Classifica personale di Ulisse67

Titolo Voto giocoordinamento crescente Commento Data commento
Le Havre 10,0

Esprimo un giudizio "acerbo" in quanto ho potuto giocare sinora solo 3 partite ma la qualità del gioco permette già delle considerazioni.
Sicuramente profondo, con molteplici varianti; anzi, è possibile articolare molte strategie di gestione e trasformazione delle risorse e delle merci (industriali e/o alimentari), coniugandole con le esigenze di punteggio finale. Bello poter costruire navi ed edifici, intrigante la loro ambientazione e rappresentazione.
Molto fluido e senza discontinuità; corretto definire elegante la meccanica; risulta infatti molto lineare pur coinvolgendo sempre un elevato numero di scelte possibili.
Mi piace particolarmente l'ambientazione portuale, con grafica e colori azzeccati. Per ora ho giocato soltanto in versione da 2 (con mia moglie e peraltro ho sempre perso) e mi sembra che non manchi nulla per definirlo davvero un gran bel gioco.
Sicuramente è piuttosto asciutto; nel senso che c'è sempre bisogno di macinare scelte legate a calcoli ed ottimizzarle con il numero di turni di cui si dispone nel round ma il tutto non si dissocia mai dall'armonia del procedere del gioco e sempre ben calato nello spirito "portuale".
Trovo che lo spedizioniere, nel contesto dell'equilibrio del gioco sia davvero molto potente (troppo?).
In sintesi, titolo davvero notevole.

Aggiorno il voto a 10, dopo maggiore esperienza di gioco e rispetto ad un campione più numeroso di titoli che ho potuto conoscere e giocare. Sempre appassionante anche dopo molte partite, perfetto nella meccanica, pulito, ambientato perfettamente. C'è la trasformazione delle risorse, l'industria ed il commercio, da alimentare con le merci scaricate al porto. Il mio primo 10.

09/03/2013
Caylus 10,0

E' stato già detto tutto. Per me è nella categoria dei giochi perfetti. Ero partito da Spyrium che metto nella stessa categoria di perfezione. Ci vuole qualche partita per afferrarne la profondità e l'equilibrio che potrebbe non emergere subito, quando ancora non si ha esperienza. Complesso senza dubbio, perdona poco gli errori ma regala una esperienza di gioco molto immersiva e tiratissima. Equilibrato.
Non si può inserire nella lista dei giochi propriamente divertenti ma se vi piace una competizione di rango, equilibrata e basata su scelte millimetriche, il divertimento, uscito dalla porta, rientrerà sicuramente dalla finestra!!

30/12/2013
Antike Duellum 10,0

Concordo conil recensore. Gioco molto, molto bello. Pulito e lineare sotto tutti gli aspetti. Trovo coinvolgente anche l'ambientazione che si esplica al suo massimo con l'avanzare del gioco. Bella la sensazione di sviluppo delle civiltà, che può essere condotto attraverso la crescita "tecnologica", acquisendo diverse abilità, che vengono sviluppate investendo oro. Al pari, le antiche civiltà coinvolte dai 2 scenari del tabellone (double-face) per sviluppare devono crescere anche la loro influenza territoriale, costruendo città, che assicurano determinati livelli di produzione (oro, ferro e marmo). Lo sviluppo può anche essere ottenuto con la guerra, conquistando territori all'avversario.Per fare ciò bisogna armare le proprie milizie reclutate con l'oro e dispiegate/armate nei propri territori con il ferro. Il marmo viene utilizzato per costruire mura e templi. Il colpo d'occhio del gioco nella sua fase matura è davvero ambientato, bellissimo, asciutto e senza dettagli inutili. Tutto ha un senso. Le meccaniche funzionano alla perfezione e le azioni sono determinate dalla nota rotella, che implica scelte da effettuare possibilmente prima dell'avversario e quindi da pianificare con il giusto tempismo.
I componenti sono solidi e belli, adatti agli scopi del gioco (forse le carte non sono il massimo in termini di fattura; plastificate, tendono a deformarsi un poco ma è un dettaglio).
Il metodo di battaglia è scacchistico con eliminazione 1:1; la guerra è quindi di posizione e rivela tutto il fascino della rappresentazione sulle possibili strategie di attacco, cingendo l'avversario a tenaglia, sbarcando per mare e/o arrivando da terra.
Mc Gerdts si conferma (ho apprezzato molto anche Navegador) nel suo stile impeccabile e molto "tedesco". Man mano che si cresce nella conoscenza del gioco le partite hanno una giusta durata, sono fluide ed i ritmi incalzanti, senza tempi morti. E' peraltro possibile recuperare e non è ammesso distrarsi (come a scacchi).
Insomma una sintesi di sviluppo e battaglia, in perfetta armonia.
Non ho mai dato un 10, che tengo per riserva quando conoscerò un campione assai più vasto di giochi. Attribuisco comunque un voto al top della mia collezione. condiviso con Pochi Acri di Neve e Le Havre: 9.

Aggiorno il voto a 10, definitivamente grande.

22/11/2013
The Castles of Burgundy 10,0

Gioco perfetto (quindi definibile esattamente "GIOCO" in maiuscolo), profondo ma fluido, oltre che divertente, brillante ed appagante.
Giocato sempre in 2, gira alla perfezione.
Sto scoprendo Feld ed è indiscutibile la genialità che sta nella semplicità con cui articola meccaniche fluide e senza sbavature, che sembrano quasi disegnate al pari di circuiti, dove ogni "derivazione" inserita aggiunge sempre qualcosa che si incastra perfettamente con il resto.
Diverte e quindi il tempo di gioco scorre veloce (poco meno di un'ora e mezza in 2, almeno per ora che siamo all'inizio).
La chiave del successo sta nell'efficientare al massimo le azioni, che devono essere concatenate in modo tale da massimizzarle (in numerosità), rendendole contemporaneamente a maggior rendimento di punteggio, immediato e/o a fine partita.
Grande scoperta, ora devo continuare con Feld (preferisco decisamente DBVB a ITYOD, gioco anch'esso molto valido e bello ma, a mio umile avviso, un pochino più statico e che scala "peggio" in 2 giocatori).

Dopo svariate partite alzo il voto, il mio secondo 10. Confermo, perfetto e divertente, giocato sempre in 2.

15/03/2013
Spyrium 10,0

Perchè attribuisco un ottimo voto: proprio per l'essenzialità evidenziata dal recensore che però si coniuga ad una meccanica perfetta, che tiene viva l'interazione in qualsiasi numero di giocatori e concentra la sfida su scelte di sviluppo che hanno tutte un preciso senso in ordine al risultato finale. Mi piace la coperta corta quando non è scarsità artificiale. In questo caso ci vedo il profondo playtest effettuato. Nulla è inutile. Inoltre, mi piace la grafica cupa con cui si rappresenta un eventuale sviluppo industriale fondato sulle miniere (difficile non immaginarlo cupo!). Ho fatto solo 7/8 partite ma credo invece che la longevità sia buona, non intravedo strategie fisse su scelte che paghino più di altre. Ogni partita fatta ha determinato combinazioni diverse a causa dell'uscita delle carte in sequenza diversa ed a causa della citata interazione. Tale variabilità permette solo in parte una strategia e necessita anche di tattica, ciò dovrebbe deporre per la longevità. Mi piace, non ci trovo alcuna sbavatura. E poi le tecniche hanno tutte un senso, la capitalizzazione, il taylorismo.....quale magnifica semplicità, i tre fattori della produzione, capitale, lavoro e tecnologia; un estratto di economia basilare alla Adam Smith (siamo in inghilterra no???) per un gioco molto tedesco che propone la ricerca della perfetta allocazione delle risorse. Alzo a 10. Un gioco per essere grande non deve necessariamente durare 3 ore. Lo trovo perfetto!

Dopo più di 5 anni di pausa, rigiocato. Rimane un gioco perfetto. Che voto bisogna dare ad un gioco che unisce profondità e semplicità. Sa rendersi giocabile con poco studio del regolamento e poi però ci si affina e cresce, pian piano, giocando. Voto confermato, si.

28/11/2022
Russian Railroads 9,0

Molto solido, lucido e razionale. Teutonico senz'altro ma funziona e lascia la voglia della partita successiva per provare un nuovo mix di strade da seguire. Non ha sbavature ed in 2 gira bene, la durata è contenutissima. Belli i materiali e chiaro sia il regolamento che i simboli. Un gioco di rango, spigoloso ma molto bello. Da verificare unicamente la longevità.

02/02/2014
Luna 9,0

Ho scoperto un altro bel gioco di Feld (che ormai è nel mio olimpo insieme a Mac Gerdts e Wallace - Rosenberg per me è solo il sublime Le Havre). Il gioco ha meccaniche impeccabili e fluide, i tuni non hanno tempi di attesa a parte eventuali cronici pensatori. Servono alcune partite per apprezzarlo al meglio. Materiali molto belli e controcorrente trovo anche una discreta ambientazione. Per me ambientazione è coerenza delle meccaniche con il tema. Il tema è fantasy e cosa c'è di più coerente di una squadra di novizi alla ricerca della saggezza e che viaggiano su isole intorno al tempio della sacerdotessa per renderle servigi? Davvero bello e come sempre Feld ha ben presente cosa significa costruire meccanismi di gioco puro che non annoiano mai. Al pari dei suoi grandi giochi e credo sia piuttosto sottovalutato. Ottimo in 2 e con buona longevità.

08/06/2013
A Few Acres of Snow 9,0

Un gioco che sprizza molto fascino, probabilmente in quanto amo la particolare ambientazione. Diciamo subito che i componenti sono buoni, bella la grafica sobria e chiara del tabellone, come belli i colori utilizzati e le raffiguarzioni delle carte. Le meccaniche dopo 6 partite paiono interessanti, piuttosto fluide e lasciano pensare che è ancora lontano il momento di calo della curva di interesse. L'asimmetria di partenza e di possibilità di sviluppo e colonizzazione rendono fondamentale la comprensione precisa del proprio schieramento. Mi sembra che gli inglesi debbano preoccuparsi più dei francesi nell'ostacolarne l'espansione (gli insediamenti francesi valgono di più in media ed è più agevole colonizzare tutta la parte di Fort Niagara e Detroit, che regala parecchi punti se si sviluppano i luoghi). Non è banale costruirsi il mazzo adatto alla strategia perseguita, facendolo nei tempi giusti, in modo quindi efficiente. Questo rende il gioco sempre interessante e sembrerebbe uno degli elementi a favore di una buona longevità. Da queste prime partite risulterebbe tutt'altro che facile battere l'avversario conquistando le capitali (vedremo con maggiore capacità ed esperienza...!). Come dicevo, si sente molto l'ambientazione, perfettamente armonica con lo sviluppo del gioco che talvolta vive degli straordinari momenti di intensità, tra assedi e razzie, perdita e riconquista di posizioni. Consiglio per i francesi, non perdere Louisbourg e tenere stretto Port Royal (che permette di lanciarsi verso Pemaquid,,,near Boston). Per ora il voto è 8, passibile di miglioramento, al momento sospendo il giudizio, in attesa di crescere ed essere quindi ancor più consapevole. Un gioco di livello, solo per 2 giocatori. Alzo il voto a 9 dopo più di 10 partite. Confermo che gli inglesi per vincere hanno bisogno di essere più "bellicosi" e che i francesi hanno la possibilità di stare più sereni, con villaggi/città adiacenti che valgono più punti; il gioco però è avvincente, funziona bene e l'ambientazione in divenire ti avvolge per l'accuratezza delle meccaniche e del significato delle carte relazionate al contesto.

Rigiocato dopo anni. Confermo il voto ed il piacere di giocarlo. Aldilà di eventuali strategie dominanti che non conosco o di altre considerazioni. Vivo proprio il piacere di costruire e giocare il mazzo, colonizzando e sviluppando, dosando dispositivi di difesa passiva con atteggiamenti attivi di razzia e/o assedi. Ti senti con gli stivali nella neve a quel tempo. Che belli i giochi facili da imparare e piu difficili da giocare bene. Eccone uno, poche e facili regole, tanto spessore. Sempre benedetto Wallace con i suoi difetti ma con il suo indiscutibile graffio geniale.

06/12/2022
Puerto Rico 9,0

Indubbiamente un ottimo gioco. La competizione è elevata in funzione della scarsità delle risorse e della condivisione delle azioni (ruoli) con gli avversari. Molto equilibrato nel punteggio per cui la differenza la fanno davvero alcune scelte a effettuare in assoluta competizione con gli avversari. In particolare, il suo fascino sta nelle possibili combinazioni della strategia da attuare con gli edifici acquisiti che, in quanto non eccessivi in numerosità, richiedono massima efficienza delle scelte.
Probabilmente avendolo provato dopo parecchi altri giochi, non ci scorgo il capolavoro. Senza disturbare brutte copie di Puerto Rico (vedi Cuba), evidentemente subisco l'effetto Beatles! Assolutamente i primi ma essendo cresciuto a Genesis, Peter Gabriel e Pink Floyd, non ho mai trovato un vero felleing con il quartetto inglese, a meno di alcune liriche oggettivamente valide.
Intendiamoci, gran bel gioco ma è impossibile non confrontarlo con le aspettative create dalla sua fama. Aggiungo di essere di parte, non ho ancora trovato un gioco sul tema specifico che mi rapisca, di cui riesca ad innamorarmi. Forse è la staticità delle meccaniche dalle quali non avverto un sapore circolare ma piuttosto mi rendono maggiormente la sensazione di una "linea spezzata"!! Ribadisco, un 8 pieno per un gioco profondo e lineare come quasi tutti i grandi giochi ma che non va oltre anche perchè non credo abbia la longevità che un voto più alto deve scontare (giocato in 2).

Alzo il voto a 9. Devo ricredermi, conoscendolo meglio ne ho capito il valore assoluto, che c'è tutto e migliora invecchiando.

22/11/2013
Lewis & Clark: The Expedition 8,0

Eccellente. Gran bel gioco, con ritmo perfetto ed uniforme, competizione tesa sino all'ultimo. Gira benissimo in 2. Le carte sono molto suggestive e l'utilizzo degli indiani e delle risorse si armonizza alla perfezione. Notevolissimo.

07/11/2022
König von Siam 8,0

Elegante. Astratto sebbene le logiche politiche siano coerenti con lo sviluppo delle influenze/maggioranze e come anche dalle condizioni che determinano il controllo inglese. Bello è scacchistico. In più è breve. Come sempre, solo giocato in 2, quindi nella sua dimensione più prettamente scacchistica.

30/10/2022
Twilight Struggle 8,0

Gioco eccellente- Il voto attribuito credo sia a crescere in quanto non sono un esperto di guerra fredda ma trarrò lo spunto per affinare la mia cultura in merito e ne beneficierà il piacere di gioco, già elevato.
L'elemento caratterizzante che ne rende semplicemente geniale la struttura è l'influenza. Non è un wargame; è esattamente la guerra fredda. E' necessario pianificare quindi una politica lenta di espansione della propria influenza, non trascurando quanta e dove ne acquisisce l'avversario, anzi in parte contrastandola.
Meccaniche fluide e senza alcuna sbavatura.La durata è medio/alta e decresce naturalmente con la conoscenza delle carte.
Materiali sicuramente buoni ma non eccelsi, ce ne sono di assai migliori (nulla di eccezionale il tipo di cartone nonostante l'edizione de luxe della Asterion; i talloncini vari - influenza etc - talvolta si rovinano nell'estrazione dai fogli di cartone). Eppure il prezzo imporrebbe maggiore qualità ed attenzione a tali aspetti, che non sono dettagli per il mondo ludico.
Bello il procedere degli eventi nei tre periodi in cui si suddivide il gioco e di conseguenza i mazzi di carte, suddivisi in 3periodi, a rappresentare inizio - metà e tarda guerra. Geniale anche la necessità di condurre operazioni militari (guerre interregionali e/o colpi di stato) per mantenere alta la tensione e conseguire punti. Davvero calzante in quanto la tensione deve rimanere sul filo dell'equilibrio senza evidentemente sfociare nella guerra nucleare.
In sintesi, è una eccellente rappresentazione della guerra fredda, con il piacere del gioco da tavolo; un gioco di livello.

08/08/2012
London 8,0

Ecco un altro gioco di Wallace che funziona davvero bene e che mostra alcune trovate e meccanismi che stupiscono e contraddistinguono una mente evidentemente brillante.
Esperienza di gioco in 2, su 5 partite, che mostra una ottima giocabilità.
Il gioco è fluido, senza tempi morti e divertente; l'interazione si gioca sulle carte che possono essere prese dalla plancia (quelle scartate dall'avversario), come anche nell'acquisizione dei distretti.
Trovo eccezionale l'idea della povertà che rappresenta esattamente la realtà. Maggiore è la densità di popolazione (ovvero molte costruzioni in pochi distretti) e maggiore è la povertà che si genera. Come la carta street lights, che riduce la povertà (in virtù dell'illuminazione delle strade!! E' più appropriato forse parlare di degrado ma siamo comunque su un concetto parallelo).
Il gioco appare molto equilibrato e pure longevo. Molte sono le strategie che possono condurre alla vittora, articolando diverse scelte e mix tra le carte e la costruzione dei distretti. Si può puntare sul denaro quanto sul minimizzare la povertà. E questo è un altro fattore di interazione. In funzione della strategia che sta attuando l'avversario si può calibrare la propria. Ciò anche per l'originale meccanismo per cui, chi ha meno povertà la scarta comunque tutta, infliggendo all'avversario la penalizzazione in punti dovuta alla povertà che gli residua, oltre quella scartata.
Gioco brillante di cui peraltro trovo anche bella l'ambientazione. Non è così vero che il tabellone sia slegato da resto; è' semplicemente complementare, tenendo conto che è certamente un gioco di carte.
Davvero un gran bel gioco, a cui per ora attribuisco un 8,5, che potrà arrivare a 9 in futuro, dopo maggiore esperienza.

28/10/2012
Navegador 8,0

Bella ambientazione, periodo delle esplorazioni portoghesi e del colonialismo cinquecentesco. Meccaniche di gioco semplici e lineari che però danno vita ad un confronto appassionante e stretegicamente valido. Ottimi i materiali, ancor più riguardo al rapporto qualità/prezzo.
Le logiche di gioco rappresentano perfettamente le macro attività del periodo, per cui è necessario navigare per esplorare nuove terre, fondare colonie da cui trarre le materie prime (zucchero, oro e spezie) che potranno essere vendute al mercato per acquisire denari da reinvestire in nuove colonie, nella costruzione di fabbriche e chiese. Non dimentichiamo il fondamentale valore dei missionari (evangelizzatori), necessari a "reclutare" anime, ovvero lavoratori. Questo meccanismo è perfettamente calzante con la storia.
Il mercato ha un brillante funzionamento, per cui se vendiamo materie prime il prezzo scende e viceversa. Così come se acquistiamo materie prime, si vedrà, in modo virtuale, (da processare con le fabbriche), il prezzo di queste sale. In questo modo i giocatori possono combinare le migliori soluzioni per apprezzare le materie prime da vendere durante azioni successive, o deprezzarle a svantaggio degli avversari.
La rondella è un chiaro, lineare e preciso motore di azioni.
L'esperienza di gioco è assai piacevole, con una durata giusta, senza momenti morti o privi di significato. Bello anche il metodo di conteggio del punteggio, che risulta ben equilibrato (non concordo su squilibri vari). Vero che, da un certo punto in poi, la partita può essere portata a termine da chi ne ha il maggiore interesse ma ciò è parte di una possibile, leggittima ed equilibrata strategia di gioco. In questo modo infatti, la tensione deve essere sempre alta sin dall'inizio, nell'efficientare al massimo le proprie azioni e scelte.
Insomma, gioco molto intenso, molto tedesco ma pieno di contenuto, dove nulla è stato pensato o "disegnato" in modo lezioso e solo per lusingare l'occhio (che comunque rimane assai soddisfatto; bello il tabellone in stile d'epoca e soprattutto, ottimo cartone).
Semplicità coniugata a profondità. Giocato sempre in 2, funziona molto bene, in un confonto, già ben definito da altri, di tipo "scacchistico". E' un 8 e 1/2, pieno.

Abbasso il voto ad 8 almeno per le partite a 2. Rimane molto bello ma non mi sembra offra vere strategie alternative tra loro quanto invece ci si confronta sulla migliore gestione del tutto.

22/11/2013
In the Year of the Dragon 8,0

Per ora giocato solo in 2, gira in modo soddisfacente.
Gioco pulito, semplice nel regolamento ma da sviluppare con oculata tattica in quanto la vittoria, in ogni partita, deve essere raggiunta adattandosi all'ordine degli eventi mensili (variabile di partita in partita) e secondo le scelte e mosse dell'avversario. Brillante il percorso persona come sottomotore.
Ambientazione non eclatante ma sufficiente; comunque si costruiscono edicici cinesi da popolare con maestranze varie al servizio dell'imperatore (ergo, siamo nella cina imperiale senza ombra di dubbio e lavoriamo incessantemente per l'imperatore, in evidente soggezione!!).
In 2 la durata è intorno ai 45 minuti, massimo 1 ora.
Ottimo titolo, il primo di Feld, che evidentemente dovrò continuare a conoscere.

02/02/2013
Last Train to Wensleydale 8,0

Il mio primo ferroviario. Ho la versione First train to Nurnberg, con il doppio tabellone con un lato ambientato esattamente come a Wensleydale. Giocato sempre in 2. Il gioco funziona bene; la fase di asta risulta comunque più fiacca in 2, sebbene i box di approvvigionamento dei punti di influenza, in 2/3 giocatori, siano di meno (ciò dovrebbe aumentare un poco la competizione). A meno di questo piccolo appunto personale, è un ottimo gioco e come sempre Wallace riesce a sintetizzare notevolmente i fenomeni, legando meccaniche ad ambientazione in modo quasi unico.
Gioco piacevole e di durata contenuta.
Sebbene per me sia da 7 e mezzo per il limite delle aste, per equità attribuisco 8, in quanto il gioco commentato è da 3 giocatori in su e pertanto le aste saranno necessariamente più combattute.

24/02/2013
Vasco da Gama 8,0

Giocate 6 partite; notevole.
La meccanica la definirei circolare, un vortice di piazzamento che concentricamente si avvicina alla navigazione, come ultimo step del turno. Eccellente l'idea del "tombolino" per determinare l'ordine delle azioni e la priorità dei giocatori.
Il gioco funziona perfettamente; in 2 non si nota alcun disequilibrio, l'ambientazione cattura ed è armonica con i meccanismi e con le scelte effettuate rispetto alle singole aree di azione.
I favori dei personaggi sono essenziali, non devono essere sottovalutati ed è necessario sempre ottenerne...
In sintesi, meccaniche equilibratissime ed affascinanti, ambientazione ottima e coerente con la dinamica di gioco (ripeto, circolare e vorticosa), i materiali sono più che soddisfacenti, davvero un gran bel gioco. Tanta voglia di rigiocarlo e di migliorare (non è immediato ottimizzare le azioni per ottenere il maggior numero di punti e ciò è distintivo di un gioco valido e "nobile").

Aggiorno il voto ad 8. Rimane tutto quanto di buono già detto. Abbasso il voto in relazione ad una graduatoria più matura, che tiene conto della conoscenza di un maggior numero di giochi e quindi di una doverosa e naturale scalettatura delle valutazioni. Può essere comunque un 8,5.

28/10/2012
Bora Bora 8,0

Di nuovo Feld e di nuovo un ottimo e solido titolo.
Svariati i modi di ottenere punti e le diverse "parti" del gioco sono ben amalgamate. Peraltro ritengo che gli incarichi non blocchino il gioco quanto invece razionalizzino le modalità di ottenere punti. Altrimenti ci sarebbe il rischio di essere tutti sulla palla. Ritengo quindi (come sempre) che la genialità di Feld emerga di nuovo creando meccanismi quasi perfetti.
Il gioco è molto divertente, c'è competizione e la varietà assicura longevità. Giocato sempre in 2, gira bene, nessun particolare difetto.
Bei materiali e regolamento chiaro.
Quasi al livello di CoB e sufficientemente diverso. Sempre un grande Feld che, impegnando la testa, riesce comunque a non perdere di vista il divertimento del gioco, il suo gusto prettamente "ludico".

Dopo approfondita conoscenza confermo la piacevolezza del gioco ma abbasso a 8,5 il mio voto, che arrotondo ad 8, per equilibrio nella mia classifica generale.

10/01/2014
Targi 8,0

Condivido nella sostanza la recensione ed alcuni commenti. Bel gioco, appunto non crudele nei malus ma soprattutto basato sui migliori piazzamenti rispetto alle più redditizie combo di carte, sia nel display che per l'ottenimento di risorse. Il punto forte, più originale per le mie conoscenze, è senz'altro il meccanismo di piazzamento, sfiziosissimo e scacchistico. Ottimo rapporto qualità prezzo, anche in termini di materiali. Attribuisco un 8. Gioco riuscito.

30/10/2022
Tzolk'in: The Mayan Calendar 8,0

Inizialmente ero scettico, poi l'ho acquistato ed ora sono alla 10 partita in 2 giocatori.
La qualità principale del gioco, oltre ad un piacevole layout complessivo e la meccanica originale delle ruote, è il buon livello di competizione. Dopo poche partite sono entrato nello spirito ed ho piacevolmente scoperto che la partita si svolge appunto su una serrata competizione. Non è facile organizzare i propri lavoratori sulle ruote in modo efficiente. Senza dubbio in 2 è impossibile tralasciare i templi, neanche piazzando molti teschi, pena la sconfitta. Questo è l'aspetto ancora da approfondire: capire quanto i diversi modi di far punti siano equilibrati e permettano davvero la scelta di strategie diverse. Nonostante ciò, se l'avversario è al tuo livello, la partire scorre sul filo ed è piuttosto avvincente, anche se la si gioca dovendo entrambi tenere d'occhio alcune strategie comuni (come ad esempio i templi...).
Diverte senza dubbio, gestionale di buona qualità; da verificare la longevità, con un maggior numero di partite.

27/08/2013
Sekigahara: The Unification of Japan 8,0

Forse non lo tirerò fuori tutti i giorni ma il gioco è senz'altro valido. Dopo un ostico inizio per comprendere la logica dei blocchi ed interpretare il regolamento, non senza qualche errore poi corretto, le prime partite hanno mostrato un bel gioco, che necessita di buona strategia sia nei movimenti che nella pianificazione degli stessi nel corso delle "settimane" di gioco (7). Elegante sia nello svolgimento che nei componenti, come anche nei colori utilizzati. Per me una "novità"; parrebbe un gioco di rango ma per piacere bisogna lasciarsi intrigare dalla logica dello spostamento di blocchi (è un wargame con elementi di controllo territorio). Vagamente assimilabile per alcuni aspetti più alla dama che degli scacchi.

05/10/2013
Wir sind das Volk! 7,8

Meccaniche, processi ed eventi di gioco assolutamente aderenti ai fenomeni sociali ed economici a cui si ispira. Materiali onesti (le carte potevano essere più belle...). Poteva essere un 9 pieno ma è gioco pieno di eccezioni per cui per fare una partita senza regolamento alla mano devi giocarlo almeno quattro volte consecutive. L'ho ripreso in mano dopo anni ricominciando da zero e lo stesso accadrebbe con due mesi di pausa di gioco. Quindi bello, affascinante, con delle trovate anche eccelse ma troppe eccezioni, non proprio "elegante".

28/11/2022
The Golden Ages 7,5

Gioco ben costruito, gli elementi di civilizzazione ci sono tutti. Molto soddisfacente la plancia delle tecnologie che si evolvono. Regolamento chiaro. Una pecca, le carte meraviglia hanno le icone dei personaggi che ti risparmiano costi illeggibili per quanto sono piccole! Il gioco funziona.

28/11/2022
Egizia 7,0

Gioco di elevata gradevolezza, determinato anche da alcuni elementi di fortuna (pesca delle carte sfinge) ma senza che ciò comprometta la competizione sulle scelte da effettuare. Tutto si basa sul miglior piazzamento (per ora giocato sempre in 2, risulta comunque discretamente equilibrato).
Notevoli la grafica ed i materiali, anche per quanto riguarda le carte e la scatola.
Affascinante l'ambientazione.
In 2 una partita si può giocare in un tempo ragionevole e data la gradevolezza scorre via molto fluidamente.
Gioco elegante.

Con molte partite alle spalle abbasso il voto a 7; rimane piacevole ma alla lunga difetta di profondità e le azioni si susseguono in modo troppo prevedibile; troppe tappe forzate ovvero poca varietà di strategie possibili.

24/05/2013
Cyclades 7,0

Davvero un gioco divertente e ben fatto. E' sempre possibile il capovolgimento di fronte, determinato da possibili azioni di attacco verso isole che abbiano già edificato città. Non mi piace la possibilità che si vinca costruendo una città con i filosofi. Infatti noi abbiamo apportato questa modifica, non si può costruire una città con i filosofi se questa è l'ultima che consentirebbe al giocatore di vincere. Sempre giocato in 2, aumentiamo anche le città necessarie per la vittoria fino a 4.
Le aste tengono viva anche la competizione sull'ordine del turno di gioco e sul bisogno, talvolta vitale, di cominciare per primi.
Dopo alcune partite si impara a sfruttare bene tutte le opportunità offerte dalle carte e soprattutto dalle creature mitologiche che oltre ad avere un notevole impatto visivo e di ambientazione, consentono una aspra battaglia e rendono possibili straordinari capovolgimenti di fronte e quindi ardui recuperi.
Bei materiali, regolamento chiaro, con esaustivi esempi.

Dopo maggiore esperienza nei giochi, devo abbassare il voto: un 7 e mezzo approssimato al 7. Tutto confermato quanto detto sopra ma stante il divertimento indiscutibile ed il fascino dei materiali e dell'intervento delle creature, si scopre con il tempo una profondità senz'altro minore rispetto ad altri titoli.

09/03/2013
Stone Age 7,0

Gioco che funziona, dalle meccaniche fluide e semplici.
Ci sono alcune buobe idee; simpaticissima la capanna per la riproduzione, con cui aumentare la popalzione del villaggio.
Meccaniche di piazzamento e scelta del mix di strategie di sviluppo per arrivare alla vittoria.
Il gioco è semplice; la rigiocabilità è aiutata dalla presenza non fastidiosa dei dadi e dal fatto che il vincitore non si conosce fino alla fine.
I materiali sono assolutamente di livello.
Certo, la profondità strategica è poca, pertanto è un gioco con cui svagarsi, calandosi in una buona ambientazione per una partita senz'altro gradevole ma senza lasciare quel gusto di avvicinamento alla perfezione o al capolavoro che stimola particolarmente neuroni e fantasia.
E' stato il mio primo gioco, ottimo infatti come overture al mondo; occupa quindi un posto nel cuore, ha un valore affettivo.

19/05/2012
At the Gates of Loyang 7,0

Il gioco è fluido e piuttosto divertente. Partita dopo partita riesce ad avvincere in quanto se ne assapora l'ambientazione e la meccanica tipiche dell'autore Rosenberg che indubbiamente sa come rendere un gioco accattivante.
Belli i materiali e originale l'ambientazione che si viene a creare via via con il procedere dei turni, con i mercati, i clienti, gli aiutanti che si compongono intorno al negozio e la via della prosperità; ci trovo sempre una azzeccata attinenza; l'immagine coincide con il senso del gioco, non poco.
Non spacca il cervello e si gioca piacevolmente sebbene necessiti di oculate scelte e gestione dei clienti e delle coltivazioni, per giungere alla vittoria. In proposito, il sistema di punteggio appare equilibrato sino alla fine.
Attenzione alle falle del regolamento nella fase distribuzione carte e ad alcuni errori sulle carte che comunque sono ampiamente trattati sui forum dedicati al titolo in oggetto.
Il voto potrebbe essere più alto ma lo limito a 7 per i suddetti errori e per rendere l'equilibrio con gli altri voti sinora dati ai giochi in collezione.

03/10/2012
Tikal II: The Lost Temple 7,0

Gioco piacevole, fluido, abbastanza semplice nei meccanismo e nel regolamento ma che richiede una certa oianificazione per ottimizzare i movimenti e quindi la possibilità di fare più punti degli avversari.
Bella l'ambientazione ed ottimi i materiali.
Regolamento chiaro. Scala bene in 2.
Ci si cala piacevolmente nell'atmosfera di una avventura di esplorazione.
E' un 7,5 reale.

10/01/2013
Notre Dame 7,0

Il gioco è bello, piuttosto semplice nei meccanismi ma propone una discreta profondità delle scelte. Queste sono maggiormente ispirate dalla tattica; non è possibile costruire una vera e propria strategia che peraltro sarebbe inutile, visti gli svariati modi di fare punti che possono parimenti condurre alla vittoria.
Ambientazione "fiacca" ma meccaniche molto fluide, con il passaggio delle carte che crea un fattore di interazione ed un margine di alea piacevoli e divertenti.
Lo colloco sotto DBVB (perfetto a mio avviso) ed anche un pelo sotto ITYOD, più profondo (da provare ancora Bora Bora).
E' un 7,5, comunque brillante. Esperienza di gioco in 2, con tempi intorno ai 45 minuti, talvolta anche meno.

23/03/2013
Discworld: Ankh-Morpork 7,0

Gioco semplice ma divertente. Articolato con malizia in quanto ha una bella grafica, sia del tabellone che soprattutto delle carte. Le meccaniche sono un mix light di vari altri giochi (london ad esempio); abbiamo attivazione carte per quanto riguarda quelle delle città, elementi di maggioranze per il raggiungimento di alcuni degli obiettivi. I materiali sono belli e la versione collectors dispone anche di monete in legno.
Il gioco può durare 20 come 45 o 60 minuti, dipende dal mix di obiettivi dei diversi giocatori. Da affrontare con spirito divertito, rilassato e da animare con una competizione buffa e senza esclusione di colpi.
Gioco simpatico.

16/10/2013
Toledo 6,0

Sono d'accordo con quanti guardano al gioco in modo oggettivo e senza compararlo ad altri dello stesso autore.
Chi si pone davanti a Toledo scoprirà comunque un gioco semplice e chiarissimo nelle regole, fluido nelle meccaniche, breve e divertente.
Esiste il fattore fortuna nei duelli ma comunque si può intervenire sulla probabilità di vittoria.
Carina l'ambientazione e buoni i materiali.
Un genio si giudica anche dalla capacità di pensare meccaniche semplici e funzionanti; anzi, direi che è assai difficile divertire con semplicità senza essere banali.
Gioco ottimo per "defaticare" da titoli più impegnativi. Il tempo è una risorsa scarsa!
Mi è piaciuto.

Abbasso il voto a 6/6,5. Confermo il commento sopraesposto ma riequilibrio doverosamente i voti su un campione di giochi più ampio.

28/10/2012
Carson City 6,0

Esperienza in 2 giocatori. Attribuisco un 6 di incoraggiamento per la buona ambientazione. Per il resto è un gioco scialbo. Può essere interessantre creare le giuste combinazioni di edifici ma il piazzamento libero sul percorso azioni (la possibilità di piazzare in ciascun turno il cowboy in qualsiasi spazio, anche dietro ad un altro proprio già piazzato) toglie profondità alle scelte. I turni sono pochi e ci si azzuffa per occupare la casella azione in cui si trasformano dollari in punti, altrimenti non si va avanti. D'accordo, è un gioco in cui bisogna duellare per vincere ma rende l'impressione che qualsiasi Goblin di buona esperienza, lucidità ed un poco di fantasia, potrebbe idearlo. Ben venga il "facile" accesso al mercato dei giochi naturalmente ma per quanto mi riguarda cerco quelli con la G maiuscola, eleganti nei meccanismi, profondi e soprattutto che non diano l'idea di un prodotto non sviluppato in pieno, in qualche modo "ingenuo".
Il resto va bene per appagare la compulsività da acquisto (da cui non sono immune ma che trovo corretto combattere!!).
Vanno apprezzate la discreta ambientazione e le possibilità di combinazioni di costruzione edifici.
A suo modo, moderatamente, riesce a divertire, per questo un 6 di incoraggiamento.

07/04/2013
Strada Romana 6,0

Giochino simpatico, che funziona.
Non ha una gran profondità ma è comunque necessario togliere il tempo all'avversario per ottenere i migliori piazzamenti nello spostamento dei carri.

03/05/2013
Tigris & Euphrates 6,0

Alla fine l'ho preso, per onore alla carriera! Le recensioni attribuiscono veramente molto merito al gioco.
Peccato che non sia propriamente il mio genere e che giocato in 2 (come per la maggiore capita a noi) non vale nemmeno la metà del suo spessore. Riconosco sia un bel gioco ma appunto, in 2 lo scontro bisogna cercarselo e alla fine risulta abbastanza monotono.
Il mio sarebbe un 6 che però alzo a 7 per alcuni indubbi meriti nell'idea e nelle meccaniche.

Riporto il voto a 6: in 2 non abbiamo mai voglia di giocarlo per i suddetti motivi e forse non è proprio il mio genere. Ha un suo perchè ma proprio non mi piace ed è giusto pesarlo diversamente da altri.

05/10/2012
Takenoko 6,0

Ottimo gioco per la famiglia; molto belli i materiali ed i colori utilizzati (solo le carte sono un pochino leggere). Meccaniche fluide, che rendono il gioco piacevole ed il giusto strategico.
Un 7 pieno.

Aggiorno il voto a 6 e 1/2; gioco valido per famiglie, da giocare con i bambini altrimenti si rivela "semplicistico".

24/05/2013
Roma 6,0

Giochino in cui nemmeno riconosco Feld. Pochi punti disponibili per cui se l'avversario ha 2 edifici potenti e molti punti l'altro giocatore non può prendere punti per non finirne e si deve limitare a rubarne o ad attaccare carte. Mi ha fatto ritornare a quando non avevo scoperto il piacere dei giochi gestionali e strategici, un antico e tedioso sapore di briscola, ruba mazzetto, tombola, monopli.... Un tirar dadi sbadigliando, scartare e pescare carte potendo organizzare molto poco della propria partita. Attribuisco la sufficienza per la sua gradevolezza estetica e per alcune, pochissime, simpatiche idee ma va giocato assolutamente quando e solo se non si sottrae tempo a null'altro si abbia da fare di alternativo in quella mezz'ora della propria vita.

14/12/2013
Cuba 5,0

E' il mio primo commento e specifico che sono un giocatore appassionato di recente a questo stimolante mondo dei giochi da tavolo gestionali, diciamo di tipo "german". L'entusiasmo è davvero molto!!
Non concordo con quanti ritengono che gli edifici siano scarsamente utilizzabili e che sia sufficiente trovare la giusta combinazione per mettere il pilota automatico (e vincere).
Se togliamo la diga, che crea l'unico vero squilibrio del gioco (ed in conseguenza anche il campo da golf), il gioco si presenta con un ottimo equilibrio. Le scelte altrui ed altre variabili costringono a rimanere sempre sul filo, senza "consegnarsi" ad una sola strategia ma mantenendo una adeguata "flessibilità", per quanto possibile.
Le partite finiscono con pochissimi punti di differenza, talvolta determinati da errate priorità attribuite ad alcune scelte ovvero da piccole superficialità di valutazione (talvolta si viene anticipati rispetto a strategie che avremmo voluto sviluppare). Altresì, non capisco il tormentone della fortuna; i giochi, come la realtà sono connotati da svariate variabili (talune assolutamente stocastiche) e sintetizzarle in un buon equilibrio è il massimo ottenibile per un gioco di questo tipo.
La bravura e la capacità, (come nella vita!), non sta proprio nel sintetizzare programmi e flessibilità, per ottenere buoni risultati nonostante la variabilità ambientale??
Ritengo cuba un ottimo gioco, avvincente, che non perdona errori e che probabilmente con l'espansione (appena ordinata) risolverà il notevole squilibrio dell'edificio diga (con il razionamento di risorse che propone il gioco è davvero squilibrato avere un edificio che permette di ottenere due cubi di acqua, che possono essere trasformati in prodotti con il worker e quindi imbarcati con buona probabilità e con relativi preziosissimi punti vittoria).
Ottimo gioco, grafica e materiali notevoli come appagante risulta l'ambientazione.

Con maggiore esperienza oggi, dopo aver preso anche l'espansione El Presidente, abbasso il voto a 7. Il limite del gioco a mio avviso è una eccessiva quantità di scelte ed azioni che non formano però una malgama perfetta ed avvincente, quanto invece appariva nelle premesse. Il cuore del gioco rimane lo stesso e si ha invece una sensazione di leggera ridondanza.

Il mio voto scende in picchiata a 5. Dopo aver fatto esperienza trovo che sia poco bilanciato e le molteplici azioni si ripetano in modo noioso. Non si può evitare di usare tutti i propri edifici sulla piantagione, ergo non ha senso muoversi con il Worker per poi perdere l'opportunità di usare tutti gli edifici. le combo migliori sono sempre le stesse (e la diga con il campo da golf sbilanciata in assoluto). Con l'espansione poi, si genera un caos di movimenti che hanno pochissimo sontenuto strategico e si vivacchia solo con un poco di tattica. Il gioco, sotto la sua appariscenza è povero di equilibrio, strategia e longevità.

15/11/2012
Upon a Salty Ocean 2,0

Il primo voto così basso che attribuisco. Terribile.
Il regolamento è un tripudio di omissioni, le azioni si susseguono senza senso, nessuna profondità, noia e futilità....mi fermo.

13/09/2013