CO2 è il nuovo gioco di Vital Lacerda, autore che si è fatto conoscere un paio di anni fa con “Vinhos” e che si ripresenta, anche in questa occasione, con un editore italiano (giochix).
ATTENZIONE! La seguente anteprima è ricavata dalle impressioni successive alla sola lettura del regolamento senza prova su strada del gioco
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CO2
Autore: Vital Lacerda
Ambientazione: contempornea
Editore: Giochix.it
Meccaniche: piazzamento, Controllo Area, Cooperazione
Giocatori: da 1 a 5 giocatori
Dip. lingua: no
Durata: 120 minuti
Link regole: Sito Giochix
Tipologia: Gioco da Tavolo
Difficoltà: impegnativo
Descrizione estesa del gioco
CO2 è il nuovo gioco di Vital Lacerda, autore che si è fatto conoscere un paio di anni fa con “Vinhos” e che si ripresenta, anche in questa occasione, con un editore italiano (giochix).<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
Il titolo in questione affronta un tema “caldo”, in tutti i sensi. CO2, ovvero l’anidride carbonica, è considerato (almeno stando ad alcune teorie) il maggior responsabile del riscaldamento del pianeta, per cui le emissioni di questo gas vanno tenute in debito controllo. Nel gioco i partecipanti rappresentano delle grosse Società impegnate nello sviluppo e nella produzione di energia “pulita” con lo scopo di sostituire i fornitori di energia “sporca” e mediante questo salvare il pianeta.
Nel dettaglio il mondo è diviso in regioni (che corrispondono grossomodo ai continenti) e il tempo è scandito nei classici turni di gioco che rappresentano decenni (in tutto cinque turni, si parte dagli anni settanta e si arriva ai giorni nostri). Per ogni decennio la domanda energetica di ciascuna regione ha un prefissato valore (ovviamente crescente con il tempo, perché il consumismo è così ...). I giocatori devono cercare di produrre energia ecologica in sempre maggiore quantità, ma se non riescono a soddisfare le richieste ci sarà qualcuno che farà il lavoro “sporco”; ovvero si provvede ad estrarre da un mazzo delle centrali tradizionali fino a coprire tutte le esigenze energetiche delle regioni. Ogni centrale tradizionale attiva comporta un certo inquinamento (che si valuta in ppm=parti per milione), se il livello di inquinamento supera la soglia di 500 pm il gioco si chiude e tutti i giocatori perdono. Il regolamento dice (con un po’ di enfasi, che si riscontra in parecchie parti per come è scritto):
Non perdete tempo a contare i punti vittoria, dovete piuttosto trovare un nuovo pianeta da abitare!
Se si riesce a completare i cinque turni allora effettivamente si passa a contare i punti vittoria, valutando, in un certo senso, il contributo alla salvezza del pianeta di ciascun giocatore.
Il gioco può essere quindi inquadrato come un semi-cooperativo, in una struttura di gioco che sta tornando in auge: una delle prime anteprime che ho scritto per questa rassegna è quella di “Archipelago”, che, in effetti, propone uno schema simile, in CO2 però non c’è traditore, a meno di volersi inventare un ruolo da ecoterrorista per le future espansioni.
Passiamo a vedere come è strutturato il gioco, chiarendo subito che è un gioco di una certa complessità, per cui in questa anteprima tralasciamo obbligatoriamente dei dettagli.
I giocatori gestiscono, oltre ai soldi, cubetti tecnologia che servono per i vari sviluppi, CEP che sono le autorizzazioni all’emissione di Carbone, scienziati che possono essere utilizzati in varie funzioni, come, ad esempio, partecipare a summit per aumentare competenza in uno dei campi di ricerca.
Installare una nuova centrale in una regione richiede tre passi:
-proporre un progetto
-installare un progetto
-costruire una centrale
I giocatori non sono tenuti a seguire i tre step, ovvero il progetto proposto da una Società può essere continuato da un’altra, quello che conta è che ciascun step prevede degli specifici benefici (oltre ai costi) e richiede un prefissato livello di competenza nei vari settori (ci sono 5 tipologie di centrali ecologiche: solare, fusione fredda, biomassa, riciclaggio, forestazione).
In un turno di gioco ciascun giocatore gioca da <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />2 a 5 azioni (dipende dal numero di giocatori) scegliendo uno dei tre step che portano a creare nuove centrali. Oltre alle azioni fissate i giocatori hanno delle azioni libere che possono fare, tra queste ci sono quelle che coinvolgono gli scienziati per acquisire competenza nei differenti campi di ricerca.
Prima di giocare la fase delle azioni si gioca una fase di “rifornimento energia”, ovvero nella modalità descritta nell’introduzione si aggiungono centrali tradizionali alle regioni fino a soddisfare le richieste, e poi si gioca una fase di “risoluzione eventi” che è la rottura di scatole del gioco. In pratica si estrae una carta che riporta una regione: se in questa regione l’inquinamento supera i 350ppm allora chi non ha contribuito a costruire centrali ecologiche in quella regione prende delle penalità.
Alla fine del quinto turno, se prima non si chiude la partita per superamento della soglia di inquinamento, si assegna la vittoria conteggiando delle carte obiettivo segrete (assegnate ai giocatori ad inizio partita) e delle carte obiettivo pubbliche (carte ONU) che vengono assegnate al primo giocatore che soddisfa i requisiti nel corso della partita.
Pro
Contro
-
Tematica originale
Regolamento non proprio facile da leggere e ricco di particolari da ricordare.
Conclusioni
CO2 è uno dei titoli “per giocatori” della prossima Essen. Si basa su un non facile sistema semi-collaboraivo che obbligherà ad avere un occhio agli avversari ed un occhio al tabellone. Il regolamento non è semplicissimo da leggere e di fronte a una struttura semplice (faccio una cosa a scelta tra tre) ci si accorge che è ricco di regolette e particolari da ricordare (un po’ come Vinhos, premettendo che a me Vinhos è piaciuto).
La tematica trattata è estremamente originale ed estremamente delicata: se fate un giro sui siti e blog specializzati troverete già i fautori “a priori” del gioco, particolarmente sensibili alla causa ecologista, e sia detrattori che contestano il fatto che si fa leva su un argomento delicato per fare facile pubblicità. Ovviamente lasciamo stare qualsiasi considerazione “a priori” ai fanatici dei due gruppi, rimandando i giudizi definitivi a dopo aver provato il gioco.
Note
Disponibile in edizione multilingua (italiano incluso)