ah, Warhammer...le liste, il lore, il modellismo...
Con il termine metagioco (o metagame, in inglese) ci si riferisce a ciò che di un gioco va al di là del gioco stesso e cioè a quegli aspetti che non derivano direttamente dalle regole, ma "dall'interazione con l'ambiente e il contesto", elementi che includono l'atteggiamento dei giocatori, il loro stile di gioco, la loro reputazione e il contesto sociale nel quale si gioca.
Metagame è un termine molto usato nel Poker ed è un concetto molto comune in giochi come Magic: the Gathering, ma è una componente presente anche nei giochi di ruolo o nei wargame e perfino in qualche gioco tra i più impensabili.
Ma cos’è il metagame? Quel volpone di Richard Garfield, in un suo articolo lo definisce come "la maniera in cui un gioco interagisce con la nostra vita" e ne evidenzia quattro diverse categorie, che qui di seguito cercherò di esaminare: cosa un giocatore apporta ad un gioco; cosa un giocatore prende da un gioco; cosa succede tra una partita ed un'altra; cosa succede durante una partita che non è prettamente gioco.
Non ci può sorprendere se Garfield nel suo Magic: the Gathering incoraggi il metagame e faccia perno su di esso per un gioco che riscuote sempre più successo dopo vent'anni dalla sua prima edizione. La popolarità della sua creazione è infatti dovuta all'innovativa maniera in cui Garfield si è attivamente prodigato per incorporarvi il metagame.Cosa un giocatore apporta ad un gioco
Un giocatore apporta sempre qualcosa ad un gioco, in maniera più o meno tangibile e consapevole. Per esempio il mazzo che un giocatore porta ad un torneo di Magic o i vari bastoni che un giocatore di golf porta con se ad una partita, sono componenti fisiche. Mentre lo studio di certe aperture negli scacchi o l'abilità di memorizzare carte in una partita a Briscola sono risorse mentali, intangibili.
Garfield fa notare che la scelta delle risorse da apportare ad un gioco è un processo che entusiasma sempre il giocatore. Per esempio in un wargame come Warhammer, i giocatori spendono molto tempo nell'ideare il proprio esercito, sia esteticamente che strategicamente.
Nei giochi di carte collezionabili, il costruirsi un mazzo e scegliere le giuste carte è un'attività che per molti giocatori occupa una quantità di tempo pari a quella del gioco stesso; è talmente importante che ci sono giocatori specializzati in questo, noti non tanto come grandi giocatori, ma per le loro doti di analisi e di deckbuilding. Nel senso, possono non avere quelle caratteristiche tali da renderli dei bravi giocatori, ma hanno una conoscenza del gioco e del metagame che sfruttano in maniera creativa per ideare mazzi innovativi. Un classico esempio in Magic: the Gathering sono quei giocatori che si presentano ad un torneo con una tipologia di mazzo poco in voga o sconosciuta, in modo da poterne sfruttare l’imprevedibilità e disorientare gli avversari, talvolta sbaragliandoli.
Infine, sia che ci piaccia bluffare o infastidire gli avversari, sia che ci piaccia essere corretti anziché barare, ognuno di noi, spesso in maniera involontaria, porta in gioco la propria reputazione di giocatore.Cosa un giocatore prende da un gioco
Sempre si prende qualcosa da un gioco, sia questo un premio in denaro, se si vince un torneo o la reputazione all'interno del proprio gruppo. Ogni giocatore inoltre da un gioco trae esperienza sia per quanto concerne una maggior conoscenza del gioco stesso, sia per quanto riguarda una maggior conoscenza dei propri avversari e del loro modo di giocare. Tutte cose che influenzeranno le sue partite future.
Ma alla fine di una sessione ogni giocatore trae con sé anche una storia, il racconto del modo rocambolesco con il quale si è ribaltato il risultato e una partita già persa si è trasformata in vittoria; il ricordo di quelle mosse giuste o quelle sbagliate che hanno segnato una sfida; quei momenti divertenti avvenuti durante il gioco.
Cosa succede tra una partita e l'altra
Il tempo tra una partita ed un'altra è un mondo ricco di metagame, che per molti giocatori può avere un'importanza tanto grande quanto il gioco stesso. Di solito questo tempo serve per riflettere sulle proprie strategie, allenarsi o pianificare le future partite. Preparazione e allenamento possono includere esercizi di memoria o lo studio dell'avversario e del suo stile di gioco, una lettura approfondita di regolamenti o di manuali ed articoli. Anche informarsi sulle strategie tipicamente utilizzate da uno specifico giocatore, sono informazioni utili se ci si sta preparando per incontrarlo ad un torneo... e pure questo è metagame. Guardare registrazioni delle partite della squadra avversaria è una prassi comune nel calcio come nell'hockey su prato. Studiare le risposte a “pedone di re in e4” è essenziale per un giocatore di scacchi. Ma pure comperare una nuova racchetta da tennis è metagioco.
Le discussioni che si fanno alla fine di una partita a proposito del gioco e della partita stessa sono metagame. Tutte le ore perse a confabulare con gli amici, a contrattare, negoziare ed escogitare colpi bassi per una futura sessione a Diplomacy, sono metagioco. E pensate ai ragazzini di Stranger Things: vivono e si rapportano al mondo in una maniera fondata sul metagame, fondendo Dungeons & Dragons alla vita reale.
Ma anche dipingere le miniature di un wargame è un passatempo che rientra nel metagame.
Sono queste tutte attività che trasportano il gioco in un contesto esterno al gioco stesso.
Cosa succede durante un gioco che non è gioco
Ci sono varie cose che possono essere messe in gioco durante una partita, incidendone sul risultato, fattori sociali come la competizione, la propria reputazione e il cameratismo o fattori ambientali quali una buona illuminazione o un ambiente chiassoso che possono stancare e deconcentrare i giocatori. Mohammed Ali quando, tra un pugno ed un altro, sbeffeggiava e provocava i propri avversari per intimidirli, irritarli ed indurli all’errore, stava giocando un metagame contro di loro.
Anche quelle frequenti urla e i gemiti delle giocatrici di tennis rientrano nel metagioco e generalmente, questo atteggiamento di disturbo, questo trash talking, a livelli dilettantistici è sconsigliato, mal visto e considerato per lo più scorretto.
Ma all’interno di ciò che succede durante il gioco un ottimo esempio è il Texas Hold'em. Qui la strategia fondamentale consiste nel calcolare le probabilità associate alle carte sul tavolo, alle carte nelle mani dei giocatori e il rischio relativo alle scommesse che si fanno e che prendono conto di queste statistiche. Il metagame è invece la combinazione di ciò che i giocatori conoscono riguardo ai loro avversari, le abitudini degli altri giocatori, le tattiche precedentemente usate, la loro attitudine. Si capisce facilmente come le giocate saranno quindi influenzate dalla somma e l’analisi di queste due componenti.
In questo senso il metagame è la consapevolezza e il “saper leggere” un più ampio contesto di gioco.