[L'ultimo scaffale in alto a sinistra] Sword of Rome

 L'ultimo Scaffale in Alto a Sinistra nasce da un'idea di Aledrugo, che ne scrive anche i primi due articoli (e altri ne ha pronti). 
 
La rubrica vuole recuperare giochi poco conosciuti che meritano più attenzione, in modo da non farli rimanere a prendere polvere nell'ultimo scaffale in alto a sinistra, che sia quello di casa propria o del negozio specializzato.
Oggi la parola va a Lord Drachen che si propone di farci riscoprire la bellezza di un classico: Sword of Rome
 
- Agzaroth -
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Sword of Rome
L'ultimo Scaffale in Alto a Sinistra nasce da un'idea di Aledrugo, che ne scrive anche i primi due articoli (e altri ne ha pronti). 
 
La rubrica vuole recuperare giochi poco conosciuti che meritano più attenzione, in modo da non farli rimanere a prendere polvere nell'ultimo scaffale in alto a sinistra, che sia quello di casa propria o del negozio specializzato.
Oggi la parola va a Lord Drachen che si propone di farci riscoprire la bellezza di un classico: Sword of Rome
 
- Agzaroth -
 
 
Sword of Rome
 
Tanto tempo fa in una penisola vicina vicina....
 
La storia dell'Antica Roma ha prodotto una serie infinita di giochi, specialmente warboardgames storici, ma ha anche ispirato tantissimi altri titoli, ed anche molto recentemente sono usciti eurogames ambientati nella Repubblica Romana o nell'Impero.
 
Sword of Rome, che parla dell'unificazione dell'Italia da parte dei Romani, è un caso più unico che raro in ambito di notorietà.
E' conosciuto "di nome" da tanti utenti nonostante non sia mai stato tradotto, ma è stato giocato poco. Molto poco.
 
La sua notorietà è dovuta al fatto che è un boardwargame multigiocatore la cui complessità è appena superiore ad un titolo american. 
Questo ha fatto avvicinare una serie di giocatori poco avvezzi al mondo della GMT games (ed in particolare al card-driven inventato da Mark Herman). 
L'autore Trey Ferrell è specializzato in storia Romana (nel Pre-order della GMT c'è già un altro suo titolo work-in-progress che personalmente aspetto con la bava alla bocca...)
 
Per chi vuole tentare di superare gli steccati che separano i mondi "ameritrsh" e "wargame", è il miglior gioco in assoluto a mio avviso.
In Sword of Rome infatti si cominciano a interiorizzare aspetti che si ripeteranno sempre nel wargame (qualche esempio: evitare, intercettare, assediare, i leaders, ecc.).
Quindi si, è un gioco dove ci si picchia e coi dadi. Ma no, non potete giocarlo come Risiko
 
Chi segue un po' il mercato ludico sa che alcuni titoli della GMT sono stati localizzati finalmente in italiano.
Tra le meccaniche che hanno permesso alla GMT di uscire dal recinto del wargamista classico appassionato solo di esagoni, c'è il card-driven game. Per evitare fraintendimenti per card-driven si intendono giochi dove la carta è l'unico mezzo per influenzare il gioco, quindi è "centrale" e non sussidiaria. 
 
E da qui partiamo a parlare di Sword of Rome, che dopo Twilight Struggle, è il gioco che meglio introduce i nuovi giocatori a questo sistema. 
 
In Sword of Rome ogni giocatore ha una fazione, il gioco è stato originariamente pensato per 4 ma rende al meglio in 5
Le fazioni sono Galli cisalpini, Etrusco-Sanniti, Romani (of course...), Greci e Cartaginesi.
 
In estrema sintesi ci sono degli aspetti del gioco che lo rendono fortemente tematizzato e coinvolgente
In primis la scelta di avere un mazzo dedicato per ogni fazione che storicizza, caratterizza e guida strategicamente il giocatore.
Come in quasi ogni card-driven la carta può essere giocata per attivare un Evento, o essere spesa in base al punteggio della stessa per compiere azioni. 
Sebbene le condizioni di vittoria siano pubbliche e spesso portino l'inevitabile bash-the-leader (colpire il giocatore in vantaggio), la mappa e il modello di gioco sono fatti di delicati equilibri che costringono i giocatori esperti a "non esagerare".
 
Ma non è tutto qui. La differenza con altri giochi di stampo militaresco multigiocatore sono le non banali scelte di posizionamento sulla mappa, il costo per il tradimento delle alleanze, la possibilità di passare la propria fase del turno, e tutta una serie di altre specifiche del gioco che lo rendono pieno di variabili ed estremamente vario.
 
 
A chi si può consigliare un gioco del genere? A due tipologie di giocatori secondo me.
Essenzialmente i giocatori con una vena diplomatica che hanno apprezzato Il Trono di Spade potrebbero ambire un gioco dove le strategie son meno bloccate e l'equilibrio della board non è così rigido. 
Ma può piacere anche a chi apprezza una forte tematizzazione nei giochi, dove si sente effettivamente di rappresentare un popolo antico con tutti i suoi vantaggi e svantaggi.
 
Credo che il gioco soffra ovviamente della mancata localizzazione in lingua italiana e una distribuzione, soprattutto, adeguata.
Ma sicuramente ci sono anche altre criticità che portano Sword of Rome a essere snobbato anche da giocatori affini alla sua tipologia.
Il peso del dado (sicuramente molto rilevante nel singolo scontro) è un elemento che ha provocato più di una frustrazione. C'è però da sottolineare come spesso subentrino meccanismi di metagaming (stile "mutua distruzione assicurata") e di esperienza (limitare i danni in caso di sconfitta posizionandosi correttamente) che hanno un effetto decisamente calmierante sul dado.
Un altro fattore è il bash-the-leader che nei principianti sfugge spesso di mano e crea pessimi feedbacks.
Le prime partite Greci o Etruschi-Sanniti potrebbero trovarsi in vittoria automatica dopo 3 turni per la distruzione preventiva di Roma. Quindi non solo l'ovvio gioco delle allenze, ma anche il fatto che il giocatore si debba rendere conto che "ha la coperta corta" in tutti gli aspetti di gestione, che l'asimmetria la fa da padrona, e che una fazione troppo debole avvantaggia sistematicamente più di un giocatore contemporaneamente, sono tutte cose che non emergono dopo un paio di partite (specie se non si ha neanche giocato ad altri giochi simili). 
 
E' un gioco immediato, nella sua tipologia, ma anche di lenta digestione per il suo essere comunque un wargame a tutti gli effetti.
 
In conclusione: per me rimane, al netto delle cose espresse, uno dei giochi nella mia top 5 almeno per quello che riguarda i multiplayer.

Commenti

è un pezzo che punto questo gioco... e adesso lo voglio! ma ho visto che non si trova facilmente! :(

Se non fosse per l'eccessiva aleatorietà... sarebbe da prendere.

Un Wargame "leggero" che da il suo meglio in 4 o 5 giocatori.

Le regole sono ben fatte e dettagliate, per chi mastica l'inglese, anche se potrebbero essere organizzate in modo più razionale.
Assedi, ribellioni, logistica, fazioni neutrali che possono attivarsi..i giocatori devono tenere in considerazione diverse priorità. Il combattimento è dadoso, si, ma non lo considero un grave difetto. Le vie per la vittoria sono molteplici ed i giocatori devono valutare accuratamente il momento migliore per rischiare una battaglia, tenendo in considerazione terreno, carte da spendere e eventuali vie di fuga etc.. L'ho quasi sempre giocato in 4 e le partite sono sempre venute bilanciate. La fazione degli Etruschi-Sanniti è l'unico oggetto misterioso, danneggiati dalla loro debole posizione iniziale..comunque un titolo che tutti gli appassionati di wargame dovrebbero provare secondo me. La durata di una partita si aggira intorno alle 5-6 ore..

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