Torna Rosenberg e lo fa rimanendo in terra vichinga, alle
isole Lofoten, patria dello stoccafisso. Qui dovrete ampliare la vostra flotta di navi, pescare pesce, disboscare aree verdi per il legno, guadagnare mettendo sul mercato le vostre azioni (tranquilli è un azionariato veramente blandissimo) e infine costruire un sacco di edifici con abilità speciali. Il tutto per
uno-cinque giocatori,
venti-cento minuti, media difficoltà (
12+).
Il gioco
Ogni giocatore ha una plancia in cui c'è spazio per una serie di edifici e per le carte anziano, che sarebbero i saggi del posto. In basso, una striscia per le barche da pesca, che arrivano in tre diverse misure.
La prima cosa da fare in un round è incamerare la rendita in pesce dalle proprie barche. C'è poi una ridistribuzione - discretamente complessa - di questo pesce, che prima di tutti va agli anziani che avete reclutato, i quali a loro volta, se ne hanno tre sopra, ne restituiscono uno e buttano due nel mucchione; poi un pesce ad ogni vostra azione che avete messo disponibile nel mercato comune (ne avete 5 in totale); poi un pesce ad ogni azione, vostra o degli altri, che avete acquistato; poi nella vostra riserva, fino a un massimo di otto pesci; infine quelli avanzati li scartate nel mucchione. Non finisce qui, perché a questo punto i pesci sulle azioni in vendita vanno nella riserva generale (il mucchione) e quelle sulle vostre azioni nel vostro magazzino (che non è la vostra riserva).
Poi si passa alla vera e propria fase azioni: ogni giocatore ha tre pedine e le piazza, una alla volta, a giro, o su un'azione del tabellone centrale o su uno dei suoi anziani, eseguendo quanto raffigurato, secondo la classica meccanica di piazzamento lavoratori.
Queste azioni permettono di prendere soldi vendendo pesce, comprare nuove barche, disboscare ottenendo legno e librando spazi per gli edifici, comprare edifici che sbloccano bonus o combo per punti vittoria, comprare da centro tavolo tutte le azioni messe in vendita (proprie o degli altri), comprare una carta anziano, trasferire legno dalla riserva al magazzino, eccetera. Insomma un po' tutto il repertorio gestionale classico.
Infine si passa il primo giocatore in –
udite udite – senso antiorario e si rimpinguano vari settori del tabellone.
Dopo
sette round la partita finisce e si contano i
punti vittoria generati dalle
barche, dagli
edifici e dalle
azioni possedute.
Prime impressioni
Un peso medio sul genere di Glass Road, con in questo caso però un più classico meccanismo di piazzamento lavoratori.
Abbastanza arzigogolato il sistema distributivo del pesce ad inizio round, per pagare un po' tutto quel che si è preso, ma probabilmente fatto un paio di volte se ne viene a capo.
Lo stesso non è subito chiaro il rapporto tra riserva personale e magazzino personale. La prima è in pratica una sorta di “filtro” per cui legno e pesce passano prima di lì e poi diventano disponibili nel magazzino per essere spesi. Ci sono dei limiti ai quantitativi e precisamente massimo otto pesci nella riserva e massimo otto legni nel magazzino, il resto libero. Per cui occorrerà fare i conti con questo strano doppio passaggio.
La parte azionaria, che tutti aspettavamo come una grande novità e con somma curiosità, si è rivelata una cosa molto blanda ed abbozzata. Metti sul mercato azioni per prendere subito dei soldi. Compri tutte quelle in tavola (c'è un'azione apposta sul tabellone centrale) per incamerare più pesce e per avere qualche punto vittoria in più a fine partita.
Una cosa bella è la progressione degli edifici, che al solito sono molti (ne userete circa un terzo a partita) e divisi in tre mazzi, che entrano in gioco progressivamente. Gli edifici di tipo A danno un vantaggio immediato e costano poco; quelli di tipo B costano di più ma sono più remunerativi; infine, gli edifici del mazzo C fanno fare punti vittoria in vari modi e sono distribuiti segretamente in mano ai giocatori e poi calati in tavola solo alla fine, in modo che ciascuno possa prepararsi strategicamente una strada in anticipo.
Per il resto il classico Rosenberg bucolico, con le meccaniche tipiche di tutti i suoi giochi più famosi. L'idea più originale del gioco pare essere la rotazione in senso antiorario del primo giocatore, per far fare due turni di seguito e “cogliere questo vantaggio”, come suggerisce il regolamento.
Da segnalare la presenza di testo un po' dappertutto, che lo rende dipendente dalla lingua.
Se non rientrasse nei parametri del Magnifico, salterei senza troppi rimpianti, non essendone particolarmente attirato.