Dungeons and Dragons 3.5 - Signori della Follia - Il Libro delle Aberrazioni

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Ambientazione
Tra i migliori manuali “generici” della edizione 3.5 di Dungeons and Dragons, I Signori della Follia – Il Libro delle Aberrazioni è una vera e propria miniera di dati sui mostri iconici più misteriosi e alieni dell’intero universo di "D&D": mind flayer (Illithid), beholder, grell, aboleth e neogi.
Vi sono naturalmente cenni e informazioni su altre creature aberranti ma, tutte, sono caratterizzate da un comune denominatore: l’essere totalmente aliene e caratterizzate da logiche di pensiero (ir)razionale e fuori dalla comprensione umana.
Questo manuale, infatti, non raccoglie semplicemente informazioni varie sulle aberrazioni, ma fornisce una panoramica dettagliata su un’antologia di creature che definirei “chtulhoidi”. È forte infatti, durante la lettura del manuale, l’impressione che gli autori si siano ispirati per il loro lavoro alle suggestioni ispirate al “Solitario di Providence”: creature provenienti da dimensioni completamente estranee all’umanità, spinte da un’insaziabile brama di potere per scopi non comprensibili da menti umane.

Il Manuale
Nell’introduzione al manuale si chiarisce che, sebbene i materiali presentati sembrino essere a uso esclusivo del DM, in realtà, come precisano gli autori, sono rivolti anche ai giocatori: “Qualsiasi giocatore desideri saperne di più sugli avversari del suo personaggio dovrebbe essere interessato alle informazioni che contiene”.

Il capitolo 1 fornisce una prima indicazione sull’origine delle aberrazioni, facendo riferimento al famigerato Codex Anathema (uno pseudobiblium che non può non richiamare alla mente il blasfemo "Necronomicon" e altri volumi proibiti partoriti dalla mente di H. P. Lovecraft). Le aberrazioni sarebbero dunque creature che provengono “fuori dalla spazio” (stelle irraggiungibili, galassie oscure, ecc.) o “fuori dal tempo” (mostri viaggiatori del tempo, esseri antidiluviani, mostruosità provenienti da Altroquando, ecc.). Il capitolo si conclude con delle note sulle caratteristiche delle aberrazioni e su alcuni suggerimenti per organizzare delle campagne basate sulla lotta contro questi esseri ostili.

Dal capitolo 2 al capitolo 7 si analizzano nel dettaglio le razze più rappresentative di aberrazioni che rispondono alle caratteristiche dell’alieno: aboleth (capitolo 2), beholder (capitolo 3), mind flayer (capitolo 4), neogi (capitolo 5), grell (capitolo 6)e tsochar (capitolo 7).

Qualche commento sui capitoli dedicati agli aboleth e ai tsochar
I primi, creature anfibie di infinita intelligenza e saggezza, sono gli esseri che più si avvicinano all’idea di mostro lovecraftiano: una creatura che vive nei laghi e nei mari oscuri del Buio Profondo, in apparenza una sorta di pesce che possiede anche caratteristiche di seppia e di predatore marino senza scheletro. Tra i vari capitoli dei Signori della Follia, senz’altro quello dedicato agli aboleth è il più bello ed evocativo da leggere. Qualsiasi DM avrà subito voglia di scrivere un’avventura che veda i personaggi confrontarsi con le macchinazioni dei malvagi anfibi sotterranei.
Il capitolo 7 è invece dedicato ai tsochar, una razza di aberrazioni nuova conosciuta anche con l’epiteto di Indossatori di carne. Queste creature, infatti, entrano nelle carni degli ospiti diventandone un blasfemo simbionte, nutrendosi della sua forza e perseguendo i propri nefandi scopi.
Gli altri capitoli descrivono con accuratezza le altre razze aberranti, ma senza raggiungere il fascino degli aboleth e di questi nuovi mostruosi avversari. Ognuno dei sei capitoli con protagonisti una razza aberrante si chiude con un mini sito di incontro. Particolarmente ben fatto è quello dedicato agli illithid, con la descrizione di un antico tempio kuo-toa eletto a dimora di un reietto stregone mind flayer.

Il manuale si chiude con una raccolta di nuovi mostri (capitolo 8) e con una antologia di materiali vari (capitoli 9). I mostri sono per la maggior parte delle vecchie conoscenze dei giocatori di Dungeons and Dragons di vecchia data. La maggior parte delle creature qui descritte, infatti, proviene da altre fonti più vecchie: dagli illithidae (originariamente apparsi su un numero della rivista Dragon), agli psurlon di Spelljammer, dal Golem Shaboath, apparso per la prima volta nella campagna "The Night Below", ai cildabrin del primo Monstrous Compendium dei Forgotten Realms per la seconda edizione.
L’ultimo capitolo fornisce abbondanza di informazioni sui talenti, sulle classi di prestigio (piuttosto deludenti), incantesimi, oggetti magici, innesti innaturali e cenni sulle organizzazioni umane votate alla lotta contro questi orripilanti mostri.

Considerazioni
In definitiva la lettura del manuale risulta davvero godibile, soprattutto da coloro che apprezzano le atmosfere lovecraftiane con “orrori troppo terribili per poter essere descritti”. Alcuni capitoli sono veramente ben fatti, altri sono “onesti” ma non colpiscono più di tanto l’immaginazione. Tutto il materiale presentato può però essere utilizzato in qualsiasi campagna di "Dungeons & Dragons" e gli spunti per avventure e campagne sono presenti un po’ in ogni pagina del manuale.

Pro:
Un ottimo manuale per quanto riguarda scrittura e quantità di informazioni contenute. Molti spunti per i DM che potranno progettare campagne e avventure con al centro i temibili illithid, i feroci e xenofobi beholder o i misteriosi aboleth. Grande ispirazione ai lavori e allo “spirito” dei racconti del ciclo di Chtulhu di H. P. Lovecraft in salsa fantasy.
Divertenti e facili da utilizzare le varie mini avventure presenti nel manuale.
Contro:
Non ci sono difetti eclatanti. Un po’ di delusione per quanto riguarda la parte dedicata alle classi di prestigio quasi tutte rivolte “contro” le razze aberranti. Ma tre classi di prestigio votate alla distruzione degli “alieni” mi pare francamente eccessivo!
Altra delusione è il capitolo sugli innesti e sugli oggetti magici che pare molto poco sviluppato, sia in termini di opzioni di gioco che di descrizioni e ispirazione.
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