Il neofita si sente spaesato? A noi non è mai capitato e lo abbiamo fatto giocare anche a chi non aveva praticamente giocato ad altro che dixit... Ma è una tua idea o lo hai davvero sperimentato?
Il gioco
In Dice Forge ci sono due elementi in tavola: un tabellone su cui sono stese tante facce diverse per i dadi e un altro in cui trovano alloggiamento le carte da acquistare, che forniscono punti vittoria e qualche abilità speciale, istantanea o permanente.
Il giocatore ha invece a disposizione una plancia in cui immagazzinare le tre risorse del gioco (oro, frammenti lunari e solari) e i punti vittoria. Poi due dadi a sei facce, ad inizio partita preparati in modo standard, identico per tutti.
A ogni turno di ogni giocatore, tutti i giocatori lanciano i propri dadi e incamerano le risorse uscite sulle loro facce. Il giocatore di turno adesso fa una sola di queste due azioni: spende oro per comprare facce di dado da sostituire immediatamente a quelle che ha; oppure spende frammenti lunari o solari per comprare una carta dal tabellone ed applicarne gli effetti.
Volendo poi, spendendo due frammenti lunari, esegue un'altra azione, sempre scegliendo tra le due qui sopra.
Un round prevede un turno per ogni giocatore e la partita dura nove o dieci round, a seconda del numero dei partecipanti. Alla fine si contano i punti vittoria e chi ne ha di più vince.Al primo impatto...
Fantastico. Apparecchi il tabellone che rappresenta isole volanti e la scatola che fa da supporto per il tempio, con tutte le facce dei dadi ed un disegno tridimensionale. L'artwork è quindi pazzesco e di forte impatto. I dadi poi, grandi e con la forma particolare per le facce estraibili, sono una vera e propria calamita. I disegni sono superlativi ed evocativi, puccettosi quel che baste a per strizzare l'occhio a tutta la famiglia.
Iconograficamente qualche carta non è così chiara ed occorre ricorrere al manuale, ma nulla di proibitivo.
A livello ergonomico, se non imbustate le carte (ma non ce n'è bisogno, non mescolandole mai), il gioco è fantastico, data la custodia e la fascia elastica che tengono in ordine tutte le facce dei dadi e gli alloggi per le carte, senza contare l'ottimo divisorio interno.
Quindi diciamo che visivamente è il perfetto attira-neofiti: lo guardano, lo ammirano, si incuriosiscono, si fermano e provano a giocare.
...segue spaesamento
A questo punto il neofita si blocca. Davanti ella miriade di facce dei dadi, davanti a tutte le carte e ai loro effetti, si sente perso.Muove i primi passi un po' a caso, magari con qualche suggerimento. Meglio se al tavolo c'è qualcuno che già conosce il gioco, che sa gli effetti a memoria, che può indirizzare una scelta. Soprattutto qualcuno che ricordi bene a tutti la regola di quando si tirano i dadi (tutti al turno di tutti, che questo errore e questa domanda sta raggiungendo la frequenza del nano di Blood Rage). Non lo consiglierei ad una famiglia che inizia da zero.
Profondità gestibile
Le strategie da scegliere in ogni partita, complici anche le carte avanzate da poter inserire, sono diverse e molteplici. In genere occorre sceglierne qualcuna e seguirla come meglio si riesce, sia nel settaggio dei dadi che nell'acquisto delle carte.
Gli effetti di queste ultime non sono mai così critici da cambiare la partita, anche perché se ne prende massimo una a turno; però vanno scelti con oculatezza perché fanno comunque la differenza.
Il gioco insomma non è banale, ma da una parte le possibilità di turno in turno vengono limitate ed autoregolate dal lancio dei dadi, e qui ci si può fare poco; poi, comunque si ha una sola azione, massimo due a disposizione, peraltro scelta tra due sole opzioni. Questo permette ai neofiti di fare comunque qualcosa con un minimo di cognizione di causa, se non dalla prima, già dalla seconda partita; tale possibilità, inoltre, lascia sempre aperta, in caso di sconfitta, la scusa dei dadi che sono girati male.
Criticità
Quattro cose, giocandolo con diverse persone, mi sono state segnalate come possibili difetti del gioco:
- "Cambiare continuamente facce ai dadi è noioso e gli incastri sono troppo duri". In realtà altri me l'hanno segnalata come la cosa più divertente del gioco. Di sicuro se vi munite di una piccola leva metallica farete molto meglio.
- "Il gioco si riduce tutto ad un tiro dadi continuo". In parte è vero, li tiri almeno trentasei volte, più altre per gli effetti di qualche carta. Del resto è la meccanica base del gioco: se già sapete che non vi piace, meglio non comprarlo.
- "La profondità è inferiore ad altri giochi della stessa fascia". Vero anche questo; è comunque un gioco molto leggero, che punta molto sulla tattica e su piccole scelte, fatte tra pochi elementi e con ripercussioni limitate sia nel turno che nel corso della partita: anche in questo caso, siete avvertiti.
- "L'interazione è minima". Anche qui, vero, ma per il target proposto è direi un'interazione adatta, seppur appena sufficiente. Ci si ruba qualche carta, si fornisce qualche bonus di compensazione, si fa perdere sporadicamente qualche risorsa. Un minimo sindacale che rientra nel parametro “siamo tutti più buoni e cerchiamo di non frustrare nessuno”.
Conclusione
Dice Forge è un buon gioco, che riesce a fare egregiamente quel che si propone? Ni. In parte il target è centrato, almeno in certi aspetti. Altri hanno forse bisogno del supporto di un giocatore un minimo più esperto e forse, alla fine, tutto l'insieme non colpisce e non coinvolge quanto altri titoli meno vistosi ma più riusciti. Nel complesso un buon gioco, con un'idea originale (quasi: Rattlebones aveva già dadi con facce intercambiabili) che magari verrà sfruttata anche in altri generi.Parametri
Materiali *****
Grafica/disegni *****
Ergonomia ****
Ambientazione -
Regolamento ****
Scalabilità *****
Rigiocabilità ****
Originalità ****
Interazione *
Profondità **
Strategia **
Tattica ***
Eleganza ***
Fluidità ****Legenda
– (pessimo/assente), * (scarso), ** (sufficiente), *** (buono), **** (ottimo), ***** (eccellente)