Titolo | Voto gioco![]() | Commento | Data commento | |
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Le Havre | 10,0 | Esprimo un giudizio "acerbo" in quanto ho potuto giocare sinora solo 3 partite ma la qualità del gioco permette già delle considerazioni. Aggiorno il voto a 10, dopo maggiore esperienza di gioco e rispetto ad un campione più numeroso di titoli che ho potuto conoscere e giocare. Sempre appassionante anche dopo molte partite, perfetto nella meccanica, pulito, ambientato perfettamente. C'è la trasformazione delle risorse, l'industria ed il commercio, da alimentare con le merci scaricate al porto. Il mio primo 10. | 09/03/2013 | |
Caylus | 10,0 | E' stato già detto tutto. Per me è nella categoria dei giochi perfetti. Ero partito da Spyrium che metto nella stessa categoria di perfezione. Ci vuole qualche partita per afferrarne la profondità e l'equilibrio che potrebbe non emergere subito, quando ancora non si ha esperienza. Complesso senza dubbio, perdona poco gli errori ma regala una esperienza di gioco molto immersiva e tiratissima. Equilibrato. | 30/12/2013 | |
Antike Duellum | 10,0 | Concordo conil recensore. Gioco molto, molto bello. Pulito e lineare sotto tutti gli aspetti. Trovo coinvolgente anche l'ambientazione che si esplica al suo massimo con l'avanzare del gioco. Bella la sensazione di sviluppo delle civiltà, che può essere condotto attraverso la crescita "tecnologica", acquisendo diverse abilità, che vengono sviluppate investendo oro. Al pari, le antiche civiltà coinvolte dai 2 scenari del tabellone (double-face) per sviluppare devono crescere anche la loro influenza territoriale, costruendo città, che assicurano determinati livelli di produzione (oro, ferro e marmo). Lo sviluppo può anche essere ottenuto con la guerra, conquistando territori all'avversario.Per fare ciò bisogna armare le proprie milizie reclutate con l'oro e dispiegate/armate nei propri territori con il ferro. Il marmo viene utilizzato per costruire mura e templi. Il colpo d'occhio del gioco nella sua fase matura è davvero ambientato, bellissimo, asciutto e senza dettagli inutili. Tutto ha un senso. Le meccaniche funzionano alla perfezione e le azioni sono determinate dalla nota rotella, che implica scelte da effettuare possibilmente prima dell'avversario e quindi da pianificare con il giusto tempismo. Aggiorno il voto a 10, definitivamente grande. | 22/11/2013 | |
The Castles of Burgundy | 10,0 | Gioco perfetto (quindi definibile esattamente "GIOCO" in maiuscolo), profondo ma fluido, oltre che divertente, brillante ed appagante. Dopo svariate partite alzo il voto, il mio secondo 10. Confermo, perfetto e divertente, giocato sempre in 2. | 15/03/2013 | |
Spyrium | 10,0 | Perchè attribuisco un ottimo voto: proprio per l'essenzialità evidenziata dal recensore che però si coniuga ad una meccanica perfetta, che tiene viva l'interazione in qualsiasi numero di giocatori e concentra la sfida su scelte di sviluppo che hanno tutte un preciso senso in ordine al risultato finale. Mi piace la coperta corta quando non è scarsità artificiale. In questo caso ci vedo il profondo playtest effettuato. Nulla è inutile. Inoltre, mi piace la grafica cupa con cui si rappresenta un eventuale sviluppo industriale fondato sulle miniere (difficile non immaginarlo cupo!). Ho fatto solo 7/8 partite ma credo invece che la longevità sia buona, non intravedo strategie fisse su scelte che paghino più di altre. Ogni partita fatta ha determinato combinazioni diverse a causa dell'uscita delle carte in sequenza diversa ed a causa della citata interazione. Tale variabilità permette solo in parte una strategia e necessita anche di tattica, ciò dovrebbe deporre per la longevità. Mi piace, non ci trovo alcuna sbavatura. E poi le tecniche hanno tutte un senso, la capitalizzazione, il taylorismo.....quale magnifica semplicità, i tre fattori della produzione, capitale, lavoro e tecnologia; un estratto di economia basilare alla Adam Smith (siamo in inghilterra no???) per un gioco molto tedesco che propone la ricerca della perfetta allocazione delle risorse. Alzo a 10. Un gioco per essere grande non deve necessariamente durare 3 ore. Lo trovo perfetto! Dopo più di 5 anni di pausa, rigiocato. Rimane un gioco perfetto. Che voto bisogna dare ad un gioco che unisce profondità e semplicità. Sa rendersi giocabile con poco studio del regolamento e poi però ci si affina e cresce, pian piano, giocando. Voto confermato, si. | 28/11/2022 | |
Russian Railroads | 9,0 | Molto solido, lucido e razionale. Teutonico senz'altro ma funziona e lascia la voglia della partita successiva per provare un nuovo mix di strade da seguire. Non ha sbavature ed in 2 gira bene, la durata è contenutissima. Belli i materiali e chiaro sia il regolamento che i simboli. Un gioco di rango, spigoloso ma molto bello. Da verificare unicamente la longevità. | 02/02/2014 | |
Luna | 9,0 | Ho scoperto un altro bel gioco di Feld (che ormai è nel mio olimpo insieme a Mac Gerdts e Wallace - Rosenberg per me è solo il sublime Le Havre). Il gioco ha meccaniche impeccabili e fluide, i tuni non hanno tempi di attesa a parte eventuali cronici pensatori. Servono alcune partite per apprezzarlo al meglio. Materiali molto belli e controcorrente trovo anche una discreta ambientazione. Per me ambientazione è coerenza delle meccaniche con il tema. Il tema è fantasy e cosa c'è di più coerente di una squadra di novizi alla ricerca della saggezza e che viaggiano su isole intorno al tempio della sacerdotessa per renderle servigi? Davvero bello e come sempre Feld ha ben presente cosa significa costruire meccanismi di gioco puro che non annoiano mai. Al pari dei suoi grandi giochi e credo sia piuttosto sottovalutato. Ottimo in 2 e con buona longevità. | 08/06/2013 | |
A Few Acres of Snow | 9,0 | Un gioco che sprizza molto fascino, probabilmente in quanto amo la particolare ambientazione. Diciamo subito che i componenti sono buoni, bella la grafica sobria e chiara del tabellone, come belli i colori utilizzati e le raffiguarzioni delle carte. Le meccaniche dopo 6 partite paiono interessanti, piuttosto fluide e lasciano pensare che è ancora lontano il momento di calo della curva di interesse. L'asimmetria di partenza e di possibilità di sviluppo e colonizzazione rendono fondamentale la comprensione precisa del proprio schieramento. Mi sembra che gli inglesi debbano preoccuparsi più dei francesi nell'ostacolarne l'espansione (gli insediamenti francesi valgono di più in media ed è più agevole colonizzare tutta la parte di Fort Niagara e Detroit, che regala parecchi punti se si sviluppano i luoghi). Non è banale costruirsi il mazzo adatto alla strategia perseguita, facendolo nei tempi giusti, in modo quindi efficiente. Questo rende il gioco sempre interessante e sembrerebbe uno degli elementi a favore di una buona longevità. Da queste prime partite risulterebbe tutt'altro che facile battere l'avversario conquistando le capitali (vedremo con maggiore capacità ed esperienza...!). Come dicevo, si sente molto l'ambientazione, perfettamente armonica con lo sviluppo del gioco che talvolta vive degli straordinari momenti di intensità, tra assedi e razzie, perdita e riconquista di posizioni. Consiglio per i francesi, non perdere Louisbourg e tenere stretto Port Royal (che permette di lanciarsi verso Pemaquid,,,near Boston). Per ora il voto è 8, passibile di miglioramento, al momento sospendo il giudizio, in attesa di crescere ed essere quindi ancor più consapevole. Un gioco di livello, solo per 2 giocatori. Alzo il voto a 9 dopo più di 10 partite. Confermo che gli inglesi per vincere hanno bisogno di essere più "bellicosi" e che i francesi hanno la possibilità di stare più sereni, con villaggi/città adiacenti che valgono più punti; il gioco però è avvincente, funziona bene e l'ambientazione in divenire ti avvolge per l'accuratezza delle meccaniche e del significato delle carte relazionate al contesto. Rigiocato dopo anni. Confermo il voto ed il piacere di giocarlo. Aldilà di eventuali strategie dominanti che non conosco o di altre considerazioni. Vivo proprio il piacere di costruire e giocare il mazzo, colonizzando e sviluppando, dosando dispositivi di difesa passiva con atteggiamenti attivi di razzia e/o assedi. Ti senti con gli stivali nella neve a quel tempo. Che belli i giochi facili da imparare e piu difficili da giocare bene. Eccone uno, poche e facili regole, tanto spessore. Sempre benedetto Wallace con i suoi difetti ma con il suo indiscutibile graffio geniale. | 06/12/2022 | |
Puerto Rico | 9,0 | Indubbiamente un ottimo gioco. La competizione è elevata in funzione della scarsità delle risorse e della condivisione delle azioni (ruoli) con gli avversari. Molto equilibrato nel punteggio per cui la differenza la fanno davvero alcune scelte a effettuare in assoluta competizione con gli avversari. In particolare, il suo fascino sta nelle possibili combinazioni della strategia da attuare con gli edifici acquisiti che, in quanto non eccessivi in numerosità, richiedono massima efficienza delle scelte. Alzo il voto a 9. Devo ricredermi, conoscendolo meglio ne ho capito il valore assoluto, che c'è tutto e migliora invecchiando. | 22/11/2013 | |
Lewis & Clark: The Expedition | 8,0 | Eccellente. Gran bel gioco, con ritmo perfetto ed uniforme, competizione tesa sino all'ultimo. Gira benissimo in 2. Le carte sono molto suggestive e l'utilizzo degli indiani e delle risorse si armonizza alla perfezione. Notevolissimo. | 07/11/2022 | |
König von Siam | 8,0 | Elegante. Astratto sebbene le logiche politiche siano coerenti con lo sviluppo delle influenze/maggioranze e come anche dalle condizioni che determinano il controllo inglese. Bello è scacchistico. In più è breve. Come sempre, solo giocato in 2, quindi nella sua dimensione più prettamente scacchistica. | 30/10/2022 | |
Twilight Struggle | 8,0 | Gioco eccellente- Il voto attribuito credo sia a crescere in quanto non sono un esperto di guerra fredda ma trarrò lo spunto per affinare la mia cultura in merito e ne beneficierà il piacere di gioco, già elevato. | 08/08/2012 | |
London | 8,0 | Ecco un altro gioco di Wallace che funziona davvero bene e che mostra alcune trovate e meccanismi che stupiscono e contraddistinguono una mente evidentemente brillante. | 28/10/2012 | |
Navegador | 8,0 | Bella ambientazione, periodo delle esplorazioni portoghesi e del colonialismo cinquecentesco. Meccaniche di gioco semplici e lineari che però danno vita ad un confronto appassionante e stretegicamente valido. Ottimi i materiali, ancor più riguardo al rapporto qualità/prezzo. Abbasso il voto ad 8 almeno per le partite a 2. Rimane molto bello ma non mi sembra offra vere strategie alternative tra loro quanto invece ci si confronta sulla migliore gestione del tutto. | 22/11/2013 | |
In the Year of the Dragon | 8,0 | Per ora giocato solo in 2, gira in modo soddisfacente. | 02/02/2013 | |
Last Train to Wensleydale | 8,0 | Il mio primo ferroviario. Ho la versione First train to Nurnberg, con il doppio tabellone con un lato ambientato esattamente come a Wensleydale. Giocato sempre in 2. Il gioco funziona bene; la fase di asta risulta comunque più fiacca in 2, sebbene i box di approvvigionamento dei punti di influenza, in 2/3 giocatori, siano di meno (ciò dovrebbe aumentare un poco la competizione). A meno di questo piccolo appunto personale, è un ottimo gioco e come sempre Wallace riesce a sintetizzare notevolmente i fenomeni, legando meccaniche ad ambientazione in modo quasi unico. | 24/02/2013 | |
Vasco da Gama | 8,0 | Giocate 6 partite; notevole. Aggiorno il voto ad 8. Rimane tutto quanto di buono già detto. Abbasso il voto in relazione ad una graduatoria più matura, che tiene conto della conoscenza di un maggior numero di giochi e quindi di una doverosa e naturale scalettatura delle valutazioni. Può essere comunque un 8,5. | 28/10/2012 | |
Bora Bora | 8,0 | Di nuovo Feld e di nuovo un ottimo e solido titolo. Dopo approfondita conoscenza confermo la piacevolezza del gioco ma abbasso a 8,5 il mio voto, che arrotondo ad 8, per equilibrio nella mia classifica generale. | 10/01/2014 | |
Targi | 8,0 | Condivido nella sostanza la recensione ed alcuni commenti. Bel gioco, appunto non crudele nei malus ma soprattutto basato sui migliori piazzamenti rispetto alle più redditizie combo di carte, sia nel display che per l'ottenimento di risorse. Il punto forte, più originale per le mie conoscenze, è senz'altro il meccanismo di piazzamento, sfiziosissimo e scacchistico. Ottimo rapporto qualità prezzo, anche in termini di materiali. Attribuisco un 8. Gioco riuscito. | 30/10/2022 | |
Tzolk'in: The Mayan Calendar | 8,0 | Inizialmente ero scettico, poi l'ho acquistato ed ora sono alla 10 partita in 2 giocatori. | 27/08/2013 | |
Sekigahara: The Unification of Japan | 8,0 | Forse non lo tirerò fuori tutti i giorni ma il gioco è senz'altro valido. Dopo un ostico inizio per comprendere la logica dei blocchi ed interpretare il regolamento, non senza qualche errore poi corretto, le prime partite hanno mostrato un bel gioco, che necessita di buona strategia sia nei movimenti che nella pianificazione degli stessi nel corso delle "settimane" di gioco (7). Elegante sia nello svolgimento che nei componenti, come anche nei colori utilizzati. Per me una "novità"; parrebbe un gioco di rango ma per piacere bisogna lasciarsi intrigare dalla logica dello spostamento di blocchi (è un wargame con elementi di controllo territorio). Vagamente assimilabile per alcuni aspetti più alla dama che degli scacchi. | 05/10/2013 | |
Wir sind das Volk! | 7,8 | Meccaniche, processi ed eventi di gioco assolutamente aderenti ai fenomeni sociali ed economici a cui si ispira. Materiali onesti (le carte potevano essere più belle...). Poteva essere un 9 pieno ma è gioco pieno di eccezioni per cui per fare una partita senza regolamento alla mano devi giocarlo almeno quattro volte consecutive. L'ho ripreso in mano dopo anni ricominciando da zero e lo stesso accadrebbe con due mesi di pausa di gioco. Quindi bello, affascinante, con delle trovate anche eccelse ma troppe eccezioni, non proprio "elegante". | 28/11/2022 | |
The Golden Ages | 7,5 | Gioco ben costruito, gli elementi di civilizzazione ci sono tutti. Molto soddisfacente la plancia delle tecnologie che si evolvono. Regolamento chiaro. Una pecca, le carte meraviglia hanno le icone dei personaggi che ti risparmiano costi illeggibili per quanto sono piccole! Il gioco funziona. | 28/11/2022 | |
Egizia | 7,0 | Gioco di elevata gradevolezza, determinato anche da alcuni elementi di fortuna (pesca delle carte sfinge) ma senza che ciò comprometta la competizione sulle scelte da effettuare. Tutto si basa sul miglior piazzamento (per ora giocato sempre in 2, risulta comunque discretamente equilibrato). Con molte partite alle spalle abbasso il voto a 7; rimane piacevole ma alla lunga difetta di profondità e le azioni si susseguono in modo troppo prevedibile; troppe tappe forzate ovvero poca varietà di strategie possibili. | 24/05/2013 | |
Cyclades | 7,0 | Davvero un gioco divertente e ben fatto. E' sempre possibile il capovolgimento di fronte, determinato da possibili azioni di attacco verso isole che abbiano già edificato città. Non mi piace la possibilità che si vinca costruendo una città con i filosofi. Infatti noi abbiamo apportato questa modifica, non si può costruire una città con i filosofi se questa è l'ultima che consentirebbe al giocatore di vincere. Sempre giocato in 2, aumentiamo anche le città necessarie per la vittoria fino a 4. Dopo maggiore esperienza nei giochi, devo abbassare il voto: un 7 e mezzo approssimato al 7. Tutto confermato quanto detto sopra ma stante il divertimento indiscutibile ed il fascino dei materiali e dell'intervento delle creature, si scopre con il tempo una profondità senz'altro minore rispetto ad altri titoli. | 09/03/2013 | |
Stone Age | 7,0 | Gioco che funziona, dalle meccaniche fluide e semplici. | 19/05/2012 | |
At the Gates of Loyang | 7,0 | Il gioco è fluido e piuttosto divertente. Partita dopo partita riesce ad avvincere in quanto se ne assapora l'ambientazione e la meccanica tipiche dell'autore Rosenberg che indubbiamente sa come rendere un gioco accattivante. | 03/10/2012 | |
Tikal II: The Lost Temple | 7,0 | Gioco piacevole, fluido, abbastanza semplice nei meccanismo e nel regolamento ma che richiede una certa oianificazione per ottimizzare i movimenti e quindi la possibilità di fare più punti degli avversari. | 10/01/2013 | |
Notre Dame | 7,0 | Il gioco è bello, piuttosto semplice nei meccanismi ma propone una discreta profondità delle scelte. Queste sono maggiormente ispirate dalla tattica; non è possibile costruire una vera e propria strategia che peraltro sarebbe inutile, visti gli svariati modi di fare punti che possono parimenti condurre alla vittoria. | 23/03/2013 | |
Discworld: Ankh-Morpork | 7,0 | Gioco semplice ma divertente. Articolato con malizia in quanto ha una bella grafica, sia del tabellone che soprattutto delle carte. Le meccaniche sono un mix light di vari altri giochi (london ad esempio); abbiamo attivazione carte per quanto riguarda quelle delle città, elementi di maggioranze per il raggiungimento di alcuni degli obiettivi. I materiali sono belli e la versione collectors dispone anche di monete in legno. | 16/10/2013 | |
Toledo | 6,0 | Sono d'accordo con quanti guardano al gioco in modo oggettivo e senza compararlo ad altri dello stesso autore. Abbasso il voto a 6/6,5. Confermo il commento sopraesposto ma riequilibrio doverosamente i voti su un campione di giochi più ampio. | 28/10/2012 | |
Carson City | 6,0 | Esperienza in 2 giocatori. Attribuisco un 6 di incoraggiamento per la buona ambientazione. Per il resto è un gioco scialbo. Può essere interessantre creare le giuste combinazioni di edifici ma il piazzamento libero sul percorso azioni (la possibilità di piazzare in ciascun turno il cowboy in qualsiasi spazio, anche dietro ad un altro proprio già piazzato) toglie profondità alle scelte. I turni sono pochi e ci si azzuffa per occupare la casella azione in cui si trasformano dollari in punti, altrimenti non si va avanti. D'accordo, è un gioco in cui bisogna duellare per vincere ma rende l'impressione che qualsiasi Goblin di buona esperienza, lucidità ed un poco di fantasia, potrebbe idearlo. Ben venga il "facile" accesso al mercato dei giochi naturalmente ma per quanto mi riguarda cerco quelli con la G maiuscola, eleganti nei meccanismi, profondi e soprattutto che non diano l'idea di un prodotto non sviluppato in pieno, in qualche modo "ingenuo". | 07/04/2013 | |
Strada Romana | 6,0 | Giochino simpatico, che funziona. | 03/05/2013 | |
Tigris & Euphrates | 6,0 | Alla fine l'ho preso, per onore alla carriera! Le recensioni attribuiscono veramente molto merito al gioco. Riporto il voto a 6: in 2 non abbiamo mai voglia di giocarlo per i suddetti motivi e forse non è proprio il mio genere. Ha un suo perchè ma proprio non mi piace ed è giusto pesarlo diversamente da altri. | 05/10/2012 | |
Takenoko | 6,0 | Ottimo gioco per la famiglia; molto belli i materiali ed i colori utilizzati (solo le carte sono un pochino leggere). Meccaniche fluide, che rendono il gioco piacevole ed il giusto strategico. Aggiorno il voto a 6 e 1/2; gioco valido per famiglie, da giocare con i bambini altrimenti si rivela "semplicistico". | 24/05/2013 | |
Roma | 6,0 | Giochino in cui nemmeno riconosco Feld. Pochi punti disponibili per cui se l'avversario ha 2 edifici potenti e molti punti l'altro giocatore non può prendere punti per non finirne e si deve limitare a rubarne o ad attaccare carte. Mi ha fatto ritornare a quando non avevo scoperto il piacere dei giochi gestionali e strategici, un antico e tedioso sapore di briscola, ruba mazzetto, tombola, monopli.... Un tirar dadi sbadigliando, scartare e pescare carte potendo organizzare molto poco della propria partita. Attribuisco la sufficienza per la sua gradevolezza estetica e per alcune, pochissime, simpatiche idee ma va giocato assolutamente quando e solo se non si sottrae tempo a null'altro si abbia da fare di alternativo in quella mezz'ora della propria vita. | 14/12/2013 | |
Cuba | 5,0 | E' il mio primo commento e specifico che sono un giocatore appassionato di recente a questo stimolante mondo dei giochi da tavolo gestionali, diciamo di tipo "german". L'entusiasmo è davvero molto!! Con maggiore esperienza oggi, dopo aver preso anche l'espansione El Presidente, abbasso il voto a 7. Il limite del gioco a mio avviso è una eccessiva quantità di scelte ed azioni che non formano però una malgama perfetta ed avvincente, quanto invece appariva nelle premesse. Il cuore del gioco rimane lo stesso e si ha invece una sensazione di leggera ridondanza. Il mio voto scende in picchiata a 5. Dopo aver fatto esperienza trovo che sia poco bilanciato e le molteplici azioni si ripetano in modo noioso. Non si può evitare di usare tutti i propri edifici sulla piantagione, ergo non ha senso muoversi con il Worker per poi perdere l'opportunità di usare tutti gli edifici. le combo migliori sono sempre le stesse (e la diga con il campo da golf sbilanciata in assoluto). Con l'espansione poi, si genera un caos di movimenti che hanno pochissimo sontenuto strategico e si vivacchia solo con un poco di tattica. Il gioco, sotto la sua appariscenza è povero di equilibrio, strategia e longevità. | 15/11/2012 | |
Upon a Salty Ocean | 2,0 | Il primo voto così basso che attribuisco. Terribile. | 13/09/2013 |