Lucca Città

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Lucca Città
Voto recensore:
6,0
Introduzione
“Lucca dalle superbe Mura, che la circondano e la proteggono, luogo suggestivo di passeggio tra alberi e baluardi erbosi […]”. E’ così, con un poetico elogio alla storica cittadina toscana, che si apre il regolamento di Lucca Città. Il gioco è ambientato nell’Italia del 1628, dove le famiglie nobili di Lucca competono per il prestigio della propria casata e, a tal fine, si danno battaglia nel costruire i palazzi più sontuosi e nel rafforzare le floride mura cittadine. La famiglia più prestigiosa avrà il privilegio di essere iscritta nel “Libro d’Oro” della Repubblica ed aspirare così al governo di Lucca.

Al primo impatto, Lucca Città si distingue dagli altri giochi di carte per la sua sobrietà, per la sua essenza minimalista, ma anche per la sua fine eleganza. Elegante è infatti l’aggettivo che forse meglio descrive, in una parola, il nuovo gioco di carte Da Vinci. Lo stile raffinato ben si evidenzia nelle originali illustrazioni delle carte dove i palazzi, al fine di distinguerli per categorie, ci vengono mostrati come “disegni” realizzati con tecniche differenti. Troviamo quindi palazzi “disegnati” con lapis su carta a righe, o con gessetto su lavagna, o con pennello e vernice sul legno, e così via. Lo stile, pulito ed essenziale, non solo gratifica l’occhio ma è anche degno preludio di meccaniche non banali.

Il Gioco
All’inizio del gioco ogni giocatore prende possesso di uno Stemma e di un “Quartiere” che rappresenteranno la propria famiglia. Il “Quartiere” è una carta che divide il proprio spazio di gioco in tre settori: palazzi in costruzione, palazzi completati e palazzi inaugurati.

Tolti gli Stemmi e i Quartieri, le altre carte di gioco sono le “Torri” (di cui parlerò più avanti) e le carte “Palazzo”. Queste ultime, come facilmente intuibile dal nome, mostrano un palazzo (o meglio, una parte di esso). Ogni carta Palazzo si distingue dalle altre per quattro variabili: colore, finestre, numero civico e, in alto a destra, scudi (che rappresentano il sostegno alle mura).

L’ordine di gioco viene stabilito dalla somma di tutti gli Scudi presenti sui propri palazzi in costruzione e, a partire dal giocatore con il valore più alto, si piazzano i propri stemmi in fila, accanto al mazzo di carte, come promemoria. Il round si apre con la pesca di n+1 terzine (dove n è il numero di giocatori), che verranno disposte sul tavolo a faccia scoperta in modo da essere visibili a tutti.

Al proprio turno, ogni giocatore:
1) può, se lo vuole, inaugurare uno o più dei suoi palazzi completati;
2) scegliere una terzina di carte e giocarla.

L’inaugurazione dei palazzi permette di far punti in maniera piuttosto inusuale: il giocatore di chiare quale palazzo/i inaugurare e i punti che prende vengono calcolati in base ai palazzi dello stesso colore degli altri avversari (1 punto per carta per quelli in costruzione, e 2 punti per palazzo per quelli completati). Il palazzo così inaugurato viene quindi spostato nello spazio apposito.

La scelta della terzina implica l’obbligo di giocare tutte e tre le carte, secondo l’ordine preferito, scegliendo tra le seguenti possibilità:
1- Iniziare un palazzo di un nuovo colore (ogni giocatore può possedere un solo palazzo per colore, indipendentemente dallo spazio in cui esso si trova).
2- Aggiungere una carta ad un palazzo in costruzione. La carta si va a sovrapporre a quelle già esistenti (dello stesso colore), costruendo una fila di carte verso il basso. Quando il palazzo raggiunge una determinata altezza (variabile in relazione al numero dei giocatori) il palazzo si considera completato. In questo caso il giocatore guadagna tanti punti quante sono le finestre del palazzo, e quindi viene spostato nello spazio apposito.
3- Convertire una carta in tratto di mura (che darà punti a fine partita)
4- Costruire una Torre (se è uscita la carta). Anche in questo caso, le Torri frutteranno punti alla fine della partita.
5- Scartare una carta.

Il gioco procede così fino a quando non sono stati giocati un numero prestabilito di round (in relazione al numero di giocatori). Alla fine, oltre ai punti acquisiti durante il corso della partita, verranno guadagnati alcuni punti addizionali in base a:
1) Palazzi completati ma non ancora inaugurati (secondo il procedimento standard).
2) Torri e Mura (non prima aver verificato la sostenibilità con il numero di scudi dei palazzi in costruzione): si moltiplica il numero di torri e mura per il numero di palazzi inaugurati.
3) Numero civico: il giocatore che ha il palazzo con il numero civico più basso paga 3 punti a quello con il numero civico più alto.

Considerazioni
Lucca Città è la prova del fatto che un “filler” possa essere tale anche senza dover per forza essere banale. La durata di gioco è infatti assai breve ma le partite mai banali. Le meccaniche, piuttosto articolate per un gioco di questo target, sono discretamente profonde e garantiscono un certo spazio alla strategia e a “giocate” tattiche, a tal punto che non sempre si riesce ad entrare nel meccanismo durante la prima partita. In conclusione, con il suo stile pulito ed essenziale, con la sua grafica originale, e con le sue interessanti meccaniche, Lucca Città si attesta come una delle novità più piacevoli ed interessanti dell’ultima stagione.
Pro:
1- Intelligente, nient’affatto banale, e – nei limiti di un gioco di carte – considerevolmente tattico.
2- Velocissimo, nonostante la profondità di gioco.
3- Graficamente elegante e molto originale.
Contro:
1- Non immediato (occorre forse almeno una o due partire per entrare nel meccanismo ed apprezzarlo appieno)
2- Il regolamento è poco chiaro, e poteva forse essere scritto e strutturato un po’ meglio.
3- Confezione troppo leggera e delicata.
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