Play 2019: il meglio, 4 mesi dopo

Mi si permetta una modesta osservazione critica. Sono un giocatore e frequento la comunità dei giocatori di giochi da tavolo da diversi anni. Mi è quindi familiare l'utilizzo di inglesismi e neologismi propri di questo settore. Cionondimeno ho trovato alcuni passaggi di questa emissione di non immediata comprensione, a causa dello straripante uso di tali termini "tecnici". Frasi come "è veramente addictive nel random trovare, formare parole di senso compiuto" appaiono quasi un involontariamente autoironico grammelot. Non sono preventivamente ostile al loro ricorso, anzi molte volte esprimono un concetto con maggiore precisione rispetto ai corrispettivi italiani. Come le spezie possono esaltare il sapore di una pietanza, così gli esotismi linguistici sono spesso in grado di ravvivare il discorso, se dosati con consapevole sapienza; ma un eccesso di droghe rende il piatto indigesto. Credo che un piccolo sforzo speso per contenere l'esuberanza di termini "spuri", attingendo alla ricchezza del nostro vocabolario - magari ricorrendo anche perifrasi o circonlocuzioni, qualora non sovvenga immediatamente la parola desiderata - gioverebbe al ragionamento. Se ne guadagnerebbe in brillantezza e vivacità oratoria. Ottimo esercizio per evitare il rischio di appiattimento e banalizzazione, anche involontaria, dell'esprimersi. Una sorta di gincana mentale per evitare luoghi comuni e concetti premasticati.

Comunque complimenti, vi seguo sempre con interesse. Puntata gradevole