IdeaG, il primo grande appuntamento del 2013 in materia di incontro tra autori e produttori, si è appena concluso a Torino. Idee Ludiche prova a fare un resoconto della manifestazione attraverso l’esperienza di un giovane novarese, Benedettto Degli Innocenti, che vi ha preso parte per la prima volta in veste di autore, proponendo un suo gioco dal titolo un po’ bizzarro, “Alle 23.59 del 20 Dicembre 2012” ma dai contenuti assolutamente non banali.
IdeaG, il primo grande appuntamento del 2013 in materia di incontro tra autori e produttori, si è appena concluso a Torino.
Anche quest’anno sono state tante le novità apparse nei saloni dell’OPEN 011.
Idee Ludiche prova a fare un resoconto della manifestazione attraverso l’esperienza di un giovane novarese, Benedettto Degli Innocenti, che vi ha preso parte in veste di autore, proponendo un suo gioco dal titolo un po’ bizzarro, “Alle 23.59 del 20 Dicembre 2012” ma dai contenuti assolutamente non banali (tanto da fargli meritare un posto come finalista nel concorso Miglior Gioco Inedito a Lucca Comics & Games 2012).
Lasciamo ora spazio al racconto di Benedetto che mette in luce i punti di forza di una manifestazione che, di anno in anno, è capace di attirare a se sempre più partecipanti.
Ciao a tutti i seguaci di IdeeLudiche,
prima di presentarmi vorrei ringraziare Massimiliano che ha pensato di ingaggiarmi a scatola chiusa come giornalista inviato per Ideag.
Sono Benedetto (Nebyn su IdG) ora noto, grazie al Puzzillo, per aver presentato al Gioco Inedito di Lucca Games 2012, il gioco “in lizza per il titolo più del caz*o degli ultimi nove anni”.
E quindi ringrazio anche il Puzzillo, che con il suo asterisco mi ha ispirato per il concorso del Gioco Inedito del 2013 (il cui tema sarà “X”).
Quindi tutto iniziò alla finale del concorso del Gioco Inedito, nel quale “Alle 23.59 del 20 Dicembre 2012” si piazzò nella terna dei finalisti, senza vincere l'ambito premio. Ebbi comunque l'occasione di confrontarmi con Luigi Ferrini, presidente della giuria del concorso, e con Domenico Di Giorgio, direttore della DVgiochi, che mi consigliarono vivamente di sistemare il mio gioco e di riproporlo riveduto e corretto.
Ed ecco che colsi l'occasione di IdeaG.
Questa è stata la mia prima esperienza e devo dire sinceramente che è stato uno splendido week end. Gli aneddoti da raccontare sono tanti: Paolo Mori che mi vede in un attimo di isolamento-timidezza e viene da me a chiedermi se può provare il mio gioco; il brain-storming con Federico Latini per un suo intelligente progetto di giocosci-fi (però non ha colto la potenza del titolo che gli ho proposto: Fuga dalla Dark Hoover, quando capiranno che il futuro dei giochi sono i titoli lunghi e difficili da ricordare?!); pranzi e cene in compagnia dei vips!; party games (S.C.E.M.I.) ambientati in improbabili talk show televisivi con annessa mia interpretazione del ruolo dello psicopatico autistico.
In generale, ho trovato un ambiente cordiale, rilassato e disponibile, per niente caotico, nonostante i numerosi autori presenti. Avrei voluto provare più giochi, ma “spiare” i commenti e i pareri dei playtest effettuati è risultato comunque utile per un autore giovincello come me.
Ho avuto occasione di seguire le belle conferenze di Chiarvesio, Zizzi e Prestigiacomo, e soprattutto degli ospiti principali di questa edizione: la Hans Im Gluck, casa editrice di Carcassonne e Dominion. Dopo l'invidia collettiva scaturita dalla domanda “Quante copie ha fatto Carcassonne?” (6 milioni e mezzo, comprese le espansioni) c'è stato una bel botta e risposta con i membri della casa tedesca, dalla gestione dei prototipi che ricevono ogni settimana, all'analisi del nuovo mercato,compresi gli sviluppi nel mondo dei tablet e dello smartphone.
Per quanto riguarda la mia esperienza come autore, ho notato una grandissima disponibilità da parte di tutti gli editori a cui mi sono rivolto. Ovviamente, il primo che si è sorbito il mio gioco è stato il responsabile per la DVgiochi, Sergio Roscini, che ho placcato con violenza (“Devi provare il mio gioco! Se sono qui è per colpa vostra!”). Un inizio molto gratificante, dato che Sergio ha molto apprezzato il lavoro, invitandomi sia a realizzare un progetto che si distacca dal mazzo dicarte per ampliarsi al tabellone e alle tessere, che a riproporre la nuova versione alla casa editrice. Anche Antonio Mauro della Giochi Uniti ha dato un parere positivo al progetto, peccato che alla spiegazione del gioco mi sia impappinato (m'imbarazzo facilmente io, eh).
Per concludere, direi che finalmente mi sono inserito, almeno a livello di relazioni e dopo un bel periodo di gavetta casereccia, in un ambiente professionale e disponibile, che lascia spazio ai nuovi arrivati e li accoglie con rispetto e attenzione.Sicuramente l'anno prossimo, sperando di riuscire a crescere come autore e magari con progetti nuovi, ci farò una capatina ben volentieri.
Minacciosamente,
Benedetto