Finito di rileggere una trilogia di romanzi Cyber, di William Gibson: Giù nel Cyberspazio, Monna Lisa Cyberpunk e Luce virtuale. Non ricordavo che i primi due fossero legati come eventi e personaggi al precedente romanzo Neuromante.
Niente da dire, lo stile di Gibson mi piace un sacco: diretto, cattivo, per niente politically correct (all'epoca per fortuna non si usava ancora). E poi è stato decisamente un visionario: ha descritto con 30 anni di anticipo cose che adesso per noi sono la normalità, e altre che siamo ancora lontani dal poter raggiungere.