A Game of Thrones

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Non è così difficile come sembra e ed è un'ottima alternativa senza dadi per gli amanti del Risiko

Dopo aver provato diverse volte il Trono di Spade (2nda edizione), pervengo finalmente a un giudizio che non sia frutto del mio amore per l'omonima serie televisiva. Il merito del gioco sta innanziutto nell'alea piuttosto contenuta (è presente solo nella fase Westeros e, soprattutto, nelle carte bruti) e nella sua varietà d'azione (non è un gioco di guerra in senso stretto... è, per certi aspetti, più simile a un gioco di piazzamento dove conta sapersi espandere nel territorio riportando il minor numero di perdite; non mancano neppure le aste per determinare la propria autorità rispetto alle altre famiglie). Le alleanze e i tradimenti aggiungono quel pizzico di imprevedibilità che rende la progressione del gioco (soprattutto nelle fasi finali, quando tutti gli altri giocatori si alleano contro chi è in vantaggio) concitata e mai banale. Il tempo di una partita (se tutti i giocatori sanno giocare) è, alla fine, ragionevole. Sarebbe un bell'8, se non fosse per alcuni limiti: alcune famiglie (gli Stark, per esempio) partono decisamente in svantaggio rispetto alle altre; il gioco non scala benissimo (se si gioca in meno di 6, i Tirell e i Baratheon possono scegliere di non ostacolarsi e di spartirsi le regioni a sud di Westeros); la migliore strategia possibile, al di là di tutto, è una: cercare di accumulare punti potere prima degli altri e mantenere a tutti i costi il trono di spade. Per la cronaca, sul mio giudizio positivo peserà il fatto che proprio ieri sera ho vinto coi Baratheon ("Nostra è la furia!"). XD

Rivedo il giudizio, dopo aver accumulato diversa esperienza con altri titoli di guerra. Fatico a trovarne uno che riesca a tenere testa a questo titolo per completezza, varietà e strategia.