[Versus] Burgundy vs Marco Polo vs Bora Bora vs Troyes

In questo confronto prenderò in esame solo quelle voci che ritengo importanti come discriminante per i giocatori a cui piace questo genere di giochi. Per cui mi focalizzerò principalmente sulle meccaniche e sull'esperienza di gioco, piuttosto che sull'ambientazione, sui materiali, la grafica e quant'altro, che quindi non troverete valutati.
vsvsvs
The Castles of Burgundy, 2011, di Stefan Feld, 2-4 giocatori, 60-120 minuti
Auf den Spuren von Marco Polo, 2015, di Luciani / Tascini, 2-4 giocatori, 45-120 minuti
Bora Bora, 2013, di Stefan Feld, 2-4 giocatori, 60-120 minuti
Troyes, 2010, di Dujardin / Georges / Orban, 2-4 giocatori, 60-150 minuti
Approfondimenti
Giochi
In questo confronto prenderò in esame solo quelle voci che ritengo importanti come discriminante per i giocatori a cui piace questo genere di giochi. Per cui mi focalizzerò principalmente sulle meccaniche e sull'esperienza di gioco, piuttosto che sull'ambientazione, sui materiali, la grafica e quant'altro, che quindi non troverete valutati.
 
The Castles of Burgundy, 2011, di Stefan Feld, 2-4 giocatori, 60-120 minuti (qui la recensione)
Auf den Spuren von Marco Polo, 2015, di Luciani / Tascini, 2-4 giocatori, 45-120 minuti (qui la recensione)
Bora Bora, 2013, di Stefan Feld, 2-4 giocatori, 60-120 minuti (qui la recensione)
Troyes, 2010, di Dujardin / Georges / Orban, 2-4 giocatori, 60-150 minuti (qui la recensione)
 
vsvsvs
 
MECCANICA BASE
In Bora Bora il dado tirato, posizionato sullo spazio azione, darà un effetto tanto più alto quanto maggiore è il suo valore. Ma gli spazi azione sono comuni a tutti i giocatori e gli avversari possono posizionarvi un nuovo dado solo se il numero è inferiore al dado più basso già presente. Per cui avete questa scelta: fare un'azione potente ma lasciare spazio anche agli altri, oppure farla più debole ma tappare le azioni agli avversari. 
 
Marco Polo sfrutta i dadi in modo simile. Più alto è il risultato, migliore è l'azione eseguibile, ma se si vuole fare l'azione di un altro, è necessario pagare monete pari al dado più basso utilizzato (certe azioni richiedono infatti più di un dado). Quindi il costo non dipende dai dadi piazzati precedentemente dagli altri, ma dal risultato dei nostri.
 
Troyes consente di utilizzare liberamente i dadi tirati a gruppi di 1,2 o 3, ma questa scelta è più libera rispetto a quella obbligata di Marco Polo. Qui, però, un numero maggiore è migliore di uno basso, perchè consente di fare azioni sempre più potenti. C'è solo una piccola porzione di tabellone – la cattedrale – in cui possono servire anche numeri bassi, in determinate circostanze, ma è marginale rispetto a tutto il resto del gioco. 
 
In Castles of Burgundy il risultato del dado vincola sui depositi da cui prelevare una tessera, su quale casella della propria plancia piazzarla e quale merce poter vendere. C'è sempre un risultato migliore di altri, per i propri scopi, ma non è detto che sia quello alto o basso. I dadi vincolano molto le scelte.
 
Dal punto di vista della pura meccanica, l'idea che ritengo migliore è quella di Bora Bora. Dà un senso ai tiri bassi, rende strategico tutto il piazzamento, senza mai banalizzare nessuna scelta. 
Marco Polo e Troyes li metto sullo stesso piano. In entrambi i casi il tiro alto è migliore, sotto certi aspetti il primo è più vincolato e il secondo più libero, mentre in altri accade il contrario. 
Burgundy è probabilmente quello che meno mi piace, come meccanica base, con le scelte molto più incanalate rispetto ai precedenti.
 
Burgundy *
AdSv Marco Polo **
Bora Bora ***
Troyes **
 
 
GESTIONE VS FORTUNA
Molto importante questo aspetto, perché è poi ciò che distingue il normale tiro dadi dalla gestione dadi.
 
The Castles of Burgundy ha nel numero una indicazione precisa di quello che si può fare o non fare nel turno. Ad un numero corrisponde una determinata e ristretta rosa di azioni e l'unico modo per cambiare il risultato è, generalmente, spendere un'azione e acquistare due tesserine lavoratore, che consentono di modificare di +/-1 un risultato. Un'azione è un costo elevato per queste tesserine soprattutto contando che va fatta preventivamente, per pararsi da risultati indesiderati e che ogni tesserina modifica solo di 1 punto il dado.
 
In Bora Bora ci sono un paio di carte divinità che consentono di alterare le normali limitazioni di piazzamento dadi. Inoltre le azioni date dalle tessere uomo/donna acquistate forniscono azioni identiche a quelle dei dadi, ma in modo deterministico. Va comunque detto che le carte non sono così frequenti e lo stesso non si avranno sempre a disposizione molti indigeni per rimediare ai propri tiri. 
 
Marco Polo offre una compensazione per i tiri bassi – unico caso presente – molto gradita. É possibile ritirare i dadi, aumentarli di +/-1 nel valore o comprare anche un nuovo dado per aumentare la propria scorta. Queste manipolazioni sono azioni extra, che non sostituiscono la principale. Tali operazioni di manipolazione hanno però un costo abbastanza elevato in termini di risorse, in un gioco in cui anche il singolo cammello può far la differenza.
 
Troyes è quello che offre le più ampie possibilità: ritirare, capovolgere fino a tre dadi, rubare i dadi neutri e perfino quelli degli altri giocatori. Anche questo ha un costo, in punti prestigio o monete, ma è più frequente che non in Marco Polo. Da una parte diminuisce il controllo del singolo giocatore sui propri dadi, dall'altra ne ampia le possibilità.
 
Da notare, a margine, che il numero di tiri a disposizione del singolo giocatore è inferiore in Bora Bora (18) rispetto a Marco Polo e Troyes (circa 30) e a Burgundy (50). Su numeri così bassi, in realtà, non è possibile applicare la legge dei grandi numeri e si potrebbe benissimo essere molto fortunati con soli 18 tiri così come aver sempre sfortuna con 50. 
 
Dovendo ordinare i quattro giochi in base al controllo, direi Troyes > Marco Polo > Bora Bora e Burgundy.
 
Burgundy *
AdSv Marco Polo **
Bora Bora *
Troyes ***
 
 
STRUTTURA GENERALE
Ovvero cosa si deve fare e come si vince?
 
Marco Polo ha una struttura molto semplice e coerente: si prendono beni per viaggiare o fare contratti. Tutte le azioni sono indirizzate all'acquisto/trasformazione di questi beni, finalizzati a loro volta verso una delle due strade per fare punti vittoria. Un giocatore può perseguirle entrambe, in diversa misura, oppure concentrarsi solo su una, lasciando (quasi) perdere l'altra.
 
In Troyes i sistemi per fare punti sono molti ma non moltissimi e compaiono di solito poco prima della metà partita (dal terzo turno in poi). Inoltre alcuni valori in gioco potrebbero valere zero come anche fino a 6PV, a seconda degli obiettivi segreti dei giocatori. Dato che queste carte varranno poi per tutti i partecipanti, a fine partita, occorrerà prestare attenzione al gioco degli altri per intuire tali obiettivi nascosti. 
 
In Bora Bora è necessario fare un po' tutto, ma difficilmente si riusciranno a soddisfare tutti i punteggi del gioco. Ogni settore è in grado di fornire PV, ma solo se completato (tutti e 12 gli spazi cerimonia, 6 gioielli, tutte e 9 le missioni, ecc). Occorrerà quindi indirizzarsi solo su alcuni di questi settori e portarne a compimento il più possibile. 
 
Burgundy è l'esempio classico dell'insalata di punti. L'azione stessa – qualsiasi azione – porta PV, in misura minore o maggiore a seconda del momento e dell'ottimizzazione. Ci sono combo da considerare e contingenze da sfruttare, ma anche un grosso distacco può essere colmato da una giocata propizia. 
 
Personalmente preferisco la linearità del sistema di Marco Polo, seguito a ruota da Troyes e, in fondo, gli altri due. 
 
Burgundy *
AdSv Marco Polo ***
Bora Bora *
Troyes **
 
 
COMPLICAZIONE
Un gioco è complicato quanto più le regole sono quantitativamente tante e qualitativamente corredate di eccezioni. Una volta capite e imparate tutte le variabili, un gioco (che sia solo) complicato non è difficile da padroneggiare. In un gioco complicato la risoluzione di un problema porta a dei risultati immediati, certi e prevedibili. 
 
Il più semplice di tutti questi è Marco Polo. Poche regole, poche eccezioni, pochi edifici in gioco ad ogni partita. Segue a ruota Burgundy, che, pur avendo una quantità di edifici decisamente superiore ad entrare in gioco ogni volta, li limita turno per turno ed è aiutato da una struttura molto semplice ed estremamente lineare. Anche Troyes ha parecchie cose di cui tener conto, ma anche in questo caso entrano in gioco progressivamente e, al di là dell'iconografia poco chiara, gli effetti e le correlazioni non sono complicati, semmai complessi. Bora Bora è il più legnoso dei quattro, anche visivamente, tende a spaesare con le molte azioni disponibili e le ampie possibilità lasciate al giocatore.
 
Burgundy **
AdSv Marco Polo ***
Bora Bora *
Troyes **
 
 
COMPLESSITA'
Un gioco è complesso quanto più le ripercussioni delle proprie azioni sono difficili da padroneggiare. Anche una volta capite e imparate tutte le variabili, un gioco complesso rimane comunque difficile da padroneggiare. In un gioco complesso la risoluzione di un problema porta ad altri problemi. 
 
Qui Troyes ha sicuramente una complessità maggiore nella gestione dei dadi, delle azioni, delle sinergie. É il più difficile da inquadrare e da giocare meglio e necessita di più partite per essere padroneggiato. Un gradino sotto Bora Bora, che pure non è facile, e Auf den Spuren von Marco Polo, che risulta particolarmente ostico specie nella gestione e ottimizzazione delle esigue risorse di cui si è in possesso. Fanalino di coda Burgundy che lascia sempre qualche buona alternativa anche a  chi fa più errori di calcolo. 
 
Burgundy *
AdSv Marco Polo **
Bora Bora **
Troyes ***
 
 
PROFONDITA'
Insieme di varietà di scelte e le conseguenze che tali scelte offrono al giocatore. Per cui un gioco si presenta tanto più profondo quante più sono le scelte offerte al giocatore e quanto più queste scelta incidono sull'esito della partita. 
 
Troyes è il gioco più soddisfacente sotto questo aspetto, perché dà l'opportunità di costruirsi un proprio motore di gioco da sfruttare poi nei round finali. È probabilmente quello in cui si avverte maggiore il senso di crescita. Marco Polo ha una buona profondità, specie per chi intraprende la strada del viaggio, già dalla scelta delle carte itinerario iniziali. La coperta corta del gioco fa il resto, necessitando di una buona programmazione strategica. Bora Bora e Burgundy hanno una profondità inferiore ai precedenti, prevalendo il lato tattico e contingente, con Bora Bora che ha probabilmente una accezione anche più strategica. 
 
Burgundy *
AdSv Marco Polo **
Bora Bora *
Troyes ***
 
 
RIGIOCABILITA'
Tutti offrono una buona rigiocabilità, grazie alle differente tessere e poteri. Le partite risultano più simili in Bora Bora, dove le cose da fare sono bene o male le stesse. In Burgundy ci sono combo di edifici che possono variare di più l'andamento della propria gara e la cosa diventa massima in Marco Polo, grazie alle diverse carte azione e soprattutto ai ruoli – drasticamente differenti – e  in Troyes, che sfrutta carte con effetti molto diversi da una partita all'altra. 
 
Burgundy **
AdSv Marco Polo ***
Bora Bora *
Troyes ***
 
 
CONCLUSIONE
Burgundy 9
AdSv Marco Polo 17
Bora Bora 10
Troyes 18
 
I numeri nudi e crudi ci dicono che Troyes e Auf den Spuren von Marco Polo offrono complessivamente una esperienza di gioco superiore, per il gamer, rispetto a Bora Bora e The Castles of Burgundy.
Naturalmente questo non sarà vero per tutti, gamers o no, per prima la classifica BGG. 
Come dicevo in apertura, mancano alcune voci che potrebbero rialzare l'asticella dei due “perdenti”, ma ho preferito focalizzarmi, in questo versus, sugli aspetti che maggiormente contano per il giocatore teutonico.
 

Commenti

Non ho mai provato Troyes ma per gli altri tre concordo sulle conclusioni. Bora Bora ha la miglior meccanica, ma a conti fatti per ora quello che preferisco tra i chiamati in causa (escluso, appunto, Troyes) è Marco Polo.

Conosco solo Burgundy e Marco Polo, ora mi hai fatto venir voglia di provare anche gli altri due!

Al momento abbiamo provato Burgundy( che alla lunga mi\ci ha stancato) e Marco Polo (geniale), Troyes è ancora colpevolmente incellophanato. Bora Bora ci aveva intrigato per i materiali notevoli.
Bell'articolo sono poche le cose che ormai leggiamo in tana con interesse.
I tuoi articoli tra queste. Alla prossima play?

Non condivido per nulla questo articolo, che IMHO è dovuta più ad una antipatia personale per un autore che non ad una oggettiva disamina delle meccaniche. Però può essere un mio problema.
Tra l'altro non capisco l'accostamento tra Burgundy e gli altri tre, a parte l'uso dei dadi. In questo caso ci si poteva mettere anche Perudo o Yatzee....

Ciao Agz,
Analisi accurata e ben fatta... vorrei però provare a capire nella scelta di un gioco cosa esula della mera analisi dei singoli aspetti. Così per discussione accademica e vedere cosa ne pensate. E ovviamente cercherò di parlare da giocatore e non da autore di Marco Polo. :)
Ad esempio, pur condividendo il 90% di quello che hai scritto, per me Troyes è quello che tra i 4 tiro fuori meno volentieri...
Credo che l'aspetto divertimento, sia una parte (se pur molto soggettiva) difficile da analizzare, ma che alla fine fa la differenza. Per me (e sottolineo per me), la meccanica di Castle of Burgundi è molto fluida e divertente, così come lo è quella di Marco Polo. Anche Bora Bora è divertente, ma poi è molto più complesso E complicato nella gestione. La meccanica di Troyes NON è divertente... è più cervellotica e poco intuitiva.
Questo fa si che Burgundi sia una delle prime scelte, anche se a me piace moltissimo Bora Bora. Marco Polo ha poi il grosso vantaggio della durata, che rispetto agli altri lo premia quando non si hanno 2 ore a disposizione. Come puoi immaginare quando sono con gli amici, io tenderei a non volerci giocare (a volte devo mettere il veto)... ma quando la serata volge al termine e si ha ancora un ora, un ora e mezza a disposizione è sempre il gioco che gli altri tirano fuori (volendo evitare un filler leggero).

Complimenti per il nuovo approfondimento. Ho provato tutti e quattro i giochi e personalmente quello che gradisco meno è Bora Bora.
Su alcuni giudizi a Burgundy non sono pienamente d'accordo, ad esempio trovo che sulla voce GESTIONE VS FORTUNA Burgundy meriti *** stelle perché esistono i gettoni +/-1, che tra l'altro possono essere acquisiti facilmente e ognuno cambia il valore del dado non di 1 punto ma di 2 (con un 2 posso utilizzare anche l'1 e il 3), ovvero ho il 50% di probabilità. Considerando che tiro due dadi ho una eccellente gestione della fortuna e è una mia stretegia cercare di non rimanere a corto di +/-1.

Detto questo ho provato a fare il giochino delle stelle pure io e il mio risultato è questo:
Burgundy 14
AdSv Marco Polo 15
Bora Bora 12
Troyes 18

Complimenti per il tuo gioco. Personalmente (e sottolineo per me) trovo Troyes il meno immediato dei quattro ma al tempo stesso il più gratificante e per questo divertente. Se avessi dovuto aggiungere il parametro divertimento probabilmente avrei messo a pari merito Troyes e Marco Polo, poi Burgundy ed infine Bora Bora che, al contrario, non mi diverte (forse ho proprio la stessa avversione che noto tu abbia per Troyes).
Anche sulla durata immagino che sia una questione di conoscenza del gioco. Troyes e Burgundy, se gioco con il mio gruppo di amici, non superano mai le due ore. Certo se li devo spiegare sono due titoli che, per le innumerevoli azioni, necessitano di diverso tempo.
Complimenti ancora per il gioco

molto volentieri :)

Da queste analisi lascio sempre fuori la componente personale di divertimento, che spesso non corrisponde all'analisi.
In questo caso, dato che lo chiedi, quello che veramente mi diverte di più è proprio Marco Polo ed è l'unico ad essere sopravvissuto alla durissima selezione degli scaffali miei e del mio gruppo. Il secondo, che ha resistito parecchio, è stato Burgundy, che abbiamo sempre giocato con piacere, anche in 4. I due che hanno stufato prima sono stai Bora Bora e Troyes.

Nell'anno del Dragone è tra i miei giochi preferiti e come ho risposto sotto a Dizzark, Burgundy mi diverte e lo gioco più volentieri di Troyes, soggettivamente. Quanto al paragone, meccanica, tempo di gioco, regole e - ho controllato su BGG - anche peso, rendono i quattro giochi assolutamente paragonabili.

Ma infatti la componente divertimento è soggettiva :)
E cmq non ho avversione a Troyes, però trovo la meccanica un po cervellotica... mediamente mi piace abbastanza, perchè cmq mi piacciono i giochi di gestione dadi (Sto lavorando ad altri due gestionali con i dadi) ;)
Riguardo la durata è assolutamente vero che dipende dalla dimestichezza con il gioco, però Marco Polo a parità di confidenza è decisamente il più corto.
Grazie dei complimenti
Ciao!

.. che condivido in toto!

Non ho provato marco polo,ma comunque la penso esattamente come AGZ.
Ho fatto poche partite a TROYES e devo dire che non comprerò altri giochi german con i dadi perché troyes mi sembra completo.
COMPLETO perché:
1 non si guarda soltanto i propri dadi,ma bisogna avere una visione totale di tutti quelli degli avversari per cercare di fregarglieli.
2 non si può mai partire con una strategia fissa perché le nove carte che usciranno saranno sempre diverse e le combo risultanti pure.
3 gli obbiettivi segreti mi sono sempre piaciuti ed in troyes se si vuole far tanti punti bisogna cercare di capire anche quello degli avversari.
Troyes ė un german game con tantissima interazione diretta,che non ė devastante come in altri giochi,ma che diverte e accentua la competizione.
Sono davvero contento di aver la mia copia nella libreria

penso che dopo averti letto concederò a Troyes una seconda chance e pure a Marco Polo, che la prima volta non sono riuscita a comprendere in pieno.
su Burgundy concordo con Ken. Sulla questione Alea avrei inserito il riferimento anche ad alcune tessere gialle che permettono di avere +2/-2 o di posizionare/prendere cose a -1/+1 ecc. Ma mi rendo conto che lo spazio era quello che era. quindi gli avrei dato almeno **

aggiungo BRAVO AGZI ;)

Molto interessante l'idea di valutare come può essere implementata in maniera diversa la meccanica di gestione dadi, bell'articolo!

Ho provato tutti e quattro i giochi, alcune considerazioni in ordine sparso:

- per quanto riguarda Marco Polo non è stato detto che la scelta del personaggio in funzione del set-up iniziale è molto importante (e questo anche in ottica delle città che si andranno ad esplorare per primi,dei relativi spazi azione dado che si deciderà di sbloccare e quindi della gestione dei dadi in generale);
- collegato al primo punto, in Marco Polo gli spazi azione sono variabili a seconda delle città esplorate;
- ritengo Bora Bora più complesso di Marco Polo, in particolare perché alcune meccaniche che sono abbastanza slegate tra loro, ed almeno al livello di Burgundy per quanto riguarda la rigiocabilità;
- Bora Bora credo sia più profondo di Burgundy;

La mia personale classifica vede Marco Polo al primo posto, seguito da Bora Bora, poi Burgundy e per finire Troyes che non mi ha divertito per niente (condivido il pensiero dizzark) e infatti è l'unico che non possiedo. Ma questi sono gusti personali.

Se dalla TUA analisi (che per quanto oggettiva parte dalle TUE sensazioni di gioco) esce che il gioco migliore è quello che tu stesso dici di aver riposto nell'armadio (noi pure) non credi che manchi qualcosa?
Non ti sei chiesto perché, allora, l'hai riposto nell'armadio?

Un punto di differenza è insignificante. Diciamo che il divario lo trovo tra i primi due e gli altri due.
Manca la mia parte soggettiva di divertimento, che mi ha fatto divertire di più con Marco Polo e a ruota con Burgundy. Meno con Troyes e ancora meno con Bora Bora. Ma ognuno in questo caso può aggiungerci la sua.

Se finisce nell'armadio vuol dire che nessuno nei nostri gruppi di gioco propone QUEL gioco. Da qualcosa deve pur dipendere quella mancanza di divertimento collettiva, no? Quante persone senti consigliare Troyes e quante invece Burgundy o Bora Bora (per Marco Polo è presto)? Sarà forse un fattore di Eleganza delle meccaniche? Oppure i vari fattori hanno un peso diverso sul divertimento. Mi piace cercare di spiegare in modo logico le cose, ma alla fine in qualche modo il risultato deve tornare... uhm

Ma continuò a non trovare grosse affinità tra un gioco prettamente tattico come Burgundy e gli altri tre, che mi sembrano più strutturati. Ripeto che potrebbe essere un mio problema, ma Burgundy mi sembra più vicino a Bruges che a BB per difficoltà e profondità. Cmq si possono avere opinioni diverse su un forum e magari le mie sono sbagliate. Mica ho detto di essere il Papa, che è infallibile per dogma.

Articolo interessante e ben argomentato. Bisogna ammettere però che vedere i "numeri nudi e crudi" dare a Burgundy metà del punteggio di Troyes è abbastanza strano.
Mi sembra di cogliere una critica alla cosiddetta insalata di punti tipica di Feld e molto evidente in questi due titoli. Caratteristica che porta ad avere una sola stellina in STRUTTURA GENERALE e PROFONDITA'. Ma secondo gli argomenti sono voti che ci possono stare.

Ad ogni modo anche seguendo le agomentazioni, io avrei messo
GESTIONE VS FORTUNA +1 Burgundy (perchè tutti i numeri di dado valgono allo stesso modo)
STRUTTURA GENERALE +1 Burgundy (la voce è secondo me un po' pilotata dal restrittivo incipit "cosa si deve fare e come si vince", dove per struttura generale mi verrebbe da intendere qualcosa di più ampio)
COMPLICAZIONE -1 Troyes
COMPLESSITA' Burgundy *** / Troyes * (quì in sostanza si premia il più complesso, ma valutando dei german secondo me ci sarebbe da premiare chi le complicazioni le evita)
Quindi in CONCLUSIONE dovrebbe essere Burgundy 13 / Marco Polo 17 / Bora Bora 10 / Troyes 15
Che mi sembra un divario più accettabile.

Da fan della gestione dadi, i giochi li ho provati tutti. E tutti con un discreto numero di partite. Eccezione per Troyes dove ci ho giocato 1 volta dal vivo più 2-3 game online, poi abbandonato. Il motivo, del tutto personale: troppo complicato e macchinoso e in definitiva non mi divertiva giocarci.
Da fan di Feld (ma critico quando ci infila troppa roba e troppa insalata) metto al terzo posto Bora Bora perchè la tanta carne al fuoco offusca gravemente la meccanica del dado che anche io giudico la più interessante delle quattro.
Marco Polo ci ho giocato ancora relativamente poco, ma credo fra qualche partita lo metterò nella mia top 10 (dove Burgundy non c'è mai entrato).

Amando molto la meccanica metto i 4 giochi più o meno sullo stesso piano, nel senso che mi fa piacere giocarli tutti più o meno in egual misura. Ritengo che Troyes concentri in sé stesso la "summa" della meccanica di gestione dadi per il fatto che l'acquisto dei dadi altrui aumenta moltissimo la profondità del gioco. Per questo lo reputo uno scalino sopra gli altri.
Marco Polo, complice il fatto di essere l'ultimo arrivato, manca secondo me un pelino di originalità. Lo ritengo cmq molto valido e, insieme a Burgund, soprattutto abbastanza rapido da giocare (per un german di questo calibro è sicuramente una buona cosa).

Ciao Agzaroth, qual è la tua opinione in base al numero di giocatori? Tutti e quattro sono per 2-4 giocatori, quindi sarebbe interessante avere un commento su come girano in due, in tre ed in quattro. Grazie :-)

In ogni caso, concordo con quasi tutte le considerazioni di Agzaroth.
Bora Bora è stato l'unico gioco della mia collezione che ho rivenduto, dopo la prima partita ero molto deluso, poi l'ho riprovato e nonostante abbia rivisto parzialmente il mio giudizio, ho deciso di non tenerlo perché lo reputavo troppo pesante per quello che offre (intendo che ha un pessimo rapporto tra profondità strategica e complessità).
Die Burgen von Burgund e Marco Polo invece, a mio avviso, sono giochi validi, quello di Feld in 4 è fin troppo lungo per il suo genere e va giocato con la consapevolezza che il dado incide parecchio sulle proprie scelte, io non lo metterei mai tra i capolavori, ma può essere un titolo divertente se giocato con le giuste aspettative.
Marco Polo non l'ho approfondito (solo 2 partite all'attivo), ma mi dà l'idea di essere un gioco che crea dipendenza, ha il pregio di essere breve ma consistente, direi il migliore del lotto anche se per ora ho deciso di non acquistarlo.

solo su una cosa dissento: la definizione di complessità che uso è quella che trovi in Tana anche nella goblinpedia oppure qui:
https://www.goblins.net/articoli/editoriale-complesso-e-complicato
in cui si distinguono i concetti di complesso e complicato. E se vedi le voci, le complicazioni vengono in effetti punite dai voti, laddove la complessità viene al contrario premiata.

guarda, tutti questi scalano bene. In 4 forse sia Troyes che Burgundy sono più soggetti a downtime e tempi morti e quindi allungano un po' il brodo.
In 2 Bora Bora me lo ricordo un po' troppo largo.

Castle of Burgundy in 4 mi è risultato troppo lungo, forse lo avrei accorciato di 1 turno, nonostante questo mi piace molto come gioco.

Beh si, era un po la questione che avevo posto io... ma rimane cmq molto soggettiva. Su questo mi sembra che concordiamo un po tutti. Io apprezzo Troyes, ma a volte l'analisi delle singole meccaniche e dei vari aspetti di un gioco non fa la somma. Un po come la somma della bravura dei singoli giocatori non riporta con la bravura della squadra.
Questa è una questione comune a molti giochi... a livello di meccaniche per me Caylus è il gioco quasi perfetto, ma non lo tiro fuori mai.. :)

Concordo in pieno con quanto detto da Dizzark. Troyes è un gioco ben fatto, ma non mi diverte.

in burgundy si ha un enorme controllo sui dadi ed il tiro influisce relativamente. Per me è al pari degli altri, sebbene con modalità diverse. Si ha poco controllo solo se si gioca sempre per ultimo, perchè gli spazi per prendere le tessere rimarranno vuoti, ma ha più peso l'ordine di gioco che il controllo dei dadi.
Che poi le stesse possibilità di Troyes si hanno anche in Marco Polo (dadi neutri neri, uso cammelli per cambio risultato o reroll) ed in parte in BB tramite carte divinità. In burgundy aggiusti di +/-1, ma tenendo conto che c'è un giro completo (1-6 sono collegati) non si fa sentire più di tanto.
Concordo solo sulla rigiocabilità, inteso come partite diverse tra di loro, ma attenzione che in Burgundy hai plance diverse che modificano TOTALMENTE la partita, non ci si limita al fare le stesse azioni/combo.
L'unica cosa che si capisce da questi articoli è che Burgundy, e più in generale Feld, non ti piace come meccaniche o modo di fare giochi.
per me cmq è Burgundy=Marco Polo > Troyes > Bora Bora, anche se tra questi il gioco da "gamer" è Bora Bora in quanto è il più complesso di tutti e nella partita non puoi sbagliare praticamente nulla.

per un attimo ho temuto di essere l'unico ad aver notato questa cosa.

nonostante il divertimento sia uno dei principali fattori, non ha per nulla senso che alla fine il gioco "migliore" venga lasciato a prendere polvere. Qualcosa non torna al di là degli aspetti soggettivi

Perfettamente d'accordo con la classifica stilata da agza. Troyes il migliore in assoluto, non ci stufiamo mai di giocarlo. Poco dietro marco polo. A grande distanza bora bora e quell'odiosa insalatona di punti di borgundy. 

per me i due di feld sono giochi TOP.

troyes è affascinante anche se è una botta: almeno un paio di volte nella vita va giocato.

marco polo, con la differenza tra i personaggi che c'è, o sei un esperto del gioco, e allora ti diverti, altrimenti rischi di trovarlo molto sbilanciato (quindi dipende dal numero di partite che gli vuoi dedicare: se poche, rischi seriamente di trovarlo sbilanciato)   

Aggiungendo al vs "Lorenzo il Magnifico" , gestione dadi + piazzamento lavoratori, dove lo posizionereste? 

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare