Ero partito con altissime aspettative per il 2023 e in un certo senso sono state ripagate. Magari nel corso della seconda metà dell'anno non si sono ripresentati i picchi d'eccellenza visti nella prima, ma qualcosa di buono è uscito comunque.
Il settore più deludente è probabilmente stato quello degli eurogame che, pur sfornando ottimi prodotti, non ha mai raggiunto vette di eccellenza come negli anni passati: penso sia infatti la prima volta, da quando faccio questa Top-5, che non inserisco un eurogame puro nella cinquina (non è vero: sono andato a controllare e anche il 2011 ne era privo).
In ogni caso, per chi fosse appassionato esclusivamente di questo genere, i buoni titoli da recupare ci sono: Evenfall, Nucleum, Evacuation, Darwin's Journey, Age of Innovation. Direi che guardando quale tra questi cinque è il più adatto (o i più adatti) a voi, potreste essere a posto. Personalmente ho tenuto solo Evenfall e rivenduto gli altri, ma solo a gusto personale: qualitativamente sono tutti molto vicini.
Dalla sponda american, invece, qualche bella sorpresa c'è stata. Masters of the Universe: Clash for Eternia e OrcQuest WarPath non sono giochi perfetti e rifiniti come ci si aspetterebbe, ma divertono, hanno spunti di design notevoli e fanno il loro dovere. Thunder Road Vendetta è un american caciarone e spensierato. Dead by Daylight e Resident Evil: The Board Game sono due ottimi survival horror. Monster Hunter non eccelle, ma assicura qualche serata di divertimento cacciando mostri giganti (anche se qui vi anticipo già di risparmiare piuttosto per la prossima campagna Kickstarter di Primal: The Awakening). Tales from The Red Dragon Inn e Frosthaven creano – con pesi e target diversi – due dungeon crawler di tutto rispetto. The Witcher: Old World si è rivelato un ottimo adventure game, con un sistema di combattimento intrigante, con o senza espansioni. Race! Formula 90 seconda edizione è semplicemente la riedizione migliorata di quello che già era il migliore gioco di corse sulla Formula 1 e Stationfall è qualcosa di unico e indescrivibile nel mondo del gioco da tavolo.
Lato ibridi, comprendendo gli economici, troviamo anche qui dei pezzi da novanta, come Horseless Carriage, in cui la Splotter Spellen torna – a mio parere per fortuna – a fare giochi per pochi, sia esteticamente che meccanicamente; Hegemony, che mette in scena uno scontro politico e riesce anche a insegnare qualcosa; Astro Knights, ottimo spin-off di Aeon's End.
Poi altri, non a livello dei tre precedenti, ma che meritano comunque una menzione: La Famiglia e The Last Kingdom.
Nel calderone family / filler / party game ci sono stati gran bei giochi, che meritano una possibilità, se il vostro target è quello: Sky Team, Gosu X, Codice Fantasma, Unmatched Adventures: Tales to Amaze.
Infine nomino anche un wargame, che per le sue caratteristiche può essere apprezzato anche da chi normalmente non gioca a questi titoli: Warfare: Modern Tactical Combat.
Delusioni? Ci sono state anche quelle, ma per scoprirle vi lascio alla diretta in cui parlavo dei giochi più apprezzati e più deludenti del 2023:
Ma adesso passiamo alla Top-5 effettiva:
1) Race! Formula 90 - 2nd Edition
Già mi piaceva la prima edizione, ma quando è arrivata la seconda sono rimasto a bocca aperta:
restyling delle piste, se possibile ancora più belle, modalità solitario, modalità gara breve efficiente, revisione delle vecchie abilità e aggiunta di nuove... insomma, era la ciliegina sulla torta di un gioco già eccellente.
Race! F90 consente di correre diversi gran premi con la propria auto, fronteggiando avversari umani e bot di vario livello, cambiare strategie, modulare la macchina a piacimento, adattarsi al percorso.
La meccanica base è una gestione mano, con carte pescate da un mazzo comune e la possibilità di prenderne di nuove anche dal mazzo specifico della pista affrontata, di solito più efficienti di quelle base, anche se più situazionali.
Il livello di difficoltà per l'apprendimento delle regole è alto, ma alcuni cambiamenti apportati tra la prima e la seconda edizione, assieme a un manuale decisamente più chiaro, lo rendono comuque approcciabile da chi è abituato già a giochi complessi.
> Recensione
2) Frosthaven
Difficile parlare di un prodotto come
Frosthaven senza confrontarlo con
Gloomhaven e
Jaws of the Lion. Per certi versi
è ancora più bello dei precedenti, soprattutto nella struttura ramificata della storia, nella narrazione stessa (per quanto imbevuta di
wokkate), nelle scelte da prendere e soprattutto nei personaggi da usare, che sono poi sempre stati la vera forza del sistema.
D'altro canto l'autore torna indietro su alcune soluzioni pratiche – prima fra tutte la mappa subito pronta – che erano la forza di
Jaws of the Lion e snellivano enormemente i tempi di
setup e
desetup e in generale di preparazione della serata. Difficilmente
Frosthaven può essere intavolato frequentemente se non si ha un posto fisso dove lasciarlo apparecchiato.
Infine, l'idea di ampliare
la parte di gestione del villaggio si è rivelata più un malus che altro, appesantendo il gioco laddove non ne aveva bisogno.
Nonostante questo, rimane un'eccellenza nel panorama ludico e dei
dungeon crawler nello specifico, proponendo una sfida difficilmente eguagliabile da altri titoli.
> Prime impressioni
3) Horseless Carriage
Come facciamo a simulare un mercato senza usare il denaro? Semplice, usiamo altri concetti e il denaro lo trasformiamo in incasso, ovvero in punti vittoria del gioco. Qui
il vero denaro è lo spazio impiegato nella nostra fabbrica di automobili, sfruttato fino all'ultimo quadretto, personalizzando la nostra produzione, specializzandola e aumentando la capacità di intercettare le richieste del pubblico da parte dei nostri venditori.
Poi, simuliamo un mercato con una griglia quadrettata, in cui
aprire finestre di vendita per intercettare nicchie di pubblico prima e meglio dei nostri concorrenti.
Infine aggiungiamo un ordine di turno a doppio senso, per cui quando sarai il primo a vendere, rimarrai ultimo nello spionaggio industriale e viceversa, fornendo sempre una scelta interessante sulla posizione da conquistare.
Con Horseless Carriage la Splotter Spellen torna un po' alla sua tanto criticata tradizione: ergonomia traballante, estetica poco accattivante, gioco spietato. Per chi di noi ha sempre apprezzato i loro giochi per le caratteristiche meccaniche, il bilanciamento e le idee innovative, è una bella sensazione. Per tutti gli altri sarà una delusione, rispetto alla maggiore approcciabilità di Food Chain Magnate.
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4) Stationfall
Che possiamo dire di questo gioco? Che sembra un
party game ma non è un
party game. Che devi agire nell'ombra ma che puoi anche rivelarti. Che una mossa, una sola, può mandarti tutto a ramengo. Che però, a quel punto, puoi rivelare di essere totalmente un altro personaggio e puntare su quello, per vincere. Che è un concentrato di tutto ciò che negli anni avete visto in film e serie, tutto assieme, tutto in una volta.
Con Stationfall siamo a bordo di una base spaziale che precipita inesorabilmente verso la Terra. In pochi frenetici round dovremo compiere la nostra missione, manovrando sia il nostro personaggio che quelli di altri (anzi, soprattutto quelli di altri), il tutto scontrandoci con gli obiettivi degli altri giocatori.
Un gioco particolarissimo, un American puro, folle, geniale: lo amerete o lo odierete, senza vie di mezzo.
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5) Hegemony
Vincitore del Goblin Magnifico e altri premi, è la vera e dirompente novità dell'anno. Anche perché probabilmente nessuno avrebbe scommesso su un gioco incentrato su economia e politica fatto da due autori sconosciuti.
Invece Hegemony tira fuori un sistema tutto sommato semplice ma sfaccettato, sacrificando poco alla simulazione, ma al contempo realizzando solo l'essenziale.
Tre classi sociali – proletariato, classe media e capitalisti – tentano di affermare la propria supremazia all'interno del sistema, facendo pendere economia e politica dal lato a loro più favorevole. Quarto interlocutore di questo delicato ballo è lo Stato, che deve accontentare un po' tutti, affrontare le crisi che bussano alla sua porta e soprattutto evitare la bancarotta, con conseguente entrata in gioco del simpaticissimo Fondo Monetario Internazionale (una cosa che i due autori greci conoscono molto bene).
Hegemony non è solo un gioco, è anche un potente simulatore, quasi uno strumento di apprendimento. Ma anche preso solo come gioco, rimane maledettamente ben pensato e realizzato.
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Le Top 5 degli anni scorsi:
Top-5 2022
Top-5 2021
Top-5 2020
Top-5 2019
Top-5 2018
Top-5 2017
Top-5 2016
Top-5 2015
Top-5 2014
Top-5 2013
Top-5 2012 e anni precedenti