Deficients & Dragons

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Deficient & Dragons
Voto recensore:
0,0

Ambientazione
Il gioco, coprodotto da due case editrici pisane, la Tagete Edizioni e la Dreammachine, quest’ultima specializzata in fumetti e animazioni, è stato presentato a Lucca Games 2009. L’ambientazione è tratta dalle storie a fumetti pubblicate sull’albo Deficients & Dragons dalla Dreammachine. I disegni sulle carte, di Emanuele Tonini, veramente molto gradevoli, intendono parodiare un tipico universo fantasy.
I colori sono di Anna Migliaccio, la grafica è a cura di Gianluca Caputo.

Il Gioco
A ciascun giocatore viene affidato un bizzarro personaggio rappresentato da una carta che ne reca il nome, la caricatura, una ironica presentazione e due skills (forza e intelligenza) in valori numerici. Questi Eroi…deficienti (lo stregone coboldo Kulkusneak, il ladro Akkacielle, il mago Diossina, il nano guerriero Luppolo, il minotauro barbaro Stonehead, la sacerdotessa Miss V.) si sfidano e si azzuffano fra loro e con mostri di ogni tipo (chiamati Malvagerrimi) per la conquista di un oggetto magico, l’Occhio di Drago.

Sul tavolo viene collocata, al centro, la carta che rappresenta il prodigioso artefatto, quindi si passa a predisporre il terreno di gioco, sistemando sul tavolo, a piacimento, oggetti comuni (ad es. una bottiglia di birra, un cellulare, un prezioso vaso Ming, ecc.). Essi, insieme a un certo numero di carte Mostri/Trappole e di carte Tesori/Eventi e alle pile degli scarti, rappresentano gli ostacoli da aggirare fisicamente muovendo le carte e disegnano, quindi, ogni volta un terreno di gioco potenzialmente diverso.

La partita si svolge alternando le seguenti due fasi:
prima i giocatori a turno muovono il proprio personaggio di una carta misura, quindi, sempre a turno, muovono un malvagerrimo sempre di una carta misura.
Il concetto di carta misura è tanto semplice quanto originale: si tratta di muovere la carta sul tavolo di uno spazio equivalente alle dimensioni della carta, avendo cura che una parte della superficie del tavolo che la carta occupava prima dello spostamento sia da essa occupata anche dopo. Una modalità di spostamento simile, per intenderci a quella dei dischetti di Diskwars.
Come effetto dei vari spostamenti le carte di vario tipo possono trovarsi parzialmente o totalmente sovrapposte (non c’è limite al numero di carte che si possono impilare in questo modo).

Se si va a finire su una o più carte tesori, è possibile prenderle e collocarle nel proprio ‘arsenale’: esse rappresentano, infatti, potenziamenti delle abilità di base del personaggio, pozioni di guarigione, mezzi per muoversi più velocemente ecc. Da notare che esistono anche carte evento dagli effetti più vari che vanno applicati nella fase di movimento o in quella di combattimento del personaggio che l’ha scoperta (ad es. il “Pranzo Luculliano” appesantisce il giocatore e lo costringe a saltare la prossima fase malvagerrimi, il “Miracolo” invece gli consente di posizionarsi dove preferisce sul tavolo, ecc.).
Se ci si sovrappone a un malvagerrimo o a una trappola scatta il combattimento: anche i malvagerrimi hanno i loro ratings di forza e intelligenza e sarà l’attaccante a scegliere quale delle due chiamare in causa. Per risolvere il combattimento al valore dell’abilità scelta va sommato un tiro del D6, sia per il Deficient che per il mostro. Il mostro se perde viene scartato o in alcuni casi acquisito dal giocatore con la valenza di un upgrade delle sue caratteristiche; se, invece, a soccombere è l’eroe, egli non muore ma viene ferito e si dà “alla fuga dissennata”, ovvero si è costretti a prendere il personaggio e a posizionarlo, come alla partenza, ai bordi del campo di gara.

Gli scontri fra Deficients prevedono invece che il vincitore (stesse modalità di combattimento viste sopra) possa prendere un oggetto al perdente e che quest’ultimo non fugga ma salti la sua successiva fase eroe. Quando un personaggio riesce a toccare l’occhio del drago lo dispone fra i suoi oggetti al suo lato di partenza. Nei turni successivi dovrà cercare di conservarne il possesso e di muoversi fino a uscire dal terreno di gioco. Se ce la fa è il vincitore, ma non è semplice perché a sottrargli l’oggetto bramato possono intervenire sia gli effetti di qualche carta evento o trappola sia gli avversari e i mostri. Se si perde uno scontro con un malvagerrimo si è infatti costretti, prima di fuggire, a lasciare l’Occhio sul posto, mentre se si perde con un altro eroe quest’ultimo si impadronirà dell’oggetto.

Considerazioni
La partita si rivela piacevolmente caotica con continui colpi di scena e situazioni sempre in bilico, il tutto in uno scenario davvero spassoso. Specialmente coloro che conoscono bene Dungeons & Dragons si divertiranno a imbattersi nella versione ‘stralunata’ e un po’ goliardica di creature, luoghi, oggetti che fanno parte di quell’universo. La ‘leggerezza’ dell’ambientazione, tuttavia, non deve far passare in secondo piano le dinamiche vere e proprie del gioco, tutt’altro che semplici: è richiesta, infatti, una discreta scaltrezza tattica soprattutto nello scegliere dove spostare i malvagerrimi, a quale avversario avvicinarli, quando eventualmente combatterli. Guai, poi, a lanciarsi subito a testa bassa verso l’obiettivo: prima è indispensabile pianificare anche una preliminare raccolta di armi e oggetti utili, nonché azioni di disturbo volte a rallentare gli avversari.
Sul forum del sito ufficiale i giocatori e gli autori propongono aggiustamenti e varianti che, pur senza averle provate, mi paiono degne di approfondimento.

Pro:

I pregi maggiori sono a mio avviso tre:
la qualità delle illustrazioni e la connessa ambientazione; l’idea abbastanza geniale dell’allestimento del tavolo da gioco con i più vari oggetti.
Lo spostamento delle carte sul tavolo come fossero pedine in un wargame, meccanismo efficace e, a quel che mi risulta, inedito.

Contro:

La partita nel finale qualche volta tende ad avvitarsi in una sorta di stallo, con l’Occhio che passa continuamente di mano in un continuo boicottaggio reciproco fra i giocatori, il che da un lato è avvincente, dall’altro, se protratto troppo a lungo, rischia di ‘sfinire’ i giocatori e di annoiarli.

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