La paradossale parabola di Kickstarter

Da strumento per povery a lusso per ricchy.

Editoriale
Giochi

L'articolo One Print Era di Ignacy Trzeviczek ci pone di fronte a una riflessione: la vita di un gioco, il suo periodo di hype e quindi di maggiori vendite sul mercato, è di circa tre mesi, passati i quali le speranze di venderlo ancora calano drasticamente (a meno non sia un capolavoro, vedi Food Chain Magnate o Gloomhaven). 

Se la finestra di hype di un gioco creato e distribuito con l'editoria classica è di tre mesi, quella dei Kickstarter è di tre settimane: quelle della campagna online.

Tre settimane significa arrivare al giorno uno del crowdfunding già in pieno hype, in modo da fare il funded in x minuti, cosa che produce subito una spinta positiva per la campagna. 

Arrivare in questo modo al lancio significa aver fatto prima un po' di cose:

  • pubblicità sui social
  • un topic aperto nei forum dei maggiori paesi
  • banner su BGG 
  • avere pronto l'artwork e la maggior parte dei disegni
  • avere le miniature pronte, per lo meno alcune, delle altre almeno il rendering
  • aver pronti dei prototipi
  • averli spediti a recensori e youtuber par far lanciare loro il prodotto
  • aver preparato un filmato di gameplay
    Escher: Relativity

Questo solo per lanciare il gioco, per cui escludiamo già tutta la parte di stime dei costi pre-campagna e tutta la parte della campagna, spesso gestita e condotta da qualcuno che si occupa esclusivamente di tale aspetto. 

Per fare tutte queste cose al lancio, occorre una cosa sola: soldi. 
Anche tanti soldi, perché i banner costano, i prototipi costano, le spedizioni costano, i disegnatori costano, i grafici costano, i modellatori 3D costano, le miniature costano, i filmati costano. 

Questo perché il pubblico si è via via abituato ad uno standard di lancio sempre più elevato e professionale. Qualcuno ha alzato l'asticella, al pubblico la cosa è piaciuta e l'ha chiesta ancora più alta e così via, in un processo di continuo feed-back positivo, un gioco al rilancio continuo, che però alla fine ci sta fregando un po' tutti: fruitori e produttori.

Tanto che lanciare un prodotto su Kickstarter è diventato un vero e proprio investimento, una scommessa che si rischia di perdere, rimettendoci un bel po' di soldi. E anche chi alla fine riesce, non è escluso ci perda qualcosa, almeno alla prima campagna, tra imprevisti, sottostime e funding goal piazzato apposta al ribasso. 

Forse ormai occorre un Kickstarter per fare i Kickstarter

Ed ecco il paradosso: se la funzione di Kickstarter era finanziare l'idea di chi non aveva le possibilità economiche per realizzarla, ora per realizzarla su Kickstarter devi prima avere le possibilità economiche.

Commenti

Non sono un esperto, in vita mia ho partecipato solo ad una campagna kickstarter.

Ho seguito da spettatore affascinato la campagna di Cleopatra e la società degli architetti deluxe.

Premetto che mai mi sarei aspettato che riuscisse, hanno fatto pochissimi update alla newsletter e quando ho visto che la campagna slittava dal 1 aprile al primo maggio ho pensato che ci fosse qualcosa che andava storto... poi in 5 ore hanno raggiunto l'obiettivo!

Le impressioni che ho avuto sono queste:

- secondo me rischiano tutti, mi spiego, tutte le persone che si immettono nel progetto sono pagate a risultato. Quindi tutti i lavori che hai elencato e che devono essere propedeutici alla campagna sono pagati se... e ovviamente più alto sarà il risultato più alto sarà il guadagno...

- bgg funziona meglio dell'fbi... prima che iniziasse la campagna sapevano gia quanti fan aveva il gioco e quanto avrebbero potuto vendere... a dimostrazione di ciò il primo goal è stato ottenuto con il 500 fan su bgg e senza soldi aggiuntivi...

- nell'agosto 2018 Cathala (che immagino abbia un sacco di follower) pubblica una foto in cui gioca a Cleopatra con Meublanc e annuncia novità... secondo me con quella foto hanno capito l'hype per il gioco. Chi non è sprovveduto sa lanciare queste esche e vedere in quanti abboccano...

- ora capisco perché Cathala è co autore di un sacco di giochi, creiamo dei miti come nel calcio. Stanno diventando dei sacerdoti più che dei game designer, questi hanno una serie di fan che compra ad occhi chiusi e che garantisce risultati...

Pensate alla restoration games che addirittura in maniera palese sul sito raccoglie i desideri dei possibili clienti non rischiano nulla perché, anche con un margine di errore, sanno già quante copie piazzeranno.

In conclusione mi pare che più che uno strumento per ricchi sia uno strumento per svegli! E che non teniamo conto di quanto informazioni raccolgano su di noi i social!

Sarebbe bello fare un gioco vince chi trova più esche!

Bell'articolo Agz. 

Io sono ancora contro "Kickstarter", e ora che leggo queste righe, ancora di più.

Prima non sopportavo l'idea dell'annullamento del rischio d'impresa anche da parte di grandi realtà, quando questo strumento è nato per sostenere chi non ha potere economico per realizzare un progetto. 

In più non ci sono vantaggi economici per i backers, al massimo qualche materiale in più o qualche espansione. Paghi in anticipo di mesi, il gioco ti può arrivare, ma anche no, ti costa uno stonfo e il rischio di avere in mano un gioco non playtestato è altissimo. 

Ora pare proprio che rimangono tutti gli aspetti negativi per i backers, mentre lievitano i costi per chi lancia il progetto (e non mi pare di aver letto menzioni a spese dovute allo sviluppo del gioco).

Ha senso tutto ciò? 

Considerazioni condivisibili. Credo che il fenomeno KS e l'obsolescenza trimestrale dei giochi da tavolo siano un po' figli del nostro tempo. Guardiamo anche in tanti altri settori come può essere l'elettronica dove in sostanza escono due modelli di punta di cellulari l'anno (tanto per fare un esempio) e l'offerta è enorme... Io alla fine credo che dal lato consumatore il bilancio è positivo, secondo me ci sono adesso molti giochi validi e in numero superiore a 10 anni fa. Certo, con oltre 1000 titoli nuovi l'anno la "fregatura" è sempre dietro l'angolo, ma ammettiamolo, in generale il livello si è alzato. Sono quasi sicuro che con il tempo si ritornerà a un mercato meno consumistico e di qualità più alta rispetto appunto a 10 anni fa. Acquistate consapevoli... :)

Per fare un gioco servono i soldi del Kickstarter, per fare il Kickstarter del gioco servono soldi. Il risultato è che la piattaforma non ha più la mission di quando è nata.

non ho grossa esperienze di ks, ma azzardo considerazioni personali.

secondo me questa parte del fenomeno kickstarter è quella più visibile (a livello di hype, di soldi che girano e di numero e costo di pledge) ma non l’unico. 

mi è capitato di pledgeare titoli con minore risonanza, forse anche con minori aspettative, ingolosito dal prezzo basso (“massì, proviamo, al massimo ho buttato venti euro!...”) e dalla prevedibile indisponibilità succcessiva alla campagna (ideato e prodotto in kamtchatka in trenta copie).

in tutto ciò vi sono due elementi fondamentali “democratici”, in cui il budget di partenza non conta:

la prima è una corretta valutazione di sostenibilità del progetto, che non è questione di ricchy&povery ma solo di buon sensow, che sennò si fa la fine di war-titans per esempio; la seconda è un economicissimo pdf di regolamento già abbastanza strutturato, ok il video di gameplay con belle gnocche funziona di più, ma per un progetto da 5000 euro attesi di fund forse può bastare quello. anche se certe volte ho il sospetto che la sua assenza voluta per non mostrare lo scarso valore del titolo, mah...

e in questo preciso momento sto pensando a quel giochino di Bag of dungeon che ho scoperto proprio in homepage due giorni fa. i supporter hanno chiesto precisazioni sul regolamento, e gli autori di risposta hanno fatto un video di un frammento di partita in un’osteria chiassosa, si capisce zero!... e scrivete un mezzo A4 che spieghi come funziona il combattimento, diamine! lì i soldi c’entrano poco...

Da notare l'eleganza del doppio significato del termine "parabola"...

Secondo me invece quello che manca è proprio la consapevolezza nei giocatori. E la sua mancanza è dovuta proprio al fatto che sul numero esorbitante di giochi che escono ogni anno è difficile per un giocatore medio seguire il mercato e quindi è più facile da attrarre con prodotti belli esteticamente o con nomi a lui noti. La qualità si sta alzando? Ti rispondei di si anche se in realtà sono i giochi che tendono ad essere più simili tra loro quindi se a un  bel gioco cambi qualche virgola non otterrai un brutto gioco ma un gioco leggermente più bello o leggermente più brutto. Ma la cosa più brutta è che siamo dei mostri che fagocitano tutto. Vogliamo la novità in maniera ossessiva e ci fermiamo poche volte a godere ciò che abbiamo. Ci lamentiamo di giochi con poco play test (giustamente) e poi noi un gioco in realtà non lo approfondiamo...ci limitiamo a spizzicarne qualche assaggio per poi passare alla prossima portata. Perché chi è "in" nel mondo del gioco sta recensendo proprio quello. Non me ne volete ma il consumismo ludico è nato con l'informazione ludica. Abbiamo tanti stimoli ad informarci ma pochi in realtà approfondiscono. Ci si ferma al primo strato delle cose...perché se ci fermiamo ad approfondire non riusciamo a stare al passo con le novità.

- secondo me rischiano tutti, mi spiego, tutte le persone che si immettono nel progetto sono pagate a risultato. Quindi tutti i lavori che hai elencato e che devono essere propedeutici alla campagna sono pagati se... e ovviamente più alto sarà il risultato più alto sarà il guadagno...

Su questo non sono molto convinto. Anzi, sono certo che non sempre sia così. Gli accordi tra "publisher" e collaboratori sono spesso privati. Può (...) esserci l'illustratore che viene pagata una tantum, a prescindere da come vada il progetto.
Sarebbe interessante avere dei dati reali anche su questo aspetto..

per il resto sono d'accordo sia con te che con Agz, che dire, stiamo alla finestra...

Per me KS punta molto sulla psiche del compratore con le varie "esclusive", i materialoni, il falso mito di avere il gioco prima degli altri, il presunto risparmio... insomma un sacco di cose più potenziali che reali.

La verità è che, razionalmente, ci sono veramente poche ragioni per finanziare un KS, ma lo facciamo comunque.

Io ho finanziato Barrage perché... non lo so proprio il perché!

Dei sei mesi di priorità non me ne importava nulla e non ci credevo affatto (come ho più volte scritto). Delle "esclusive" non mi importava affatto. Sul risparmio ci credo poco. Allora perché ho finanziato? Per una spinta irrazionale, una scimmia che ti porta a dire: "è un gioco che prenderò comunque, tanto vale finanziarlo, magari viene più bello".

E Barrage non è certo uno dei KS più costosi o irrazionali che ho fatto, visto che il gioco è bello e testato e so già che mi piacerà.

Le società come CMON fanno milioni di dollari di "prevendite" tramite KS, perché le sanno fare ed hanno anche le disponibilità progettuali e finanziarie di cui parlava Azgaroth. Sono società nate per fare soldi e li fanno, come possiamo biasimarli?

Altri, come la Cranio, stanno facendo più casini che altro, mentre alcuni sono addirittura fuggiti col malloppo.

Quindi tutto si gioca nell'irrazionalità della mente del compratore: in fondo è una cosa vecchia come il mondo. Wanna MArchi vendeva sale a migliaia di Euro e Mastrota ti vende a 100 Euro un materasso che ne vale 50, ma ti dice che il "valore" è 1000 Euro e tu pensi di aver fatto un grande affare.

Poltrone & Sofà fa pubblicità da decenni dicendo di essere artigiani della qualità, quando nella realtà sono industriali della quantità, che ti vendono robaccia ad un prezzo che gli permette dei lauti guadagni, altro che sottocosto.

Insomma i backers sono consumatori come tanti altri, magari irretiti con metodi meno tradizionali, ma altrettanto efficaci. 

Che poi, se uno prova piacere più nel partecipare ad una campagna KS, che non a giocare al gioco oggetto della campagna, chi può biasimarlo?

io avevo pleggiato Bloodborne gdt, poi ho droppato perché più che un gioco da tavolo sembrava una collezione di miniature. Per avere tutto dovevi spendere tipo un 300 euro più la spedizione.. e il gameplay? poche pillole e nessun video se non qualche flash..

Alla fine, con amarezza, mi sono detto che, PER ME, farsi arrivare a casa 6/7 scatole piene di plastica che poi magari (i.e. quasi certamente) mai userò, ed essendo il gameplay incerto, non aveva nessun senso rimanere dentro.

E lo dico al top dell'amarezza, perché per me BB è stato IL videogioco (ho quasi 40 anni e di vg ne ho visti tanti).

Detto, questo, per consolarmi ho pleggiato de vulgari eloquentia! e vai :D

Non credo al "Paradosso di Agz", credo che tutto si risolva in un problema di proporzioni...

kickstarter è nato come un mezzo per realizzare idee altrimenti non realizzabili per mancanza di finanziamenti, e svolge ancora questo ruolo, anche se viene massicciamente utilizzato dalle varie aziende per realizzare progetti prefinanziati. Certo se vuoi ottenere risultati milionari l'esborso iniziale sarà maggiore. Credo però che se vuoi realizzare il tuo progettino da poche migliaia di € / $, kickstarter possa essere ancora e comunque il posto giusto. Piccoli progetti hanno avuto ed hanno ancora buoni risultati, va da se che devono essere sempre modulati da un ottima professionalità e serietà da parte di chi li propone... questa è la parte più difficile da realizzare ma non impossibile... 

I giochi rappresentano la quota maggiore degli introiti della piattaforma. Nel 2017  il 26% del totale dei soldi versati su ks erano per i giochi (oltre 160 milioni di dollari), è normale che un mercato del genere attiri più attori e che serva più sforzo per farsi notare.

Anche a me sarebbe piaciuto se ks avesse mantenuto il suo spirito originario, ma la cosa era irrealizzabile, il successo stesso ne ha modificato la natura, ma se non ne avesse avuto, non avrebbe raggiunto lo scopo chiudendo i battenti 

Ma ti dirò seguo kickstarter da diversi anni e non vi è giorno che non salga almeno 2/3 volte al giorno per seguire i progetti su kicktraq.com. Diciamo che fino a qualche anno fa non vedevo convenienza nel prendere un gioco retail se vi era stata la campagna kickstarter. I prezzi erano convenienti e spesso a parità di prezzo portavi a casa qualità e quantità migliori del retail. Da qualche tempo a questa parte invece mi sono accorto che i kickstarter sono davvero poco convenienti. Un po perché i giochi dopo qualche mese si svalutano e un po perché tranne alcuni editori più dalla parte del giocatore propongono giochi a prezzi maggiorati per mettere elementi completamente inutili in giochi che non ne necessitano ma che gli servono per vendere cavalcando l'onda dei materiali lussuosi. E io sono uno che ama i giochi lussuosi ma non tutto deve essere una deluxe. Pare che ora deluxe sia una parola da usare a caso su tutti i giochi.

Io sono pessimo, ammetto che per la maggior parte dei kickstarter mi sono pentito solo una volta usciti in verisone retail, perché poi magari acquistandoli mi sono piaciuti e mi sarebbe piaciuto avere la versione deluxe per puro collezionismo... 

Agzaroth cambierà nickname in Paradox. :D

Comunque condivido pure questo di paradosso: per fare un KS serve un KS. Verissimo, difatti campano quelli che hanno fatto il botto col primo, si ripropongono poi con un secondo progetto altrettanto fortunato e via dicendo... finchè dura ( e finchè si hanno minis e cura grafica sbarluccicose che generino sufficiente hype).

Assolutamente d'accordo con te... Provato sulla mia pelle con una campagna "autoprodotta" per ovvi motivi di budget e tenere botta allo standard raggiunto oramai da Ks è un'impresa per pochi.

beh, ma... scusate... guardando anche la rubrica kalcio d'inizio che ogni tanto compare in home page.

Kickstarter: costo medio di un pledge BASE 40-50 euro, più tutte le cose opzionali, più le spese di spedizione (che mi pare dall'america siano quasi 20 euro).

A questo prezzo compro un gioco di cui non so le regole (o quasi), non ci ha mai giocato nessuno quindi non ho pareri validi e mi arriverà fra un anno e mezzo se va bene. E speriamo che sia bello, perchè al momento non si sa.

Reatil: a 40-50 euro esistono mille titoli che posso avere a casa domani mattina. So le regole. Conosco persone che ci hanno giocato e gli posso chiedere un parere prima di acquistare (o probabilmente me lo fanno anche provare). Ho visto gameplay di partite intere su youtube. Esistono community che discutono sul gioco DOPO averlo provato.

Ora, io non ho mai fatto un pledge in vita mia, ma perchè DOVREI farlo?

Ora, io non ho mai fatto un pledge in vita mia, ma perchè DOVREI farlo?

perché, nella vita, gli estremi tendono, alla lunga, a rivelarsi inopportuni. Se in futuro ne trovi uno che ti stuzzica, fallo in barba alla (tua) razionalità che ti dice NO.

Dopo, o avrai la conferma di aver sempre avuto ragione (a non farne prima); oppure sarai contento per la tua versione ks deluxe. In entrambi i casi otterrai un ottimo risultato :)

ancora due parole sull'argomento, che mi sono venute in mente or ora:

 

COME? Mi state dicendo che Kickstarter adesso costa tanto anche per i PRODUTTORI?????

Ma lol...

 

Qaundo nacque ho subito pensato che fosse il male perchè, se viene fatto da un editore, riduce notevolmente il rischio imprenditoriale. E ciò porta ad un abbassamento della qualità media dei prodotti pubblicati. (ovvio che parlo di qualità delle meccaniche, non dei materiali)

 

Poi col tempo è diventato molto costoso per gli acquirenti, e questo è ancora male, perchè in pratica si trasforma in uno strumento usabile solo da acquirenti "ricchi" (leggi: dall'ottimamente benestante in su).

 

E adesso mi state dicendo che ora è diventato molto costoso anche per i produttori????

Ma lol....

Ma veramente lol..........

"Tanto che lanciare un prodotto su Kickstarter è diventato un vero e proprio investimento, una scommessa che si rischia di perdere, rimettendoci un bel po' di soldi. E anche chi alla fine riesce, non è escluso ci perda qualcosa, almeno alla prima campagna, tra imprevisti, sottostime e funding goal piazzato apposta al ribasso.  Forse ormai occorre un Kickstarter per fare i kickstarter"

 

Diciamo la verità quando ci prende la scimmia ci prende davvero!

L'appassionato di giochi non bada a spese, io stesso un anno fa non avrei mai speso 70 euro per un gioco... ora ne ho spesi anche 100. E siamo disposti a vendere un rene pur di avere quel gioco, possiamo essere collezionisti o hard gamer o gamer.

Sul tg2 hanno mandato un servizio che dice che su kickstarter per i giochi da tavolo lo scorso anno per i giochi hanno raccolto 1 miliardo di dollari.

Se gli editori sono in grado di fare un sondaggio preventivo e avere  un tot numero di fan che sbavano possono investire soldi che vanno sul sicuro.

In più dimentichiamo che kickstarter si rivolge al mondo intero.

Se l'editore intercetta anche solo un continente tutto quello che viene extracontinente è guadagno

Ormai gli editori sanno che ci sono tot appassionati di un certo tipo che seguono kickstarter. Altrimenti non ci sarebbero giochi che escono esclusivamente su kickstarter...

beh, ma... scusate... guardando anche la rubrica kalcio d'inizio che ogni tanto compare in home page.

Kickstarter: costo medio di un pledge BASE 40-50 euro, più tutte le cose opzionali, più le spese di spedizione (che mi pare dall'america siano quasi 20 euro).

...

Ora, io non ho mai fatto un pledge in vita mia, ma perchè DOVREI farlo?

Beh momento. Si vede che non hai mai fatto un KS, ma non hai neanche mai visto realmente come funziona un pledge e come sono fatte le solitamente le campagne. Con tutti i problemi e i difetti che può avere, qualsiasi KS moderno degno di questo nome è ormai EU-friendly. Quindi spedisce da EU, a costi contenuti e senza rischi di spese di sdoganamento. Inoltre rispetto al costo di retail c'è SEMPRE un po' di sconto, anche se su questo le cose variano. Diciamo che bisogna stare all'occhio e farsi due conti, a volte si risparmia a volte no e si pledgia per altre ragioni, ma non è che sia SEMPRE un'incuXata su tutta la linea :)

Tool.. Sublimi 

Trovo molto interessante le rubriche sui kalci d'inizio, infatti accedo a kickstarter solo per vedere i progetti della rubrica, per il resto KS è solo specchietti per le allodole. Ho fatto alcuni pladge ma solo su bigbox o giochi rieditati che già conoscevo bene. Tanto tempo un mese dall'usicta e li trovi sui mercatini, se proprio mi interessa un titolo nuovo lo provo e lo compro dal mercatino. Detto questo, concordo che le campagne ormai hanno un finanzuamento da guera e non da battaglia...

Siccome sono tradizionalista a me piace l'editore che si assume i rischi perchè crede nel progetto e non all'editore che fa la campagna perchè dice di credere nel progetto ma non ci vuole rimettere :-D

"Tanto che lanciare un prodotto su Kickstarter è diventato un vero e proprio investimento, una scommessa che si rischia di perdere, rimettendoci un bel po' di soldi."

E quindi siamo tornati al motivo d'essere di Kickstarter. Nessuna perturbazione nella Forza.

Aggiungerei anche i wargame come tipologia di giochi immuni alle sirene del crowdfunding.

 

C'é un po' di prevenzione.

Per medi investimenti, kickstarter é un media di vendita come un altro. In questo caso c'é uno standard di lancio che o rispetti o difficilmente puoi ambire a fare grandi numeri. É un canale di vendita.

Piccole case possono fare numeri discreti. Io ho visto progetti di ragazzi solp in pnp perché non avevano mezzi per produrre la loro idea. Non hanno fatto i numeri CMON, ma hanno ampiamente raccolto il loro obiettivo. Tanti piccoli progetti ci sono e stanno lì, con meno visibilità dei colossi ma con meno pretese.

La bulimia di giochi non é colpa delle piattaforme di accesso al gioco, che usate bene sono grandi opportunità; né si può incolpare kickstarter per aver fatto parlare il nostro passatempo a più gente.

Le 6/7 scatole di alcuni giochi di cui si parlava nei commenti, pieni di modelli plasticosi, incontrano il gusto modellistico di molto appassionati, specie oltremare. 

Quindi: attenti a kickstarter, perché bisogna sapere COSA si compra e da CHI;

Ma VIVA kickstarter che permette una vetrina di una certa importanza a giochi piccoli e grandi, che sarà nostra premura dover saper setacciare se vogliamo usufruirne

 

Ora, io non ho mai fatto un pledge in vita mia, ma perchè DOVREI farlo?

Sono completamente d'accordo con te. Questo articolo rinfranca il mio scetticismo e la perplessità in merito al Kickstarter (perplessità che, a quanto leggo, é condivisa anche da altri utenti). 

Paolo (MPAC71)

 

Bellissima disamina ed ottimi commenti.

KS è un canale di vendita ed è chiaro che il marketing (quello più strutturato) ci sguazza e fa fare grandi numeri ai colossi del mercato (certo i margini sono sicuramente più ridotti oggi rispetto alle prime campagne milionarie di qualche anno fa, perchè la forbice si è notevolmente ristretta).

Come provocazione, più che reale soluzione al fenomeno (anche perchè in realtà di una soluzione non ha bisogno visto che la solidità della piattaforma è data dal suo successo e questo è innegabile) si dovrebbe suddividere l'accesso a Kickstarterpuntocom tra il sottobosco indipendente ed autoprodotto (filosoficamente più "degno" delle opportunità -prima impensabili- messe a disposizione dalla piattaforma) e le aziende professionali che sfruttano semplicemente un nuovo -potente- canale di vendita.

Cosa cambierebbe?
Saremmo magari più a posto con le nostre coscienze, la "divisione" professionale potrebbe avere dei requisiti più alti/costosi come è giusto che sia per dei professionisti del settore, lasciando quindi maggior respiro ed un palcoscenico agevolato a chi ha un sogno nel cassetto.... ma alla fin fine NOI continueremmo a pledgiare la solita roba.

Ricordate che il mercato lo fa SEMPRE la domanda, i suoi usi ed i suoi costumi ....ed il consumismo moderno (perchè ormai siamo in una fase due se non tre) lo sa bene e ci penetra come una lama calda nel burro!!!!! ; -)

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