FirenzeGioca 2008 vista da Iz

Immaginate oltre 80 tavoli su cui si gioca a giochi intelligenti.

E una ventina di postazioni per giochi in legno di abilità, ingegno e destrezza.
Immaginate tutto questo letteralmente preso d’assalto dai giocatori.

Immaginate le 100 e più postazioni di gioco piene e attive, SEMPRE.

Circondate da associazioni, giocatori di ruolo vivo, scherma medievale, espositori di giochi e modellismo.

Un palco per i tornei, sempre presenti, e una serie continua di conferenze e seminari.

Il tutto gratis.



State vedendo FirenzeGioca.

Manifestazioni

Immaginate oltre 80 tavoli su cui si gioca a giochi intelligenti.

E una ventina di postazioni per giochi in legno di abilità, ingegno e destrezza.
Immaginate tutto questo letteralmente preso d’assalto dai giocatori.

Immaginate le 100 e più postazioni di gioco piene e attive, SEMPRE.

Circondate da associazioni, giocatori di ruolo vivo, scherma medievale, espositori di giochi e modellismo.

Un palco per i tornei, sempre presenti, e una serie continua di conferenze e seminari.

Il tutto gratis.



State vedendo FirenzeGioca.


Chiedo scusa in anticipo se il mio report sarà un po’ prolisso.

Ma credo che questa sia stato l’evento ludico migliore che io abbia mai visto, non tanto per il numero di persone (comunque notevole: riempire completamente il Sachall di Firenze non è facile), quanto per la passione che ognuno degli organizzatori e degli espositori ha riversato nella manifestazione, che – per chi non lo sapesse – non prevede stand di vendita ed è a ingresso libero: si basa completamente sull’impegno di chi le dà vita.

Creatori di Divertimento era lì – insieme a una trentina di associazioni, con i suoi 4 tavoli, che a volte diventavano magicamente cinque per dare una mano all’efficientissima ludoteca, gestita dai ragazzi di prato di Chi Non Gioca:. Di Non Tocca.

Avevamo tre autori presenti: il sottoscritto, Nicola Castellini da Padova e Luigi Pignalosa da Firenze... E c’erano tutti i giochi autoprodotti che siamo riusciti a portare.
C’erano anche piccoli e grandi giochi editi di autori italiani (su tutti Kingsburg, Canossa, Ur e Easy School) e una selezione di giochi di scacchiera, di grande impatto e stragiocati da grandi e piccoli, e un po’ di prototipi che sono stati testati, giocati “da gente vera” e commentati dagli altri autori e dal pubblico.



Il “fil rouge” di CDD per questa fiera era proprio “la scacchiera”.

E dunque la parte del leone l’hanno fatta sicuramente Oktagrid, e (soprattutto) Knights di Nicola Castellini: L’autore padovano è stato una “macchina da guerra ludica”, con un volume di partite impressionante, a ciclo continuo, dall’inizio alla fine della fiera!



Anche il fronte playtest è andato molto, molto bene.

Il mio prototipo “archeologico” ha avuto molti riscontri positivi – e non posso che esserne contento, e lo stesso si può dire di Capitani di Ventura di Pignalosa, ormai ben definito, che dopo un restilyng delle regole è diventato veramente tattico e godibilissimo.
Giocatissimo il prototipo con miniature di OktaWars Tactics, con mio sommo piacere, sia con le regole base da babbi con figli che da veterani come Emanuele Falsetti (ultordaflorentia), campione nazionale di OktaWars (con cui ho finalmente incrociato di nuovo i bastoni magici, alla fine della manifestazione).

Mi spiace essermi perso parte delle conferenze, ma lo stand aveva bisogno di gente sempre presente: molto interessante l’unico intervento che sono riuscito a seguire per intero, quello di Andrea Chiarvesio sulla traduzione “dal fumetto al gioco”: partendo da Wizards of Mickey, l’autore di Kingsburg e Quack Cards ha spiegato in maniera esauriente il suo modo di lavorare su opere a fumetti per ottenere giochi fedeli allo spirito delle serie o delle ambientazioni senza far perdere giocabilità al prodotto.
Per quanto mi riguarda, sono contento di essere riuscito a spiegare il mio modus operandi nella creazione di giochi, cercando di dare – sfruttando il racconto della lunga gestazione di Oktagrid – una panoramica su come si può, partendo da un’idea, arrivare a qualcosa di giocabile, prendendo ad esempio alcuni giochi italiani.

Mi sento in dovere di ringraziare gli autori di questi giochi (Andrea Chiarvesio, Paolo Mori, Michele Mura e Angelo Porazzi) per la consulenza pre-seminario.

Il grazie più grande va comunque a Gabriele Filippi, coordinatore dell’area conferenze, per avermi invitato e per avermi dato di la possibilità di parlare a fianco di vere e proprie “celebrities” del mondo ludico italiano.



Graditi incontri a FirenzeGioca anche a livello personale: ho avuto modo di ri-incontrare e scambiare due chiacchiere piacevolissime con il veterano Andrea Angiolino e con il simpaticissimo Piero Cioni, che non mi aspettavo di trovare a Firenze e che ho rivisto con grande piacere.



Due giorni veramente intensi in cui ho visto tantissimi appassionati darsi da fare per far divertire, per far giocare davvero tutti, dal gamer più incallito a piccolissimi, nuovi giocatori.

Se Pisa Gioca riuscisse ad avere anche solo un terzo dell’atmosfera della “sorella maggiore” fiorentina mi sentirei pienamente soddisfatto!



Di nuovo grazie a tutti quelli con cui ho parlato, giocato, e creato divertimento.



Iz

PS: qualche foto la trovate su www.creatorididivertimento.com!