ATTENZIONE! La seguente anteprima è ricavata dalle impressioni successive alla sola lettura del regolamento senza prova su strada del gioco
LEGACY: The Testament of Duke de Crecy
Attraversate un secolo di storia, fondando la più prestigiosa dinastia.
Ecco un gioco che promette di essere fuori dai soliti schemi. È stato presentato (ma non pubblicato) nel 2009 con il titolo di Nobles of Paris ed ha anche vinto un premio per gioco esordiente, ora ha accolto i favori della Portal per una pubblicazione e presentazione ad Essen 2013.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
Partiamo dall’ambientazione: siamo dei nobili alla vigilia della rivoluzione francese. Vogliamo accrescere il nostro potere e fondare una dinastia che aumenti il suo prestigio nel corso degli anni, per diventare una delle famiglie più influenti del XVIII secolo.
Ci sono molti giochi che cercano di riprodurre nelle loro meccaniche il passaggio generazionale, qui il bello è che dovremo proprio costruire un albero genealogico: partendo da una carta che rappresenta il patriarca o matriarca della vostra famiglia dovrete creare una dinastia per 3 generazioni. I matrimoni si combinano abbinando una carta del genere opposto preso dall’apposito mazzo “friend”, da ogni matrimonio possono nascere uno o più figli che inizialmente sono bambini, alla fine della generazione si girano le carte e da bambini diventano adulti, che a loro volta si potranno risposare e dare vita a una nuova generazione. Questo per tre volte: guiderete la vostra famiglia inizialmente in prima persona, poi tramite i vostri figli e nipoti.
È un gioco che si basa molto sulla proprietà delle carte e dalle combo che si possono realizzare: in genere ogni carta porta una variazione alla vostra rendita e al vostro prestigio che sono, rispettivamente, soldi e punti onore (vittoria) che guadagnate ogni fine generazione, poi ci sono, ovviamente, tante altre sfaccettature, per cui ci sono titoli nobiliari, nazionalità, professioni con cui dovrete interagire.
Legacy ha uno schema di gioco è molto semplice: ogni generazione ha un numero fisso di round da giocare (progressivamente 2, 3,e 4) nei quali i giocatori possono scegliere una delle azioni possibili del gioco giocando un gettone azione nello spazio corrispondente. Le azioni si dividono in quelle presenti sulla propria plancia di gioco (che possono essere scelte da tutti quante volte si vuole) e quelle presenti sul tabellone comune (che possono essere scelte solo UNA volta a round). Inoltre i giocatori partono con soli due gettoni del proprio colore, possono guadagnare dei gettoni bonus (in vario modo durante la partita) che permettono di fare delle extra azioni.
Oltre a combinare matrimoni e proliferare si possono accrescere le attività della famiglia con delle missioni o degli investimenti (tutto gestito da altri mazzi di carte da cui pescare e delle quest da completare). Alla fine della terza generazione ai punti guadagnati durante la partita si sommano quelli degli obiettivi speciali (segreti) forniti da una carta pescata ad inizio partita.
Prime impressioni
Pur mantenendosi in uno schema di gioco tradizionale (selezione azioni e pesca di carte da gestire) Legacy ha un sapore di nuovo per come il tutto si combina e per come (almeno dalla lettura del regolamento) si abbina all’ambientazione.
C’è tanta casualità da gestire, dato che in continuo si sta a pescare carte di vario tipo (carte con tanto testo, e non penso che vi sarà una versione in italiano).
Insomma, per chi non vuole il solito gioco e vuole rischiare su qualcosa di nuovo questa sembra essere una scelta possibile. Si gioca fino a 4, compresa una variante in solitario, una durata ragionevole di un’ora (almeno sulla carta) e una grafica piacevole e accattivante.
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