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In Tokaido, each player is a traveler crossing the "East sea road", one of the most magnificent roads of Japan. While traveling, you will meet people, taste fine meals, collect beautiful items, discover great panoramas, and visit temples and wild places but at the end of the day, when everyone has arrived at the end of the road you'll have to be the most initiated traveler – which means that you'll have to be the one who discovered the most interesting and varied things.
The potential action spaces in Tokaido are laid out on a linear track, with players advancing down this track to take actions. The player who is currently last on the track takes a turn by advancing forward on the track to their desired action and taking that action. So, players must choose whether to advance slowly in order to get more turns, or to travel more rapidly to beat other players to their desired action spaces.
The action spaces allow a variety of actions that will score in different, but roughly equal, ways. Some action spaces allow players to collect money, while others offer players a way to spend that money to acquire points. Other action spaces allow players to engage in various set collections that score points for assembling those sets. Some action spaces simply award players points for stopping on them, or give the player a randomly determined action from all of the other types.
All of the actions in Tokaido are very simple, and combined with a unique graphic design, Tokaido offers players a peaceful zen mood in its play.
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Tokaido è un gioco pessimo. Il meccanismo di gioco è poco originale, il fattore aleatorio è spesso decisivo, ma la cosa peggiore è che un giocatore non può impostare una strategia di gioco semplicemente perchè la strategia è imposta dal personaggio che ha pescato all'inizio. Se hai un personaggio che dà bonus con i templi devi andare lì, se ne hai uno che dà bonus con i negozi di souvenir devi cercare di andare lì.... e così via.... E' banale e sopravvalutato solo perchè è di Bauza. Fosse stato di un altro autore finiva nel dimenticatoio. Fortunatamente dura poco.
Non è male, per una giocata semplice e poco pensosa. La scatola e la plancia sono molto ordinate ed essenziali. Mi è stato presentato come gioco con una filosofia orientale, dove l'importante non è correre e arrivare primi, superando gli avversari, ma piuttosto percorrere un viaggio facendo più esperienze possibili, idea interessante, però giocandolo l'ho trovato meno "zen" del previsto: le scelte erano poche, in quanto gli altri giocatori davanti a te ti precludono molte vie, e ti viene il nervoso vedendo che gli spazi dove volevi andare sono stati già occupati e quindi sarai costretto ad avanzare, ma non troppo altrimenti perderai turni e carte, ma se avanzi troppo poco diventa un banale trenino dove l'ultimo diventa primo e così via... Alla fine è tutto meccanico e c'è poco da pensare, c'è solo da accumulare e spostarsi dove conviene. Se si cerca un gioco molto tranquillo ci sta, ma a mio avviso non è molto accattivante.
Diciamolo dai. Stavolta ha TOPPATO alla grande. Non servono bei materiali a fare un bel gioco. Anzi io prediligo il contrario. L'unico gioco dove ci si domanda alla fine......"ma sono stato io a giocare oppure è il gioco che ha giocato con me?". Eppure io adoro alla follia Takenoko. Però questa volta caro Antonio, fattelo dire all'orecchio; il gioco fa proprio schifo.
Dopo Takenoko e 7 Wonders, un altro bel gioco da parte dello stesso autore.
Molti lo definiscono un gioco dell'oca versione giapponese, mentre io lo trovo si molto semplice nelle sue meccaniche, ma altrettanto tattico, soprattutto se giocato in 2-3 giocatori in cui da il massimo, e soprattutto piacevole da giocare e da vedere.
Infatti le illustrazioni sono stupende e le stesse valgono da sole l'acquisto del gioco.
Scala bene da 2 a 5 giocatori, ma lo trovo molto più tattico ed appagante massimo in 3 dove non vengono prese in considerazione le caselle doppie, e questo aumenta la possibilità di bloccare certi obbiettivi all'avversario.
Consigliato!
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