
Le Havre mi è sembrato un ottimo titolo del genere gestionale.
Più complesso di Agricola, in questo gioco l'Autore (il buon Rosenberg) - oltre a confermare la costante pressione, in capo ai giocatori, per la questione del cibo con cui sfamare la propria "fazione" a fine turno - introduce alcuni aspetti che fanno di questo titolo un bel blocco monolitico per il suo genere.
Molto interessante, ad esempio, l'idea di avere risorse che, se lavorate in modi opportuni, diventano altre risorse (basta capovolgerne i token) talvolta necessarie per la progressione del motore produttivo e per conseguire un maggior numero di Punti Vittoria.
Questo sistema, unito alla costante "Spada di Damocle" del cibo a fine turno, richiedendo delle azioni in più per trasformare la risorsa da quella base a quella lavorata, costituisce un upgrade rispetto ad altri titoli del medesimo Autore, regalando un'esperienza di gioco di maggiore profondità.
Quel che è certo, infatti, è che Le Havre non è padroneggiabile con una sola partita all'attivo. Un po' come tutti i titoli di Rosenberg, occorrono più partite per giocarlo al meglio.
Malgrado ciò, il titolo rimane godibile anche alla prima esperienza di gioco, con l'avvertenza di approcciarlo senza sperare di fare una montagna di punti, dato che le meccaniche vanno prima ben assimilate.
In ogni caso, è un classico del genere dei gestionali che va provato e che - sicuramente - è da promuovere a pienissimi voti.