Rifles in the Peninsula - 3° gioco della serie di solitrari "rifles in the", questo è ambientato durante le campagne napoleoniche.
Si controllano piccole pattuglie (da scegliere tra 4 fazioni diverse) in missioni più disparate, dalla ricognizione al salvataggio di una damigella in pericolo. Non mancano i duelli con la nemesi stile Harvey Keitel nell'esordio cinematografico di Riddley Scott.
Consigliato da Riccardo Masini in un suo vecchio Wlog e preso al volo (ma io non faccio testo: se fossi un eschimese, Masini mi venderebbe pure la neve), provato solo la scorsa settimana, l'ho trovato molto bello.
Immersivo, veloce (pure troppo: il numero limitato dei turni è una bella spina nel fianco), bello tattico (andare allo scontro a testa bassa conduce ad una fine abbastanza veloce), ben ambientato, pochi pezzi (che per me è sempre un pregio), con un sistema di campagna semplice e funzionale...Un difetto è che è forse troppo feroce: alla fine, come immagino succedesse all'epoca, gli scontri vengono decisi all'arma bianca e il tiro di dado è decisivo (non ci sono dei modificatori tali da garantire una vittoria a priori...anche la carica della cavalleria vs fanteria garantisce un mero +1, subito vanificato se la cavalleria è "shaken"). Ho provato ad utilizzare la tattica di Band Of Brothers, sparare per scuotere il nemico e finirlo nel corpo a corpo. ma il fatto è che le armi da fuoco richiedono almeno un turno per ricaricarsi (pistole escluse, se si è fortunati con i dadi), non la rende di semplicissima attuazione.
Una domanda per chi lo ha giocato/lo conosce: le unità nemiche (anche se "officer") vengono schierate ciascuna come gruppo a se stante e possono ricongiungersi solo attraverso un comando "regroup", corretto?
Mi ha fatto voglia di leggere i romanzi di Sharpe il fuciliere (o di recuperare la serie con Sean Bean).