Vantaggio

vantaggio nel tennis
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...ovvero di come si possano amare gli american dopo aver amato i german

Editoriale
Giochi

Anni fa, quando iniziai a giocare, quello che mi colpì dei giochi da tavolo furono le meccaniche dei german. Ero abituato a quei due-tre giochi le cui uniche meccaniche sono “tira dadi, pesca carte” ed ingenuamente pensavo che ogni gioco da tavolo non potesse prescindere da quegli elementi. 

I german mi colpirono per il loro trovare sempre nuove soluzioni meccaniche, intuizioni che elevavano quei game designer al rango di semidei, in confronto a quel poco dei gdt che avevo sempre conosciuto. 

Gli american di quel tempo, invece, mi parevano tutti rigirare la stessa frittata di tira-dadi-pesca-carte. Cambiava il vestito sopra, ma la sostanza era la stessa. 
Germania: bandiera

Così ho iniziato a macinare german a tutto spiano, anche un po' a studiarne le meccaniche per capire meglio quel che stava dietro al gioco sul tavolo. 
Mi lasciava perplesso l'obiezione dei puristi american per cui “i german sono tutti uguali, prendi cubetto, sposta cubetto”. C'erano tanto di quel lavoro e inventiva, sotto quei cubetti, che non mi capacitavo della loro cecità.

Col tempo però le cose sono cambiate. Giocandone di così tanti, ho iniziato a vedere davvero le analogie tra i vari german. Le meccaniche iniziavano a ripetersi, a volte con qualche guizzo originale, molto spesso no. Aumentando esponenzialmente, negli ultimi anni, il numero dei giochi editi, inevitabilmente aumentano anche i cloni.

Il german, col tempo, perde poi il vantaggio dei giochi american: l'ambientazione. Laddove un vecchio giocatore american si accontentava del suo tira-dadi-pesca-carte perché in fondo l'ambietazione sopra era sempre diversa e la storia che lui viveva in quella serata era sempre diversa, un german non ha quest'arma in più.

USA: bandiera

Il fatto è che al contempo anche i giochi american si sono evoluti. La “rivoluzione german” ha contagiato il genere, ponendo l'accento su aspetti che quei giochi e quei giocatori consideravano solo marginalmente, se non per nulla: bilanciamento, pulizia delle meccaniche, nuove meccaniche, tempi di gioco contenuti in una serata, regole più snelle e con meno eccezioni. Tutti elementi sconosciuti che il genere american ha assorbito dal cugino teutonico, facendo propri. 
E questo conservando il suo grosso vantaggio di partenza: l'ambientazione. 

Così sono nati gli ibridi, in grado di piacere molto a tanti. Non a tutti, i “puristi” delle due categorie continueranno a ritenerli gli uni troppo german, gli altri troppo american. 

Ma al di là degli ibridi, categoria paradossalmente tanto sfumata quanto a sé stante, quello che noto è che davvero inizio a vivere i german come “sempre lo stesso gioco”. Come prima, sono bilanciati,  funzionano, sono stretti, stimolano il ragionamento, ecc... ma le idee iniziano a ripetersi. A ripetersi troppo. Le novità, l'originalità, l'innovazione è merce rara e sempre più raramente si trova qualcosa in grado di stimolare davvero il giocatore. 

Se guardo i giochi fatti negli ultimi due o tre anni, vedo gli american farsi sempre più strada sul mio tavolo. Come ho detto, parte di questo merito è anche dei german, che li hanno raffinati indirettamente col loro influsso, per cui sono ormai molto rari gli american che si basano sul solo tira-dadi-pesca-carte; parte perché conservano il loro vantaggio intrinseco di un'ambientazione sentita, coinvolgente e accattivante. 

Forse il più grande merito dei german è stato proprio quello di aver collateralmente migliorato gli american.* Grazie ai german, riesco ad apprezzare meglio un american fatto bene... e al contempo anche a notare i difetti quando ci sono. 

Gli american come i Tiranidi: hanno assorbito i tratti genetici migliori del nemico, rielaborandoli per aumentare la loro forza. E come ben sa chi ha giocato a Warhammer 40k, il futuro è dei Tiranidi. 

Tennis

*E i wargame? I COIN, Quartermaster General, Churchill, Time of Crisis, il venturo Hitler's Reich... wargames che si sono boardgamizzati, ma magari ne parliamo un'altra volta. 

Commenti

Parere simile al tuo, senza necessariamente aver approfondito i tedeschi in tutte le loro sfumature.

Ciao sono un neofita babbano e forse anche casual gamer... (odio questa definizione mi sa di snob). Leggo sempre molto volentieri gli articoli della tana e, anche se non riesco a provare alcuni giochi, cerco di leggere i regolamenti e le recensioni. Penso che il punto centrale sia la meccanica del gioco o il twist originale. Se penso ad Istanbul, che dovrebbe essere un german,   (gioco che adoro soprattutto nella versione gran bazar) mi pare che l'ambientazione e il tema siano resi benissimo. Se penso a Cry Havoc, che dovrebbe essere un american, (non l'ho mai giocato) mi pare che senza la novità del sistema di battaglia e del poter finire in anticipo la partita non avrebbe lo stesso appeal.  Per quest'ultimo mi sorge una domanda: siamo sicuri che non siano partiti dalla meccanica per poi affibbiargli un tema? Non si fa così per creare un german? Grazie 

Articolo che condivido in pieno. io ho iniziato il mio percorso ludico acquistando quasi solo german. Da parecchio tempo, ultimamente prendo solo american perchè l'originalità la vedo soprattutto in questi.

Ciao sono un neofita babbano e forse anche casual gamer... (odio questa definizione mi sa di snob). Leggo sempre molto volentieri gli articoli della tana e, anche se non riesco a provare alcuni giochi, cerco di leggere i regolamenti e le recensioni. Penso che il punto centrale sia la meccanica del gioco o il twist originale. Se penso ad Istanbul, che dovrebbe essere un german,   (gioco che adoro soprattutto nella versione gran bazar) mi pare che l'ambientazione e il tema siano resi benissimo. Se penso a Cry Havoc, che dovrebbe essere un american, (non l'ho mai giocato) mi pare che senza la novità del sistema di battaglia e del poter finire in anticipo la partita non avrebbe lo stesso appeal.  Per quest'ultimo mi sorge una domanda: siamo sicuri che non siano partiti dalla meccanica per poi affibbiargli un tema? Non si fa così per creare un german? Grazie 

Mole volte si parte dalla meccanica, ma altrettante si parte dal tema e poi si "appiccicano" delle meccaniche. Il risultato finale può essere più o meno buono e più o meno amalagamato in entrambi i casi: non ha molta importanza da dove si parta. 

Per il termine "casual", non è affatto snob, anche perché sono gli stessi casual gamers ad averlo coniato, ad identificarcisi e a portarlo avanti con siti e riviste dedicate: https://casualgamerevolution.com/

La rimonta deve molto a kickstarter

Grazie Agz. Apprezzo molto che hai scelto un "Dio" come King Roger per aprire questo articolo :)

La rimonta deve molto a kickstarter

 a livello di produzione magari sì, ma io ne faccio più un discorso di meccaniche. 

La foto temo tragga in inganno: il “german” Federer (Basel - Svizzera tedesca) è in posizione di netto vantaggio sull’american Isner (Greensboro - USA)...

Correggetemi se ho preso un abbaglio tennistico...!

Le influenze vanno anche al contrario, però. Provate a guardare alla fantascienza: quando ho cominciato a creare i miei giochi era praticamente inutile provare a creare un gioco german con ambientazione fantascientifica: nessuno lo avrebbe considerato. Ora pure a Carcassonne hanno appiccicato una ambientazione fasntascientifica. Fantasy e fantascienza ormai "alleggeriscono" l'apparenza altrimenti troppo seriosa di certi giochi anche complessi e ci troviamo i nani a coltivare campi (Agricola => Caverna) e Marte da Terraformare al posto della Terra da civilizzare.

L'alleggerimento dei giochi permette anche agli autori di temere meno il bilanciamento non perfetto e sperimentare di più.

Ormai non è più l'ambientazione la discriminante fra i due generi (non lo è mai stato), ma il tipo di divertimento suscitato (competitivo o "di esperienza").

Anche io condivido il tuo percorso, non compro un german da parecchio, ne ho tantissimi in casa, ma non ne gioco quasi più. E' anche vero che ultimamente il numero di american di livello accettabile, grazie a Kickstarter, è aumentato notevolmente. Tre, quattro anni fa si contavano sulle dita di una mano ed allontanarsi da mamma FFG era quasi sempre rischioso.

Riflessioni con le quali mi trovo veramente d'accordo.

Aggiugnerei, oltre alle citate influenze sulle ambientazioni, un altro movimento American -> German, l'ultimo (cronologicamente parlando e per quanto ne sappia) confermato con l'uscita di Charterstone, in cui l'eurogame cerca di emulare un'altra delle caratteristiche del gioco d'oltreoceano, l'aspetto legacy, di storia, di "vita", che , credo, ne hanno fatto di Pandemic Legacy più bel gioco del mondo (cit. calssifica BGG).

Bell'articolo... condivido! Ultimamente mi sto spostando sempre più sugli "ibridi", anche se faccio ancora fatica a destreggiarmi nelle definizioni, o meglio, nella loro applicazione ai singoli giochi!

E qui vi chiedo aiuto: come definireste Trono di spade, Specie dominanti, Cry Havoc, Twilight struggle, Eclipse, La guerra dell'anello... per non parlare di Pandemic Legacy? E un gioco di carte come Android netrunner? La discriminante sarà mica il dado ?! No, eh?!

Infine, alcuni fanno un distinguo del tipo: ambientato = american, non ambientato = german... ecco... in questo non mi ci trovo proprio (anche se è vero che molti giochi quasi astratti sono german)!

Capisco appieno lo spirito. Personalmente non ho (ancora) nemmeno una scimmia per questo Essen, salvo espansioni di Tash Kalar e Scythe. Noria, Heaven&Ale, Raja, ecc. Magari belli e divertenti però "n'artro gestionale". E ne gioco anche di spinti. Magari li vorrò ma con calma e a suo tempo. 

 

Il punto però è... Non è che a un certo punto si fa indigestione? (e questa è una sensazione soggettiva?) Specie nel tuo ruolo di recensore e continuo tritatutto penso si rischi una sovraesposizione. Io per mantenere alto il coinvolgimento alterno astratti, gestionali, qualche campagna, spremicervello o giochi light. Troppo di un tipo stuccherebbe, ma me lo farebbe da entrambi i lati dell'oceano. 

 

Penso sia il twist, nelle meccaniche O nell'esperienza di gioco che fa la differenza (su tutti Arabian Night e Pandemic Legacy. Zero "meccaniche" inventate, esperienza che però cerchiamo; in un gioco magari un feeling, magari una meccanica, magari una coesione tema/regole.)

 

Secondo me se vogliamo gustarcela dobbiamo avere l'accortezza di non mangiare ogni giorno pizza, tutto qua. 

Ritratto di CoB

Non ho capito qual è il problema - se c'è. Ho sempre dato per scontato che, prima o poi, la saturazione sarebbe arrivata nel mondo dei BG così come in ogni campo dello scibile umano. Faccio un esempio in ambito musicale, visto che abbiamo gusti simili: ritengo che alcuni generi abbiano detto tutto, quindi piuttosto che andare a caccia degli ultimi dischi degli Slayer continuo a sentire Reign in blood e South of heaven. Analogamente, ho El grande, Carolus Magnus e King of Siam, quindi non vado a cercare altri giochi di maggioranze. Tengo d'occhio il forum e il mercato, ma mi fido sempre meno della classifica di BGG e degli entusiasmi dei novizi.
Tutto questo per dire che nuove opere d'arte sono sempre possibili, ma col passare del tempo sempre più improbabili. Senza però intaccare il valore delle opere d'arte già tali.
Questa ovviamente è una mia personale visione della vita, ciao


Tutto questo per dire che nuove opere d'arte sono sempre possibili, ma col passare del tempo sempre più improbabili. 

Semmai è vero il contrario... l'accesso agli strumenti ed alle conoscenze hanno reso possibile la proliferazione di opere d'arte, che sono semmai aumentate, non diminuite... Il problema è un altro: in tutto questo esubero di opere, come discernere? come scegliere? qual è il capolavoro (diverso da opera d'arte)?

Tanto più in musica, dove dagli anni del thrash metal ad oggi la facilità di accesso a consocenze e strumenti hanno moltiplicato le produzioni musicali. 

@CoB: ovviamente non c'è nessun problema. Ho solo notato come gli american, con l'affinamento delle meccaniche, non solo siano tornati al passo coi german, ma mantengano nei loro confronti un naturale vantaggio dovuto all'ambientazione.

Ritratto di CoB

Semmai è vero il contrario... l'accesso agli strumenti ed alle conoscenze hanno reso possibile la proliferazione di opere d'arte, che sono semmai aumentate, non diminuite

Parlavo dello stesso genere: per me nei BG, come nella musica e nel cinema, se non ci si rinnova (quindi si inventa un genere nuovo, o una nuova meccanica per restare ai BG) è estremamente difficile che si riesca a stupire.

Concordo con Agz che la miglior cosa che poteva succedere sia stata la contaminazione tra i due generi.

Fondamentalmente sono un giocatore fortemente orientato ai german tuttavia, quando trovo un gioco che si fa governare e contemporaneamente ti fa anche vivere l'esperienza del mondo in cui dice di catapultarti, sia esso medioevale, fantastico, spaziale ecc....beh lì, siamo al top.....solo in questo infatti le pareti della casa spariscono, il tavolo si nebulizza e l'universo delle regole si fonde in armonia l'ambientazione e con il metagioco....

 

Ritratto di CoB

@CoB: ovviamente non c'è nessun problema

Rileggendo il mio incipit sembra polemico, sorry.

Non so se parlare di primato, a me piacciono un po' tutti i generi, ma l'impressione che avevo percepito è che stessi confrontando l'ultimo "American" con l'ultimo "German", mentre nel secondo caso secondo me va preso il top di gamma (e.g. Caylus per i WP), ciao

Io ho fatto più o meno lo stesso percorso di Agz, ovvero ho cominciato a giocare solo a giochi german ed oggi mi gioco con soddisfazione entrambi i generi.

Ultimamente noto anche io una mancanza di innovazione nella produzione german, forse dovuta ai troppi cloni di successo che invadono il mercato, mentre sono usciti degli american assolutamente fantastici e degli ibridi validissimi.

Io continuo a divertirmi sia con un Star Wars: Rebellion, sia con un Tramways; un Gloomhaven o un Scythe...

Insomma se un gioco è bello, non mi faccio problemi di genere: mi dichiaro apertamente eteroludico.

 

Mole volte si parte dalla meccanica, ma altrettante si parte dal tema e poi si "appiccicano" delle meccaniche. Il risultato finale può essere più o meno buono e più o meno amalagamato in entrambi i casi: non ha molta importanza da dove si parta. 

Grazie per il chiarimento!!!!

Per il termine "casual", non è affatto snob, anche perché sono gli stessi casual gamers ad averlo coniato, ad identificarcisi e a portarlo avanti con siti e riviste dedicate: https://casualgamerevolution.com/

Non pensavo ci fosse gente che ama farsi chiamare "casual"... sono senza parole ti chiedo umilmente scusa!!!!

Bellissimo articolo! Ho apprezzato molto che nella chiosa finale hai separato in due categorie diverse COIN e Wargame: non è da tutti ahimè

Intanto grande articolo.

Anche io come Gaspatcho non mi formalizzo e cerco di giocare ad un gioco che mi restituisca un esperienza ludica soddisfacente al di là del genere di appartenenza. 

Concordo sul fatto che ultimamente vedo più innovazione sul fronte American o ibridi rispetto ai german.

Bè semplice: sono bei giochi. TS e Pandemic superano qualsiasi inquadramento ludico piazzandosi anche fra i capolavori

A mia insaputa ho risposto ad un altro articolo con argomentazioni molto simili!... 
E' un onore!... 

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