I difetti dei giochi da tavolo: #16 – Stallo

cacarchia: Amduscias

"Lasciare le cose in sospeso è condannarle a cadere nel nulla".

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DEFINIZIONE: è una condizione per cui nessuno dei concorrenti può (o riesce a) vincere, ma neppure a perdere. Si tratta sostanzialmente di una posizione neutra che non consente di stabilire un vincitore.

Specifiche del difetto ed esempi

Di stallo vero e proprio, per i giochi da tavolo, se ne parla nel caso degli Scacchi e della Dama
Nei primi, i giocatori non hanno più mosse valide e i re non sono sotto scacco. Viene inteso come una possibile risorsa tattica dagli scacchisti quando sono in svantaggio. 
Nella Dama si verifica quando i contendenti non riescono a mangiare le dame avversarie, muovendo le proprie. Può verificarsi quando ad esempio ogni contendente ha due o tre dame sulla scacchiera.

In senso lato si può parlare di stallo in alcune situazioni di bash the leader estremo, per cui non si riesce a venir fuori da continui andamenti a fisarmonica del finale di partita, con il giocatore in vantaggio che cambia continuamente perché costantemente bersagliato dagli altri e riportato sotto, come ad esempio accade a volte in Pirates of the 7 Seas. Oppure in Bang! in cui ci si continua a sparare e a guarire per un sacco di tempo, qui anche con l'aggravante dell'eliminazione giocatore.
In questa situazione le partite si allungano anche inutilmente, dando vita ad un altro difetto emergente: il trascinamento.

Il lato positivo dello stallo

Come detto per gli Scacchi, è possibile che un buon giocatore, trovandosi in svantaggio per una serie di circostanze, punti comunque al pareggio per limitare i danni. 
Va però detto che un gioco che dà questa possibilità in cui nessuno vince e nessuno perde è ad oggi generalmente ritenuto afflitto da un difetto. Infatti di difetti stiamo parlando.
Go
Go

Come evitare lo stallo

Nel Go si evita lo stallo con la regola del ko (una parola giapponese indicante l'eternità), che impedisce di effettuare una mossa che ricrei una posizione appena vista nel corso della partita. É obbligatorio infatti prima effettuare una mossa differente, cambiando la situazione in tavola.

Nei giochi moderni è generalmente una condizione che non esiste: la partita si avvia a una conclusione più o meno imposta da regolamento e a quel punto un vincitore c'è sempre (o quasi).

Conclusione

Lo stallo si è portato dietro un terribile alleato, l'ultimo della nostra rassegna, ma non meno temibile degli altri, quello che fa bramare la fine della partita al più presto, che fa alzare gli occhi al cielo a ogni mossa, che fa guardare il cellulare per distrarsi dal supplizio: il trascinamento.

Si ringrazia tutto il gruppo del Goblin Magnifico per la consulenza e in particolare Matteo "Iugal" Franceschet per la revisione.

Commenti

Una buona soluzione l'ha trovata Burn nei titoli del GIPF project, la maggior parte infatti prevede che col proseguire della partita e dei punteggi i pezzi diminuiscano e anche le possibili mosse a disposizione. In un colpo solo si evita stallo e paralisi da analisi (vedi Tzaar, Zertz e Yinsh, il quale ha un sistema che aiuta anche il giocatore in svantaggio)

2 thumbs up per le incisioni che usi di apertura agli articoli di questa rubrica. 

Molto belle!

Mi viene da pensare che forse usiamo la stessa parola per indicare due situazioni differenti. Mi riferisco agli scacchi. Non credo che lo stallo negli scacchi possa essere definito un difetto.

Come detto, è una possibilità strategica, che porta a un pareggio. È qualcosa che puoi subire, ma non è una meccanica che vede i giocatori passivi, al contrario è un livello di complessità ulteriore che riequilibra il gioco, molto elegantemente, costringendo anche il giocatore che fosse in netto vantaggio a una continua attenzione e vigilanza e che al contempo permette a chi fosse in svantaggio di puntare a una parziale rimonta, a un colpo di scena finale.

Lo stallo, negli scacchi, non lascia insoddisfatti. Se lo subisci, è per un tuo errore, se lo conquisti, ti dona il sorriso.

Va anche a smorzare in minima parte la terribile violenza del gioco, permettendo una soluzione paritaria alla competizione.

Si potrebbe facilmente eliminare dalle regole: chi non può muovere ha perso. Invece rimane, perché fondamentalmente non è un difetto, ma un pregio.

Siete d'accordo?

Sono convinto anche io che lo stallo non sia un difetto ma una soluzione dovuta dagli autori, come dici tu si può eliminare ma non è stato fatto. Inoltre permette a chi è in svantaggio di giocare la partita in maniera da portarla in parità nonostante che l'avversario abbia più pezzi di te. Insomma si eviterebbe quel difetto che se uno è in vantaggio l'altro non può fare nulla per recuperare: in questa maniera il giocatore, nettamente in svantaggio, farà delle mosse che devono costringere l'avversario ad accellerare per chiudere altrimenti rischia di non vincere la partita. Si tratta di una piccola vittoria per quel giocatore che ormai non può più vincerla e che si trova con le spalle al muro.

Non mi trovo d'accordo con questo articolo per il fatto che la patta può essere usata proprio come strategia e quando si parte i due giocatori sono consapevoli che hanno tre soluzioni: vincere, perdere e pareggiare (patta/stallo).

 

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