Dungeons & Dragons Set 1: Basic Rules

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Goblin score: 8 su 10 - Basato su 261 voti
Gioco di Ruolo (GdR)
Anno: • Num. giocatori: - • Durata: minuti

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Dungeons & Dragons Set 1: Basic Rules: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
844
Voti su BGG:
293
Posizione in classifica BGG:
150
Media voti su BGG:
7,58
Media bayesiana voti su BGG:
7,29

Voti e commenti per Dungeons & Dragons Set 1: Basic Rules

7

Sopra la sufficienza perché è un classico.

10

Che dire... una svolta epocale nella storia del gioco.

9

Ho ancora la scatola della prima edizione dell'editrice giochi, ci ho giocato tante volte ma non ho mai fatto il Master, mi sono sempre divertito e un grande RPG, noi lo gicavamo quando eravamo intossicati da altri RPG più complicati e barbosi per disintossicarci, affascinante la meccanica del gioco di cerca il tesoro, uccidi il mostro e fai esperienza era ed è ancora eccezionale la sua semplicità.

8

Come non dare un voto alto al gdr della mia prima fase - quella eumatista - di giocatore tredicenne?

10

Lacrime e sangue.
Il concetto di gioco di ruolo racchiuso in una scatola e qualche dado che irrimediabilmente si mescola
con quelli, che per alcuni di noi, sono stati anni davvero magici in tutti i sensi.
Commovente.
Grazie anche a chi ha avuto l' idea di recensire questo pezzo di storia.
A.

9

Sigh.. la prima scatola Rossa.. quanti quanti quanti ricordi.

10

Mi ha cambiato la vita.

7

VOTO REALE: 7,0
Si tratta a mio parere di un gioco molto controverso, la cui estrema semplicità finisce con essere contemporaneamente il suo miglior pregio, ma anche il suo peggior difetto.
Le regole sono decisamente poche ed abbastanza chiare, fatte apposta per essere imparate in fretta e per cominciare a giocare ancora più in fretta. Da una parte si tratta sicuramente di un fatto positivo, però questo porta anche ad un’estrema semplificazione per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, elemento secondo me fondamentale in un gioco di ruolo. I personaggi di una classe sono praticamente tutti uguali, salvo forse i Maghi e soltanto per qualche incantesimo diverso. L’immaginario fantasy presentato è quindi molto rigido e ristretto, costringendo il giocatore ad accettare spesso il personaggio fornito dal gioco, piuttosto che concedere la libertà di giocare ciò che si vuole. Addirittura, Elfi, Nani ed Halfling sono condannati ad aderire alle proprie classi stereotipate.
Le abilità non esistono, salvo nel caso dei Ladri, ed all’occorrenza il master può decidere di far tirare un dado e valutarne al volo l’effetto. Il combattimento è al limite del semplicistico: tiro per colpire e tiro per i danni. Nessun effetto speciale o colpo critico, solo punti ferita che scendono o salgono, quando si viene curati. Chi arriva per primo a zero, muore. Sicuramente un sistema molto rapido e “leggero”, talvolta preferibile a sistemi più dettagliati e realistici, ma anche in questo caso, l’estrema semplificazione porta a delle scelte discutibili. Ogni personaggio ha infatti due caratteristiche difensive: la classe armatura, che indica quanto sia difficile colpire il personaggio, ed i punti ferita, che indicano quanto tale personaggio sia resistente ai danni. Ebbene, paradossalmente, all’aumentare del livello del personaggio, questi non diventa più abile nello schivare o parare gli attacchi, aumentando cioè la propria classe armatura, come sarebbe stato naturale aspettarsi, ma diventa semplicemente più resistente ai danni ricevuti, incrementando esageratamente i propri punti ferita. Il personaggio diventa quindi più facile da colpire (visto anche che la thac0 dei nemici tende a migliorare a sua volta), ma più duro da uccidere. Da qui, poi, la forte dipendenza da armature ed altri oggetti magici per proteggere i personaggi, ammesso che questi vogliano mantenersi al passo con la crescente forza dei mostri.
Esteticamente, i manuali sono notevolmente illustrati da Elmore ed Easley, ma tali illustrazioni non sono molte e la sezione dei mostri, forse la più importante da questo punta di vista, è praticamente disadorna. Qualitativamente, invece, qualche erroretto non manca, ma nel complesso i manuali sono fatti discretamente.
Anche il giudizio sulla longevità è controverso. Infatti, benché in generale D&D permetta sicuramente infinite sessioni di spensierato divertimento, non si deve dimenticare che il modulo Base è concepito per portare i personaggi solo fino al terzo livello. Privo delle sue espansioni (o a meno che i giocatori non ripartano infinite volte da zero), il modulo Base finisce dunque per avere un utilizzo decisamente limitato.

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