I giochi di oggi sono giochi migliori?

Siamo ormai nell'epoca d'oro dei boardgames: ogni anno nuove e vecchie case editrici pubblicano centinaia e centinaia di titoli, nuove fiere spuntano come funghi e le vecchie sono sempre più frequentate. Ma i protagonisti, i nostri amati giochi da tavolo... sono migliori di un tempo?

Approfondimenti
Giochi

È a questa domanda che cercano di rispondere Chris Wray and Jeff Lingwall, di Opinionated Gamers, in un recente articolo ("Are Boardgames Getting Better? An Empirical Analysis") in cui si divertono a giocare un pò con i numeri.

Per farlo i due hanno deciso di rivolgersi al più grande database disponibile attualmente, BGG ovviamente, e di fare un'analisi empirica, sfruttando quindi i dati reali disponibili sul sito, cui non siamo ancora molto abituati in questo campo.
Guardando le classifica dei giochi meglio votati, vediamo che 23 dei primi 25 giochi sono stati editi negli ultimi dieci anni, con le uniche due eccezioni rappresentate da grandi classici come Puerto Rico (2002) e Alta Tensione (2004). Nella top 100 invece troviamo ben 41 titoli pubblicati negli ultimi cinque anni.

Quanto questo è frutto di un reale miglioramento e quanto è invece attribuibile a quel fenomeno definibile come "hype da novità"? La risposta non è certo delle più semplici.

I due autori non si sono però fatti scoraggiare e hanno provato a prendere di petto il problema analizzandolo in maniera il più possibile scientifica: il dataset su cui hanno lavorato è stato composto utilizzando i titoli pubblicati in 3 annate, il 1994, il 2004, e il 2014 che avessero più di 100 voti. Le espansioni sono state escluse dal campione.
Un primo dato interessante riguarda il numero di titoli selezionati e pubblicati in ogni annata:
71 (8.8%) degli 804 giochi pubblicati nel 1994; 243 (12.3%) dei 1967 del 2004; e 287 (9.5%) degli addirittura 3020 editi nel 2014.
Se le percentuali dei giochi selezionabili rimangono più o meno costanti (pur essendo evidente un problema di vicinanza temporale per i titoli del 2014 che hanno avuto minor tempo per essere giocati e votati da un numero idoneo di utenti), rimane più che evidente l'enorme crescita progressiva nel numero delle uscite.

Fin qui però non ci sono grandi sorprese. Il mercato è in crescita e questo non ci stupisce.
E' quando si passa ad analizzare i trend delle votazioni che emergono invece i primi dati interessanti.
Se si osservano infatti le votazioni medie di queste annate, si assiste ad un aumento notevole della media di voto nell'annata passata, e anche della mediana (per chi non mastica basi di statistica, quel valore che divide esattamente a metà il campione analizzato). Se nel 1994 la media voto è infatti 6,30, che si conferma con un 6,31 nel 2004, nel 2014 la media sale vertiginosamente a 7,12 (le mediane mostrano un andamento similare).
Qui sotto potete vedere il grafico delle distribuzioni dei voti degli utenti bgg per i titoli campionati nelle 3 annate.

 

Ora, appurato che i giochi più recenti hanno effettivamente voti migliori...qual è la causa di questo trend? Si pubblicano giochi più "pesanti" e quindi più graditi dai gamers? I votanti sono in maggior parte "millennials" (generazione dei nati tra gli anni '80 e primi anni duemila)? E' forse una questione di nuove ambientazioni?

O forse giochi sono effettivamente meglio ideati sfruttando l'esperienza dei vecchi classici?
Gli autori hanno cercato di prendere in considerazione tutte queste possibilità.

L'alba dei giochi pesanti?

L'ipotesi in questo caso è molto semplice: i giochi pesanti sono più graditi (e meglio votati) dai gamers. Si pubblicano sempre più giochi pesanti. -> I voti sono mediamente più alti.

Questa ipotesi si basa sulla percezione comune che i "vecchi" german degli anni '90 (Catan, Carcassone) siano più leggeri e semplici dei moderni euro games, più ricchi di svariate meccaniche e quindi maggiormente complessi.

Quando si guardano i dati però, la realtà appare un tantino diversa.

 

Il grafico mostra la relazione tra votazione media e peso medio presenti su BGG per le tre diverse annate.

Innanzitutto, viene sfatato il mito che vengano prodotti più giochi pesanti negli ultimi anni: per ogni annata infatti è presente una buona proporzione di giochi "light" e giochi "heavy" (sebbene i giochi ritenuti più pesanti in assoluto siano per la maggior parte stati pubblicati dal 2000 in poi). In secondo luogo abbiamo invece una conferma, pare sia effettivamente presente una correlazione quasi-lineare tra il peso del gioco e la media voto, che crescono di pari passo, e questo è vero per ognuna delle 3 annate prese in considerazione (e potrebbe costituire da solo un dato su cui discutere).

In ultima analisi infine, emerge come per l'annata più recente i voti dati per ciascuna categoria di peso siano mediamente più alti in relazione alle stesse categorie nelle altre annate. Per essere chiari: giochi con peso 3 editi nel 1994 e 2004 hanno votazioni mediamente inferiori rispetto ai pari peso del 2014.
In definitiva, a quanto pare non è una variazione nel peso dei giochi a originare l'aumento del trend delle votazioni (o quantomeno non ne è la causa principale).

L'esplosione degli Ameritrash?

Passiamo quindi a testare un'altra ipotesi: che sia una questione di tematiche? Anche qui il ragionamento è chiaro: più giochi prodotti permettono una maggior varietà di ambientazioni e maggiori possibilità per il singolo giocatore di trovare la combinazione tra meccaniche e temi preferita (e di votarla).

Ancora una volta i dati ci mostrano tendenze interessanti.

 

Se la presenza di categorie come i wargames e gli astratti è andata diminuendo nel tempo, ancor più evidente è stato l'aumento di tematiche tipiche degli Eurogames, qui incluse dagli autori in una macrocategoria definita TIM=Trading in the Mediterranean, o Commercio nel Mediterraneo), e, ancor più, dei cosiddetti Ameritrash.
Questi ultimi infatti hanno subito una vera e propria esplosione passando dal rappresentare il 20% circa dei titoli prodotti nel 1994 a costituire oltre il 40% della produzione del 2014.

Se sia il caso di festeggiare o piangere...dipende solo da voi :D

L'hype da novità? (O l'avvento dei "millennials?)

Oltre alle variabili fin qui analizzate, i trend dei voti potrebbero essere influenzati dal fenomeno del "culto della novità", o semplicemente dalla tipologia dei votanti.

Il mondo dei giocatori è variegato e come c'è chi tende a dare votazioni più alte a giochi che utilizza più spesso e di cui ha alle spalle più partite, c'è anche chi al contrario è più attratto dall'emozione data dalla prova di un gioco nuovo ed è annoiato dallo sfruttamento intensivo dei giochi che già possiede e lo fa trasparire nei suoi voti.
Allo stesso modo l'arrivo di nuovi generazioni di giocatori, cresciuti in ambienti diversi da quelli precedenti, potrebbe portarsi dietro scale di valutazione diverse: se per giocatori più "attempati" un 7 può essere un ottimo voto, per gamers più giovani potrebbe risultare una mezza bocciatura.
Queste ipotesi, seppur molto suggestive (e probabilmente sensate) sono però difficili da testare con i dati presi in considerazione, e solo il tempo ci dirà se le tendenze continueranno in questo senso confermandole o meno.

Che i giochi siano effettivamente migliori?

Rimane un'ultima ipotesi: i giochi sono effettivamente migliorati.

C'è un generale consenso nell'identificare quella attuale come l'epoca d'oro dei boardgames, le meccaniche più diffuse sono state ampiamente studiate e perfezionate e l'avvento di un uso estensivo di internet e delle piattaforme dedicate al gioco da tavolo ha posto come non mai l'attenzione sul game design nel suo complesso da parte degli utenti finali.
Questo generale clima di ottimismo sull'hobby inoltre crea sicuramente un effetto di ritorno sulla percezione della qualità dei giochi, che sono quindi valutati probabilmente più favorevolmente che in passato.
Un altro importante fattore è inoltre quello dell'artwork: possiamo concordare senza troppi patemi che la cura dei dettagli grafici sia generalmente migliorata negli ultimi anni, migliorando di conseguenza l'appeal e la gradevolezza (quando non anche la giocabilità stessa) dei titoli pubblicati.
 

... e quindi?

In conclusione...come spesso accade la risposta univoca non esiste. Probabilmente tutte queste variabili hanno un peso, chi più chi meno, nell'andamento dei trend dei voti di BGG.

Sicuramente i giochi recenti possono contare sull'esperienza dei grandi classici del passato (nonchè su quella dei grandi game designer) per migliorare la qualità generale delle produzioni odierne, ma sembra anche che esista effettivamente una tendenza a dimenticarsi del "vecchio" un po' troppo presto e a sopravvalutare un tantino il nuovo.

Come chiosa, mi sento personalmente di condividere totalmente quella dei due autori: alla prossima visita in un negozio, soffermatevi tanto sulle nuove uscite che sullo scaffale dell'usato, perchè un top-game del 1994 o del 2004 ha ancora un voto migliore di un gioco mediocre del 2014.


Nota personale:
Nonostante tutti gli evidenti limiti di una analisi come quella effettuata dai simpatici autori, sono molto contento del taglio dell'esperimento effettuato e spero vivamente che altri ne seguano l'esempio portando uno sguardo più analitico e "obiettivo" sulle tendenze del nostro piccolo grande mondo. Complimenti!

Ringrazio inoltre gli autori Chris Wray and Jeff Lingwall per avermi dato il permesso di utilizzare il loro ottimo articolo.

 

Morg




L'articolo originale da cui questo è liberamente tratto è consultabile all'indirizzo: http://opinionatedgamers.com/2015/08/17/are-boardgames-getting-better-an-empirical-analysis/#more-18280

Commenti

Gran bell'articolo! Grande Morg! :D

E' un ottimo tentativo. Purtroppo (o per fortuna :) )quando si parla di valutazioni soggettive non si può ridurre tutto a dei numeri perciò è difficile impostare uno studio analitico incontrovertibile che risponda alla domanda iniziale, ma apprezzo molto come ì stato condotto lo studio.

Grande Morg, molto interessante!

Trovo interessante un'analisi di questo tipo, sfruttando dati numerici. Grande articolo!

A questo punto mi piacerebbe però leggere anche un'analisi circa la popolazione di BGG, ovverosia, quanti frequentanti votano e quale sia la composizione dei frequentanti sui giocatori nel mondo!!
Vai Morg! Facci sognare!!!

Articolo interessante, un po' pesante per un lunedì mattina di agosto, ma appassionante. Trovo questi dati numerici più validi della mia opinione, ma penso che la valutazione dopo la prima partita sia spesso (non sempre per le mia esperienza) migliore rispetto al voto dato al gioco dopo diverse partite.

Faccio un esempio per chiarire il mio pensiero.
Dopo la prima partita a questi giochi dello scorso anno: Alchemists, Massilia, Imperialism, Splendor, Istanbul, Colt Express, Imperial Assault, Dead of Winter e The Golden Ages (ne prendo solo alcuni che mi vengono in mente al volo) diedi un voto dal 7 a 8.5. Giocandoci più volte ho rivalutato il mio voto a quasi tutti questi giochi sono scesi di voto, chi più (Massilia che credo sia a 4) chi meno. Ad eccezione di The Golden Ages che ha avuto una piccola crescita gli altri credo abbiano perso da 1 a 4 punti.

In sostanza dico che se avessi giocato e valutato giochi come Pylos, Kingdoms, WINK nel 1994 e dopo una sola partita probabilmente la media voto sarebbe molto più alta, ma valutandoli oggi, dopo diverse partite e magari comparandoli al resto del mercato la loro valutazione si è abbassata.

Se tra 20 anni analizzassi la media voto di Alchemists, Massilia, Imperialism, Splendor, Istanbul, Colt Express, Imperial Assault, Dead of Winter e The Golden Ages e le novità del momento non mi stupirei di trovare un grafico analogo a quello copiato sopra. Il gioco è in continuo miglioramento quindi?
Non ne sono convinto. Ogni anno avrà i suoi capolavori ma anche tanti "hype da novità".

Quanto mi ritrovo in questo commento.
Personalmente, però, ritengo che i giochi siano mediamente di qualità più elevata. Cioè i primi diciamo 20 titoli 2015 saranno meglio che i primi 20 titoli 2005, in media. Ma se prendiamo i 2-3 giochi migliori dell'anno è tutto da dimostrare.
Ma quello che mi preme sottolineare nel tuo commento, kenparker, è come ormai siamo di fronte ad un trend chiarissimo che vede nel mercato dei giochi da tavola una sorta di tendenza all'usa e getta. I titoli che escono devono mediamente essere abbordabili alla prima partita, ed i giocatori devono essere competitivi rispetto agli "esperti" già, se non proprio la prima volta, almeno nella seconda esperienza di gioco. Tendiamo a perdere profondità, vogliamo provare mille titoli senza godercene uno. I nuovi giocatori non vogliono più "faticare" a padroneggiare un gdt..
D'altra parte questo tipo di percorso ha già caraterizzato i giochi per pc negli ultimi 10 anni, e direi che i giochi da tavolo stanno seguendo, purtroppo, l'esempio.
Per fortuna rimangono, anche se su tirature certamente ridotte, anche alcune notevoli eccezioni.

+1 per Kenparker :)

Un articolo veramente interessante!

Ringrazio tutti, e lascio gran parte del merito a chi ha fatto il grosso del lavoro :D

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