Droids

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In questo gioco della francese Eurogames dovremo prendere le parti dei programmatori che dovranno guidare il proprio robot in una forsennata battaglia all'interno di un'arena di gioco. La superficie su cui si dovranno muovere gli automi è di 10 per 10 caselle quadrate dove sono stampati ,oltre che ai punti di partenza dei droidi, diversi ostacoli fissi oltre ad una fossa d'acqua che divide in due la superficie di gioco. Ad ogni lato di questa superficie ci sono 10 pile di 3 caselle, chiamate telecomandi, che verranno usate per memorizzare ed inviare gli ordini.

Il primo passo da compiere è la scelta della missione, dalle 6 disponibili, che vanno dal death match con o senza droni riparatori al robot che vuole costruirsi un "giardino" (una recinzione fatta di ostacoli trasportabili) allo scontro in solitario con un temibilissimo superobot.

La prima fase di gioco delle tre previste è la pesca di 7 ordini, di cui il giocatore potrà sceglierne la tipologia e la quantità. Gli ordini sono di quattro tipi e cioè di movimento (una casella, due caselle, avanzare fino all'ostacolo), di movimento subacqueo (una casella, movimento diagonale...), di azione (sparare lungo una direzione non diagonale, raccogliere/posare oggetti, inviare un ordine di movimento dal proprio automa ad uno avversario) ed infine un particolare tipo di ordine da inviare ad un robot servente (ordini di movimento e riparazione) controllabile da qualsiasi programmatore. Nella seconda fase, a turno, i giocatori dispongono un ordine che verrà inviato nella terza fase a partire dallo slot (o casella) più vicino all'arena e che andrà a comandare il proprio robot solo se sito su quella particolare colonna! Nella terza fase si eseguono i programmi, sempre una istruzione a giocatore, e ci si gode la scena: robot che spinti escono dalla portata del telecomando, robot che vagano per il tavolo complice una cattiva routine, novelli robocop che saltano sulle mine mentre inviano il messaggio di riparare un avversario, ecc...

I danni si subiscono o venendo colpiti dalle armi avversarie (il d10 tirato deve essere maggiore della distanza in caselle tra bersaglio e attaccante ed il danno subito è proporzionale alla differenza d10 distanza) o calpestando una mina che i robot serventi lasciano se spostati di casella. Ad ogni danno subito un telecomando viene oscurato e non può più essere utilizzato a meno di una riparazione fatta dai due robot grigi.

Nel mero scenario death match, il gioco finisce quando c'e' solo un droide che può ricevere ordini, mentre gli altri sono nelle zone (colonne) d'ombra.
Pro:
Molti i pregi, tra tutti i 6 simpaticissimi modelli di robot con tanto di ruote e braccia mobili, oltre al tabellone cartonato e le regole chiare. Dal punto di vista ludico il gioco è abbastanza veloce e abbina una certa astuzia nel prevedere le mosse dell'avversario, alla effettiva capacità di comandare il proprio robot, che alla posa del 6° ordine del turno, con tutti gli altri giocatori in agguato, diviene non priva di errori. Lo spasso di vedere robot privi di controllo, mentre il suo programmatore si avvilisce, è pressoché unico!
Contro:
L'unico difetto che mi sento di porre in evidenza stà nell'unico tabellone dove questi automi si danno battaglia. Sarebbe stato d'aiuto alla longevità del gioco (che comunque rimane sufficientemente alta) la possibilità di cambiare la topologia dell'arena con tessere componibili, come molti giochi usano oggi. In difesa si può obbiettare che il gioco ha ben 11 anni.

Altro piccolo neo è la missione in single player dove il robot avversario viene programmato in maniera casuale grazie ad una tabella: serve sicuramente bene ad entrare nel meccanismo di gioco, ma stanca abbastanza velocemente.
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