
Bel racconto ConteGoblin 👍🏼
Ed è proprio vero: durante Play c'è solo Play. Per un weekend si accantona l'altra vita, quella di tutto il resto dell'anno, e ci si immerge nella Goblinanza. Ed è una bella sensazione 😀
Il ConteGoblin ci racconta Play 2024 dal suo punto di vista di Goblin anziano e ansioso!
Venerdì mattina mi sveglio con un dolorino fastidioso a una gengiva. La colazione col latte caldo e il successivo lavaggio denti non confermano l’esistenza di un problema.
"Buongiorno, cara Ansia, di cosa mi fai morire oggi?"
La mia amica immaginaria ha la risposta pronta: "Ricordati, caro Conte, che stasera parti per Modena, domani dovresti andare a Play. Stai pur tranquillo che qualcosa per rovinarti questo fine settimana lo trovo. Già sono riuscita a non farti essere lì questa mattina…"
Pur non essendo lì, riesco a immaginare cosa stia accadendo dai Goblin: tra un abbraccio e l’altro fra persone che non si vedono da un anno ma che non hanno mai smesso di volersi bene, i Logisti sono nello stanzino a distribuire scotch e pennarelli, caffè e grappino, acqua e consigli più o meno amichevoli; alla Visibility è tutto un tintinnio di portachiavi e un scintillio di spille, dadi, sottobicchieri e chincaglierie firmate TdG; la tinozza con i biglietti della “pesca” inizia a roteare, mentre i personaggi che animeranno il weekend modenese con le loro grida, i loro jingle, le verdi chiome più o meno reali e la loro incommensurabile simpatia, scaldano muscoli e ugole.
Appena fuori, l’assembramento degli spiegatori del primo turno attende giocatori da sollazzare e da istruire; riesco a immaginarmi Michelino in piedi, con un’espressione di fredda determinazione, che attende di essere il primo spiegatore come ogni anno. E se lo guardi da lontano e socchiudi un po’ gli occhi, puoi quasi vederlo accovacciato ai blocchi di partenza, che attende lo sparo dello starter per esplodere la sua energia e iniziare la sua gara. “Al mio segnale, scatenate l’inferno!”
Dopo pranzo inizia un dolorino al fianco destro, non sarà mica il colon irritabile che si fa risentire? E che mi dici, caro il mio Conte, dei tuoi occhi, secchi e rossi e gonfi? E la gengiva? Ti fa ancora male la gengiva?
Lo psicologo direbbe che il bambino ha tantissima voglia di essere a Play, il genitore gli dice di smetterla con queste stupidaggini e l’adulto, che potrebbe mettere ordine in tutto quel caos, sta guardando la partita dell’Inter nella stanza accanto.
Quando l’auto è carica, pronta a partire e l’orologio segna le sei, l’amica immaginaria trasferisce le sue attenzioni sul mezzo di locomozione: cos’è quel sibilo insistente che viene dal motore? Non sembra che la ruota sia un po’ sgonfia? Un’ora dopo, passato un leggero “attacco di panico” in autostrada, chilometro dopo chilometro, con la meta che si avvicina, i dolorini iniziano ad affievolirsi, le preoccupazioni per il mezzo lasciano il posto alla consapevolezza che domani inizia la mia Play. Domani rivedo i miei amicicci, domani riabbraccio lei e lui e loro e anche loro e poi lor’altri! Domani. Sì, ovvio, stasera rivedo gli zii e passo una bella serata in loro compagnia, ma domani c’è Play!
Sabato mattina mi sveglio alle cinque e mezza. Fa un freddo biscio, ma io esco a camminare in shorts e maglietta. L’alba modenese mi fa compagnia mentre metto in moto le gambe. Il conto alla rovescia è cominciato. Mancano tre ore, due ore, un’ora. Lo zaino è pronto, la maglia staff è un pois di spille, al collo il badge appeso fa la trottola, in vita il fido marsupio con la bottiglietta dell’acqua: l’abbigliamento da fiera è pronto. E Lei è lì che mi guarda e sorride: "Hai preso freddo stamattina, un bel raffreddore non te lo toglie nessuno." Ma sembra distratta e poco determinata.
Come ogni anno Vania è lì, la prima a salutarmi, è la prima ad abbracciarmi e a darmi il benvenuto, come quindici anni fa. E mentre le tensioni si sciolgono e cuore e testa sorridono, intorno a me si stende un mare di verde, i miei fratelli e le mie sorelle della Tana dei Goblin. La mia Famiglia
Sono a casa.
P.S. Lunedì mattina mi sveglio incavolato e con un dolorino al petto e un occhio secco e rosso e gonfio.
È finita un’altra Play e Lei è lì, come il cattivo nei film di spionaggio: "Sei sopravvissuto anche questa volta, maledetto! Ma la prossima…"
Bel racconto ConteGoblin 👍🏼
Ed è proprio vero: durante Play c'è solo Play. Per un weekend si accantona l'altra vita, quella di tutto il resto dell'anno, e ci si immerge nella Goblinanza. Ed è una bella sensazione 😀
Buongiorno ConteGoblin! Benvenuto!!!!
La Goblinanza, se vogliamo, possiamo farla durare un anno o un giorno, come sempre sono qui che ti aspetto, per salutarti per prima (sto giro seconda, battuta da Bubu, ma si gioca in casa).
Eh sì PLAY E' PLAY ed è proprio così perché ci mettiamo cuore e anima per condividere con tutti quanto è bello essere Goblin!
Bellissimo!
Grande ConteGoblin, notevole come sempre
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