Commento basato su 2 partite. Non conosco il videogame da cui è tratto quindi non sono influenzato da vecchi ricordi di gioventù.
- Materiali: gioco molto ricco (miniature, carte, tokens), tabellone componibile piacevole (al contrario del recensore io lo apprezzo), dipendente dalla lingua visto il testo sulle carte (da cui dipende tutto il gioco);
- Regolamento: chiaro (anche i rimandi sono ben specificati), non è un gioco difficile dal punto di vista delle regole. Inoltre già alla seconda partita non c'erano più grandi dubbi irrisolti (questo parla a favore del gioco e della sua linearità);
- Originalità: va detto che io non posseggo giochi di civilizzazione quindi per me il tema è trattato in modo originale, l'ambientazione è ben resa e le azioni si collegano in modo logico con la tematica;
- Meccaniche: interessante la meccanica del combattimento e bella l'evoluzione della propria civiltà tramite le carte tecnologia che danno grande varietà di strategia anche usando le stesse civiltà. Non avendoci giocato molto non posso esprimere un opinione sul bilanciamento delle varie civiltà (anche se credo che conoscendole bene non ci sia una vera e propria sproporzione);
- Longevità: 4 modi per vincere, 6 civiltà, un numero importante di carte tecnologia, una decina di edifici, tabellone modulabile, beh non credo ci sia da discutere...
- Scalabilità: provato in 2 e in 3. Visto che il tabellone varia a dipendenza del numero di giocatori la scalabilità è buona. Più si è e più c'è il rischio di pestarsi i piedi per accaparrarsi risorse o meraviglie;
- Divertimento: gran bel giocone, ben congegnato ma non difficile da capire. Moltissime scelte e strategie di gioco. Unico vero difetto. Il gioco è soggetto al virus di Analysis Paralysis soprattutto perché la pianificazione a volte deve essere fatta dopo aver visto come hanno agito gli altri prima di te!