[Report] Essen 2015: venerdì

 Purtroppo con oggi si chiude la maggior parte delle mini recensioni che potrò farvi da questa Essen 2015, poiché il sabato e la domenica provare molti titoli sarà una vera utopia, vista la ressa del fine setimana.
 
Tuttavia oggi non ho lesinato gli sforzi andando a provare nove nuovi giochi tutti per voi
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 Purtroppo con oggi si chiude la maggior parte delle mini recensioni che potrò farvi da questa Essen 2015, poiché il sabato e la domenica provare molti titoli sarà una vera utopia, vista la ressa del fine setimana.
 
Tuttavia oggi non ho lesinato gli sforzi andando a provare nove nuovi giochi tutti per voi:
 
 Grand Hotel Austria:
Altro titolo italiano (quest’anno abbiamo invaso il mercato dei GdT) della coppia inedita Virginio “acchittocca” Gigli e Simone Luciani. Il gioco ci permette di gestire un albergo austriaco in cui far mangiare e dormire i clienti ottimizzando soldi, stanze e ristorante, nonché sfruttando nel migliore dei modi gli aiuti del personale assunto. Tutto ben fatto e con idee carine. Una buona e bilanciata meccanica di azioni tramite l’utilizzo dei dadi e un mix di possibili azioni secondarie atte a coadiuvare il giocatore nelle sue attività principali.
Grafica discreta e buon amalgama di ambientazione e meccaniche. Tuttavia soffre di un elevato down-time, soprattutto per il primo giocatore di turno che dovrà aspettare 6 turni degli altri (in 4 giocatori) prima di fare la sua massa! Probabilmente il problema è pesante solo in 4, tuttavia ha fatto sì che il mio hipe verso questo buon titolo scendesse abbastanza. Peccato.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 7,5
 
 Project ELITE:
Forse il titolo più interessante provato fino a questo momento perché riesce a implementare ottimamente le meccaniche di combattimento cooperativo contro il gioco con una gestione della azioni tramite lancio di dadi in tempo reale! Ogni eroe durante la fase di azione degli eroi (che viene giocata contemporaneamente da tutti i giocatori al tavolo) ha 4 dadi azione da lanciare e risolvere tutte le volte che vuole nell’arco dei due minuti di durata di questa fase del round! Delle sei facce però una fa immediatamente muovere verso la base dei giocatori un mostro sulla mappa. Per fare tante azioni quindi si lanceranno moltissime volte i dadi ma ciò rischierà di far correre i mostri verso la base ponendo fine alla partita con la disfatta dei giocatori. Inoltre non tutti i dadi si potranno usare e poi rilanciare perché alcune azioni (l’attivazione di equipaggiamenti molto forti e/o la ricerca di oggetti in determinati punti della mappa e il completamento degli obiettivi per vincere) richiedono di bloccarci uno o più dadi per tutto il round. I giocatori, quindi, si troveranno a combattere contro i mostri, cercando di evitare di farli avanzare troppo (in una sorta di tower defence), cercando anche di ucciderli e di risolvere gli obbiettivi. Il tutto entro un numero fisso di turni in cui oltre a salvaguardare la propria base si dovrà risolvere alcuni obbiettivi e tornare vivi a casa.
Si tratta di un tipo di gioco che sicuramente non piacerà, nella sua particolare meccanica in tempo reale, a tutti ma è innegabilmente implementato molto bene e con materiali più che discreti (è pino di miniature enormi). Per me una ventata di divertimento e freschezza che mi ha conquistato sebbene costi uno sproposito.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 9
 
 Zombies vs Cheerleaders:
Stregati dall’ambientazioni goliardica (una delle cheerleaders combatte usando le sue mutandine come fionda) abbiamo provato questo giochino da due in cui da una parte vengono gestite diverse file di zombie (sotto forma di carte) e dall’altra le povere cheerleaders barricate in una strenua difesa. Nulla di particolare ma neppure nulla di sbagliato in questo giochino che mira sicuramente ad un target abbastanza family senza però esagerare in semplicità. Simpatico ma facilmente dimenticabile.
Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 6
 
 Flick ‘em Up!:
Divertente gioco di destrezza in cui fra cowboy di legno, a colpi di schicchere, bisognerà far fuori i pupazzi avversari colpendoli. Nulla di particolare da dire su questo family game che sicuramente diverte ma che non brilla per originalità e cura nella realizzazione. Il suo predecessore Catacombs fa più o meno lo stesso mestiere ma molto meglio ed in modo estremamente più strutturato. Tuttavia, prezzo a parte, è innegabile il divertimento al tavolo nel giocare a questo giochino.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 6,5
 
 Bretagne:
Altro gioco italiano edito dalla Placentia e realizzato da Marco Pozzi. In questo articolato gestionale ci troveremo a voler costruire dei fari cercando di ottenere i maggiori benefici possibili. I meccanismi di ottenimento risorse, quello di scoring dei fari completati e la gestione dei mercati sono fatti in modo da creare una forte interazione fra i giocatori per il timing delle azioni e per le maggioranze sui fari completati. Il bilanciamento e la continua tensione rendono il titolo interessante ed impegnativo anche se alla fine, a dispetto di tutti gli sforzi fatti, il gioco risulta abbastanza freddo e manca di quel quid in più che ne avrebbe fatto un titolo eccellente. Forse il problema sta nel fatto che è un gioco piuttosto chiuso, che obbliga il tavolo a fare i conti con una quantità di risorse controllata, ed una quasi totale assenza di crescita durante la partita. Tutto questo rende ogni round molto teso e bilanciato ma da una sensazione di obbligatorietà delle mosse che fa un pochino storcere il naso a chi, come me, avrebbe preferito poter gestire di più la propria partita. Rimane comunque un bel gestionale che non mancherà di essere apprezzato come si merita.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7
 
 Kumo Hogosha:
Astratto dai materiali bellissimi in cui con le sei possibili azioni a disposizione i contendenti cercheranno di spingere un monolite fino a farlo uscire dal lato opposto della scacchiera. I cubi di legno rappresentano le possibili mosse a disposizione e si muovono su una scacchiera che tra le altre cose deve essere ruotata ogni turno di almeno 90 gradi. È possibile spingersi, bloccare i cubi altrui, muovere il monolite, saltare, correre, ecc. ecc.. Siamo di fronte ad un astratto molto scacchistico che non mancherà di piacere agli amanti del genere anche grazie ad una cura grafica e dei materiali davvero di alto livello.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 6,5
 
 Stellar conflict:
Una scatolina di carte con quattro fazioni di astronavi rappresentate su di esse e alcuni fili di gomma di diverso colore che rappresentano i colpi laser che ci si scambia fra i giocatori. Prima di iniziare la fase di battaglia i giocatori, in pochi secondi da scandire con un timer, dovranno posizionare via via le loro astronavi in modo da cercare di sparare nella giusta direzione ed alla corretta distanza alle navi avversarie. È un gioco di velocità e colpo d’occhio nel piazzamento che poi nella sua seconda fase non fa altro che applicare colpi e danni a tutte le navi posizionate sul tavolo. Non posso non spendere parole positive per questo giochino che dura pochissimo ed è indubbiamente divertente e frutto di un’idea davvero ben realizzata e semplice. Nella scatolina dal prezzo contenutissimo possiamo portare a casa un filler di sicuro impatto.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 7
 
 The Pursuit of Happiness:
Questo titolo ci permette di gestire la vita del nostro personaggio dalla giovinezza fino alla morte, letteralmente. Infatti la partita avrà termine quando tutti i giocatori saranno morti di vecchiaia e stress per poi decretare come vincitore quello che avrà fatto le attività atte a renderlo più felice! Tutto questo con una meccanica di piazzamento lavoratori molto classica che permette di fare tutta una serie di azioni molto ben caratterizzate ed evocativa per raccogliere e spendere le 4 risorse del gioco (soldi, sapienza, affetti e inventiva). Il titolo è piuttosto profondo e permette molte combinazioni e possibili incastri fra i lavori, gli obiettivi, i partner e gli oggetti ottenuti durante la partita. Tutto stando attenti a non stressarsi troppo!
Nulla di molto innovativo ma tutto ben ambientato e caratterizzato, permettendo partite molto varia a causa delle molteplici concatenazioni e delle tante carte che escono durante i raund. Carino e gradevole.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 7,5
 
 Isle of Skye:
Questo giochino della durato massima di un’ora circa che strizza l’occhio ad alcune meccaniche di piazzamento già viste ma le amalgama con un sistema di aste originale e ben riuscito è davvero un piccolo gioiello. I giocatori ogni turno dovranno mettere in vendita 2 delle 3 tessere pescate e poi potranno eventualmente comprarne una dagli altri giocatori. In questo modo si potranno piazzare da 0 a 3 tessere ogni turno nel proprio podere per ingrandirlo e fare punti e soldi per le aste successive. Ogni round prevede un meccanismo di scoring dei 5 modi diversi per ogni partita per collezionare punti. Altamente giocabile, originale e ben fatto, breve e con una buona grafica e discreti materiali, questo gioco da 2 a 5 giocatori mi ha davvero convinto e divertito e rimane uno dei piccoli gioielli scoperti in questa fiera.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 8
 
Anche per oggi è tutto.
A domani.
 

Commenti

peccato abbia dovuto interrompere a metà di project elite perché infastidito dal contrasto delle scritte bianche su sfondo verde scuro. Riprenderò la lettura quando avrò riacquisito l'utilizzo della vista.

grazie per i report.
mi sento di dissentire sul tuo commento sui materiali "discreti"di project elite. le miniature sono di fattura decisamente bassa.

Anche io ho gli occhi mezzi sfondati. Ti consiglio di evidenziare le lettere selezionandole con il mouse o con il dito se usi un tablet. Almeno si migliora il contrasto delle parole. ciao

Si quoto Phalanx i materiali sono veramente scadenti come mostrato nelle foto su BGG

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