... da avere a tutti i "cost"!
The Cost è un gioco per 2-4 giocatori, 60-90 minuti di durata, destinato a un pubblico abituale (12+), che si basa su meccaniche di costruzione rete, pick-up & deliver, scelte multiple. Vediamo cosa ne pensano alcuni Goblin e se sono d'accordo con la decisione della Giuria del Magnifico di includerlo nella Selezione dei candidati al premio.
I contributi sono elencati in ordine di ricezione.
[odlos]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Ho sempre un occhio di riguardo per le uscite targate Spielworxx che spesso incontrano i miei gusti, inoltre The Cost proponeva alcune delle mie meccaniche preferite: un gioco economico di costruzione rete e pick-up & deliver.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Lo consiglierei a chi ama i titoli "ruvidi", quelli che non offrono linee guida ai giocatori, The Cost è un gioco con una curva di padronanza ripida, una grandissima profondità tattica e con un'interazione feroce, quest'ultimo aspetto garantisce una grande longevità e presenta situazioni diverse da partita a partita.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Per i motivi elencati qua sopra, mi sento di sconsigliarlo a chi non gioca più volte lo stesso titolo (anche perché il regolamento non è così facile da assimilare) e a chi predilige giochi a bassa interazione.
Inoltre potrebbe risultare indigesto ai giocatori che cercano molte opzioni strategiche, The Cost è più un gioco di azione e reazione.
Di difetti ne elencherei due, anche se in sostanza hanno la stessa matrice: il non trascurabile rischio di kingmaking e la necessità di giocare con avversari capaci e dello stesso livello, insomma qualcuno che non faccia errori grossolani, basta pochissimo per spezzare i sottili equilibri di gioco.
[rikicorgan]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Sono stato molto incuriosito dal fatto che questo gioco economico con una tematica particolare sull’industria dell’amianto sia stato candidato tra i magnifici. Al momento sono riuscito a giocare un’unica intera partita alla Play, impreziosita dalla spiegazione di Peppe74.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Il gioco nel complesso risulta molto particolare e profondo; con un’unica partita penso di non averne nemmeno scalfito la superficie. Tuttavia sono convinto di aver colto del potenziale in The Cost poiché a fine partita le mie papille gustative hanno percepito il classico sapore dei giochi Splotter con un lontano retrogusto di Imperial (per quanto riguarda lo sfruttamento delle nazioni a proprio vantaggio). Tra i pregi sicuramente la teorica ma elevata interazione tra i giocatori dalla prima all’ultima mossa che però si manifesta solo nel momento in cui tutti i giocatori sono ben consapevoli delle proprie azioni e del relativo peso.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Lo potrei definire un gioco molto particolare, di nicchia, che esclusivamente per una determinata categoria di assidui giocatori può risultare soddisfacente. Per tutti gli altri consiglio di starne alla larga. Richiede elevata dedizione e voglia di esplorare strade che a prima vista potrebbero sembrare non percorribili. Inoltre, per l’elevata interazione, è impensabile orientarsi verso strategie predefinite e quindi bisogna essere sempre disposti a rivedere i propri piani. Temo infine che la riuscita di ogni singola partita ed il conseguente appagamento siano totalmente in mano ai giocatori stessi. Sconsiglio pertanto di giocarlo senza il giusto gruppo seduto al tavolo.
[enavico]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Ammetto di essere stato attratto a priori dalla tematica trattata dal gioco. So che parlando di un german l’ambientazione ha un peso relativo, ma non è usuale trovare un tema di questo tipo in giochi gestionali.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Premetto che il gioco l’ho provato per una sola partita durante l’ultima Play (grazie a Peppe74 per la spiegazione!). Mi è parso un titolo profondo, un pastoso crogiuolo di meccaniche già note (gli sviluppi sulla mappa mi hanno ricordato i classici di Wallace), e altre originali (produzione safe vs. produzione unsafe). Il gioco propone una sfida complessa destinata esclusivamente agli hardcore gamer.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Il gioco sembra avere molti strati ed alcuni - su tutti il sistema di selezione azioni - mi sono sembrati proporre complicazioni che potevano forse essere evitate. Per questo motivo e per la ripida curva di apprendimento, lo sconsiglierei a chiunque non sia avvezzo a eurogame da pesi massimi. A fine partita mi è inoltre sorto subito il dubbio che la produzione unsafe (che mette a repentaglio la vita dei propri lavoratori) potesse essere una strada più fruttuosa ed efficiente di quella safe. Se così fosse, si rovinerebbe un po’ il senso stesso dell’ambientazione: condannare i propri lavoratori sull’altare del profitto non è mai sembrato così naturale e accettabile. Un peccato, perché al di là delle sue meccaniche ben congeniate, il gioco non mi ha spinto minimamente a empatizzare o riflettere sulla tematica trattata.
[metintheweb]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Provato una volta in tana a Milano.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Flavour a parte, che però a me pare calzi a pennello, pieno di interessanti decisioni strategiche. Consiglio a tutti i veterani. Mi è piaciuto molto.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
"Sacrifico qualche operaio o spendo in sicurezza?" Da evitare per chi soffre di paralisi da analisi.
[Sir_Alric_Farrow]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Ho potuto provare Il Costo perché ho risposto “Ma certo!” ad un compagno d’arme che non vedevo da tempo e che, dopo una bevuta e una lunga chiacchierata accompagnata da libagioni, mi ha proposto di provarlo col tono di chi vorrebbe un tuo parere su un qualcosa di molto particolare. Avevamo tempo solo per un gioco, poi non ci saremmo visti per parecchio tempo, vista la distanza tra i nostri regni. E lui tra tutti mi ha proposto proprio Il Costo, facendomi capire che più avanti non sarebbe stato forse agevole persino per un cavaliere con i miei alleati, intavolarlo. Ho giocato solo due partite, entrambe nella stessa serata, entrambe con le medesime tre persone al tavolo oltre me. Di solito non parlo mai di un gioco con così poche sessioni effettive all’attivo e ascolto con moderata attenzione chi lo fa: ma volentieri ho risposto all’appello della Tana per questo Tutti contro Tutti. Per coerenza però intendo precisare che i miei, in tal contesto, non saranno pareri ma semplici sensazioni.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Amianto in greco (Amiantos) significa immacolato, ma anche incorruttibile. Questo fa comprendere quanto fosse ben considerato codesto metallo, al tempo di sceglierne il nome, per la peculiare resistenza alla trazione, al deterioramento e al calore, ma anche per il suo conveniente costo di produzione. Non se ne conosceva ancora la pericolosità per l’uomo, conseguenza delle malattie che può provocare, anche a distanza di molti anni, l’inalazione del pulviscolo eventualmente sfibratosi da uno stato di stabile integrità. Codesto giuoco, mettendo i contendenti nei panni di grandi produttori e venditori d’amianto e simulando alcuni elementi importanti di tale attività a seguito di uno studio approfondito della materia, pone i partecipanti di fronte ad un unico obiettivo per conseguire la vittoria: guadagnare più degli altri, punto. Il Costo cui allude il titolo è quello in vite umane che sarà tanto più oneroso, quanto più si opterà per la strategia di produrre in maniera spregiudicata e sprezzante nei confronti della sicurezza, innanzitutto nei della forza lavoro al nostro servizio… scelta che, va detto, risulta conveniente a livello di risparmio e anche strategico. Per la manifattura che produce, per il giuocatore, quel costo in vite umane diviene un problema solo per le reazioni sociali che inevitabilmente andrà a comportare e non certo per un dilemma morale; il giuoco riesce quindi nell’inquietante compito di trasmette e far rivivere l’oscura tentazione che realmente ha influenzato i produttori più spietati: in un mondo in cui conta solo il guadagno, in un gioco in cui si vince solo con gli introiti, la vita umana e la morte di molti diviene solo un elemento da considerare et controbilanciare perché non intacchi i proventi e abbia conseguenze economiche, più che per un freno etico. Gelido quindi questo giuoco, ma efficace nello spingere a riflessioni interessanti; per questo consiglierei di provarlo una volta o due (ma non necessariamente di acquistare) quasi a tutti, con l’esclusione di giocatori inesperti, poiché parliamo di un prodotto non concepito per neofiti, e di coloro che per storia personale e particolare sensibilità potrebbero trovare eccessivamente sgradevole l’esperienza: penso ad esempio a chi dovesse aver perduto dei cari per un certo tipo di malattie e non avesse ancora superato il lutto interiore.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Il Costo è deludente dal punto di vista della componentistica, dei materiali e della grafica. E’ un gioco senza dubbio efficace e non demerita come esponente del “Piazzamento Lavoratori - Gestione del Mercato”, ma chi si aspettasse un nuovo pilastro di codesta famiglia o fosse alla ricerca di un’opera in grado di rivoluzionare il genere, dovrebbe cercare altrove. Un problema dei giochi di piazzamento lavoratori è quanto se ne assomiglino troppo davvero molti e allo stesso tempo quanto sia difficile entrare in competizione con i punti di riferimento consolidati di questa categoria: prima di comprare “Il Costo”, ci sono altri rappresentanti che meritano di essere fatti propri. Per quanto sia stato realizzato in maniera accurata e sia indubbiamente valido, non sono convinto che senza un tema in grado di fare così clamore tale giuoco sarebbe balzato fuori dalla mischia col medesimo slancio. Se potete, provatelo. Tuttavia prima di aprire i vostri forzieri, valutate se non ci sono altri giuochi dalle caratteristiche similari, però più meritevoli. Condivido con voi un ultimo dubbio: giocandolo a lungo e superato il momento delle interessanti elucubrazioni sulla tematica, alla lunga non credete che il denaro diverrà nella vostra mente solo e soltanto punti vittoria e le vittime saranno solo e soltanto omini di plastica ed un incomodo verso la vittoria? Persa di vista la componente morale, si diverrà un po’ come chi lo produceva: conteranno davvero solo le ricchezze da accumulare. In questo senso una simulazione riuscitissima, ma vagamente inquietante.
[Kroptos]
Trovato il tavolo a Play disponibile, e da sempre interessato ad esso per il tema "estremo", ne ho approfittato sedendomi e provando una partita, ottimamente spiegata da Peppe74.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Il gioco mi ha subito messo davanti un'interazione che non mi aspettavo: anche partendo su isole differenti, interagire col prossimo appare sempre molto vantaggioso, sia dal lato logistico (farsi pagare per il trasporto), sia dal lato di sfruttamento delle risorse (se un giocatore punta tutto su un solo continente, puoi sia sfruttare la sua rete sia mirare alla messa al bando dell'asbesto in quel paese, portando al fallimento del suddetto giocatore). Quindi consigliato ai giocatori di Eurogame ad alta interazione. Le strade percorribili ad occhio garantiscono anche un'ottima variabilità di partita in partita.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Mentre i pregi sono da subito apprezzabili, per definire meglio i difetti avrei bisogno di più partite alle spalle. Forse eccessiva astrazione? Con l'unica eccezione dell'"uccidere" lavoratori, non si sente molto il tema. Di certo astenersi giocatori neofiti, o chi non vuole dedicare al gioco le partite che merita per essere apprezzato fino in fondo, perché alcune partite di rodaggio sono d'obbligo, nonostante le regole siano facilmente assimilabili già alla prima partita.
[Obione]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Titolo che mi aveva sempre incuriosito, data la propaganda del caporedattore. Provato in seguito alla dimostrazione su BGG, mi sembra di Peppe74.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Ambientazione e realizzazione di grande impatto, anche divulgativo. Si spiega in relativamente poco tempo, dura il giusto, e per questo sembra uno dei titoli ideali da avere in associazione/club. Le meccaniche non sono sempre originalissime, se non per qualche dettaglio, ma il risultato è molto pulito e gradevole, e le mosse non sono scontate.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Scarsa reperibilità del titolo. Le mappe a disposizione sono poche, e la variabilità di partita è scarsina. Non è proprio il titolo che invoglia a essere giocato a ripetizione per affinare le strategie, come detto sopra è più il titolo da associazione, adatto anche a semi-neofiti, ma da presentare come diversivo.
Giudizio globale
Il posto al Magnifico se lo merita per la resa dell'ambientazione, per una volta originale, e la pulizia del prodotto, anche in termini di complessità globale. Ma le meccaniche in sè, salvo qualche guizzo, non fanno certo gridare al capolavoro per il posto sull'olimpo.