I Promessi Sposi, Moby Dick, Blade Runner, Il Conte di Montecristo, La Divina Commedia, L'Odissea: i Grandi Classici sono immortali.
Già. Anche certe Vecchie Glorie del Gioco da Tavolo non tramontano mai.
Vediamo i risultati!
Vecchie glorie: quale preferite giocare oggi?
Dune - AH 25.96% (27)
Civilization - AH 20.19% (21)
Republic of Rome - AH 13.46% (14)
Magic Realm - AH 9.62% (10)
Warrior Knights - GW 7.69% (8)
1830 - AH 7.69% (8)
Junta - West End Games 5.77% (6)
Machiavelli - AH 3.85% (4)
Age of Renaissance - AH 2.88% (3)
Cosmic Encounter - Eon 1.92% (2)
Blood Royale - GW 0.96% (1)
Merchant of Venus - AH 0.00% (0)
Podio tutto di marca Avalon Hill: che dire?
Dune domina con oltre il 25%.Vuoi l'ambientazione indimenticabile, metti le meccaniche... Arrakis è nella leggenda ludica. Chissà se il suo erede, Rex, resterà nei cuori dei giocatori tra trent'anni: chi scrive dubita fortemente.
Civilization, il glorioso Civilization, è nella piazza d'onore a gran merito. Un titolo giocatissimo e ambito dai nostalgici e anche dalle nuove leve: avrà mai una riedizione? Chissà, per ora le sue quotazioni salgono sempre.
Republic of Rome chiude al terzo posto con tutto il fascino dei gioconi vecchio stile: regolamenti duri da digerire ma emozioni fortissime. Per fortuna la Valley Games ce l'ha riportato praticamente fedele all'originale.
Spicca il quarto posto di Magic Realm: un titolo al limite del GdR caratterizzato da uno dei regolamenti più ostici di sempre. Duro, legnoso, crudele ma evidentemente evocativo e pieno di devoti anche oggi a distanza di decadi. Avrà mai qualcuno il coraggio di rieditarlo?
Gli altri titoli hanno quasi tutti goduto di riedizioni o restyling tranne Machiavelli, Age of Reinassance (nipote di Civilization) e Blood Royale.
Curioso come all'ultimo posto con zero voti ci sia un titolo, Mechant of Venus, al centro di una disputa di riedizione tra due editori simultaneamente (caso strano l'ha spuntata il colosso Fantasy Flight): ce n'era davvero il bisogno?
Erano altri tempi: non c'era internet (incredibile no?), il cellulare e i videogiochi. Il muro pareva non dovesse mai cadere.
Forse i giocatori avevano più tempo per dedicarsi ad un hobby forse più di nicchia di oggi specie in virtù di regolamenti davvero severi per usare un eufemismo. Però quelle partite, quelle durate importanti, quelle emozioni, restavano e restano nella memoria dei giocatori in quanto momenti di vita (ludica) vissuta insieme ai propri amici.