Espansione massiccia per Mice and Mystics, con una scatola grande quanto quella base, piena di materiale e con un libro delle imprese enorme e denso, foriero di ben 10 nuove avventure tutte collegate da una campagna.
Per una descrizione sintetica delle regole di gioco si rimanda alla recensione di Mice and Mystics.
Considerazioni
Il bello...
Un costo non economico ma in linea con i materiali forniti. È vero che è solo un'espansione, ma la scatola non solo è grande come l'originale, ma è piena zeppa di roba, forse più che nel base. Ci sono tre nuovi amici, un topo, un geco e un toporagno, poi nemici come le vespe, le rane e le salamandre; infine boss come la faina e la talpa, con le loro miniature, ma anche il gufo, rappresentato da un segnalino e soprattutto il serpente, costruito con diverse tessere e animato da una meccanica particolare. A corollario, mazzi di carte Incontro, Ricerca e Abilità da mescolare ai precedenti per creare situazioni ancora più varie e ricche.
Ma se ci fermassimo solo al materiale, sarebbe poca cosa. Il pezzo forte di questa espansione è l'avventura proposta, un viaggio nel sottobosco e nelle sue profondità con una grande varietà di ambienti e situazioni, nemici che diventano amici e viceversa. Pericoli inattesi, mostri apparentemente invincibili.
Il tutto dotato di una nuova tridimensionalità: oltre al terreno e al sottosuolo, ecco comparire tronco e ramo dell'albero, coi topi che possono arrampicarsi sulla corteccia, contemplare il mondo dall'alto e poi planare a terra staccando una foglia dal ramo più elevato.
Meccanicamente, oltre alla classica acqua, abbiamo la lava, i funghi salterini, i gusci di tartaruga per guadare i torrenti più impetuosi e altri oggetti comuni che, nelle sapienti mani dei nostri piccoli protagonisti, diventano utilissimi strumenti di sopravvivenza. Colpisce tra tutti il serpente che si srotola occupando tutto il tabellone e colpendo una moltitudine di nemici e poi si riarrotola su se stesso nella posizione in cui finisce la sua testa.
Stupisce sempre la capacità di questo gioco e dell'autore di trasformare il piccolo in grande, di dare a queste avventure in miniatura, che si svolgono in pochi metri quadrati, una dimensione epica, un respiro da epopea mitica.
… e il brutto
Rimangono le perplessità della prima scatola, perché al di là delle nuove opzioni, il gioco è sempre lo stesso.
Un numero fisso di personaggi per ogni avventura, che costringe qualche giocatore a manovrare più di un protagonista, inficiando l'immedesimazione.
Il pesante vincolo strategico di dover eliminare tutti i nemici, prima di poter esplorare il tabellone successivo. Questo limita molto le scelte dei giocatori, riducendole semplicemente ad ottimizzare le mosse tattiche, tra abilità speciali, attacchi, movimenti e ricerche: insomma la base di un qualsiasi dungeon crawler / skirmish, il minimo sindacale ma nulla di più.
I lunghi - talvolta lunghissimi - passaggi da leggere non solo tra un'avventura e l'altra, ma spesso anche all'interno del singolo scenario, esaltano la parte narrativa ma spezzano parecchio il flusso di gioco e rischiano di annoiare chi bada più al gameplay che non all'ambientazione, potendo così risultare per alcuni un punto di debolezza più che di forza.
Permane la contrapposizione tra un sistema molto semplice e facilmente assimilabile e la necessità per almeno un giocatore di perdere diverso tempo prima della partita, studiando lo scenario e tutte le sue numerose eccezioni, regole speciali e bivi. Stride questa dicotomia, perché se da un lato il gameplay non è probabilmente sufficientemente complesso e profondo da appagare il giocatore abituale, dall'altro un bambino – il target ideale per Mice and Mystics – non ha probabilmente la pazienza per studiare la preparazione dell'avventura.
Infine un fattore fortuna molto marcato. È vero che il sistema di combattimento ha insita una sorta di auto-compensazione: quanto più i nemici mettono colpi a segno, tanto meno ottengono formaggio che influisce sul timer dell'avventura e viceversa. Tuttavia questo non basta a mitigare un alto impatto dell'influenza della dea bendata e più di uno scenario si è concluso col responso dell'ultimo tiro di dado. Affinché il gioco vi piaccia, dovete accettare ed apprezzare questo aspetto.
Conclusione
Disponibile anche in italiano grazie a Raven, questa scatola amplia ed esalta il mondo del principe Colin e dei suoi amici, ormai per sempre (?) tramutati in topi. Rimangono tutti i pregi ma anche tutti i difetti della scatola base. Ma se la prima avventura vi aveva catturato, questa saprà fare altrettanto, se non di meglio. Se invece la scatola base vi aveva tutto sommato lasciato freddi, questa non cambierà le cose.