Secondo me hai ragione tu.
Il problema dell'etica è che non ci sono risposte assolute e definitive (su come ci si debba comportare e perché).
Il vaso di Pandora a confronto è nulla...
La libertà di per sé è un valore ambiguo. In termini assoluti, la libertà è problematica. Sono libero di ucciderti? Se la risposta è no, significa che tale libertà ha delle restrizioni, quindi non è assoluta. Come mai? Perché entrano in gioco altri valori (ad esempio la vita), la libertà degli altri (la mia libertà finisce dove inizia la tua), ecc.
La libertà di opinione ti permette di diffamare gli altri? Se la risposta è no, significa che tale libertà ha delle restrizioni. Come mai? Perché entrano in gioco altri valori (ad esempio il rispetto, la tolleranza, la dignità).
In ambito etico, la domanda di quale valore vogliamo mettere in cima alla nostra piramide (creare una gerarchia tra i valori positivi esistenti stabilendo quali sono più importanti e quali meno), non porta a risposte univoche, anzi, apre un grosso dibattito, senza risposte assolute.
Cosa è più importante? La vita, la dignità, la responsabilità, la libertà, la giustizia, la collettività, ecc.?
Sono un malato terminale di cancro e mi ritrovo in uno stato pietoso. Ciò che mi aspetta è una morte lenta e dolorosa. Sono libero di potermi togliere la vita? È più importante la mia vita o la mia libertà di azione? Se una vita non è più degna di essere vissuta, ha senso continuare a difenderla ad ogni costo, privandomi della libertà di porre fine a una vita non degna?
Sono tutte domande molto difficili. I casi al limite sono quelli più interessanti, perché ci obbligano a riflettere.
Tutte le nostre azioni hanno delle conseguenze. Affermare ciò mi sembra una banalità.
Se io in nome della libertà di espressione faccio discorsi razzisti, pensando che la libertà sia più importante del rispetto, della tolleranza, della dignità umana, dell'eguaglianza, dovrò subirne le conseguenze, com'è normale che sia.
Dal mio punto di vista, è scontato affermare che NON siamo liberi di dire tutto ciò che vogliamo, sebbene la libertà sia un valore positivo e prezioso, da difendere. Ma in determinate circostanze altri valori (anch'essi positivi), a mio avviso, sono più importanti. Ciò significa che la libertà ha dei limiti, deve averne, per poter risplendere.
Una delle pecche più grandi dei social justice warriors, a mio avviso, sta nella loro mancanza di comunicazione assertiva. Chi comunica in modo aggressivo, dal mio punto di vista, salvo rare eccezioni, è di norma nel torto, indipendentemente dal messaggio che vuole trasmettere.
Il tanto criticato esclusivismo dei presunti razzisti è presente in forma diversa anche nei social justice warriors. E questo non è un bene.
La pluralità e la diversità sono valori importanti da difendere. Quindi non tutto è consentito e lecito, ma una pluralità e diversità di fondo devono poterci essere, nei limiti consentiti.