Il muro di vetro della divulmazione

muro di vetro

Dalla chimerica fusione di divulgazione ed informazione ludiche, ecco il mostro della divulmazione, l'unico in grado di creare giocatori consapevoli. 

Editoriale
Giocatori
  • Divulgazione ludica: si intende l'attività di comunicazione rivolta al grande pubblico da parte della comunità ludica tramite delle figure volontarie dette divulgatori, che si occupano principalmente di far conoscere al pubblico i giochi da tavolo moderni. Questa attività non presenta specifiche intenzioni formative al singolo individuo, ma è rivolta alla collettività, con scopo di accrescere la percezione dell'importanza del gioco in una società.
  • Informazione ludica: scambio di conoscenza sui giochi tra due o più persone, all'interno di una comunità o nella società, nonché il significato che le persone coinvolte attribuiscono a tale conoscenza. È ciò che, per un osservatore o un recettore posto in una situazione in cui si hanno almeno due occorrenze possibili, supera un'incertezza e risolve un'alternativa, cioè sostituisce il noto all'ignoto, il certo all'incerto. In altre parole essa riguarda il contesto in cui i dati sono raccolti, la loro codifica in forma intelligibile ed in definitiva il significato attribuito a tali dati.
    Chimera di Arezzo

Il divulgatore è chi organizza fiere, manifestazioni, eventi e spiega giochi ai curiosi, alle famiglie, alla folla che passa, diffondendo l'hobby in senso orizzontale. L' informatore è chi scrive articoli, recensioni, confronti, coltivando i game studies e tutta la parte analitica del gioco da tavolo, approfondendo - e facendo approfondire a chi legge -  l'hobby in senso verticale.

Divulgazione e informazione ludica sono spesso viste come entità contrapposte o, in qualche modo, rivali. La realtà è che sono due facce complementari ed altrettanto importanti della stessa medaglia. Due aspetti che dovrebbero procedere in sinergico parallelismo e non remare in direzioni opposte. 

Il divulgatore crea nuovi giocatori, l'informatore crea giocatori consapevoli.

Coloro che divulgano il gioco lo fanno spiegando agli ignari cosa sia il gioco da tavolo moderno, mostrandone nelle piazze e nelle fiere la bellezza, la versatilità, la socialità. Allargano la base, creano un nuovo substrato, le condizioni per un mercato sempre più fiorente, per una cultura del gioco sempre più diffusa.

Senza divulgazione, i giocatori sarebbero solo una setta, una lobby, una nicchia nella nicchia, autoreferenziali e utili solo a se stessi. 

L'informazione è quella che eleva lo spirito critico del nuovo giocatore, che gli fa maturare gusti, capacità di analisi e confronto. Che lo eleva dal “è un gioco divertente” al “è un gioco fatto bene/male perché...”, dai gusti personali alla capacità di analisi critica. Occorre studio e impegno, occorre leggere per informarsi, confrontarsi e approfondire.

Ma senza informazione si generano mostri: consumatori acritici dell'ultima novità, per cui tutto è bellissimo, tutto è nuovo e, più è nuovo, più è bellissimo.

Solo rompendo il muro di vetro tra loro si creano giocatori e non seclusi nerd o bulimici consumatori. Non fermatevi al vostro gruppo: difondete il gioco a chi non lo conosce, parlatene senza vergogna come di un hobby degno e bellissimo. Non fermatevi alla superficie dei giochi, approfonditeli, informatevi, leggete articoli e recensioni. Solo con la chimerica divulmazione il gioco da tavolo potrà elevarsi da passatempo ad arte e il giocatore diventare Giocatore.

(TL;DR) Riassumendo:

Siate contenti di essere un nuovo giocatore o quando riuscite a creare nuovi giocatori. Ma non fermatevi alla quantità: spingete per la qualità. Cercate di sviluppare e far sviluppare una coscienza critica dei giochi: leggendo articoli tecnici, recensioni, partecipando a forum in cui si discutono strategie ed altri aspetti profondi dei giochi, giocando e facendo giocare i classici di questi anni, i giochi che hanno lasciato il segno nella storia per innovazione, perfezione, meccaniche

Commenti

Usando la sintesi della lingua d'Albione: "Stay Goblin!" :-D

Bello spunto di riflessione Agz.

Il miglior articolo letto in questa home page.

 

Riporto anche qui il mio pensiero:

Vista la quantità sempre crescente di alieni e nuovi mostri che spuntano un po' su tutte le piattaforme sia online che dal vivo direi che per ora la mission di coniugare i 2 aspetti è miseramente fallita.
Ora io non sono né saro mai un fervente divulgatore, è un aspetto del nostro hobby che proprio non mi interessa se non per fare un piacere a qualche amico che ci crede per davvero .
Però è interessante cercare di capirne i motivi e provare a fare una dissezione su cosa dovrebbe migliorare per evitare di avere una schiera di caproni giocanti e l'altra schiera di "snob elitaristi" (cit.).
La butto lì, ritengo che l'impegno delle associazioni nella pura divulgazione sia dannoso.
Penso che le associazioni ed i singoli giocatori snob elitaristi si debbano prodigare nell'informazione e nel far crescere e prendere coscienza di cosa è ok e cosa non lo è, ma ne hanno i mezzi? E gli associati medi hanno queste competenze?

La divulgazione dovrebbe essere presa in carico da chi ha i mezzi e l'interesse a farlo (aka editori attraverso i negozi) [che a loro volta sono messi malissimo in quanto a competenza, mezzi e stimoli] e quindi bilanciare il loro interesse puramente indirizzato a vendere con la competenza dei membri delle associazioni.

Il sistema in essere in cui la divulgazione è delegata quasi totalmente a dei volontari è sinceramente demenziale e controproducente.

Bellssimo Editoriale =) chiaro e con un importante spunto di riflessione. 

Riflessioni sparse:

1.divulmazione è uno dei neologismi che suonanon peggio che abbia mai sentito

2.Killapriest la mette giù dura; ma quello che dice è un aspetto intrinseco al volontarismo, non solo ludico ma se ci pensi in qualunque occupazione umana (nel campo del sociale, della sicurezza, dell'arte, etc), quando spesso emerge il fatto che "chi è pagato/professionista fa le cose meglio". Direi che è più corretto inquadrare la cosa in termini di efficienza, ovvero di costi/benefici.

3.Secondo me le due anime divulgative e informative possono articolarsi meglio non tanto trovando un ipotetico "giusto mezzo" (cioè, si può fare anche quello per carità) ma lasciando prevalere una o l'altra cosa in base al contesto, ovvero al pubblico, alla richiesta dell'utenza. Un conto è essere ad una fiera generalista, un conto tra amici durante le feste, un conto a serate in tana tra una maggioranza di appassionati.

ahah, vero, all'inizio avevo scelto "divormazione", poi Randall ha insistito per "divulmazione" :p

per la questione contesto è sicuramente vero. Ma il punto è a monte: stimolare la gente a divulgare e informare/informarsi. Poi viene il contesto. 

Personalmente sono molto d'accordo sul discorso della qualità.

Sebbene il fine del divulgatore sia più quantitativo e orizzontale, al motto - estremizzando - di "va bene tutto, purché il gioco da tavolo moderno si diffonda". Credo anche che, in veste di dimostratori e appassionati/esperti, si debba prestare attenzione ad aspetti qualitativi.

Banalmente, quando si spiega un gioco a un gruppo di curiosi, inserire qualche nota informativa che vada oltre la spiegazione da manuale del gioco. Un commento personale "da conoscitore/appassionato", una nota storica/editoriale sul gioco, un accenno tecnico alle meccaniche, un commento sull'autore, ecc...

Insomma qualche breve e puntuale annotazione che vada oltre il "questo gioco è bellissimo e vi divertirete da matti". Con l'obiettivo di "mettere la pulce nell'orecchio", così da instillare qualche spunto per andare più a fondo, e con la speranza di far nascere giocatori più consapevoli. Che non vuol dire diventare per forza appassionati e gamers, ma semplicemente persone fruiscono più consapevolmente di un prodotto.

Divormazione è top! :D

non è comunque questione di metterla giù pesante, è che ritengo (dopo + di 10 anni di associativismo nei secoli bui del gioco sia da tavolo che di ruolo) che non sia la divulgazione in senso stretto il target di una associazione. e di conseguenza che le motivazioni per cui le associazioni si sono buttate anima e cuore nella divulgazione hanno fatto si che la parte informativa e di crescita degli affiliati/casuali sia stata messa in secondo piano al grido "va ben tutto basta avere più giocatori!".

Nei secoli bui (e probabilmente anche ora ma non ho riscontri effettivi) di cui sopra era normale che una associazione operante nel territorio si interfacciasse con uno o più negozi per promuovere i prodotti, in una specie di simbiosi tra associazione e negoziante, in modo tale che ne giovassero tutte e 2 (sconti per i tesserati + potenziali nuovi tesserati Vs. personale per dimostrazioni + delegare il lavoro) . Tutto questo ha portato ad una semi-totale deresponsabilizzazione dalla parte divulgativa da parte di chi è il soggetto che dovrebbe spingerla e portarla al livello più alto (e che ne beneficia di più) cioè i negozi e per riflesso gli editori.

Se notate, e non è un caso, la maggior parte dei negozi regolarmente organizza tornei, dimostrativi ecc.... dei vari TCG di turno (Magic uber alles) perchè?

Perchè hanno un sistema dettato dalla casa madre (e Wizard insegna a tutti) che gli organizza quasi tutto (premi, tempistiche, sistemi di punteggio, timing ecc....). ditemi chi fa questo in Italia nei gdt? Asmodee? un pochino. gli altri? buio completo o quasi completo.

Nei bei tempi in cui eravamo pochi e mal organizzati il "sistema" funzionava, più o meno, ora che siamo molti di più e che i gdt stanno uscendo dal loro piccolo buco a mio avviso il "sistema" sta implodendo.

Tutto questo ha portato ad avere "evangelizzatori" del "credo gdt" (termine che francamente odio) che capiscono meno di quelli che stanno evangelizzando e che hanno meno spirito critico del mio comodino, ma superdisponibili eh!.

Piuttosto che qui in Tana si nota ancora di più su Facebook o in social similari.

Quindi per terminare, a mio avviso, le associazioni dovrebbero focalizzarsi nel far crescere i giocatori, farli diventare più consapevoli dell'industria e non in maniera secondaria anche acquirenti responsabili.

Trovo contraddittorio il contenuto dell'articolo. Se è verissimo che "senza i divulgatori i giocatori sarebbero solo una setta, una lobby, una nicchia nella nicchia, autoreferenziali e utili solo a se stessi" la pretesa che tutti si informino e si impegnino a diventare più "consapevoli" è un ritorno alla lobby e alla nicchia. 

Credo ci sia un tantino di puzza sotto il naso nel definire "mostri" (ovviamente non in senso stretto) coloro che, magari, giocano semplicemente per divertirsi e per cercare una bella esperienza prima di chissà quale innovativa meccanica di gioco.

A questo proposito dovremmo chiederci, magari senza archiviarli come aborti con troppa fretta, perchè ancora oggi i giochi che più facilmente fanno sedere al tavolo i babbani e che sono più diffusi nell'immaginario collettivo sono Risiko e Monopoli. Sicuramente perchè le persone non conoscono il mondo dei gdt moderni, ma magari anche perchè si divertono a giocarli per diversi motivi. E per questo sono degli ottimi giochi secondo me.

Quale finalità ha il gioco da tavolo? Per me la cosa fantastica del gioco da tavolo è innanzitutto che costringe le persone a stare insieme, in un mondo dove ormai tutti i contatti avvengono per via telematica. E la cosa bella delle persone è la loro eterogeneità. Non ci sono giocatori di Serie A e giocatori di Serie B. Ci sono persone che da un gioco cercano cose diverse. Non ci sono giochi belli o giochi brutti, ci sono giochi che a qualcuno piacciono e ad altri no.

Quindi divulghiamo, allarghiamo la base e i giocatori "di qualità" come vengono infelicemente definiti dell'articolo verranno fuori da soli, tranquilli. Non per questo però gli altri vanno lasciati indietro o snobbati.

Agzaroth scrive:

ahah, vero, all'inizio avevo scelto "divormazione", poi Randall ha insistito per "divulmazione" :p

E io che pensavo fosse un errore di battitura!!

Io non ho insistito un bel niente, solo che con "divor" il collegamento alla divulgazione era molto lontano..leggendolo si pensava più a DIVORARE che a divulgare, e allora ho proposto "divulmazione" che di sicuro richiama immediatamente la divulgazione...comunque chiamatela come volete, io sono già contento che non sia diventata "divulmation" :P

Neologismo a parte, che non suona proprio benissimo, per il resto l'articolo mi piace moltissimo, e mi trovo d'accordo... ;)

Ottimo articolo, complimenti Agz!

non ho capito bene la relazione tra consapevolezza e lobby/nicchia

spiegati meglio Remo...non ti è chiaro il perché quando un gruppo conosce molto bene un argomento tenda a chiudersi in se stesso?

Sai che pensandoci mi pare abbastanza utopico fare divulmazione? Chi cerca la qualità tende a sperimentare tanti giochi diversi per "selezionare" i migliori. Il problema è che questo porta via un sacco di tempo. E se tenti di espandere anche le culture altrui al passo della tua ti trovi sempre più spesso a infastidire i nuovi giocatori con continui cambi di gioco, quando loro (spesso) faticano ad ambientarsi in ogni gioco, a differenza del giocatore esperto. C'è chi si lamenta... e poi sparisce, in effetti.

Penso che sia necessario prima creare il nuovo giocatore, lasciarlo maturare coi suoi simili per un poco, e poi riprenderlo per il passo successivo. Purtroppo.

Ottima analisi, sulla quale (almeno qui) non voglio dilungarmi troppo.

Solo due osservazioni.

Ottimo che Azg distingua i due concetti perchè a volte noto una "confusionaria" commistione. Ci vuole certamente complementarietà nell'azione, ma sono (per una serie di ragioni) due cose diverse (rende molto la metafora dell'orizzontale/verticale) e come tali andrebbero affrontate. 

La contrapposizione, se esiste, probabilmente nasce se qualcuno (singolo o collettivo) si arrocca su un aspetto, tralasciando clamorosamente l'altro. E questo vale sia "fisicamente" che virtualmente. Noto, per esempio, che spesso a livello mediatico vi è una sovraesposizione in direzione informativa: questo aspetto, a mio avviso, penalizza (o quantomeno non favorisce) l'accesso a questo mondo. Auspicherei più visibilità orientata alla divulgazione, a bilanciare almeno un po' l'offerta immateriale.

Grazie comunque del prezioso contributo! 

Gran bell'articolo, come sempre!

Divulgazione prima, ricerca della qualità e spirito critico poi. Una strada lunga da percorrere ma una gran bella meta da raggiungere ;-)

Sinceramente tutta questa predominanza dell'informazione rispetto alla divulgazione non la vedo.

Penso che sia un dato di fatto che il numero dei giocatori soprattutto occasionali sia decuplicato anche solo rispetto a 5 anni fa, che le vendite di tutti i maggiori editori italiani sono in aumento e il trend non sembra fermarsi, che le maggiori convention hanno aumentato i loro numeri, che ci sia un ammontare sempre crescente di giochi con target neofiti/famiglie rispetto a gamers, che il target degli editori, per loro stessa ammissione, è variato da gamers a neofiti.

Quindi direi che forse è l'inverso, cioè che più che la diffusione/divulgazione manca la informazione ai target neofiti/familiare.

Bah, io parlo essenzialmente di predominanza "mediatica": rilevo che la stragrande maggioranza di blogger/youtuber/facebooker "specializzati"  pubblicano pezzi dal taglio prettamente informativo (recensioni, anteprime, guide, tutorial "tecnici"). Poi, per carità, dipende da chissàccosa uno intende una cosa e/o l'altra... 

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