Bermuda

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Voto recensore:
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Party game collaborativo per tutta la famiglia, da 3 a 6 giocatori, 15 minuti circa di durata. Sfrutta un “timer naturale” per consentire ai giocatori di recuperare i tesori custoditi da una malvagia sirena sul fondo del mare.
 
MATERIALI, REGOLE  E SETUP
Scatolina compatta e robusta che alloggia le carte telate (impossibili da imbustare se volete farle rientrare nella scatola) e il regolamento, spiegato bene (ma son due regole in croce).
 
Si dispongono tante carte tesoro pescate casualmente dal mazzo quanti sono i giocatori (o +1 se volete aumentare la difficoltà, consigliato). Poi ciascun giocatore riceve 12 carte immersione e le pone davanti a se senza guardarle. Siete pronti per iniziare.
 
 
IL GIOCO
Le carte tesoro riportano un numero di profondità (da 6 a 9) e uno di valore per la sirena (per i giocatori valgono tutte sempre 1). 
Le carte immersione riportano i numeri da 1 a 9, con gli estremi considerati contigui. I giocatori piazzano carte immersione sul tavolo tutti assieme – non esiste turno individuale – sotto le carte tesoro. Le carte immersione devono essere sempre piazzate in scala, ma è possibile sia crescere che decrescere ad ogni nuova carta piazzata. Ad esempio posso piazzare 9-1-2-3-2-3-4 ecc. Una volta piazzata, una carta non può più essere ripresa, per nessun motivo. Il singolo tesoro viene recuperato quando ci sono sotto tante carte pari al suo valore di profondità e la scala di tali carte è senza errori. Altrimenti il tesoro va alla sirena. Si procede in questo modo per 5 round, al termine dei quali il valore dei nostri tesori deve superare quello di quelli trattenuti dalla sirena.
 
Dov'è il twist, visto che così sembra fin troppo facile e banale? 
Nel timer, come dicevo. Quando inizia un round, prima di guardare le proprie 12 carte, i giocatori trattengono il respiro e tutta la fase di piazzamento va fatta in apnea: appena uno riprende fiato, il round termina per tutti. 
 
 
CONSIDERAZIONI
La particolarità e l'intuizione felice del gioco sta tutta nel timer naturale sfruttato. Un'idea tanto semplice quanto geniale: non solo usare un sistema naturale e immediato, ma anche funzionale all'ambientazione scelta (probabilmente è stato il contrario: qui è venuta prima la meccanica, poi l'ambientazione) e soprattutto in grado di arginare qualsiasi leader dominante.
 
In questo collaborativo, infatti, si può comunicare con gli altri, ma, per forza di cose, solo a gesti e senza mai mostrare la propria mano di carte. 
 
L'errore che si fa più spesso è quello, nella foga, di mettere troppe carte sotto un tesoro, immergendosi troppo in profondità e mancandolo. Ci sono poi i numeri che a volte ti dicono proprio male per le scale e qualche tesoro rimane spesso giù. Con la difficoltà aumentata non è raro che la sirena si prenda qualche carta, specie se nel gruppo c'è uno un po' più scarso (non tra noi marinai liguri, ovviamente :P ), e dato che per lei le carte valgono di solito di più, non sottovalutatela: tra una risata e l'altra potreste scoprire di aver perso la partita.
 
CONCLUSIONE
Gioco leggero, scalabile, originale, veloce e molto divertente. 
A fine serata, quando siamo cotti da qualche german e dal solito filler di media pesantezza, dopo le due canoniche partite a The Resistance, di solito prima si faceva un giro di Tsuro. Adesso la serata si conclude sempre con Bermuda. 
 
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