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In Underwater Cities, which takes about 30-45 minutes per player, players represent the most powerful brains in the world, brains nominated due to the overpopulation of Earth to establish the best and most livable underwater areas possible. The main principle of the game is card placement. Three colored cards are placed along the edge of the main board into 3 x 5 slots, which are also colored. Ideally players can place cards into slots of the same color. Then they can take both actions and advantages: the action depicted in the slot on the main board and also the advantage of the card. Actions and advantages can allow players to intake raw materials; to build and upgrade city domes, tunnels and production buildings such as farms, desalination devices and laboratories in their personal underwater area; to move their marker on the initiative track (which is important for player order in the next turn); to activate the player's "A-cards"; and to collect cards, both special ones and basic ones that allow for better decision possibilities during gameplay. All of the nearly 220 cards — whether special or basic — are divided into five types according to the way and time of use. Underwater areas are planned to be double-sided, giving players many opportunities to achieve VPs and finally win.
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Dopo i dadolatori di Tascini/Luciani, Suchy si inventa i cartolatori. Ottimo gioco, stretto il giusto e molto strategico. Peccato per i materiali, le plance con spessore della carta da forno gridano vendetta ( e questa è l'unica cosa che ha in comune con Terraforming Mars, paragone che si sente spesso fare). Ottima e sfidante la modalità solitario
Aggiornamento del commento del 24/10/2019 dopo un discreto numero di partite, alcune delle quali con l'espansione New Discoveries (consigliatissima con i nuovi moduli: partenza rapida, museo, nuove plance, nuove carte, nuove metropoli e assistenti con abilitâ speciali differenziate)
Piacevole gioco incentrato sulle carte, richiede molta attenzione per sfruttare al massimo l'abilità delle stesse in sinergia con gli spazi azione. La fortuna nella pesca può essere un fattore determinante, ma in realtà non ci si accorge di questa cosa fino a quando non si è bersagliati dalla sfortuna. La difficoltà delle scelte ti porta spesso a non alzare la testa dalla tua plancia e dalla tua mano, sembra quindi un solitario, ma le proprie scelte hanno forti ripercussioni su quelle degli altri (c'è molta competizione per obiettivi e per spazi azione).
Per i mie gusti in 4 risulta troppo lungo per quello che offre, in 3 invece è perfetto.
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