Grazie agli Unni che non si tirano mai indietro quando si tratta di fare baldoria. :-D
E grazie ai Goblin vicini e lontani (estero compreso!) che hanno accettato l'invito di TdG Lodi.
Replicheremo sicuramente il prossimo anno!
Sto percorrendo le ultime curve che mi porteranno a 1.800 metri di quota in un fine giugno caldissimo a giocare assieme alla famiglia della Tana dei Goblin di Lodi, gli Unni, che si sono dati appuntamento in Alta Val Trompia (Collio) nel bresciano per una tre giorni di gioco a contatto con aria pulita, cielo limpido e buona cucina. Signori, La Calata degli Unni.
Sono le ultime curve prima dell'arrivo e nonostante la perizia del guidatore soffro un po' l'auto. Dimentico la nausea pensando a Sherlock Holmes, il cooperativo di investigazione che farò appena arrivato, prima di cena. La terza avventura, la terza indagine, non sarà una passeggiata ma sono in una squadra che non si spaventa per le sfide più impegnative.
Rispetto ad altre occasioni come fiere, eventi, manifestazioni in cui la Tana è lì per gli altri, per onorare la sua missione di diffondere il piacere per il gioco intelligente, questa volta siamo lì a 1.800 metri di quota per noi. Come ogni famiglia, anche gli Unni della TdG di Lodi hanno voglia ogni tanto di fare una sorta di grande e lungo pranzo di Natale, e cito la popolare festa invernale perché da bravi Unni nel calore di giugno abbiamo divorato un panettone avanzato dalle scorse feste.
Sono momenti in cui ti cimenti in giochi che non riesci a tirar fuori dalla scatola perché non c'è mai occasione, momenti in cui giochi quel gioco che hai finalmente finito di imbustare dopo mesi di "non ho tempo", e per me sono occasioni di lasciarmi tentare da qualche "tedesco" (che non amo) o qualche "americano da combattimento" (in cui metto alla prova la mia formidabile fortuna ai dadi, del tipo che devo affondare una nave pirata nemica tirando un D6 con vittoria al 2+ e faccio 1).
Ho cercato di fare sopravvivere i miei dinosauri ai cambiamenti climatici (Evo), ho sconfitto Jack lo squartatore in due turni con una mossa azzardata, ho preso legnate dai pirati dimostrando scarsa abilità nel solcare i mari, ho cercato di sconfiggere una Pandemia alle due del mattino prima che si diffondesse, ho fatto indovinare modi di dire assurdi senza parlare (Concept), ho liberato un fantasma dalle sue pene grazie alle capacità medianiche mie e dei miei colleghi medium (Il sesto senso) ho guardato giocare, ho sorriso, ho abbracciato e condiviso una grappa al pino mugo.
È stata l'occasione per festeggiare il compleanno di alcuni di noi, fare passeggiate, godersi momenti di relax nel centro benessere dell'albergo, magari parlando di prossimi giochi in uscita o di quella espansione che è finalmente venuto il momento di comprare.
La Calata degli Unni per me è una sorta di ritiro precampionato, il momento per godere spazi comuni mangiando assieme per tre giorni, giocando, parlando, confrontandosi e capendosi, conoscendosi un po' di più. La Calata serve per cementare rapporti, aprirne di nuovi, modificarne altri. Si chiama crescere, mi dicono.
Mi perdoneranno i "pro gamers" se dico che di occasioni per giocare se ne hanno tante, ognuno di noi le ha, il senso di questi appuntamenti per me è anche quello di "sentirsi associazione" sentirsi, uso una parola impegnativa?, FAMIGLIA.