compete per le carte, si compete per i nobili. Il sistema che permette di riservare una carta anzitempo è particolarmente incisivo, in questo senso, perché non permette di fare con sicurezza tutti i conti in tasca agli avversari.

In Costruttori c'è competizione per prendere edifici e personaggi, ma, una volta acquisiti, la loro costruzione diventa un solitario. Anche le monete qui sono illimitate, a differenze delle fiches di Splendor.

In Port Royal la mancata interazione è ancora più evidente. Rasenta un solitario di gruppo. Il turno è inviduale, così come la meccanica di push your luck e le carte da comprare vengono decise senza ingerenza da parte degli altri.

 

Splendor: ***

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: *

 

8) Profondità

In questo caso ci riferiamo più precisamente alla profondità strategica. Nessuno dei tre presenta una particolare accezione in questo senso. Ognuno ha i suoi punti di forza, ma mai preponderanti rispetto all'adattamento tattico. In Splendor si può osservare il “tabellone” e riconoscere una strada più redditizia e facile per puntare a una carta alta e/o a un nobile; Si può anche scegliere, come impostazione generale, tra il costruire molto e di poco valore, puntando ai nobili, oppure costruire poco ma di alto valore, concatenando il più possibile le carte: entrambe le strade sono valide, me sempre subordinate alla tattica. In Costruttori si può cercare di programmare la costruzione di un edificio scegliendo i lavoratori col minor costo e, anche in questo caso, scegliere tra il tanto e di poco valore o il poco e pregiato. Si può però fare un po' più i conti col denaro e con le azioni extra che, se usate al momento giusto, possono dare la spinta decisiva. In Port Royal si può aspettare la carta che si ritiene più forte o comunque più adatta alla propria strategia e anche ricercar una combo particolarmente allettante, rinunciando prima a qualcosa, ma anche qui la tattica fa da padrona.

 

Splendor: *

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: *

 

9) complessità+appagamento/complicazione+durata

Tutti e tre i titolo hanno un buon rapporto in questa voce. Le regole si imparano velocemente, la durata è effettivamente da filler e corrisponde a un buon livello di soddisfazione, mantenendo la tensione e la soglie di ragionamento sempre oltre la media. Dei tre forse quello col rapporto pi favorevole è proprio Splendor che, a fronte del regolamento più facile, è quello che richiede maggiore attenzione e dà più soddisfazione. All'estremo opposto probabilmente Port Royal che presenta il maggior livello di complicazione contro una struttura di gioco più casuale. Costruttori è un po' confusionario da visualizzare e anche qui i calcoli da fare non aiutano l'immediatezza.

 

Splendor: ***

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: *

 

11) Meccaniche

Tutti e tre i giochi sviluppano bene la propria meccanica, facendola correre fluida e senza intoppi, senza inutili complicazioni di sorta. Tra i tre è forse Port Royal quello con il ritmo un po' più spezzato e con le fasi di gioco meno amalgamate, oltre a presentare qualche eccezione in più rispetto agli altri.

 

Splendor: ***

Costruttori del Medioevo: ***

Port Royal: **

 

12) difetti comuni (bash the leader, runaway leader, kingmaking, ecc).

In nessuno dei tre si presentano problemi evidenti di questo tipo. Tuttavia in Costruttori e Port Royal, il runaway leader è leggermente più marcato che in Splendor, nel quale viene più limitato grazie alla maggiore interazione. Nel complesso, sotto questo punto di vista, sono comunque tre ottimi giochi.

 

Splendor: ***

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: **

 

13) prezzo

Il prezzo di Splendor riflette confezione e materiali. Così come la scatola in metallo di Costruttori avrà inciso sul costo finale. Tuttavia i prodotti sono equivalenti, sul piano del gioco, del target e della soddisfazione che se ne ricava. Splendor costa tre volte Port Royal e Costruttori due volte. Di conseguenza il giudizio rispetta questa scaletta.

 

Splendor: *

Costruttori del Medioevo: **

Port Royal: ***

 

Conclusioni:

Splendor: 26* (voto personale: 7,3)

Costruttori del Medioevo: 24* (voto personale: 6,2)

Port Royal: 20* (voto personale: 6,4)

 

Io i giochi li ho tutti e tre e ne sono soddisfatto. Probabilmente i due che si sovrappongono di più sono Splendor e Costruttori del Medioevo, mentre Port Royal ha una dose di azzardo e gestione del rischio che lo caratterizza maggiormente.

Handler der Karibik ha avuto un ottimo successo al passato Essen, tanto da essere poi ristampato in una versione più estesa (originariamente era 2-4 giocatori) e da una importante casa editrice (anche il prezzo originale è raddoppiato). Costruttori del Medioevo ha riscosso un grande successo in Francia, dove è ha dato anche vita a una serie di tornei. Splendor è il filler del momento, grazie al quale la neonata Space Cowboys si è lanciata sul mercato e il gioco ha mietuto consensi, ottenendo ottimi voti e venendo tradotto nelle principali lingue ludiche.

Commenti

I primi 2 sono stati stampati anche in italiano, sebbene indipendenti.
Mancherebbe giusto giusto il mio caro Port Royal. Sù, sù editori.

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