Il carico è ghiotto, ghiottissimo. Nelle stive della nave c’è di tutto: gadget elettronici, mobili, vestiti di lusso.
Gli aspiranti sono tre e si guardano di sottecchi. Il più giovane deglutisce, sa che quest’asta per lui ha un valore inestimabile. La sua catena di negozi al dettaglio è in grado di smerciare tutto il carico nel giro di un paio di settimane.
L’aria è carica di elettricità, c’è solo silenzio e il fruscio dei soldi che vengono conteggiati nelle mani degli imprenditori.
“15!”, “20!”, “17! Porc…!”
Il giovane ride, il carico è suo. Ma non c’è il tempo di sedersi sugli allori, ci sono merci da produrre, da comprare e da trasportare. C’è ancora profitto da fare. TANTO profitto.
Container è un gioco economico sandbox nel quale i giocatori sono al tempo stesso imprenditori, commercianti, produttori e corrieri di merci.
E’ un gioco del 2007 di Kevin Nesbitt e Franz-Benno Delonge dotato di una espansione: The Second Shipment di Kevin Nesbitt, molto ben fatta che introduce alcune complessità oltre a qualche (a mio avviso) necessaria restrizione.
Gli autori tramite una serie di meccaniche estremamente semplici ed intuitive (per l’hardgamer medio) sono riusciti a ricreare un modellino di mercato meravigliosamente funzionante.
Ogni giocatore durante il proprio turno avrà a disposizione due sole azioni che potrà svolgere in qualsivoglia ordine o maniera (con qualche facile eccezione).
- Potrà produrre merci ed offrirle al prezzo che desidera (senza andare sottocosto).
- Tali merci dovranno essere comprate e disposte sulla banchina del porto.
- Una volta sulla banchina saranno prese in carico dalla nave per essere trasportate sull’ isola.
- Una volta arrivata la nave le merci saranno messe all’asta e posizionate nell’area di appartenenza del vincitore e lì rimarranno fino a fine gioco.
Il giro delle merci in questo gioco è tutto qua. Il colpo di genio degli autori consiste nell’ impedire a chiunque di costruire una filiera verticale. Significa che le merci che produco non possono finire nella banchina del mio porto, che le merci sulla banchina non possono essere caricate sulla mia nave e che l’asta lanciata da me, se volessi aggiudicarmela, mi costerebbe il triplo di quanto costi ad un altro giocatore.
E’ l’unico momento anti-intuitivo del gioco, ma ci costringe a comprare continuamente dagli altri giocatori, sempre e per forza.
In aggiunta una serie di obiettivi segreti conferiscono alle merci un valore di fine partita diverso da giocatore a giocatore.
Cosa c’è di straordinario in questo gioco?
Tutto e niente. E’ un gioco semplice, estremamente fluido, il downtime è pari a zero. Hai sempre qualche idea su cosa vuoi fare, ma non è mai complicato farlo. Penso che tra tutti i giochi economici i soldi, e la gestione degli stessi, calcoli compresi, siano tra i più semplici che mi siano capitati. Scordatevi calcolatrici e situazioni algebriche complesse: qui è tutto lineare. La componentistica (se non fosse per qualche scelta cromatica davvero discutibile) è ottima ed estremamente funzionale al gioco. E’ un gioco divertente, ricco di colpi di scena e soprattutto sempre diverso. A PATTO DI SAPERLO GIOCARE.
Appunto.
Vi ricordate che l’ho definito sandbox?
E’ un gioco che vi presenta un modello e ve lo lascia lì, in mano, senza dirvi nulla su come usarlo. La partita non dura 3, 7 o 10 turni (sebbene abbia delle condizioni di fine partita molto chiare). E se un giocatore sbaglia ad investire oppure fallisce male le conseguenze possono travolgerlo, come nella realtà. E come nella realtà l’economia tutta può grippare a causa di un effetto valanga. Per giocarlo BENE, bisogna infatti sempre ricordarsi di mantenere quanto più possibile attivo il bilancio tra il contante che esce dal gioco e i soldi che sono stati iniettati. Ad ogni asta il banditore riceve i soldi del compratore più altrettanti dalla banca (entrano i soldi). Ogni volta che pagate interessi sui debiti e ogni volta che acquistate macchinari o magazzini (escono i soldi).
E per quale motivo è stato piazzato sullo scaffale?
Se i giocatori non prestano attenzione al contante in circolazione e costruiscono troppo in fretta, oppure si autocomprano le merci durante la fase di asta succedono due cose spiacevoli:
A) il giocatore perde (e vabbè)
B) il gioco comincia a rallentare senza pietà. Le aste non iniettano abbastanza capitale da innescare un circolo virtuoso e la partita si dilunga oltre ogni ragionevole durata.
Il mio recensore preferito lo definirebbe OPACO e FRAGILE. A me piace pensare che sia stato concepito per essere giocato da persone INTELLIGENTI. Il gioco (come il mercato) non ti bastona se lo giochi bene. Ti lascia libero di fare ciò che vuoi, e ripaga ampiamente regalando partite straordinarie.
Qual è il punto di forza di questo gioco?
Poco da fare: è probabilmente il gioco (da 4 giocatori) a cui in questo periodo non riesco a dire di no. E il motivo è semplice: è un gioco dove devi ottimizzare al meglio le tue mosse, comprare a poco e vendere a molto ,ed essere al posto giusto nel momento giusto. Ma è anche un gioco estremamente psicologico, dove devi agire di intuito e saper anticipare il mercato. Su un’ ossatura strategica povera c’è moltissima ciccia tattica.
E’ anche un gioco che varia molto da gruppo a gruppo di partita in partita. Ancora una volta, in maniera molto simile ad un mercato.
E quindi come si vince?
Esattamente come nel mercato si vince intuendo e anticipando le mode di mercato, usando trucchetti come il prezzo-civetta, approvviggionandosi quando gli altri non lo fanno, cercando di far fruttare il più possibile i propri macchinari e altro ancora. La frase più tipica che sentirete inevitabilmente dire è “Ma no! Gli state dando troppi soldi! State sbagliando!!”…E sarà la frase di chi non ha compreso che non si può andare contro il mercato, ma si può solo cavalcarlo. Al mercato non importa se l’ IPhone 6 sia meglio o peggio del Samsung, conta che cosa vuole la gente e l’imprenditore vincente glielo dà.
Ultima nota:
Alla GobCon di giugno 2014 mi è stata proposta da Giubari, Elia e Marco una partita al “gioco a cui nessuno vuole giocare” (si trattava di Container ovviamente).
Grazie ragazzi per avermi permesso di conoscere questa perla.
Peccato che ad oggi le quotazioni oscillino tra gli 80 e i 300 Euro per il solo gioco base, ma questo è ciò che succede ai giochi bellissimi quando vanno fuori produzione e uno dei suoi autori è venuto a mancare (rest in peace). Ma non preoccupatevi, vi basta fare un salto in zona e una partita ce la facciamo subito! Vendo beni di lusso? Ne vuoi? ;-)