La biografia di Arwen67

È dura cominciare una biografia, soprattutto per chi, come me, non ama parlare tanto di sé, ma, visto che ho accettato di farlo, cominciamo pure dall’inizio…

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È dura cominciare una biografia, soprattutto per chi, come me, non ama parlare tanto di sé, ma, visto che ho accettato di farlo, cominciamo pure dall’inizio.

Era il lontano 1967... no, forse è un po' troppo lontano... partiamo allora dal nick, Arwen 67: scontato il significato del numero che, ahimè, fa capire che mi avvicino pericolosamente ai 50 anni (incredibile anche a solo pensarci), mentre il nome proviene dalla passione per Tolkien e il suo “Signore degli anelli”.

La mia passione per i giochi da tavolo ha radici lontane, ed ho potuto iniziare a coltivarla grazie ad un compagno di giochi in casa (mio fratello, più piccolo di me di 2 anni), con cui ho sempre condiviso momenti indimenticabili. Abbiamo iniziato con il classico dei classici, “Monopoli”, costato all’epoca 1500 lire e che, sebbene distrutto, continuo a conservare gelosamente perché mi ha aperto le porte di un universo fantastico. Il percorso è proseguito con Risiko che, per quei tempi, era comunque un’ottima evoluzione anche se, adesso, può far sorridere; avevamo tantissime scatole di giochi (Alta quota, precursore di K2, Manager, Petropolis, Lotta di classe, e via dicendo…) e i nostri pomeriggi li trascorrevamo così, felici e spensierati.

Da adulta (anagraficamente, perché mentalmente non lo sono ancora…) ho avuto un periodo di black-out forzato, perché mi sono innamorata di una persona a cui piaceva giocare, ma in maniera molto più blanda; ho ricominciato ad avvicinarmi di nuovo ai giochi da tavolo quando mi sono trasferita in Toscana per lavoro e sono andata per la prima volta a Lucca comics, dove comprai il primo gioco “serio”: Serenissima; ogni tanto, con qualche amico, facevamo una partita, ma succedeva di rado.

Quando i miei figli sono cresciuti ed ho capito che in loro avrei trovato i compagni di gioco ideali per potermi dedicare di nuovo, finalmente, alla mia vecchia e grande passione solo sopita per qualche anno, è stato bellissimo: avete presente il film della Disney, Aladdin, nella scena in cui il genio finalmente viene liberato dalla schiavitù della lampada e comincia a volteggiare felice tra fuochi d’artificio e scene di tripudio? Ecco, il genio ero io (pure come stazza, ci siamo quasi… J )!

Sinceramente non ricordo quale sia stato il gioco che gli ho proposto per primo, ma sicuramente non era un gioco prettamente per bambini; così come ho ritenuto di rivolgermi sempre a loro con discorsi normali e non nel linguaggio che spesso si usa con i bambini (della serie “ma questo citrullo perché mi parla come se fossi un deficiente??”), ho provato ad approcciarmi a loro con giochi più o meno semplici (forse abbiamo iniziato da Carcassonne e i Coloni di Catan) e poi siamo andati avanti… tanto avanti, con mia somma gioia… col mio piccolo Alino il guerrafondaio (ora dodicenne) gioco a giochi “di mazzate”, quindi La guerra dell’anello, Twilight Struggle, Memoir 44, Corsari dei Caraibi, sono tra i suoi preferiti, mentre con Simone, il primogenito, giochi dove c’è da pensare un po’ di più. Perdo spessissimo, sono scarsa, sì, ma sono anche bravi loro: certo è che sono una mamma felice, felice di aver trasmesso ai miei figli una passione sana ed intelligente.

Quando poi sono incappata nella Tana (per caso…non ricordo cosa stavo cercando e mi venne fuori questo sito) ed ho cominciato, prima solo da spettatrice, poi ad interagire conoscendo persone (ormai amici carissimi) con cui ci sentiamo tutti i giorni, sono rientrata nel tunnel definitivamente… sì, vedo la luce, lì, all’uscita… è la luce su un tavolo con un gioco apparecchiato per iniziare… Sediamoci, ragazzi… buon gioco a tutti!

Commenti

non ti piace raccontarti, ma ha hai invece comunicato moltissimo. una vita che sta scorrendo ed il gioco come link nei suoi passaggi...con le dovute pause.
mi avevano scritto una volta che se la musica non fosse alternata dal silenzio, non ci sarebbe ritmo...direi che calza benissimo.

non ti piace raccontarti, ma ha hai invece comunicato moltissimo. una vita che sta scorrendo ed il gioco come link nei suoi passaggi...con le dovute pause.
mi avevano scritto una volta che se la musica non fosse alternata dal silenzio, non ci sarebbe ritmo...direi che calza benissimo.

E' stato un piacere averti conosciuta... mi ritrovo in molte cose che hai scritto... Tolti i figli (che non ho) anche io ho fatto un percorso molto simile...

un piacere enorme averti conosciuta!! E sto preparando il prossimo gioco al guerrafondaio! ;)

...mamma e ottima giocatrice. Incroceremo prima o poi un tavolo :)

Tra le righe mi pare di aver capito di avere a casa il tuo primo gioco serio. Quel Serenissima che mi hai consegnato a Play. Lo custodirò con cura

Felice di leggere quanto ci hai scritto perchè trasmetti benissimo la tua passione!!!
Complimenti!!

P.S. Petropolis, quanti ricordi......

uno per te, e uno per il Guerrafondaio :-*
A Simone invece una stretta di mano maschia :D

...a Mimmo. Ah Mimmo! Che te lo dico a fare? Tanta solidarietà! :)))

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