Ed anche quest’anno siamo arrivato ad Ottobre. Il mese del primo autunno, il mese delle foglie che ingialliscono e cadono, il mese dei primi freddi. Ma soprattutto il mese di ESSEEEEEEEEEEEEEEEEN!!!!!!!!!!
Anche quest’anno riesco ad andare ad Essen. Pura grazia in questo periodo di crisi, però con qualche estremo sacrificio riesco a godermi per ancora una volta questa meravigliosa fiera del gioco.
La prima cosa da fare è stata confermare la casa dove alloggio. La signora proprietaria è entusiasta di averci con lei ancora quest’anno. A parte il fatto che è convinta che io parli tedesco (fa parte dei miei superpoteri illudere…), ma è anche convinta che io sia tipo il capo boss italico di un gruppo di malavitosi di qualche tipo e quindi non mi dice mai di no. Buona la seconda, meno la prima perché io il tedesco non lo capisco proprio!!! Dettagli.
La seconda cosa da sistemare è stato il viaggio. Qui sono stato diabolico. Atavicamente l’uomo si spostava a piedi, poi il cavallo, quindi carrozza, treno, auto, aereo (la nave la tralascio per ovvi motivi, mica siamo a Milano dove c’è il mare e i sommergibili spuntano in ogni dove…). Io, le prime volte andavo in aereo: emozione di fare un viaggio in tutta comodità. Seeeeee magari: prima dovevo raggiungere l’aeroporto (di solito Roma o Bologna), poi c’era il problema del peso, quindi il fatto che Essen non ha un suo aeroporto, e quindi di come raggiungere la città (taxi, treno, etc.). Il ritorno era poi ancor più traumatico se possibile in quanto il peso del borsone rischiava di uccidere i facchini degli aeroporti e mitica rimane la scena di me che devo passare nel tunnel speciale per oversize… Dettagli!
Da due anni quindi prendo la macchina. Comode 13 ore di viaggio tra Italia, Svizzera e Germania, con deliri di ogni paese, in Italia quello anarchico, in Svizzera quello dei 120 km/h e in Germania quello del traffico. Costo operazione tra dazi e propellente: una cifra. Ma io sono diabolico. Anzi sono Sargon!!! E che ti combino? Mi compro la macchina a GPL… tié. Peccato che mi valga qualcosa solo in Italia, poi niente più… Dettagli!
E qui viene la terza fase: quella della cernita dei giochi. Beh qui abbiamo da dire di tutto e di più.
Evito di ammorbarvi con le mie elucubrazioni sofistiche. Ognuno ha suo metodo, diceva una volta la donna addetta alle pulizie dell’azienda. Sagge parole. Il mio metodo è quello di creare un algoritmo terrificante che mi dia un valore finale da cui evinco se comprare il gioco, non in assoluto, ma in fiera. L’algoritmo prende in considerazione la fonte delle informazioni sul gioco (recensioni, articoli, regole), quanto sia difficile reperirlo fuori della fiera (inclusi le edizioni limitate), la grafica, l’originalità delle meccaniche (qui ultimamente siamo ad un piattume osceno), i singoli sistemi di gioco (ad ognuno ho dato un voto di preferenza personale), massimo 3 sistemi, il rapporto tra numero di giocatori e tempo di gioco e un finale giudizio di infregolamento personale, quanto mi attizza il gioco (per ambientazione, attesa, autore, etc). Non sono meri prodotti, ma vere e proprie combinazioni di calcolo che mi danno il responso più importante. Divido poi i giochi in 3 categorie, da non prendere, da prendere e da provare prima di prendere. Quindi parto coi preordini vari. Roba da 3 mesi di lavoro, quest’anno ho così analizzato 192 giochi (non considerando le espansioni che hanno un calcolo differente…). Si sono pazzo, ma sono dettagli!
Quest’anno ci sono giochi che, poi, dimostrano l’assunto che io non voglio capire. Se un gioco è bello, lo rieditano: è inutile comprare la prima edizione rarissima in 10 copie, se poi te lo riedita la Fantasy Flight Games con le miniature l’anno dopo. Ma io non lo capisco. Non lo voglio capire. Ed allora io devo prendere Los Incognitos, gioco che non mi piace particolarmente, ma sarà in edizione limitata e deve essere mio dopo aver perso Sumatra (che va sui 130 euro), con buona pace del mio algoritmo… Oppure devo prendere assolutamente Glastonbury riedizione di Kupferkessel, ma anche per 4 giocatori. Mio a prescindere, tanto che l’ho preordinato con violenza e brutalità. C’è anche Steam Noir Revolution che paventano essere in solo 200 copie e che non esisterà mai più visto i problemi tra grafico e autore. Però veramente pensate che se si scoprirà il capolavoro che spero non verrà rieditato già a Gennaio??? Ed ancora se avessi soldi da buttare prenderei Sandwich, ma ce l’ho già!!!!! Tié, capolavoro che finora potevo fregiarmi di possedere in unica copia, ed ora sarà dato a tutti… ovviamente con grafica migliore. La storia è sempre quella: l’anno scorso c’era gente che avrebbe ucciso per una copia di Love Letter AEG in sacchetto (costo 6 euro), oggi ci saranno almeno due riedizioni graficamente migliori, più appaganti, ma anche più costose, ben meno dei 150 euro che mi hanno offerto per la mia copia in fiera, ma comunque pur sempre 19 euro per 16 carte… Dettagli!
Insomma questa è Essen: follia. E durante la fiera cercherò di farvi sentire li dentro postando via twitter o facebook o Tana quanto mi sta succedendo. Tipo come finirà lo scontro all’ultimo sangue per l’ultima copia di Cheaty Mages… ma questo solo uno dei mille dettagli di Essen.