[Editoriale] Materiali o Gameplay?

  Il dibattito ha animato più di un topic e più di un blog.
Da una parte i sostenitori dei materiali, per i quali “questa scatola contiene roba per 20 euro, come mai costa 80?”
Dall'altra quelli delle meccaniche: “in un gioco devo pagare il gameplay, l'innovazione, il bilanciamento, il playtest, mica una manciata di soldatini in plastica”.

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Il dibattito ha animato più di un topic e più di un blog.
Da una parte i sostenitori dei materiali, per i quali “questa scatola contiene roba per 20 euro, come mai costa 80?”
Dall'altra quelli delle meccaniche: “in un gioco devo pagare il gameplay, l'innovazione, il bilanciamento, il playtest, mica una manciata di soldatini in plastica”.

Intanto qualche precisazione. Fare un gioco non è mai prendere due regole e buttarle in una scatola. Così come una miniatura non è solo il pezzo di plastica finale che ti trovi in mano.

Le regole vanno inventate, se possibile cercando qualcosa di originale o quantomeno tentando di mescolare cose note in modo originale. Partorire una meccanica nuova anche solo parzialmente non è cosa da poco. Poi l'ambientazione che avevi in mente dovrebbe emergere dal gameplay. Oppure devi trovare un'ambientazione che non solo ben si adatta al gioco che stai realizzando, ma che possa anche avere un certo appeal per il pubblico. Occorre che il target che hai fissato corrisponda poi al gioco che vien fuori. Servono playtest, calcoli e altri playtest. Girare per le fiere a far provare il prototipo, contattare editori e tutto il resto. Questo se si vuole un gioco che funzioni e che non sia la mera scopiazzatura di altri dieci già sul mercato. 
Costa in termini di investimento mentale, monetario e soprattutto di tempo.

    

Una miniatura ha dietro un concept, che a sua volta viene tradotto in disegno da un artista, poi in modello digitale da un modellatore 3D, stando attenti a rispettare il concept ma anche l'effettiva possibilità poi di stampo; infine viene creato lo stampo con cui realizzare la miniatura, stampo che dopo tot copie si rovina e va rifatto da capo.

E parlando in generale ci sono dietro costi poi di assemblaggio, trasporto e distribuzione che, come tutti gli altri, variano parecchio se stampate 500 copie invece di 5000.

Io non sono un tecnico del settore e non ho idea di quanto possano oscillare queste cifre, ma state pur tranquilli che, dietro ogni scatola che ricevete finalmente in mano, c'è il lavoro di parecchi professionisti. Questi costi immagino siano parecchio più alti, se a produrre un gioco non è un editore professionale, ma ci si affida all'autoproduzione.

Negli ultimi anni, salvo rare eccezioni, i prezzi di tutti i giochi da tavolo sono lievitati. Chi dà la colpa al crowdfunding, chi alla crisi, chi ad altro. Francamente non saprei quanto ci sia di speculazione, quanti di costi effettivamente aumentati, quanto di acquisti ossessivo-complusivi a giustificare la cosa.

    

Di sicuro so che non sono d'accordo con nessuna delle due posizioni descritte all'inizio. 
Preferisco pagare tanto un gioco originale e con un buon gameplay che non 3 scopiazzati e che girano maluccio. Preferisco pagare tanto materiali da urlo che non cartone mollo e disegnato dal figlio dell'autore. Tra i due casi preferisco di gran lunga il primo, ma l'ideale è sempre una fusione tra i due: ottimo gioco e ottimi materiali. Difficile però che li segua anche un ottimo prezzo.
Insomma rassegnamoci: come in tutti i settori, la qualità (che sia estetica o che sia meccanica) la paghi.
Che qualcuno ci marci anche sopra è indubbio, ma altrettanto indubbio è che le cose non siano così semplici come a volte le vediamo dall'esterno, da semplici consumatori.

Senza voler entrare in un discorso monetario numerico (che mi pare poco elegante da fare e che non mi pare nemmeno corretto chiedere), sarebbe interessante che qualche editore ci desse quantomeno l'idea del lavoro e dei passaggi che ci sono dietro ad un gioco come ad esempio Hyperborea, che può rappresentare un buon paradigma di gioco originale, con gameplay rodato e materiali di ottima qualità.

Commenti

I bei materiali piacciono a tutti, questo è ovvio. Però secondo me un gioco può essere un grande gioco a prescindere dai materiali, mentre i materiali più belli del mondo non possono migliorare più di tanto un gioco brutto. Se è vero che gli occhi vogliono la loro parte il divertimento e la sfida che cerco in un gioco sono molto più a livello "intellettuale" che non materiale.
Per quanto riguarda il discorso prezzo: i materiali nella scatola impongono un costo minimo sotto il quale non si può scendere, ma da una parte non giustificano un sovraprezzo a prescindere. Quello che pago è il gioco nel suo complesso. Se inventassi il gioco da tavolo più divertente, appassionante e longevo del mondo e questo consistesse in una microscatolina con un dado tre carte e 4 tessere in cartoncino non avrei il diritto di farlo pagare per quello che effettivamente è senza che qualcuno dica "e ma per quello che c'è nella scatola non dovrebbe costare più di 15€" ?

... ed ecco perché a volte preferisco acquistare qui in tana al mercatino dove trovo tra l'usato bene : ottimi giochi con ottimi materiali e meccaniche a ottimi prezzi !
m@

p.s.
questa Agz è pubblicità gratuita alla Tdg, t'è piaciuta?

piaciuta, piaciuta :)

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