Ciao
posto che la questione ormai non si pone più (vedi fine post), rispondo a Peppe, ma anche agli altri, su qualche punto prima di chiudere l'argomento.
Innanzitutto, non era possibile presentare in riunione la questione, che si è presentata in data successiva alla riunione stessa (come si può valutare dalle date del post in questo forum e dell'invio via mail della comunicazione): la valutazione delle disponibilità degli spazi in quella data ha reso complicato e lento il processo di proposta di spazi da fare al responsabile del corso e allo stato delle cose, al momento della proposta, quella della sala BG era l'unica alternativa possibile.
La proposta di dividere un'eventuale quota tra TUTTI gli associati non è proponibile per vari motivi, in primis quello che l'associazione a TdG Milano è gratuita, e non può diventare a pagamento.
Questa associazione gratuita è determinata dalla FONDAZIONE TdG.
Per quel che riguarda l'associazione a BGS, qualsiasi variazione della quota di iscrizione (ora gratuita) richiede la convocazione di un'assemblea straordinaria con modifica dello statuto stesso, con tutte le sue caratteristiche.
Personalmente inoltre non approvo un'iscrizione all'associazione a pagamento, contraria ai principi di fondazione della BGS stessa.
Resta percorribile invece la strada dell'autofinanziamento.
Tuttavia, come ben sai, non ha senso fare calcoli sul numero di iscritti in quanto, come già spiegato e già noto a tutti, in special modo ai giocatori più accaniti e che si ritrovano spesso negli spazi della CdG, il numero di persone che è iscritto non corrisponde direttamente a quello che usufruisce fisicamente e in modo continuativo della struttura. Molti si iscrivono per far parte "a distanza" del gruppo TdG, e non partecipano fisicamente quasi mai alle attività in sede, altri lo fanno per poter usufruire del prestito giochi, insito nelle attività della BGS, che è la base stessa di TdG Milano.
Non ritengo lecito e corretto imporre una "tassa" a tutti, in quanto semplicemente membri di un'associazione, se tale tassa non incontra gli interessi della maggioranza degli iscritti, e questo non è il caso, nella particolare realtà della ns. associazione.
Inoltre ricordo ai presenti ad una delle prime serate del martedì sera che, come già ricordato, si era proposto di usufruire di una stanza dedicata al martedì.
Questa proposta è stata poi ritirata dagli stessi presenti quando è stata sottolineata la necessità di un contributo economico per la prenotazione della stanza, unita alla valutazione di maggior visibilità del gruppo giocante nel salone, rispetto ad una stanza riservata.
Quindi, la proposta che fai era già stata rifiutata per due (al tempo) validi motivi.
E' chiaro che, se i giocatori del martedì sera ritengo necessaria e positiva la prenotazione di uno spazio dedicato anche al martedì sera, le possibilità sono due:
-se si decide di finanziare in parte questa spesa con la cassa dell'associazione, è necessario indire un'altra riunione per parlarne e decidere in che modo integrare il contributo con un autofinanziamento (la cassa attuale non consente di coprire l'intera spesa e come Presidente non sono d'accordo a riversare tutta la disponibilità di cassa in un'attività del genere)
-se si decide invece per un autofinanziamento volontario, farò partire un sondaggio in mailing list per valutare chi sarebbe disponibile a partecipare e calcolare poi le quote individuali.
Chiaramente tutto questo è percorribile solo se risulta disponibile, a tutt'oggi, uno spazio dedicato al martedì sera.
Comunque, al di là di queste precisazioni, ribadisco - per chiudere l'argomento- quanto segue:
1)lo spazio della domenica è principalmente ad uso della BoardGames Society/Tana dei Goblin, e solo raramente richiesto per effettuare altre attività. Sottolineo inoltre che è presente nel regolamento interno che qualsiasi spazio, indipendentemente dal fatto che sia "esclusivo" o meno, può essere richiesto dalla struttura per eventi eccezionali, previo preavviso.
2)tale spazio ci viene gentilmente concesso, e non lo vedo come una questione in termini di "cenerentola", anzi come un enorme vantaggio (economico in primis) e un segno di apprezzamento da parte della struttura.
Non mi sembra che finora possiamo lamentarci, come gruppo di giochi da tavolo, delle opportunità e dei vantaggi presentatici dall'organizzazione della Casa dei Giochi e trovo piuttosto incomprensibile il sottolineare una "discriminazione" che in realtà non esiste.
Se in futuro la CdG decidesse di richiederci un "quid" per lo spazio della domenica, lo riterrei assolutamente nei diritti della struttura.. ma al momento questo non accade, e ne sono personalmente grata ai responsabili: questo implica che mi sento in dovere di venire incontro alle esigenze di chi ci ospita, non di creare loro problemi.
Detto questo, in data odierna avrò la comunicazione ufficiale relativa all'inizio o meno del corso in oggetto e ve ne darò comunicazione appena possibile; in ogni caso (e questa è la parte che immagino vi farà piacere di tutto questo discorso :P) ho trovato già una soluzione alternativa e quindi comunico che la questione cessa di esistere e di creare eventuali disagi.
Il corso, se attivato, verrà effettuato in altra sede. Seguirà, in serata, comunicazione ufficiale in mailing list.
Considero quindi non più sussistente il problema e quindi chiudo l'argomento.
Qualsiasi eventuale richiesta di ulteriori chiarimenti vi prego di rivolgermela via mail, grazie!
saluti
Babs
Peppe74 ha scritto:Mi permetto di ritornare sull'argomento:
-Un tema così importante non era più corretto presentarlo all'assamblea annuale che si è tenuta pochi giorni prima della comunicazione? Discutendo democraticamente in assemblea probabilmente sarebbero emersi i disagi e si sarebbe pensato a soluzioni alternative.
-Mi si presenta la cosa come un "regalo" della Casa dei giochi che d'improvviso viene revocato (e come "regalo" non ci si può neanche lamentare).
In qualità di associato TdG Milano mi sento un po' la cenerentola della situazione ed in maniera incomprensibile. In Casa dei giochi vedo gruppi ed associazioni di diversa entità che gestiscono spazi riservati per le loro attività. Possibile che non riusciamo a farlo noi che arriviamo più o meno alla metà di mille come numero associati? Se questi spazi comportano degli extra costi penso che dividendo la quota tra tutti gli associati comporti un impegno minimo.